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CHE COS'È LA "BELLEZZA" PER LE SOCIETÀ EUROPEE NEL CORSO DEL SETTE-OTTOCENTO?
Il Settecento è il secolo dell'individualizzazione. La bellezza diventa sempre più una costruzione quotidiana, sempre più terrena, individuale e, come tale, il corpo diviene un corredo di sentimentalità, un linguaggio della seduzione ed un vero e proprio richiamo erotico. Il trucco è concepito come un mettere in luce la propria individualità. L'idea degli umori viene abbandonata e approda la concezione del corpo formato da fibre, fino ad affermare il binomio bellezza-salute e, quindi, un'idea di bellezza che è anche un'idea di efficienza fisica, di buon governo del proprio corpo. Nell'Ottocento la scoperta del corpo significa riconoscimento di una nuova dimensione, di una bellezza più carnale e legata al desiderio, che è anche frutto di costruzione e rivelazione di sé: vi è, quindi,
Una grande responsabilità personale del soggetto. La bellezza diventa un valore sociale, con lo scopo di riuscire a trovare un posto adeguato nella società e misura alle aspirazioni del soggetto. Bellezza è l'intero corpo, il sopra e il sotto, l'intimo del corpo, la muscolatura, il respiro, i polmoni più ampi.
8. QUALI SONO I PRINCIPALI CANONI DELLA BELLEZZA FEMMINILE NELL'OTTOCENTO NEL MONDO OCCIDENTALE?
Nell'Ottocento la scoperta del corpo significa riconoscimento di una bellezza più carnale, legata al desiderio, che è anche frutto di costruzione e rivelazione di sé: vi è, quindi, una grande responsabilità personale del soggetto. Il corpo femminile diventa assume la forma a "S" dalle grandi curve (seni e posteriore) e attraverso la ginnastica assume una tonicità nuova, energia che le permette di iniziare ad impadronirsi dello spazio pubblico occupandolo. Nel corso del secolo si
Assiste alle prime avanguardie: l'uomo si femminilizza (dandy, cultore del bello che addolcisce i tratti della sua virilità) e la donna si virilizza (si veste da uomo sfidando la moralità; es. Georges Sand). L'ideologia del progresso è un'ideologia liberatoria del corpo, che lo renda più efficiente e più sano. Così la forma del corpo femminile muta negli ultimi 20 anni del secolo: Poiret crea una moda che libera la donna, con il nuovo vestito che poggia sulle spalle. Questa donna è uno stelo, ad I. Nascono istituti per i "grandi magazzini" in cui poter reperire i prodotti necessari e, addirittura, le dive che pubblicizzano. La bellezza diventa un valore sociale, con lo scopo di riuscire a trovare un posto adeguato nella società e a misura alle aspirazioni del soggetto. Bellezza è l'intero corpo, il sopra e il sotto, l'intimo del corpo, la muscolatura, il respiro, i...
polmoni più ampi.9. SVILUPPA ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA "SCOPERTA" DELLA VITA PRIVATA NEL CORSO DELL'ETÀ VITTORIANA
La vita privata subisce un cambiamento: è centrata sulla coppia borghese romantica, formata attraverso i sentimenti. È una famiglia al maschile, il capo è l'uomo, che sovraintende sul destino dei figli (si creerà il cosiddetto triangolo edipico, nuovo conflitto tra genitori e figli), al quale tocca la sfera pubblica e politica. La donna ha un proprio ruolo in famiglia, non è una "pura sottomessa": le tocca la famiglia, la sfera privata (anche sentimentale e religiosa), l'igiene, la cura e il governo della casa. È una famiglia di nuovo tipo, del matrimonio d'amore, che inizia a selezionare le nascite (la tecnologia offre i primi anticoncezionali) e avere meno figli significa che nello spazio privato la donna sa dominare gli "assalti" della sessualità.
10. DELINEA, PER SOMMI CAPI, IL RUOLO DELLA DONNA NELLA SOCIETÀ VITTORIANA, CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA VITA PRIVATA, NEL RUOLO DI MOGLIE E MADRE
Quando nella famiglia borghese si impone
Il controllo delle gravidanze, anche il rapporto col coniuge diventa più piacevole (la tecnologia offre i primi anticoncezionali). Questo fa sì che le donne avessero meno paura. Il busto e la crinolina disegnavano il corpo femminile e vanno via via sparendo poiché la donna nel corso del secolo acquista sempre più libertà (primi lavori fuori casa). Le donne iniziano inoltre a entrare nello spazio pubblico perché la rivoluzione industriale le garantisce anche degli spazi fuori dalla casa (professioni come le insegnanti, maestre, impiegate, segretarie, telefoniste, ecc.). Si inizierà lentamente a far sì che il vestito non nasconda più l'anatomia. La donna ha un proprio ruolo in famiglia, non è una "pura sottomessa": le tocca la famiglia, la sfera privata (anche sentimentale e religiosa), l'igiene, la cura e il governo della casa. La pretesa morale rimane comunque quella di un corpo che resta vergine fino
al matrimonio. Tuttavia, la famiglia per le donne può essere anche una prigione (quando il matrimonio d'amore si rivela un fallimento), ma la società resta maschilista nella legislazione; infatti, in caso di separazioni) è più facile che la moglie abbia torto. Così anche la medicina è una medicina maschile per cui le donne sono umorali, sono prede dell'isteria, hanno un carattere instabile, nervoso, spesso nevrotiche.
11. DELINEA, PER SOMMI CAPI, LA FORMAZIONE DEL "CORPO BORGHESE" IN ITALIA E NELL'EUROPA VITTORIANA NEL CORSO DEL XIX SECOLO
Nell'Ottocento la scoperta del corpo significa riconoscimento di una bellezza più carnale e legata al desiderio, che è anche frutto di costruzione e rivelazione di sé: vi è, quindi, una grande responsabilità personale del soggetto. È il secolo in cui emerge il corpo borghese a discapito di quello aristocratico. Il borghese indossa i
pantaloni(segno di estrema mobilità), il vestito con la redingote (imbottito nelle spalle), il cappello a cilindro (lo rende visibilmente più alto) gli stivali, ha perso il codino e la parrucca e non ha più la pancia. Diviene di più preciso attivo, padrone dello spazio, sta dritto in segno di efficienza. Ha uno sguardo dritto, fisso; È l'uomo del vigore (pancia indentro, petto in fuori) e pratica gli sport. Il corpo femminile diventa assume la forma "S" dalle grandi curve (seni e posteriore; il sellino permette che il vestito aderisca sui fianchi) e attraverso la ginnastica assume una tonicità nuova, energia che le permette di iniziare ad impadronirsi dello spazio pubblico occupandolo. Nel corso del secolo si assiste alle prime avanguardie: l'uomo si femminilizza (dandy, cultore del bello che addolcisce i tratti della sua virilità) e la donna si virilizza (si veste da uomo sfidando la moralità; es. Georges Sand).
DELINEA, PER SOMMI CAPI, LA RAPPRESENTAZIONE PITTORICA DEL CORPO DELLE DONNE NELL'ARTE EUROPEA DELL'OTTOCENTO TENENDO CONTO DELLE INNOVAZIONI INTRODOTTE DA MANET.
Anche nell'800 la rappresentazione pittorica della figura femminile non concede loro naturali esperienze erotiche che non avessero il fine della maternità: i seni e i glutei realistici, l'area genitale che ricordava le bambole e lo sguardo spostato rispetto allo spettatore. Manet attua una rivoluzione. Egli dipinge l'Olympia (1863), prostituta europea, confrontabile con l'Odalisca (1839) di Ingres, prostituta orientale.
Quest'ultima crea scandalo: ci guarda negli occhi, dimostrando un atteggiamento forte e deciso che si denota anche dalla muscolatura (simbolo dell'affermazione di sé e della volontà, di un corpo attivo). Mentre l'Odalisca compare in una realtà lontana e non guarda chi arriva (donna asservita, sottomessa), l'Olympia è padrona.
del proprio corpo, non fa nulla senza volontà, deve essere sedotta e convinta da qualcuno. Regge lo sguardo perché non teme di passare per un'immorale, non si vergogna, fa un mestiere come gli altri. Lo stesso Manet in Colazione sull'erba ripropone una ragazza nuda seduta accanto a uomini vestiti proprietaria del proprio corpo.
13. DELINEA, PER SOMMI CAPI, I PRINCIPALI TEMI DEL CONFLITTO FRA UOMINI E DONNE, NEL CORSO DELL'OTTOCENTO, TENENDO CONTO IN MODO PARTICOLARE DELLA SOLUZIONE ADOTTATA DA MANET.
La vita privata è centrata sulla coppia borghese romantica, formatasi attraverso i sentimenti. È la famiglia del matrimonio d'amore, che inizia a selezionare le nascite attraverso gli anticoncezionali, entrando in conflitto con la Chiesa. Si va alla ricerca di un'intesa tra i corpi che devono piacersi (flirt, corteggiamento, reciproca attrazione) rintracciabile anche in Chez la père Lathuille di Manet (i due si incontrano all'aria aperta,
Si studiano, si cercano, si guardano negli occhi: lui è intraprendente, lei sa ben rispondere, non si nega allo sguardo). Anche De Nittis rappresenta come Manet il flirt: i due sono all'aperto, non ci sono altri controllori. Il flirt è una prova di compatibilità umorale, sentimentale, fisica, dialettica. È una famiglia in cui il maschio prende le redini (gli spetta la sfera pubblica), ma anche la donna ha un proprio ruolo, non è una "pura sottomessa" (le spetta la sfera privata). Le donne iniziano ad acquistare sempre più libertà entrando anche nello spazio pubblico (primi lavori fuori casa). Con l'Olympiadi Manet rintracciamo la rivoluzione dello sguardo fisso (simbolo di affermazione di sé e volontà) e della presa di possesso del proprio corpo da parte della donna.
14. Quali sono i modi di rappresentare uomini e donne nell'arte dell'Ottocento e in che cosa consiste la rivoluzione compiuta da Manet?
NELLA RAPPRESENTAZIONE DEL CORPOFEMMINILE?
La rappresentazione pittorica del corpo femminile è stata oggetto di studio e interpretazione da parte di numerosi artisti nel corso dei secoli. Da un punto di vista estetico, il corpo femminile è spesso considerato un simbolo di bellezza e armonia, e molti pittori hanno cercato di catturare questa bellezza attraverso le loro opere.
Tuttavia, la rappresentazione del corpo femminile non è sempre stata positiva o rispettosa. In molte opere d'arte, le donne sono state oggetto di oggettificazione e ridotte a semplici oggetti di desiderio sessuale. Questa rappresentazione sessualizzata delle donne ha contribuito a perpetuare stereotipi e ruoli di genere limitanti.
Fortunatamente, negli ultimi decenni si è assistito a una maggiore consapevolezza e critica nei confronti di queste rappresentazioni. Molte artiste contemporanee hanno cercato di sfidare gli stereotipi di genere e di rappresentare il corpo femminile in modo più realistico e autentico.