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OBBLIGHI PER GLI OPERATORI

Gli OPI hanno il compito di preservare sin dai primi istanti lo stato dei luoghi e delle cose, conservando e cristallizzando la scena del crimine da ogni forma di contaminazione, impedendo la dispersione, l'alterazione, la modificazione delle tracce, degli indizi e dei materiali presenti. Gli OPI giunti sul posto, prima di entrare sulla scena devono sempre indossare i DPI.

INTERVENTO DEL PERSONALE 118

In presenza di una vittima è necessario che si richieda l'intervento del personale sanitario. Qualora la squadra di soccorso arrivi per prima sulla scena, ha il compito fondamentale di verificare le condizioni cliniche della vittima e la sua stabilizzazione propedeutica all'eventuale trasporto in ospedale, deve:

  • limitare il numero dei sanitari che intervengono, specialmente se il paziente è deceduto;
  • invitare le persone non autorizzate a rimanere fuori dall'area;
  • individuare un'area tecnica, da utilizzare per il posizionamento.
del materiale sanitario (monitor, zaini, respiratori...); L'attività di soccorso dovrà essere espletata cercando di adottare tutte quelle precauzioni e accorgimenti previsti per evitare, per quanto possibile, l'alterazione e contaminazione del locus commissi delicti. Durante le manovre assistenziali è bene evitare di posizionare gli aghi per infusioni endovenose sul dorso delle mani della vittima per non alterare, deteriorare o eliminare eventuali residui organici o inorganici rimasti sulle mani o sotto le unghie, nel caso ci sia stata una eventuale colluttazione o l'utilizzo di un'arma da fuoco. Le mani della vittima devono essere sempre ricoperte con sacchetti di carta assicurate con un elastico, per essere in un momento successivo sottoposte a ispezione da parte del medico legale. I casi in cui è permesso non intervenire sulla vittima sono esclusivamente quelli in cui lo stato di morte.sia evidente: decapitazione, rigormortis o avanzato stato di decomposizione. Verificato il decesso è bene non permanere sulla scena ma limitarsi ad aspettare l'arrivo del personale di polizia per riferire in merito all'attività svolta.

ATTIVITÀ DEL OPI ED EVACUAZIONE DELL'AREA

La scena del delitto deve sempre essere EVACUATA, DELIMITATA, CUSTODITA, attività spettante agli OPI (primi sulla scena).

Gli operatori di primo intervento, nell'attesa degli inquirenti e della polizia scientifica devono:

  • curare l'evacuazione delle persone presenti e impedire l'accesso a chiunque;
  • identificare coloro i quali risultano presenti sulla scena, cercando chi potrebbe riferire informazioni utili ai fini delle indagini;
  • trattenere sul posto, possibilmente separate tutte le persone in precedenza generalizzate, per essere poi assunti come potenziali testimoni;

DELIMITAZIONE DELL'AREA

Gli OPI con l'ausilio delle altre pattuglie intervenute,

dopo aver evacuato la scena, devono effettuare la CINTURAZIONE delle aree con l'utilizzo di paletti e nastro bianco e rosso. La cinturazione nei luoghi chiusi coincide con i limiti perimetrali degli ambienti: dovrà includere il luogo in cui è avvenuto il reato, le vie di accesso e di fuga e tutte le pertinenze dove si ritiene si possano rinvenire tracce dell'azione delittuosa; compatibilmente con le caratteristiche del delitto e del luogo in cui è avvenuto, delimitare l'area in maniera più ampia possibile.

Le cinturazioni delle aree interessate dal delitto vengono denominate scena del crimine primaria, secondaria, terziaria... per connotare le sequenze dei siti interessati all'evento criminoso:

SCENA PRIMARIA: nella quale si rinviene il cadavere della vittima e quindi il luogo in cui si presume che si siano svolti i fatti, pertanto, con maggiore concentrazione di tracce ed indizi (omicidio in appartamento 3° piano:

interruzione del testo è dovuta al limite di caratteri imposto dal sistema.

“consegna del sito” da parte del più alto in grado degli OPI avviene a seguito dell’arrivo sul posto degli inquirenti ai quali vengono fornite tutte le informazioni acquisite e le attività svolte fino a quel momento. Tale passaggio dovrà essere formalizzato attraverso una dettagliata relazione di servizio (annotazione).

SOPRALLUOGO TECNICO DI POLIZIA SCIENTIFICA

Il sopralluogo di polizia è finalizzato alla fotografia delle stato dei luoghi ed all’acquisizione delle tracce cose pertinenti al reato, poste in essere con modalità sistematiche, da parte di operatori specializzati nelle investigazioni scientifiche.

Il sopralluogo è costituito da 2 fasi:

OSSERVAZIONE e DESCRIZIONE

PRELIEVO e REPERTAZIONE

FASE DI OSSERVAZIONE E DESCRIZIONE

La prima fase è costituita dall’OSSERVAZIONE e dalla relativa DESCRIZIONE, momenti fondamentali del sopralluogo; seguono una precisa metodologia: ad es. ad un’abitazione di

procederà dal generale al particolare, dall'esterno verso l'interno, da destra verso sinistra e dal basso verso l'alto. La DESCRIZIONE consiste nella rappresentazione scritta di quanto osservato, avrà inizio dal punto di posizione di chi descrive (es: soglia di un'abitazione), a cui andranno rapportati tutti i riferimenti spaziali relativi (destra, sinistra, anteriore, posteriore). Ciascun ambiente per essere meglio descritto potrà essere diviso a sua volta in parti o sezioni, individuando come punto di riferimento la posizione dell'operatore. Dal punto di vista topografico si descriverà l'intera struttura per poi passare a visionare ogni singolo ambiente, che dovrà essere osservato e descritto sia nei caratteri generali che in quelli particolari, nonché negli arredi e negli oggetti presenti quali: porte, finestre, pavimento, pareti, soffitto. Particolare attenzione bisogna porla alla descrizione di tutto ciò

che si trova in posizione anomala, dovendo per ogni elemento rinvenuto sul luogo del delitto, essere rilevata: sede, posizione, direzione, forma, dimensione, materia, colore, odore. Nella descrizione non devono essere aggiunte considerazioni personali che comprometterebbero la ricostruzione del locus commissi delicti; deve essere oggettiva, acritica e avalutativa, il corpo del reato e ogni oggetto interessante deve essere contrassegnato con INDICI ALFA-NUMERICI PROGRESSIVI così da costruire un percorso logico-sequenziale. Sulla scena del delitto non è possibile repertare tutto, si deve fare una scelta ben precisa; l'operatore della polizia scientifica dovrà essere selettivo nella sua azione di scelta degli elementi di prova che si trovano sul luogo, quali repertare, quali sono importanti, quali sono quelli sequenziali per la ricostruzione dell'iter crimino dinamico del delitto.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

I RILIEVI FOTOGRAFICI vengono effettuati

Contemporaneamente a quelli descrittivi, i quali seguono lo stesso ordine. L'integrazione fra rilievi fotografici e descrittivi è tale per cui questi ultimi devono costruire la lettura dei primi. Le riprese fotografiche documentano, con foto generali e particolari, lo stato dei luoghi, le cose, le tracce e le relative fasi di repertazione, compreso il cadavere ed ogni altro eventuale elemento ritenuto rilevante. Le immagini devono essere realizzate soddisfando i requisiti di inquadratura e non devono essere disturbate dalla presenza degli operatori di PG. I rilievi fotografici vanno effettuati con riprese a lungo, medio e corto raggio. Nell'inquadratura devono essere predisposti i riferimenti alfanumerici, (lettere per gli ambienti e numeri per le tracce), che devono essere richiamati nella descrizione ed essere orientati verso il punto di ripresa. Particolare attenzione deve essere rivolta alla fotografia a corto raggio, che consente di illustrare non solo il singolo reperto.

nelle sue caratteristiche ma anche con l'utilizzo di una striscetta metrica, l'eventuale dimensione della stessa arma. Le riprese fotografiche vanno integrate con le RIPRESE VIDEO che consentono di avere una rappresentazione più realistica e dinamica degli ambienti e delle cose in essi contenuti. In alcuni casi le videoriprese devono essere effettuate in maniera "riservata" ed "oculata" (senza farsene accorgere, usando un cellulare personale) sulle persone intente ad assistere alle operazioni di sopralluogo, al fine di capire eventuali comportamenti anomali. Non può escludersi che in occasione di particolari delitti efferati l'autore ritorni sul luogo del delitto confondendosi tra i curiosi. RILIEVO PLANIMETRICO e DOCUMENTAZIONE LASER SCANNER 3D La documentazione fotografica della scena del crimine è di norma preceduta dal disegno planimetrico in scala del luogo del delitto, che viene eseguito secondo le regole della planimetria e

Rappresenta in piano le misurazioni di distanze di angoli. L'operatore addetto a questo tipo di rilievo effettua sul posto un semplice schizzo e successivamente in laboratorio procederà al disegno planimetrico, completo dei dati tecnici collegati all'evento, con le relative misure e distanze rilevate, in modo da elaborare il quadro di insieme della scena del crimine. I rilievi planimetrici consentono la cristallizzazione degli ambienti e delle relative tracce, fornendo un prezioso strumento di analisi spaziale degli ambienti e degli oggetti in essi presenti, fondamentali sia per le valutazioni interpretative da parte degli operatori sia per l'esaustiva documentazione ai fini dibattimentali.

Il laser scanner 3D è uno strumento elettronico che è in grado di descrivere l'oggetto rilevato nelle sue 3 dimensioni, consentendo nella fase del sopralluogo di ricostruire la scena del crimine esattamente.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
13 pagine
1 download
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giusy29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche e attività di polizia giudiziaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Cianchella Vincenzo.