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Motivazioni che sono alla base dell'approccio psicologico alla letteratura per l'infanzia
La letteratura per l'infanzia viene vista come disciplina di confine, punto di convergenza di più saperi. Essa attinge a competenze interdisciplinari: - Storiche (analisi della letteratura per l'infanzia nel suo excursus storico); - Estetico-letterarie (perché i libri di letteratura per l'infanzia sono opere d'arte, godibili dal punto di vista estetico); - Pedagogiche e didattiche; - Sociologiche (afferiscono alla sfera delle scienze sociali); - Antropologiche (si riferiscono alla storia dell'uomo); - Statistiche e semiotiche (afferiscono all'analisi del testo); - Psicologiche, sollecitate sia dal punto di vista di colui che la produce che dal punto di vista di chi la riceve, ossia il bambino. Questa comunicazione letteraria ha una particolare natura del destinatario, ossia il bambino, il soggetto in formazione. Tutto questo richiedeun'attenzione particolare alla sfera della psicologia evolutiva. La lettura coinvolge in maniera sinergica una pluralità di funzioni psichiche e molte dimensioni della personalità; ognuna di esse sollecita un influsso positivo o negativo a seconda del testo che si legge, dell'età del destinatario e delle sue caratteristiche psicologiche. In virtù di questi aspetti si legittima un approccio psicologico alla letteratura per l'infanzia. APPORTI CHE LA PSICOLOGIA PUÒ DARE A UNA FRUIZIONE DELLA LETTERATURA PER L'INFANZIA 1. La psicologia: - Focalizza l'attenzione sul destinatario del messaggio narrativo, eleggendo a oggetto privilegiato dell'indagine il rapporto di interazione tra libro e lettore e gli effetti della lettura sulla personalità infantile e giovanile. - È portatrice di un'istanza di individualizzazione, che porta a un'attenzione allo specifico lettore, al suo profilo di personalità.alla sua maturità, al suo vissuto, ai suoi bisogni ecc.Ci suggerisce che la personalità del lettore (soggetto in formazione) si costruisce sulla base di processi di identificazione (teoria del social learning e studi di A. Bandura sulla teoria dell'apprendimento) con le figure parentali, con il mondo relazionale del bambino, con altre figure significative (es. insegnanti), con i personaggi dei racconti. Da tali processi di identificazione discendono i processi di introiezione di norme, valori, acquisizione di ideali e stili di vita, induzione di comportamenti imitativi e emulativi.
Ci permette di considerare la letteratura per l'infanzia ponendoci il criterio dell'adatto, dell'opportuno, del necessario, del conveniente. Ci permette quindi di superare la visione della letteratura per l'infanzia come disciplina letteraria, che invece ci pone il problema del criterio bello, del piacere del testo come opera d'arte, ai fini estetici e
letterari (RonaldBurt) Criterio del bello vs criterio del conveniente.
La questione rimanda alla sistemazione epistemologica della psicologia. L'opzione linguistico-concettuale che designa la disciplina, ossia letteratura per l'infanzia, ci induce in errore (es. "per" al posto di "di", "per l'infanzia" invece che "giovanile" ecc.) e può risultare sviante per due motivi:
- la questione dell'intenzionalità pedagogica: la preposizione "per" potrebbe essere troppo orientata a rimarcare l'intenzionalità pedagogica; tale costrutto linguistico sembra non inglobare nell'oggetto di studio della disciplina quelle opere non scritte originariamente per bambini e ragazzi ma di cui questi, nella loro attività selezionatrice, si sono impadroniti nel corso dei secoli (es. Robinson Crusoe, Viaggi di Gulliver).
- la questione dell'arco temporale dell'età
La dicitura “per l’infanzia”, pur prevalsa a livello accademico per disegnare la disciplina, finisce in maniera contraddittoria per escludere dal campo di indagine l’intera collezione libraria che si dà all’età dell’adolescenza. Questa dicitura potrebbe quindi essere riduttiva: la letteratura per l’infanzia come oggi la consideriamo allarga l’orizzonte di riferimento: letteratura per l’infanzia e per l’adolescenza (Angelo Nobile). Per queste ragioni si preferisce spesso il termine letteratura giovanile. Tuttavia, l’assenza di un termine onnicomprensivo per designare l’intero arco dell’età evolutiva, ci ha posto nella necessità di utilizzare il termine “infanzia”, come metafora dell’età giovane e ciò può legittimare l’utilizzo della dicitura “letteratura per l’infanzia”.
2. La psicologia ci soccorre nella questione
di testi narrativi e comprensione linguistica. La comprensione è un processo essenziale per l'apprezzamento dell'opera letteraria. Guido Petter nel libro "Ricerche sperimentali sull'apprendimento linguistico dei ragazzi: l'assimilazione di parole ignote", si sofferma soprattutto sul sincretismo della percezione. Questo processo consiste nella tendenza del bambino a assimilare termini sconosciuti con altri che gli sono familiari, facendo leva su assonanze, risonanze a livello cognitivo, affinità fonologiche, lessicali ecc., ma che hanno differente significato. Questo compromette la comprensione del testo, specie quando la parola ignota è ricorrente e determinante per la comprensione del testo stesso. Grazie all'apporto della psicologia, gli educatori riescono a comprendere il soggetto in formazione nel momento in cui si approccia a un testo di letteratura per l'infanzia e a sostenerlo nel processo di comprensione del testo,
Impedendo che il sincretismo della percezione abbia luogo. La psicologia inoltre fa una distinzione tra linguaggio attivo e passivo: attivo è il linguaggio effettivamente parlato dal bambino; passivo è il linguaggio dell'incompreso, che abbraccia una cerchia più ampia di vocaboli e costrutti. Ai fini dell'arricchimento del testo bisogna cercare di far passare il maggior numero di vocaboli dalla competenza passiva a quella attiva.
L'approccio psicologico ci è utile sul versante della pedagogia speciale. Esso ci illumina sui requisiti che dovrebbe avere il libro per ragazzi in rapporto alla tipologia e alla portata di disabilità. Il libro può essere una risorsa per l'inclusione. Grazie al contributo di psicologi, come Piaget e Vygotskij, si comprende il valore della lettura come fattore di decondizionamento, strumento principe per il potenziamento del pensiero critico, riflessivo, attività atta ad arricchire il.
lessico, a dilatare gli orizzonti cognitivi, a nutrire la fantasia e l'immaginazione, a nutrire il senso estetico. L'handicap socio culturale può essere pervasivo, interessando la sfera linguistica e cognitiva, che sono strettamente collegate; la lettura agisce in maniera sinergica su questi due aspetti della personalità, che potrebbero apparire carenti nel bambino con svantaggio socio-culturale.
L'apporto della psicologia può essere importante a proposito di impatto di contenuti narrativi sulla sfera emotiva e affettiva. L'impatto di natura emotiva e affettiva è molto forte nei soggetti in formazione, anche durante la lettura ad alta voce, durante la quale si istaura un momento di coinvolgimento affettivo molto forte, che diventa un fattore propulsore del momento della lettura e della comprensione. Numerose sono le testimonianze di adulti che fanno appello a ricordi remoti ancora vivi nella memoria emotiva (canoni della pedagogia della memoria),
che attestano l'insorgere nell'infanzia di paure e stati d'ansia irrisolti, in seguito all'ascolto o lettura di libri, di fumetti, alla visione dell'iconografia, ecc. I topoi dell'abbandono e della paura che rimangono impressi nella memoria del giovane fruitore del contenuto narrativo, sono moltissimi e questi possono avere risvolti nel futuro. Conoscere l'aspetto psicologico dell'impatto di questi è di notevole importanza, soprattutto per gli educatori che devono sostenere il percorso di lettura con il soggetto in formazione. 5. La psicologia ci è utile anche per quanto riguarda narrazione e immaginazione infantile. La psicologia introduce alla distinzione tra fantasia e immaginazione e richiama l'importanza della fantasia nella vita psichica: è un'attività che è complementare alla razionalità; attraverso la narrazione, ci mostra che fantasia e razionalità non sono opposte ma sono due.facce della stessa medaglia. La fantasia è inoltre un potente strumento di decondizionamento e va sviluppata. Ci sono però anche pericoli che un'esasperazione fantastica può causare: es. racconti che alimentano sogni ad occhi aperti, favoriscono evasioni dalla realtà ecc. Un educatore deve avere competenze dal punto di vista psicologico anche per conoscere i pericoli che la scelta di un testo sbagliato può causare in un bambino; è importante conoscere il soggetto che si ha di fronte dal punto di vista psicologico e della personalità.
6. Libri e formazione morale. È importante prendere consapevolezza del forte collegamento tra contenuti narrativi e formazione morale e civile. La maggior parte dei testi della letteratura per l'infanzia ha un'impronta didascalico-moralistica molto forte; la lettura di libri in questa chiave orientano alla conquista dei principi direttivi della condotta (studi di Piaget): i racconti
potrebbero orientare in positivo o negativo la coscienza morale del bambino. È importante conoscere l'aspetto psicologico anche per orientare la formazione del giovane lettore verso un ideale educativo deweyano oppure in direzione qualunquista, consumistica. È necessario iniziare uno studio sull'iniziativa empirico-sperimentale legata all'applicabilità della letteratura per l'infanzia nel soggetto in formazione. Esempio si dice che libri horror esorcizzano ansie e paure; questa asserzione deve però essere comprovata da ricerche sperimentali scientificamente condotte; inoltre si deve distinguere tra libro e libro, tra soggetto e soggetto e tenere in considerazione le singolarità delle reazioni emotive e quindi le diverse personalità e esperienze vissute, soprattutto quando l'horror viene visto senza la supervisione dell'adulto e quando la vicenda rimane in qualche modo sospesa (deve esserci un lieto fine: latensione emotiva accumulata deve arrivare ad essere sublimata)
Il contributo della psicanalisi è fondamentale l'effetto che la lettura ha sulle strutture più profonde della personalità: (inconscio freudiano). Questo contributo ha dilatato gli