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AD UN DISPOSITIVO PER VENTILAZIONE MECCANICA.
La ventilazione artificiale, prevede l’utilizzo di un ventilatore meccanico che sostituisce o integra
l'attività dei muscoli inspiratori fornendo l'energia necessaria ad assicurare un adeguato volume di gas
ai polmoni.
La ventilazione meccanica la possiamo distinguere in due grandi famiglie:
Pressione Positiva
Pressione Negativa
Ventilatori a pressione negativa: → esercitano una pressione negativa sull’esterno del torace.
Riducono la pressione intratoracica durante l’inspirazione e consentono all’aria di affluire nei polmoni
riempiendone il volume. Sono di uso semplice e non richiedono intubazione delle vie aeree;
particolarmente adatti per un uso domiciliare. Comprendono:
polmone d’acciaio,
• tuta corporea,
• corazza toracica.
• Ventilatori a pressione positiva →Applicano un flusso, quindi una pressione positiva, che entra
all’interno delle vie aeree assicurando un adeguato volume di aria e ossigeno nel polmone durante la
fase di inspirazione.
Tale ventilazione meccanica può essere effettutata e quindi presscritta dal medico in due modalita:
1. Invasivamente: attraverso la tracheotomia, o meglio un incisione all’altezza del 3-4 anello tracheale che
permette l’inserimento di una cannula che collegata al ventilatore permettera l’entrata del flusso di aria
dal ventilatore ai polmoni
2. Non invasivamente : per mezzo di apposite maschere facciali, nasali o casco che una volta fissate al
volto con delle cinghiette permettono di collegarsi al ventilatore meccanico che erogherà il flusso
attraverso un circuito cilindrico.
I ventilatori possono essere di due tipi: Pressometrici o volumetrici
• I ventilatori presso metrici: sono in grado di erogare una pressione positiva nelle vie aeree ad ogni atto
inspiratorio. Il livello di pressione è stabilito dal medico e regolato sull’apparecchio e tale livello è
raggiunto ad ogni atto respiratorio. Il volume però è variabile.
• I ventilatori volumetrici sono in grado di erogare nelle vie aeree un volume prestabilito di aria per ogni
atto inspiratorio. La quantità di aria è decisa e impostata dal medico ed è costante ad ogni atto
respiratorio.
La ventilazione può essere: controllata , assistita e assistita-controllata
VENTILAZIONE CONTROLLATA ventilatori che erogano una certa pressione a tempo prefissato, in
questo caso il paziente dovrà adattarsi al ritmo della macchina ( il ventilatore inizia e temina l’atto
respiratorio e svolge da solo il lavoro respiratorio)
VENTILAZIONE ASSISTITA ventilatori che erogano pressione solo a comando del paziente (il
paziente inizia l’atto respiratorio il ventilatore aiuta il paziente nel lavoro respiratorio)
VENTILAZIONE ASSISTITA –CONTROLLATA: ogni atto respiratorio è sostenuto dal ventilatore. Viene
reimpostata una frequenza respiratoria minima sul ventilatore, ma il pz può respirare ad una frquenza
superiore. Qualora il ventilatore non registra alcuno sforzo da parte del pz, vengono ad esso erogati atti
respiratori alla frequenza minima reimpostata.
Alle modalità ventilatorie può essere applicata la Cpap una metodica con cui si mantiene una pressione
costantemente positiva (inspiratoria ed espiratoria) nelle vie aeree
Competenze e responsabilità
La qualità, la complessità e l’intensità dell’assistenza infermieristica rappresentano alcuni tra gli
elementi più importanti per il successo della ventilazione meccanica.
È fondamentale che l’infermiere conosca il funzionamento e le caratteristiche del ventilatore: le
modalità di settaggio, la monitorizzazione dei parametri, l’utilizzo degli allarmi. È indispensabile che
l’infermiere rimanga accanto al paziente per instaurare un rapporto di fiducia e disponibilità,
dimostrando competenze e professionalità.
Pianificazione Infermieristica
Assistenza al diretta al paziente;
• Cura del ventilatore;
• Manutenzione del ventilatore.
• Gestione delle complicanze
• Obiettivi Infermieristici
Migliorare lo scambio gassoso
rilevare segni di ipossia;
• mantenere un adeguato equilibrio idro-elettrolitico;
• rilevare possibile presenza di edemi;
• controllare il bilancio idrico
• Promuovere un efficace liberazione delle vie aeree
valutare la presenza di secrezioni auscultando i polmoni ogni 2-4 ore;
• aspirazione (se indicato);
• effettuare drenaggio posturale;
• posizionare frequente il paziente;
• garantire l’umidificazione per facilitare la fluidificazione della secrezione ( es. broncodilatatori su
• prescrizione);
Prevenire traumi ed infezioni
eseguire frequentemente l’igiene orale (bocca fonte primaria di infezione);
• se presente tracheotomia, eseguire accurata pulizia e medicazione;
• se presente sondino nasogastrico, eseguire accurata pulizia e medicazione;
• Promuovere un livello ottimale di mobilità
eseguire posizionamenti che favoriscano la respirazione;
• eseguire esercizi di mobilizzazione, attivi o passivi,l al fine di prevenire atrofia muscolare,
• contratture, stasi venosa e LdP;
Promuovere un comunicazione ottimale
in base al grado di limitazione, offrire adeguati approcci e mezzi comunicativi (block notes, matita,
• lettura del labiale, ecc) anche in collaborazione con il logopedista;
Assistenza al paziente con ventilazione invasiva
Rapporto infermiere paziente 1:1/1:2 (stretta sorveglianza)
• Valutare lo stato di coscienza: paziente incosciente (coma farmacologico o patologico)
• Garantire il funzionamento del ventilatore (l’impostazione dei parametri ventilatori è competenza
• medica): cambio dei filtri, connessioni a fonti di aria e O2, connessioni elettriche.
Garantire il funzionamento del set ventilatore/paziente ( corrugati, filtro cateter mounth)
• Garantire il funzionamento del materasso/letto aintidecubito e quello dei monitors appartenenti
• all’unità di degenza
Se il paziente deve essere intubato, preparare tutto l’occorrente per un’IOT e posizionare il paziente
• per la manovra.
Familiarizzare con allarmi del ventilatore (il paziente può tossire, può essere poco sedato, può aver
• bisogno di essere broncoaspirato, la cuffia può essere sgonfia, il paziente può estubarsi). Avvertire il
medico in caso di necessità
Rilevazione PV ogni ora o 2 ore a seconda del caso o del protocollo di reparto
• Osservare e auscultare espansione toracica: ventilazione polmonare bilaterale
• Valutare: PA,FC,TC, diuresi, saturazione, valori emogasanalitici, modalità ventilatoria, stima dei
• drenaggi (toracico, addominale, cranico), apparato tegumentario (vascolarizzazione)
Garantire l’integrità, l’igiene e la pervietà del tubo endotracheale (gonfiaggio della cuffia, igiene del
• cavo orale, broncoaspirazioni)
Garantire la presenza di un SNG (per scopo alimentare o preventivo Es inalazioni)
• Garantire cure igieniche total body quotidiane e mobilizzazione
• Garantire l’integrità cutanea
• Rispettare quanto più possibile i ritmi sonno/veglia del paziente
• Garantire la Privacy del paziente
• Rapporto infermiere paziente 1:1/1:2 (stretta sorveglianza)
• Valutare lo stato di coscienza: paziente cosciente e collaborante (deve adattarsi alla modalità
• ventilatoria impostata dal medico)
Gestione delle complicanze
Ostruzione del tubo o della cannula (da secrezioni, incrostazioni ,ecc);
• Sposizionamento della cannula (→ improvvise trazioni, colpi di tosse, ecc);
• Deconnessione dal ventliatore ed estubazione/decannulazione accidentali (improvvise trazioni,colpi
• di tosse) che può provocare ipoventilazione del paziente;
Malfunzionamento del ventilatore (→ quando vi è il minimo dubbio che il ventilatore non funzioni
• scollegare il paziente e ventilarlo con ambu ed O2 al 100%.);
Barotraumi (pneumotorace, pneumomediastino).
• 49. PROCEDURE ASSISTENZIALI PER L’EFFETTUAZIONE DI UN PRELIEVO ARTERIOSO. EGA
L’emogasanalisi è un prelievo di sangue arterioso attraverso il quale si analizzano alcuni parametri utili
nello studio della respirazione e dell’equilibrio acido-base. I parametri esaminati possono essere indice
di alterazioni respiratorie o metaboliche.
Tra i parametri esaminati con l’EGA abbiamo :
Ph 7.35 – 7.45
• PCO2 34 – 46 mmHg
• PO2 80- 100 mmHg
• bicarbonati HCO3 22 – 26 mEq/L
• Saturazione 95-100%
• ioni Na, K, Cl, Ca
• E’ l’unico esame valido per valutare la necessità di ossigenoterapia.
Il processo dei test su sangue intero per diagnosi critiche comprende tre fasi:
Fase preanalitica
• Fase analitica
• Fase postanalitica
• Nella FASE PREANALITICA si stabilisce di :
prelevare il campione
• Il campione viene prelevato
• In alcuni casi conservato e trasferito
• Nella FASE ANALITICA: il campione viene analizzato. Occorre eseguire una verifica delle prestazioni
degli Ega in base ad uno schema di assicurazione di qualità al fine di garantire che tutte le misurazioni
siano adeguatamente controllate.
Nella fase POST-ANALITICA l’interpretazione dei dati ed il successivo trattamento del malato sono
facilitati dalla gestione e dalla refertazione personalizzata dei dati.
Errori preanalitici potenziali
Influenza delle bolle d’aria nei campioni sui valori dei gas ematici
• Campioni sedimentati
• Influenza dell’emolisi sui valori di calcio e potassio
• Effetto della conservazione sui valori dei gas ematici, Ph, metaboliti e potassio
• Effetto dei coaguli nei campioni sulle prestazioni dell’Ega
• Influenza della sol.fisiol.in c.a. e dell’eparina liquida sui valori di pCo2, elettroliti e metaboliti
• per diluizione
• Interferenza dell’eparina con lo ione calcio
• Campioni arteriosi miscelati con sangue venoso - Valori arteriosi non reali
• Quando il campionamento è inopportuno:instabilità temporanea del
• paziente
• PREPARAZIONE
Il paziente deve trovarsi in uno stato stazionario di ventilazione da almeno 15-20 minuti per evitare
• un’interpretazione ambigua dei valori.
Programmare il momento opportuno: è preferibile che le condizioni del paziente siano stazionarie
• per avere un quadro reale delle sue condizioni
Se possibile, informare il paziente della procedura e avvisarlo che potrebbe essere doloroso (un
• malato ben informato,di solito, è meno apprensivo e più collaborante, un eventuale iperventilazione del