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INFORMAZIONE, INTRATTENIMENTO,
FICTION
(Il palinsesto televisivo è poi sostanziato da prodotti che non hanno «origine»
televisiva (film per il cinema, …))
L’Informazione
Un genere che ha come obiettivo la ricostruzione, l’analisi, l’interpretazione della
realtà in tutti i suoi diversi aspetti.
Utilizza numerose marche stilistiche per garantire un effetto di verità (per esempio la
semiotica dell’anchorman: sguardo in macchina, interpellazione diretta, diretta, …
che creano l’effetto del realismo).
Spesso si basa su una relazione dialettica tra studio tv e mondo esterno: lo studio
«ordina e
interpreta» quello che accade nel mondo esterno, è un punto di riflessione sul
mondo esterno
Sempre più spesso l’informazione è contaminata con le logiche dell’intrattenimento
L’ infotainment (informationentertainment), ossia usare stili tipici
dell’intrattenimento, legandoli all’informazione; questo avviene soprattutto con la
TV commerciale per attirare audience e rendere più accattivante il contenuto, per
esempio accelerando il ritmo o inserendo docufiction come in Santoro. Anche
Striscia la Notizia è infotainment: replica il Tg con forte intenzione di satira.
L’Informazione si può segmentare in diversi sottogeneri:
L’inchiesta (o reportage)
Il talk show informativo (su diversi possibili temi, dalla politica allo sport, …)
Il magazine o contenitore
Il telegiornale
L’inchiesta o reportage: approfondimento di fatti e notizie secondo una modalità di
●
«indagine sul campo» : partendo da una domanda si cerca una risposta accumulando
dati.
«pura» (senza ibridazione con l’intrattenimento: con strumenti produttivi «agili»
(es. Report) o «classici» (es. Presa diretta, Terra!)
Ibridata con i linguaggi dell’intrattenimento: Le iene (format), Lucignolo, Striscia la
notizia, Il testimone (in cui c’è comunque un delicato lavoro di montaggio per
cercare di aderire il più possibile alla realtà, seppur con alcune logiche
dell’intrattenimento.
Il ruolo fondamentale del giornalista
Il documentario: a differenza dell’inchiesta non si inizia da una domanda a cui si
●
vuole rispondere: l’intento è più di fotografiarappresentazione (ma… continua
ibridazione con il factual entertainment e il docureality, per esempio Jersey Shore di
MTV)
Contenitori, magazine, rotocalchi: hanno il loro modello nella stampa popolare (es.
●
Tabloid anglosassoni). Ci sono differenti toni, argomenti, formati, ma la comunanza
di intento è la finestra sulla realtà
Il telegiornale: ha alle sue spalle i modelli di radiogiornale e cinegiornale (ma
●
anche il giornalismo su carta stampata).
Il telegiornale è «faro» e cardine dei palinsesti della tv generalista
Lo specifico telegiornale del canale è la testata – la testata di La7, TgLa7
Le «edizioni» (i diversi appuntamenti nell’arco della giornata) hanno una
collocazione oraria in accordo ai tempi sociali, per es. Canale 5:
Ore 6.00/8.00 Tg5 Prima pagina (rullo continuo di notizie ripetute per coprire tutte
le diverse aree di risveglio)
Ore 8.00
Ore 13.30 (conduzione femminile)
Ore 18.00 Tg5 minuti,
Ore 20.00 (edizione principale che definisce l’agenda del giorno)
Notte (non ha un punto orario fisso e serve per gli aggiornamenti)
In Italia, tre fasi storiche caratterizzano l’evoluzione del genere
1) Il monopolio Rai (Tg1, poi Tg2 e Tg3) con un modello molto ispirato al
radiogiornale, con uno speaker che legge semplicemente le notizie
2) La competizione con la tv commerciale (1990 Legge Mammì: obbliga i
concessionari licenza nazionale a produrre il telegiornale e concede la diretta). È
addirittura Studio Aperto a dare per primo la notizia dello scoppio della guerra del
Golfo nel 1991, facendo finire il dominio Rai
3) L’apertura dello scenario competitivo: canali all news e internet
Alcuni cambiamenti importanti
1961: direzione del Tg1 affidata a Enzo Biagi, la formula diventa meno rigida e si
da spazio e importanza alle immagini.
1968: primo telegiornale Rai condotto da giornalisti (pi ù emotivi) e non da speaker
Modernizzazione progressiva dei linguaggi
Introduzione di schermi nello studio, come finestra verso l’esterno
Innovazione tecnologica: i servizi sono piccole inchieste con montaggio, diretta
satellite, replay
Da speaker a giornalista, con «riscaldamento» della figura del conduttore:
inquadrature più strette sul suo volto e sulle sue espressioni per costruire un rapporto
emotivo.
La figura del «direttore»: caratteristica tipica dello scenario italiano (in America è
più importante il producer). Il direttore può assumere diversi ruoli: opinionista,
direttore, conduttore, giornalista… per esempio Mentana, direttore di TgLa7, invece
Mimun di Canale5 ha solo la funzione direttiva.
Il ruolo del producer nelle news anglosassoni (USA e UK, cfr. The Newsroom): il
conduttore è opinioned, con un’opinione espressa ed è fiancheggiato dalle figure dei
producers che lo fiancheggiano (gli preparano una scaletta) o organizzano
(materiali, ospiti…) ma la responsabilità finale è comunque del conduttore.
equilibrio fra informazione e ascolti: in La7 un blocco con il commento alle notizie
di Mentana fa da traino al Tg, facendo interessare lo spettatore e facendogli venire
voglia di vedere il tg.
Il tg è una costruzione! (raccordo fra brand della rete e testata giornalistica, per dare
sinergia con il canale, rafforzare l’identità)
Elementi di composizione formale
La costruzione dello studio (scenografia, stile di regia, …)
La sigla (rafforzare la brand image del Tg)
Il lettering (font)
La costruzione dei titoli (didascalici o interpretativi)
L’editoriale: ragioni «identitarie» e «strategiche»
L’Impaginazione delle notizie, la costruzione della scaletta (le «sezioni» del tg:
politica, cronaca, esteri, spettacolo). Queste divisioni sono ispirate alle divisioni
della carta stampata
Ciascun telegiornale segue un proprio modello ideale di bilanciamento delle diverse
pagine (politica, cronaca, esteri, spettacolo), non solo criteri di notiziabilità. Per
esempio TgLa7 si concentra di più sulla politica mentre il Tg2 cerca di coprire di più
l’estensione delle notizie, tuttavia con minore profondità.
Il tipo di impaginazione profila diversi tipi di pubblici, di solito il target del Tg è
coerente con il target della linea editoriale del canale
I servizi: forte struttura «narrativa» (attacco, sviluppo, conclusione)
Il conduttore: informatore, «ordinatore», osservatore, …
I modelli: generalista/oggettivo, interpretativo, …
L’Intrattenimento
Un’etichetta molto ampia, entro cui rientrano numerosi e diversi sottogeneri, spesso
fortemente ibridati tra loro ma distinti per:
modalità produttive,
collocazione in palinsesto,
codici testuali
I principali sottogeneri:
varietà
Quiz e Game Show
Talk Show
Reality Show
Factual Entertainment
Nell’intrattenimento, come negli altri generi televisivi, bisogna tenere
presenti alcune distinzioni:
Buy (prodotti readymade di cui vengono acquistati i diritti) vs make (produzioni ex
novo)
Produzioni originali vs. format (con alle spalle informazioni produttive)
Il varietà: un genere tradizionale della tv italiana (nasce da rivista e avanspettacolo,
●
dall’intrattenimento teatrale costoso d’elite). Alternanza di diverse componenti
spettacolari: comicità, musica, recitazione, … (orchestra, corpo di ballo, conduttore,
spalla, …).
Il conduttore ha il compito di mantenere il legame delle diverse parti ed è molto
importante per l’identità del varietà, insieme agli ospiti
Oggi esiste in due versioni:
fortemente ibridato con altri generi (TalentBallando con le Stelle, cabaret
Zelig/Colorado…)
“evento”, citazione e recupero della classicità, “one man show” (Fiorello,
Panariello…). Negli ultimi tempi Fiorello e Radio2minuti. 2 minuti di varietà, con
forti richiami scenografici e di scelta artistica al varietà
Quiz e game show: un genere «storico», di matrice radiofonica (importato in Italia
●
da tv commerciale USA…). Per quiz si intende il gioco che ha più a che fare con le
conoscenze e la parte nozionistica, per game show il gioco in cui ci sono anche
dinamiche di strategia per esempio.
Molto «formattizzato» (con regole sempre più precise…).
Ciò che è importante dal punto di vista dell’adattamento è che si trovi il giusto
presentatore, che può dare una propria interpretazione e contribuire alla definizione
specifica del carattere del programma.
Duraturo e resiliente perché economico, facilmente esportabile in diversi contesti
nazionali (da Lascia o raddoppia? in avanti: all’inizio i quiz venivano semplicemente
copiati senza l’acquisto di diritti). È economico in quanto variazione dell’identico:
ogni puntata è uguale a se stessa, cambiano solo domande e concorrenti.
Flessibile e adattabile
I concorrenti in Italia vengono caratterizzati come personaggi: per esempio in Affari
Tuoi il concorrente ha a disposizione tutta la puntata per raccontarsi ed il
presentatore della trasmissione è più uno storyteller. In Affari Tuoi c’è anche una
costruzione nazionale con i concorrenti che provengono ognuno da una regione
differente.
Ogni contesto nazionale propone varianti (es. Money drop UK/ITA, Lascia o
raddoppia?)
In Italia c’è l’ibridazione con la dimensione del racconto della storia del
concorrente, mentre nei paesi anglosassoni si tende ad essere più concentrati su
quella che è la dinamica del gioco. In Italia c’è l’ibridazione con la dimensione del
racconto perché il quiz arriva in Italia in un periodo di servizio pubblico e si vuole
cercare di far passare in modo più neutro un genere prettamente commerciale.
Ci sono adattamenti nazionali: per esempio Moneydrop, ci sono problemi per
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