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APPUNTI UNIVERSITARI
Corso: Composizione Architettonica e Urbana
A.A. 2020/2021
Non esiste architettura senza un proprio paesaggio, quindi un contesto che l'architettura modifica nel territorio.
Il termine Composizione riguarda le capacità che si apprendono durante esso; nel rapporto forma-paesaggio e nell'esistente (la società, gli ambienti, luoghi...) parliamo del concetto di ABITARE ovvero di come stare e vivere nei luoghi.
Dall'ANATOMIA si passa alla MORFOLOGIA che studia le forme in generale e i rapporti nel stare insieme.
Anatomia: un qualcosa che seziona in maniera precisa con l'obbiettivo di conoscere. Questo termine medico usato da Alberto Campo Baeza significa per lui rileggere la propria progettazione cercando di descriverla criticamente per avere risultati interessanti e dettagliati.
Morfologia: Scienza che studia in genere le forme e lo stare insieme tra esse. Prendiamo un'opera leggendola criticamente attraverso la dissezione.
Anatomica e successivamente costruire una nuova opera attraverso l'uso della morfologia, capendo come morfologicamente si è formata con lo studio dell'opera.
Il TEMA CENTRALE di composizione architettonica è il progetto della casa, il dimensionamento, la messa in forma, la disposizione, la caratterizzazione degli spazi funzionali e delle relazioni tra l'architettura e il luogo. Tutto ciò parte dalla centralità di un concetto, ossia il Tipo architettonico, attraverso alcune letture critiche e gli strumenti della composizione architettonica. (Da vedere il manualetto Cellini, importante l'ultima parte interessante "DATI DIMENSIONI AMBIENTI")
Esistono diverse definizioni di architettura. Tutti i grandi maestri hanno cercato di interpretarne una propria; alcuni anni fa è stato pubblicato in Francia un libro che le raccoglie tutte a partire da un assunto: "L'IN-DEFINIZIONE DELL'ARCHITETTURA". Mostra quanto
complessa possa essere questa operazione, ma anche la necessità di considerare diverse interpretazioni per capire al meglio la nozione stessa. Vittorio Gregotti nel libro "Territorio dell'architettura" del 1966, scrisse che l'architettura è una maniera di ordinare quello che ci circonda, di migliorare la presenza dell'uomo sulla terra. L'architettura risponde a dei criteri economici assegnati (nel corso del 1800 ci sono stati dei fattori socio-economici e tecnologie che l'hanno condizionata), i concetti e le tecnologie sono cambiate, mutando i modi di essere realizzata. L'architettura agisce sul paesaggio, per questo non esiste un'architettura senza paesaggio; questi elementi sono fortemente relazionati tale per cui unendo questi fattori si va a costituire il significato dell'unità rispetto al tutto; parliamo di fattori che si scontrano con la tradizione architettonica che porta alla trasformazione.dell'architettura storica. Architettura che subentra nella preesistenza in modo da modificarla.Con la ricerca degli elementi invariabili della costruzione architettonica; per esempio l'architettura di Campo Baeza, che individuò tre tipologie di casa: a cubo, podio, ortus conclusus (tipica forma di giardino medioevale).
Costruzione degli elementi individuali: il muro, il solaio, pavimento, infisso.
La forma che è l'architettura stessa; è un sistema d'identificazione degli elementi e costruzione stessa.
Nella critica quando studi architettura avviene il processo di scomposizione cioè capire come quella costruzione è diventata architettura; la interrogo sulle sue questioni fondamentali e quindi riesce a costruire il processo mentale che ha realizzato la forma. Per Carlo Marti Aris l'importanza sta nella "critica operativa" quindi nella comprensione dei fenomeni come mettere insieme le parti dellacostruzione (modo per scomporre le parti dell'opera architettonica).
IL PROGETTO: Il progetto immagina di proiettarsi.
“proiectum” significa “gettarsi avanti” questo concetto mette insieme l’atto di disegnare un’architettura del pensiero e della costruzione, sono due fasi distinte che si uniscono nell’atto progettuale. La parola progetto raggruppa i momenti che secondo Heidegger (silegge aidegher) devono lavorare e dialogare infatti progetto è processo.
Partiamo dal problema- matura da un pensiero- realizzazione di quel pensiero.
> >Gli esiti possono essere diversi perché dipende anche dal talento e dalla capacità di ciascuno. Chi progetta (l’architetto) è un interprete tra i desideri e l’architettura stessa cioè è il tramite tra le esigenze del committente che vanno interpretate con gli strumenti dell’architettura. Non si accetta oggi di risolvere un progetto con i criteri e metodi del passato, ma quelle del proprio tempo e viverle.
Il termine progetto può trarre dalla pittura di Paul Klee che
è stato un pittore tedesco autore di varie opere e docente di architettura. Le figure che disegnava erano degli angeli che sono stati reinterpretati da Walter Benjamin, per raccontare i significati attorno a quella figura. Un esempio: l'angelo con le ali aperte e con bocca e occhi spalancati vede una catastrofe, vorrebbe ricomporre l'infranto ma vi è una tempesta di vento che si è impigliata tra le ali e non gli permette di chiuderle perciò viene spinto verso il futuro. Questo è collegato al concetto di architettura: è come se la figura che guarda tutto ciò che è accaduto nel passato (testimonianza) viene spinto verso una proiezione di configurazione spaziale. Il presente è un processo di modificazione, bisogna costruire un tempo che noi siamo chiamati a misurare insieme alle cose che ci circondano, per riordinarle. Solo attraverso la misura ci proiettiamo nella spazialità architettonica. LA MISURA: l'attodel misurare è un argomento storico; degli esempi sono Pitagora, Vitruvio, Platone... durante il Rinascimento si iniziò a parlare di prospettiva architettonica, che doveva seguire quella del corpo umano; nascono degli studi da Martini come la proporzione ideale ispirata dal corpo umano e applicata agli edifici per trovare una armonia. Anche Leonardo da Vinci con "l'uomo Vitruviano" del 1490, un uomo racchiuso da un cerchio di un quadrato, con le braccia aperte in cui ogni elemento è ricavato da precise proporzioni. Come la bellezza del corpo umano sembra regolata da una relazione metrica tra le sue componenti, così la bellezza di un edificio dipende dalla correlazione tra tutte le sue parti. Nella seconda metà del 1800 ci furono due eventi che permisero di avvicinarci al sistema di misurazione proporzionale fondato sulla dimensione umana (Modulor). Abbiamo Paxton, architetto inglese che costruì il Crystal Palace a Londra nel1851: la prima struttura di dimensioni colossali, costruita su una griglia con unità standardizzate in occasione della prima Esposizione Universale.
Le Corbusier, uno di più grandi maestri dell'architettura del Novecento svizzero. Il suo obiettivo è quello di costruire architettura che sia in armonia con l'uomo.
L'idea era quella di considerare l'uomo con il braccio alzato di 2.20m, collocando questa figura in due quadrati di 1.10m, si ha la possibilità di inserire un terzo quadrato posizionato grazie all'angolo retto.
Questo viene studiato da altri grandi maestri, giungendo a risultati differenti. Ma quando il ministero degli Esteri francese chiese a LC di organizzare degli studi negli Stati Uniti decise di bloccare il brevetto in modo tale da proseguire gli studi e le ricerche.
Si conclusero nel 1946 con il Modulor che prevedeva due serie di misure: SERIE ROSSA e SERIE BLU basate sull'unità 108 e 206; questo
Diventò il nuovo sistema di misurazione dell'architettura.
LUOGO: l'architettura matura da un contesto e diventa generatrice di un che dà origine dall'unione delle storie del territorio ad una stratificazione di storia del luogo. Si può dunque sostenere che esistono luoghi a prescindere dall'architettura, ma sicuramente non esistono architetture senza luoghi.
IL TIPO: cosa è il tipo? È uno strumento fondamentale per il progetto di architettura, è capace di rappresentare allo stesso tempo la permanenza e la variazione dell'identità di un edificio e di una città. Per Aldo Rossi il concetto di tipo è qualcosa di permanente e complesso. Lavorare con il "tipo" significa riconoscere a ogni edificio una propria identità con elementi fissi e ripetuti. Un tipo architettonico è un enunciato che descrive una struttura formale. Abbiamo:
Il TIPO A SCHIERA: è composto...
dall'associazione orizzontale di singoli alloggi. Le unità abitative risultano adiacenti tra loro ma con accessi indipendenti e diretti dall'esterno. Gli alloggi risultano dotati di due affacci liberi e due lati ciechi, ma quando abbiamo una casa binata (solo due) entrambi gli alloggi possiedono un terzo affaccio libero. Una caratteristica è quella di poter modificare a seconda delle necessità la grandezza dell'alloggio, in base a quante persone abiteranno nell'unità. Fondamentalmente la posizione della scala: prevalentemente a rampe lineari posizionata sul lato cieco per lasciare gli altri spazi alla luce.
Il TIPO A BALLATOIO: è caratterizzato dalla presenza di un connettivo orizzontale posto su un lato che dà agli accessi dell'alloggio, il connettivo è collegato a corpi scala, generalmente posti alle estremità dei blocchi o da ascensori. L'unità abitativa è dunque dotata di due affacci:
uno esterno e l'altro a ballatoio; per questo su quello a ballatoio vengono inseriti spazi come bagni, cucina; mentre nell'altro affaccio soggiorno e camere. Il ballatoio può essere su tutti i livelli o su livelli alternati, determinando alloggi.