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Funzionalismo Organico-Razionalismo Umanizzato
Casa Terho Manner 1923-26
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Casa Studio (1933)
Realizzata per sé e per la sua famiglia ad Helsinki. Riprende la tipologia di casa a corte, anche se è ridotta ad un impianto ad L, che si rivela soprattutto al piano superiore, all'organizzazione planimetrica corrisponde una organizzazione spaziale interna. Al piano inferiore vi è una parte più chiusa verso la strada che contiene gli ambienti di servizio da un lato, un piccolo ingresso e l'atrio dello studio che si sviluppa nel corpo laterale. La prima fascia è caratterizzata da muri più possenti, la seconda invece ha una struttura puntiforme e consente di avere ampie superfici vetrate verso il giardino. Dal soggiorno c'è una connessione diretta con lo studio a due livelli, con una parte a doppia altezza. La zona notte è collegata attraverso la scala principale che conduce ad un atrio attorno al quale sono disposte le camere da letto.
Il volume delle camere da letto viene identificato con un rivestimento in legno. Cambiando materiale crea una sconnessione della superficie che in basso è in muratura intonacata e in alto è in legno. Quella in bianco non è una superficie astratta ma è una superficie che rivela la trama dei mattoni sottostanti seguendo una volontà di realismo. La struttura in pianta molto rigorosa, racchiude una grande mescolanza di materiali al suo interno: muratura in mattoni, pilasti in acciaio riempiti di calcestruzzo, basamento in pietra e zona notte rivestita con doghe in legno; questo ampio uso di materiali cerca di esaltare la forma di ogni spazio.
2) Casa Sperimentale (1952-1954, Muuratsalo)
Casa sperimentale, situata sulla sommità rocciosa dell'isola di Muuratsalo, in un bosco di abeti e betulle che circonda l'abitazione, rappresenta un esperimento che rivela la maestria di Aalto nell'inserire gli oggetti architettonici nel paesaggio senza
mortificare né l'uno né l'altro. La conformazione della casa è data da una base ad L, con copertura a due falde inclinate contrapposte, che definisce una corte. L'abitazione è in continuità con una parete alta (traforata su entrambi i lati) che aveva l'intento di 'incorniciare' la vista sul lago. Il versante esterno dell'abitazione racconta una sequenza di bianchi, il mattone scialbato, la costruzione leggera in legno delle strutture accessorie, mentre il lato interno della corte, al contrario, esplode del rosso materico del mattone, utilizzato poi anche come pavimento (carattere sperimentale e caldo). Aalto gioca inserendo nelle pareti interne una gran varietà di elementi decorativi in laterizio e ceramica, senza nascondere un certo intento ludico. La corte è un vero e proprio salotto all'aria aperta, dove celebrare la fusione che questa piccola casa riesce a stabilire con la foresta circostante ed illago.
3) Atelier Aalto (1955, Tiilimäki)
L'edificio è progettato per essere utilizzato come ufficio di un architetto. Presenta una parete curva e la copertura inclinata. La facciata è costruita in stile semplice, in mattoni dipinti di bianco eleggermente intonacati. La massa chiusa dell'edificio nasconde un giardino a forma di anfiteatro nel suo cortile interno. Secondo quanto riferito da Aalto, "l'arte architettonica non può essere creata in un ambiente simile a un ufficio". Dallo spazio di lavoro al piano superiore, ampie finestre offrono una vista sia a est che a ovest. Al piano di sopra lo spazio di lavoro. Un'estensione fu costruita nel 1963, con una cucina e uno spazio da pranzo. Questi due sono stati indicati come "la taverna". Nel cortile c'è un piccolo spazio simile ad un anfiteatro, con i gradini costruiti in ardesia naturale.
4) Villa Mairea (1938-1939, Noormarkku)
Villa Mairea viene realizzata da Alvar
Aalto per una coppia di suoi amici, con nessun limite di budget, infatti il risultato è dato da continue modifiche tese a migliorare la villa per renderla perfetta in base a quelle che erano le esigenze dei committenti. I primi schizzi si rifanno a 'casa sulla cascata' di Wright, da cui riprende l'idea di accostare piani geometrici diversi. L'impianto della villa è a forma di C asimmetrico (con altezze diverse), ma la casa vera e propria è data da una forma ad L (in cui le due ali perpendicolari ospitano rispettivamente zona notte e zona giorno), da cui prosegue un portico aperto che copre la sauna fino alla piscina. La quasi totale diversità dei due piani in termini di articolazione planimetrica, orientamento e carattere, esemplificano la sua strategia di differenziazione, opposta alla tendenza modernista che tendeva all'unificazione. La posizione strategica dell'ingresso, sull'angolo formato dalla L, consente diDistribuire due zone: l'ala dei servizi e la zona del soggiorno. Un'ulteriore divisione di zone è data da un rialzo di quota rispetto al piano di ingresso (zona pranzo e soggiorno). Le forme rispecchiano la duplice natura di Aalto: sono il risultato di un abile intreccio tra la linea curva e dei materiali naturali ed il rigore dell'angolo retto e dei volumi bianchi. Interessante è inoltre lo studio dell'orientamento. Aalto dispone infatti a sud il prospetto principale, con la pensilina d'ingresso, le camere, la biblioteca, lo studio e parte del salotto; a est la cucina, spazi ausiliari e camere per domestici e ospiti; a nord tutta l'area è chiusa dalla grande foresta e racchiude la piscina; a ovest si colloca invece uno spazio più aperto. Troviamo di nuovo un ampio utilizzo di materiali: ardesia (basamento), intonaco (camera da letto), tek (studio), listelli di pino (controsoffitto), listelli di betulla (pedate).
LOUIS I. KAHN
(1901-1974) Louis Kahn è un architetto visionario, naturalizzato americano di origini estoni che marcaindelebilmente il senso di monumentalità nell'architettura del XX secolo. Importante per la sua architettura sono i suoi viaggi in Europa che lo portano ad una maturazione del suo pensiero in particolare quelli in Italia in cui in varie fasi butta giù degli schizzi, i più importanti sono quelli in seguito ad un viaggio a Roma nel 1950, questi raccontano un modo diverso di vedere l'architettura, non ci si concentra sui dettagli bensì sulle masse con rappresentazioni che ritraggono essenzialmente volumetrie. Vi è un ritorno all'architettura classica grazie alla riscoperta del muro, e della potenza di esso, inteso come elemento costruttivo, grazie alla scoperta della potenza dei materiali e alla coincidenza fra struttura e spazio. Kahn non vuole recuperare i tratti distintivi dell'architettura classica ma quello che essa comunicava.
Con una serie di articoli nel 1955 inizia ad introdurre il binomio ordine-progetto, in cui l'ordine era inteso come uno schema di organizzazione di spazi che può assumere valore simbolico a prescindere del contesto, e il progetto inteso come la traduzione completa rispetto a committenza, budget, funzione di questo ordine dell'edificio. Successivamente la formula diviene forma-ordine, dove la forma è sinonimo di ordine e indica quindi una struttura di spazi senza dimensione. Ciò che consente a Kahn di tradurre il tutto in progetti reali è la geometria che diviene forma, tanto che in molte delle sue opere troviamo forme assolute basate principalmente sulla pianta quadrata, che diviene forma generatrice di molti dei suoi progetti. L'architetto è uno dei maestri moderni con la formazione teorica di base più solida; a differenza dei corsi del Bauhaus, che bandivano la storia ritendendola un fardello troppo pesante per la formazione dei.Nuovi architetti, Kahn le attribuiva invece un enorme importanza. Uno dei concetti principali della sua architettura è quello di coglierne la gravità intesa, sia come astrazione della materia, sia come il peso e il volume della stessa. Infine gli schizzi secondo Kahn vanno suddivisi in schizzi iniziali, con un tocco più astratto e pittorico, e successivi, nei quali si iniziano a cogliere gli aspetti della massa, volumetrici e chiaroscurali.
1) Weiss House (1947-50, Philadelphia)
Vi è una netta distinzione tra le aree funzionali che determinano i diversi spazi volumetrici e allo stesso tempo che però ha già un uso di materiali tradizionali diverso rispetto agli altri. L'approccio è funzionalista: la pianta è suddivisa in blocchi, ognuno dei quali contiene una funzione un gruppo di funzioni, sembra un'architettura più arcaica. La posizione è sopraelevata rispetto al declivio. Nella fascia centrale sono contenuti i servizi.
questa separa due blocchi, uno contenente la zona giorno e uno contenente la zona notte. Nella composizione della zona giorno c'è la volontà di realizzare la 'stanza nella stanza': Kahn concepisce l'architettura come una società di stanze e in questo progetto c'è uno spazio all'interno di un altro spazio che però non è chiuso ma acquista una sua identità precisa solo attraverso, in questo caso, un leggero ribassamento del calpestio e l'arredo. Tutto l'edificio è in muratura di pietra e legno, in Khan i materiali sono utilizzati sempre a faccia-vista perché devono rilevare la loro natura costruttiva. La facciata verso sud è caratterizzata da pannelli in legno che scorrono in verticale sulla facciata e un brie-soleil che sporge nella parte bassa della facciata vetrata. L'elemento del camino, posto in contrappunto all'orizzontalità della struttura, funge da
2) Casa Esherick (1959-61, Philadelphia)
L'edificio si trova in un sobborgo della città ed è rivolto verso un parco. Il fronte che si vede dalla strada è quello laterale, acquista un ruolo simbolico, è una facciata simmetrica, chiusa, in cui campeggia solo un elemento, una stele verticale che è la canna del camino proiettato all'esterno, che segna l'asse di simmetria della campata cieca. In questo edificio prevalgono i pieni, strane aperture a T che però si allargano nella parte alta e mantengono il pieno nella parte bassa. Il fronte che dà sul giardino è diverso: rimane solo l'asse della facciata che è composta liberamente, organizzazione di bucature che segue le necessità funzionali interne, non controllata, informale. La scansione dei prospetti è riportata in pianta. La pianta del piano terra ha un ingresso nascosto e da qui si può andare verso il soggiorno, che è
L'unica fascia a doppia altezza, oppure alla zona pranzo. La scala porta al ballatoio, che affaccia sulla doppia altezza, e alla camera da letto. Questo edificio rappresenta l'emblema della teoria architettonica.