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Epigrafia latina - Lapis Niger e Lapis Satricanus Pag. 1
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Estratto del documento

ISCRIZIONE ARCAICA DEL CIPPO DEL FORO ROMANO

(LAPIS NIGER)

Si tratta di un cippo scoperto nel 1899 dall'archeologo Giacomo Boni all'interno del Foro

Romano, più precisamente nella zona della Curia Iulia. Lo scavo portò alla luce un complesso

monumentale arcaico e un cippo in tufo di forma troncopiramidale.

La base del cippo è quadrangolare e misura all'incirca 50 x 60 cm; il monumento è

sicuramente mutilo.

L'iscrizione che lo ricopre è bustrofedica e corre su tutte e 4 le facce.

Le lettere sono in gran parte ancora identiche a quelle dell'alfabeto greco arcaico: p.e. i segni

E, L, M, il koppa, il sigma a tre tratti, lo het per indicare l'aspirazione.

Manca la differenziazione tra gutturale sorda e gutturale sonora: entrambe sono rese con il

segno C.

Le caratteristiche della scrittura portano a datare il monumento e l'iscrizione alla metà del

VII sec. a.C., anche se non è escluso che possa essere anche più recente. Resta in ogni caso il

più antico documento scritto latino di cui siamo in possesso.

L'iscrizione è frammentaria e di incerta lettura, anche perché il tufo è una roccia che si

sbriciola molto facilmente, ma si possono individuare alcuni termini significativi, sulla cui

base si è tentato di interpretare il monumento e l'iscrizione:

sakros

faccia A: recei

faccia B: kalatorem

faccia C: iouxmenta

L'iscrizione è di notevole interesse dal punto di vista sia linguistico che storico.

Il termine recei, forma arcaica di rex, ha fatto pensare ad alcuni di essere in presenza

dell'unica testimonianza epigrafica finora nota della Roma monarchica; esso potrebbe

tuttavia alludere anche alla figura del rex sacrificulus, ossia il sommo pontefice addetto ai

sacrifici (quindi una carica religiosa, e non politica). Se così fosse, l'iscrizione potrebbe anche

risalire ai primordi dell'età repubblicana, ma su questo punto gli studiosi sono discordi, così

come lo sono riguardo a quale potesse essere la destinazione del cippo.

La sola cosa di cui si può essere abbastanza certi è che l'iscrizione appartenga alla categoria

degli acta (documenti pubblici); dal termine sakros si intuisce chiaramente che l'area in cui

è stato ritrovato il cippo con l'iscrizione era un luogo sacro. Su questa base, e facendo

riferimento anche ad altri elementi dell'iscrizione, sono state formulate diverse ipotesi:

che l'iscrizione contenesse un divieto relativo appunto all'attraversamento di un luogo

– sacro;

che si trattasse di un cippo terminale (che delimitava un'area sacra) e che contenesse

– delle disposizioni relative al traffico, come sembrerebbe indicare il termine

iouxmenta;

che contenesse un ammonimento a non profanare un sepolcreto che si trovava nei

– pressi

che vi fossero elencate delle disposizioni relative a un sacrificio, come sembrerebbe

– suggerire il termine kalatorem, che appartiene al linguaggio sacrale e indica

l'assistente di chi compie un sacrificio: potrebbe quindi trattarsi della figura che

affiancava il rex sacrificulus.

In ogni caso è certo il riferimento alla sfera sacrale, così come la presenza nella zona in cui è

stato ritrovato il cippo di un locus religiosus (cioè un luogo nefasto, al quale non ci si doveva

avvicinare per non profanarlo). A questo proposito sia Livio che Plinio il Vecchio riferiscono

che in quella zona si trovasse l'antichissima tomba di Romolo.

Principali pubblicazioni:

CIL I² (seconda edizione del volume delle inscriptiones antiquissimae), n° 1

ILS (Inscriptiones Latinae Selectae, curate da F. Dessau), n° 4913

ILLRP (Inscriptiones Latinae Liberae Rei Publicae, curate da E. Degrassi), n° 3

LAPIS SATRICANUS

E' chiamato così dal nome dell'area archeologica di Satricum, nel sud del Lazio, dove fu

ritrovato nel 1977.

Si trattava forse di un donario, cioè una base spianata su cui venivano poste le offerte per la

divinità; la sua datazione si colloca probabilmente alla fine del VI sec. a. C., ma è stato poi

reimpiegato per la costruzione di un edificio sacro di V-IV sec. a. C.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher amber_90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Epigrafia latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Mennella Giovanni.