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Introduzione
Il Termine Epica (dal Greco épos, “parola in versi”) si indica la poesia che narra le vicende gloriose di un popolo e le gesta di eroi leggendari o storici, L’epica medievale è un genere
narrativo in versi. Adotta la lingua volgare. Dopo la nascita del Sacro Romano Impero, l’epica medievale divenne uno strumento di celebrazione della società cavalleresca e feudale.
Era nata per celebrare i nuovi Regni Romano-Barbarici che si erano creati, nei territori che appartenevano all’Impero Romano d’Occidente. Consisteva in saghe e leggende,
recitate dal Giullare che era la figura medievale che si esibiva durante feste e banchetti, nelle piazze e nelle corti signorili, recitando e cantando le gesta epiche. Due Opere di
quell’Epoca: Beowulf e la Canzone dei Nibelunghi
Beowulf è il più antico poema epico anglosassone, narra le gesta di Beowulf, nipote del re di Geati. I due motivi centrali dell’Opera, sono la lotta tra il bene e il male e la
responsabilità che ogni Re Ideale dovrebbe avere nei confronti del popolo, essere al loro servizio a costo di sacrificare la propria vita.
La Canzone dei Nibelunghi è il poema epico in antico tedesco, il risultato della rielaborazione di saghe e leggende germaniche, personaggi immaginari e realistici esistiti come: Attila,
Re degli Unni e Teodorico, Re degli Ostrogoti.
L’Epica Greca
La poesia epica nasce in Grecia con i poemi omerici, l’Iliade e l’Odissea.
L’Iliade narra le fasi conclusive della guerra di Troia, mentre l’Odissea racconta le peripezie affrontate da Ulisse (in greco Odisseo) durante il suo viaggio di ritorno in patria da
Troia.
L’Epica Latina
L’epica latina riprende gli elementi caratteristici dell’epica greca ma con un diverso contesto storico, la potenza dell’impero romano, il più famoso poema epico latino, l’Eneide di
Virgilio, assolve il compito di nobilitare l’origine di Roma facendola risalire all’eroe troiano Enea che dopo la guerra di troia raggiunge le coste del Lazio e vi fonsa una nuova civiltà
da cui discenderanno i Romani. Chanson de Geste
Le Chanson de Geste
All’epoca in cui nacquero le chansons de geste la condizione storico-politica della Francia centro-settentrionale e della Spagna fu radicalmente trasformata da due importanti eventi:
La rivoluzione del Sacro Romano Impero che lasciò la Francia frammentata in numerosi centri di potere con lotte tra sovrani, francesi e grandi feudatari.
- La Reconquista Spagnola, cioè il tentativo di liberare la Spagna dagli Arabi.
-
Poemi Composti in lingua d’Oil (tra XI e XII sec) nella Francia Settentrionale.
Le principali Caratteristiche:
Celebravano la figura dell’Eroe
- Venivano recitate da un Giullare, accompagnato dalla musica.
- Esaltavano fatti storici trasfigurati in Leggenda
- I versi erano di circa 10 sillabe
-
Cicli delle Chansons
Ciclo Carolingio:
-
raccontava le gesta della Guerra tra Carlo Magno e gli Arabi in Spagna. A questo ciclo appartiene la Canzone di Orlando.
Ciclo d’Orange:
-
racconta la lotta tra cristiani e musulmani e le gesta del nobile cavaliere Guillaume d’Orange, al quale Carlo Magno affidò la spedizione contro i Saraceni e i Baschi.
Ciclo di Vassalli Ribelli:
-
descrive i conflitti interni alla feudalità carolingia.
La Chanson de Roland (o Canzone di Rolando)
Inaugura il ciclo carolingio. L’Opera è scritta in lingua d’Oil (si), nella fine del XI in un’area geografica detta anglo-normanna. Costituisce il modello dell’Epica cristiana, che
identifica nei Musulmani di Spagna i principali nemici della cristianità occidentale. È composta da 4002 versi raggruppati in 291 lasse assonanzate. Il Poema presenta molte
citazioni Evangeliche e Liturgiche. La Storia riprende un fatto realmente accaduto: Nel 778 – Spedizione compiuta da Carlo Magno nella Spagna del Nord, dove alla fine
rinunciò all’assedio per tornare in Francia. Durante il passaggio dei Pirenei, la sua retroguardia, assalita dai boschi e Navarri, fu annientata. Nell’agguato morirono molti
cavalieri tra cui un certo Conte Orlando. Nota come rotta di Roncisvalle. La figura di Orlando diventò il modello dell’eroe cavalleresco, fedele al suo sovrano e pronto a
morire per difendere la fede cristiana. La Canzone si articola in tre Parti:
Parte 1: IL TRADIMENTO DI GANO
Carlo Magno sconfisse i Mori, circondò Saragozza. Marsilio, re della città, inviò un ambasceria, proponendo a Carlo di diventare suo vassallo in cambio doveva abbandonare
l’assedio e tornare in Francia. Orlando nipote di Carlo, pensò che sia un inganno. Gano patrigno di Orlando, la pensò diversamente e dopo qualche incertezza Carlo accettò
la proposta. Orlando propose Gano come cavaliere per trattare la resa, Gano conoscendo i rischi, rimase adirato e decise di tradire, accordandosi con Marsilio.
Parte 2: LA DISFATTA DI RONCISVALLE E LA MORTE DI ORLANDO
Gano indicò ai Mori, la strada che i Franchi avrebbero seguito per tornare in Patria: Marsilio li aspettò nascosto sulle gole di Roncisvalle, facendo passare gran parte
dell’esercito per poi massacrare la retroguardia tra cui Orlando e altri paladini di Francia. Carlo passato il Roncisvalle, ascoltò il corno di Orlando (l’Olifante) capì che la
retroguardia era in pericolo ma dopo essere tornato indietro vide che ormai era troppo tardi, erano tutti morti