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I GENERI BREVI
1)Marie de France
Oggetto di studio attuale sulla sua persona. Non si sa ancora bene chi fosse. Sappiamo che ha
lavorato alla corte normanna. Sono state fatte le ipotesi più disparate della sua identità.
L’ultimo studio, dell’anno scorso, la individua come la sorella del duca di Canterbury (ucciso
sulle scale della sua cattedrale), quindi era in sintonia con questo circolo culturale, si dice di
Francia perché alla morte del fratello, è migrata in Francia.
Donna intellettuale che è autrice di una raccolta di Lai, una raccolta di favole esopiche (genere
in versi che non è destinato a un pubblico infantile, le favole nel medioevo erano per adulti. Era
una spece di manuale di filosofia pratica. Sono destinate a un personaggio di cui non si capisce
l’identità. La portata politica è molto grande.). di recente le è stata anche attribuita la
traduzione di un’opeta latina: L’espurgatoire de saint Patrice.
i LAIS
Espressione che secondo alcuni deriva da un etimo non latino, ma celtico (mai attestato) *laid
che significava “canto degli uccelli” quindi per traslato “canzone”. Un’altra derivazione
posteriore possibile è dalla langue d’oc, “lais”. Un’altra ipotesi lo avvicina al termine dei chierici
“
Comunque sia il lai è all’origine accompagnato dal canto. Esistono nel XII sec un lai lyrique e un
lai narratif. Noi ci occuperemo del lai narratif. Tutti i lai hanno in comune il tema dell’amore e
sfruttano la matière de Bretagne.
NB: Esistono anche altri lais non scritti da Marie de France nel periodo dal XII al XV sec.
Sovente l’azione è situata in un luogo mitico: la corte di re Artù, foreste, lande, ambienti
casalinghi come il giardino di casa, il guado (luogo di passaggio. Sono quasi sempre
avvenimenti che accadono la notte.
Nei “Deux amants” il luogo è la Normandia. Più sovente si ambientano in altri luoghi ad
esempio il lai d’Aristote. Anche il passato è mitico, ricordiamo che nel medioevo i tempi
passati essendo vicino all’origine sono meno corrotti e quindi migliori.
Il tempo della narrazione è sempre limitato. Il tempo della storia può riguardare anni e anni. La
questione della brevità è affrontata nei prologhi. Il fatto di essere brevi è un merito. Tutte le
parti che non sono importanti per lo sviluppo della storia vengono eliminate.
Anche le conclusioni sono brutali: ad esempio nel Freme (nome dato a una gemella partorita da
una donna che aveva criticato e infamato una donna che aveva partorito 2 gemelle. Allora si
libera di una figlia, Frene che viene adottata. Un giorno la madre da in sposa la figlia che si è
tenuta a un uomo che aveva come amante Frene. In pochi versi si risolve la situazione).
Le storie raccontate sono spesso inverosimili e meravigliose. (ci sono gnomi, fate ecc...classici
della materia di bretagna). Gli autori di lais vogliono comunque far passare questi aspetti
meravigliosi come credibili. come si fa? insistono molto nelle conclusioni e nei prologhi su
questo aspetto. si ribadisce **l’autenticità della fonte** [anche i nostri autori garantiscono
autenticità ad esempio il manoscritto di Manzoni] o si inseriscono ***dettagli reali*** (es
luoghi…).
L’azione prende sempre spunto da quella che gli autori chiamano l’aventure: ciò che succede,
un fatto che accade e si caratterizza per 2 aspetti: 1) è originale 2) è reale. [es. nascita di 2
gemelli] Questo fatto provoca inquietudine nel protagonista, ma poi solitamente ha dei risvolti
piacevoli.
Studioso Roger Debuis : « L’aventure est un évènement dont la réalité se colore toujours d’une
nuance d’étrange ou de merveilleux, mais dans le merveilleux ou l’étrange ne sont jamais
totalement coupé de la réalité. »
L’aventure accade sempre a personaggi con caratteristiche eminenti, quasi tutti appartengono
alla classe dei nobili.
Les aventure sono spesso manifestazione di un avvenimento casuale che è il modo per sfuggire
ad un destino di tristezza. (avvenimento che permette alla narrazione di cominciare)
“contes d’aventure et d’amour” Gaston Paris
Ci sono dei lais in cui l’elemento meraviglioso non c’è, ma è molto raro. (amanti che decidono di
uccidere il marito di lei nell’acqua bollente). Alle volte il meraviglioso è legato ad un elemento
piccolo es filtro.
C’è nei lais una certa unità di stile.
Tema comune: amore cortese, un amore che tende a migliorare i personaggi e a renderli
completi.
Destinatario: corte
IL LAIS: GUIGEMAR di Marie de France.
E il primo della raccolta. Racconta la storia di un cavaliere, personaggio di stirpe nobile (v
37).
NB. Dei personaggi principali Marie traccia un profilo psicologico. Lui non riesce a trovare
nessuna donna da amare (v57).
L’avventura inizia quando durante una partita di caccia lui ferisce una cerva bianca. Questo
personaggio è un personaggio del mito, non inventato da Marie, rappresenta il contatto tra
il terreno e il fantastico, incarna tutta la tradizione del rapimento del personaggio da parte
dell’animale. Infatti la cerva inviterà l’uomo a cercare una donna che possa guarirlo dalla
sua mancanza d’amore. bianco=ricorda il passaggio dalla vita alla morte, dee cacciatrici
come Diana. Ha qui la funzione di stimolare il personaggio all’avventura. La cerva si ritrova
anche nelle opere italiane.
Per potersi curare scappa via e trova una barca bellissima, ma senza guidatore. Il vascello è
un elemento classico che simboleggia un viaggio interiore, la barca è descritta infatti
dall’interno (v170)
L’avventura si struttura in 2 parti, nella prima viaggia in luoghi fantastici, nella seconda
torna in patria.
Descrizione della psicologia e dei sentimenti che lei prova durante l’incontro (v261).
Stupore. Nascita dell’amore (v296)
Amore impossibile x una donna sposata. Ma vivranno in una torre per molti anni. Finchè il
marito geloso scoprirà la tresca. Lui tornerà in patria e anche lei traghetterà nel mondo
terreno e tutto si risolverà nel mondo terreno dove era iniziato.
Tema amore come miglioramento di se stesso, separazione, desiderio, prova (annodare la
sua camicia in modo che non potesse essere sciolta da nessun’altra donna, lui aveva
annodato la cintura di lei alla sua vita. Poi questi nodi verranno sciolti)
Stile secco e asciutto.
Il prologo (v1) :
- problema di tipo filologico, questo prologo è a Guigemar o alla raccolta?
- l’autore è molto presente, lei si nomina, questo è un fatto abbastanza eccezionale
(presenza istanza autoriale)
-il fatto di scrivere implica che lei sia presente in modo importante, fa accenno al fatto che
ci sono calugne nei suoi confronti, sottolinea come è importante quello che fa.
-messa in evidenza della brevità “un peu de mots” e della veridicità “sont vrais”
-cita la fonte orale bretone
NB: all’esame lo chiede tutto è tutto da leggere e da sapere.
2) Le Fabliau
Deriva dal termine latino “fabula” (sia nel senso di fable= apologo esopico, sia nel senso di fablel fablian
ossia un genere a favola molto breve). Alle volte questo termine è sostituito da: dit, conte, example.
Questo termine nasce quando Josef Bedier lo ha scelto come termine identificativo di questo genere. Ha
scelto per indicare questo genere. (Il nome originale francese di questi poemetti è "fableau era di origine
piccarda e venne adottata nel resto della Francia attorno al XVIII secolo) Joseph Bédier, fra i primi studiosi
del genere, ha coniato la fortunata definizione di "contes à rire en vers": sembra infatti che l'unico intento
perseguito da questi testi sia di divertire i lettori. Questa definizione è stata messa in dubbio perché ci sono
dei fabliau tutt’altro che allegri.
Ci sono delle caratteristiche comuni a tutti i fabliaux:
Versi ottonari rimati a coppie o assonanzati
Ce ne sono arrivati circa 150
Il periodo in cui si sviluppano va dal XIII all’inizio del XV.
I temi: l’inganno (il riso deriva dal fatto che qualcuno è vittima di un inganno- o mariti ingannati,
seduttori o mogli puniti, prete).
Destinatario: inizialmente constatando che i personaggi dei lais non sono quasi mai rappresentati,
ma lo sono classi più basse si è pensato che il pubblico fosse costituito da piccola gente. In realtà gli
studi successivi tendono a considerare il pubblico cortese, la presenza della realtà quotidiana è più
una convenzione di genere, un fatto stilistico non determinante ad individuare un pubblico più
popolare. NB un lais di Marie contiene molti elementi del fabliau.
Presenza molto forte dei realia: tratti della vita quotidiana.
Presenza di personaggi che appartengono alle estrazioni più diverse.
Presenza di temi osceni
Il Fabliau letto:
fa parte del Nouveau recueil complet des fabliaux NRCF.
Ci sono un villano (contadino) e sua moglie, che si recano a pregare la madonna, durante l’uficio il prete
fa la predica e dice che a chi avesse donato con il cuore il signore avrebbe reso doppio quel che donava
(chiave dell’inganno). Il marito dice a sua moglie che se è d’accordo potrebbero dare la mucca al prete!
La moglie è d’accordo. Tornano a casa, prendono la mucca e la portano dal prete che è tutto contento. Il
prete fa legare la mucca assieme alla sua e la porta nel suo prato. La mucca del contadino non si trova
bene legata e inizia a scalpitare e torna nella sua stalla trascinandosi dietro l’altra mucca.
Chiusura moraleggiante: (NB: questo testo è definito come fabliau! C’è scritto nel testo!) avrà del bene solo
chi riceve delle cose dal signore e non chi le trafuga (come il prete), nessun uomo può moltiplicare i beni,
per fortuna il contadino ha avuto 2 mucche e il prete nessuna. –chiusa proverbiale- “Chi crede di andare
avanti in realtà va indietro! Dal XV sec.
NB: Roger Dubuis e L. Sozzi V. Soderhyelm N Labère: nomi studiosi che si sono occupati delle novelle
medioevali.
Dubuis riunisce i generi brevi sotto una stessa definizione di genere:
Brevità carattere narrativo
Intento di divertire ?
Fino al XIV sec la fruizione è fondata sull’oralità, dal XV sec inizia a svilupparsi la lettura individuale
(innalzamento livello di vita, valorizzata la cutura, il libro diventa oggetto d’uso.
Nel XV sec smetton