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Recettore dell'Insulina
Il recettore dell'insulina è un recettore di membrana ad attività tirosin-chinasica. È in grado di trasdurre direttamente il messaggio ormonale senza intervento di secondi messaggeri, ed è localizzato soprattutto a livello del fegato, muscolo scheletrico, muscolo cardiaco e tessuto adiposo.
Si tratta di una glicoproteina tetramerica costituita da 2 subunità α e 2 subunità β, glicosilate e unite da 6 ponti disolfuro. Le subunità α sono proteine extracellulari che consentono il legame dell'insulina con alta affinità e specificità. Le subunità β sono proteine transmembrana, costituite da una parte extracellulare NH-terminale legata alla subunità α, una parte che attraversa la membrana plasmatica e una parte intracellulare dotata di attività tirosin-chinasica e legame O-R modificazioni.
conformazione che in seguito al legame con l'insulina subisce delle modifiche, in particolare si ha l'auto-fosforilazione dei residui tirosinici della porzione intracitoplasmatica del recettore. Questa forma attiva del recettore si lega con la regione NH-terminale di alcune proteine cellulari dette Insulin Receptor Substrates (IRS-1, 2, 3, 4 e 5). La fosforilazione dei residui tirosinici delle proteine IRS stesse funziona favorendo la formazione di siti di legame per altre proteine, favoriscono la trasmissione del segnale insulinico, cioè la fosfoinositolo-3-chinasi (PI3-K), fosfotirosin-fosfatasi (SHP2) e proteina legante il recettore per i fattori di crescita GRB-2 (Growth Factor Receptor Bound protein-2) da cui deriva la cascata intracellulare attiva la proteina Ras e l'enzima MAP-K (microtubule-associated protein kinase) da cui dipendono le funzioni dell'insulina, infatti: favorisce gli effetti metabolici dell'insulina (inibizione della lipolisi, produzione epatica di...)Il glucosio attiva la proteina GLUT-4 nel tessuto adiposo e muscolo scheletrico, stimolando la sintesi e l'attività di eNOS. Ciò porta anche a una conseguente vasodilatazione.