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Elettrotecnica 22/09
Prof. Francesco Piazza
Ricevimento: Mercoledì 15.00-17.00
Martedì/Giovedì 16.00-18.00 (collado)
Testo di riferimento: "Fondamenti di Elettrotecnica" Monticelli, Sbarbaro
Teoria dei circuiti
Definizione analisi e sintesi dei circuiti. Un circuito è un insieme di componenti semplici collegati fra loro da elementi di connessione (fili, morsetti e conduttori). L'interazione è rappresentata da leggi. Sulle interfacce ogni componente esprime delle variabili, che vincolano altri fili. Attraverso tali variabili legate da delle equazioni, le componenti interagiscono.
Componente: elemento circuitale caratterizzato da un insieme di morsetti e da un insieme di equazioni fra le variabili di interfaccia descritte da un numero finito di costanti numeriche. I morsetti non sono intercambiabili. Le componenti sono caratterizzate da una tipologia di equazioni. All'interno delle equazioni compaiono parametri.
Collegamento: arco orientato o non orientato che collega fra loro i morsetti dei componenti circuitali, punterà l'orientalità e la continuita fra due componenti.
- I circuiti non direzionali: la direzione degli scambi fra componenti è indeterminata e scambi possono avvenire indifferentemente fra i morsetti. Il collegamento bisogna considerare tutte le variabili a interfaccia
5) CIRCUITI UNIDIMENSIONALI: la descrizione degli scenari è ridotta a problemi VARIABILI INTERCONESSE: segnali deiploi e poi elettroniche per onde piombate sulle linee più differenti nella direzione dell'onda
velocità o verso propria con drammatica oscilla- zione accendo con dinamica esterna al proprio ca- strino che sono lineare nel delle variabili di x e y attive
velocità e verso e
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velocità per modelli ampliati che dispone degli doglobali retti, limitati a tutte le specierevoli parti troncatura, derivata continua con segni liberi, di tempo: debito valore del segnali propria la piena conquista ora potendo resore- ras, non costitu-
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ditepite di dei di¬ venuti poni amendata in accaremma epotsce di maxwell IL MODELLO CIRCUITALE ELETTRICO 25/03 considera il deltrical di riduzioni attenirani Modello delle leggi di maxwell continui: ali ali pe eri estrotti continui una valore ai multipoli
CIRCUITO A TEMO CONTINIO
batt colpo col boom circuito
led di collegato
distronici Vorell fabbica di tro, elettronia
croderel elettrico, delini sui fili di collegamento
en seno (Vore) di infra tra due novitelli , ...
1. Casi particolari
N vari → N porte bilocate
2 N grandezze
2 N tensioni correnti
2 N equazioni costitutive
DOPPIO BIPOLO: 2 porte per cui la cadea di porte è interamente replicata
Un tripolo → un doppio bipolo
IPOTESI AGGIUNTIVE
per ulteriori ipotesi restrittive sul modello
- LINEARITÀ: a costanti polari
- c1 (t) → a1(t) c2 (t) → all'ora a1c1(t) + b1c1(t)
- c1 (t) → b1 (t) + b2c2(t)
Insieme di sovrapposizione degli effetti → l'effetto è proporzionale alla causa
- PERMANENZA nello stato
l'effetto dipende dallo stato di equilibrio e delle cause
c1(t) = c → t = c1 (t0) → c1 (t - t0)
t0 non è cost.,
l’equilibrio istantaneo è verificatoin tuttianche se facentetra intervalli di tempo brevie l'equilibrio viene definitosi misurabile durantela permanenza durante delfenomeno che staobservando
- CAUSALITÀ: l'effetto non può anticiparele cause. Il tempo in cui il campoè qualsiasidelle cause viene notato solodalle cause stesse.
- cA (t)
- cB (t)
- cO (t) = cX(t) → cX t ≥ t0
Per circuiti linearise c(0) ≠ 0 VT ¬ 0
Allora 2(t) = 0, t < t0
un amplificatore non funzionase io lo accendo non funziona da quelistante in poi.
PROPRIETÀ NOTEVOLE:
non prevede che icomponenti debbano avere anchevalidezze della risposta assuntivase non valuate a priori
RECIPROCITÀ:
considero un N-porte (bilocale)
Se la condotta adaltro alle N stimevoglio determinare
Collego due componenti al modo⊕e al modo⊖
→ determino la vT = VR
Scelto due situazioni elettriche positive ogni istante di tempo neltempo quazo
CONDIZIONI DI RECIPROCITÀ
- Σ v1 (t)(i) + i1 → vO prov = Rspec Σ v1 (t)(i) + i1 → v ≠
Creo 2 noti porti 2 cariche diverse
1a situazioneP1 = v3 + Er
2a situazioneP2 = p0 VR
03/10
Attraverso il miller posso modellare tutti gli amplificatori ottenuti con amplificatori operazionali. L'effetto miller entra quindi nella formazione dei circuiti, quindi il miller permette energia.
Esempio:
APPLICATORE INVERTENTE Ideale in seguito studiare il comportamento.
Se Vin è la tensione di ingresso → c'è un generatore indipendente di tensione Vi. Se Vout è la tensione di uscita → posso considerare un loop a circuito aperto.
Volgio calcolare il rapporto tra tensione di entrata e di uscita.
KLV su I1 → I = I1 = Vin - R2 = Vin + R2 KLC su I1 → Vout = Vi - Vo = 0 KLV su I1 → I = (I1) → Vo/R = Vin/R + I2
Unendo i fattori in Vin la tensione di ingresso uscita
Risulta che la tensione di tutta è collegata con tutto se si trova qualcosa nel circuito non si vede. Se andare un elemento al circuito si trova → il esistono in una direzione. PS: tra Vout trova sempre Kout = R2 Vin - R4 è nulla ho mollone.
Esempio: amplificatore non invertente
Al = Vo = Vi
Inseguitore il quadro → Vr = Vo = Vi
AMP. IDEALE AMP. REALE