Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Introduzione
- fenomeni elettrici:
- energia (potenza)
- informazioni (segnali)
Applicazioni principali: convertire, trasformare, utilizzare potenza elettrica o segnali elett.
- Ordini di grandezza:
- turboturbina potenza 30006 W
- lampadina 100 W
- minima copia 10-14 W
Carica elettrica (q)
può essere positiva o negativa, in base al "segno" si possono attrarre o respingere.
La carica elettrica si può separare, ma quella totale si conserva.
La carica elementare è quella negativa, ma quella convenzionale è quella positiva.
Per muovere una carica elettrica si deve spendere energia in quanto dello spostamento di cariche elettriche si ricava energia.
1 cm3 di rame ha 1023 elettroni liberi.
Energia elettrica
nel S.I. vale il principio della conservazione dell'energia. L'energia elettrica si può trasformare in altre forme di energia. L'energia elettrica è ben convertibile, trasportabile, accumulabile difficilmente.
Intensità di corrente elettrica
i = dq/dt
la corrente elettrica può essere di conduzione o di spostamento.
- Per avere corrente le cariche elettriche si devono muovere all'interno di un materiale conduttore
- oppure
- indicano uno spostamento di cariche in mezzo a elettrica
Potenza elettrica
p = de/dt
La potenza, in qualsiasi forma, si può esprimere p = f * v = e (attraverso il condutt)
f.i. potenza interna legata al movimento (conservo) f.e. potenza esterna legata alle differenze di una quantità tra due punti
Misura della tensione
Si usa il voltmetro in parallelo
Non deve perturbare gli scambi di potenze, pertanto Ir = 0 → P0 → 0
Misura della corrente
Si usa in serie l'amperometro e questo deve essere attraversato dalla stessa tensione
I = I0 → Pa = 0
Misura della Potenza
Movimenti orizzontali = amperometro Movimenti verticali = voltmetro
Misura Energia
e = ∫0t Pdt
Si usa il contatore
Circuíti elettrici
Composizione di bipoli con collegamenti con conduttori ideali attraverso i morsetti.
- Serie: ugual corrente (1 morsetto comune)
- Parallelo: ugual tensione (2 morsetti comuni)
Terminologia/gergo
- Dipolo: lato del circuito
- Connessione: conduttore ideale
Somma di R1, R2
- Serie RΣ=R1+R2
- Parallelo R|| = (R1-1 + R2-1)-1 = R1R2/R1+R2
Circuito chiuso: non connesso ad un altro circuito
Circuito aperto: connesso ad un altro circuito (parte di circuito chiuso)
Nodi: punto dove si incrociano almeno due lati
Maglia: percorso chiuso a cui appartengono almeno 2 lati
Grafo orientato
Se sono introdotte le convenzioni sui lati.
Un grafo è definito dalla matrice di incidenza Ct di ciascun lato di due nodi:
Ct(m, t):
- 0 lato non incide
- 1 lato porta
- -1 lato arriva
a b c d 1 1 0 0 2 -1 -1 0 3 0 1 1
Ogni riga: lati incidenti del nodo Corrispondenza binomiosa grafo-matrice
Se nobilisco il vettore [I] e lo moltiplico per [Ct] per KCL trovo
[Ct][I] = 0
= (Ia + Id = 0 -Ia - Ib - Ic = 0 Ib + Ic - Id = 0)
Analisi dei circuiti elettrici
Nota il funzionamento, se le connessioni dei bipoli: si deve trovare V e I per:
Circuiti lineari: tutti i bipoli sono lineari.
Circuiti non lineari: almeno 1 bipolo non è lineare.
Metodi di analisi dei circuiti lineari
Sono sviluppati per circuiti in regime stazionario; valgono anche per circuiti in regime quasi stazionario.
Contiamo e numeriamo nodi e lati:
n = 4, l = 5
Metodo generale:
incognite: 2l = 2 V e I
nell'esempio 2l = 10 incognite
Esempio
11 - 23
3 - 45
1 1 -1 0 0
0 0 1 -1 1
NB: [det H] possono essere ricavato automaticamente
[Yn]-[Zbc][Xbc]
Complessivamente
[H][Vx]-[D]=[EA]
Se det[H] != 0 il problema è ben posto, ammette 1 e 1 solo soluzione
insi pendente da [D]
Esempio
OL
V2
V2R1I2
KVL
V2-V1
KCL
I2-I1
[ 1 0 0 0 ]
[ 0 1 0 x ]
[ 1 -1 0 0 ]
[ 0 0 1 1 ]
[V1]
[V2]
[Ψ1]
[I2]
E1
0
0
0
det[U] = R
R ≠ 0 -> det[H] ≠ 0
R = 0 -> det[H] = 0
corto circuito non ha senso
Caso particolare
Se deve far scomparire il lato ij e aggiungendo il generatore al lato incidenti.
Esempio
les m = 4
G = [ G1 G2 G3 G4 G5]
[A] = [ A1 A2 A3 A4 A5 ] , [θ] = [O]
Prendo Q come principale (di riferimento):: cancello riga 9
[C] = [ 1 1 0 0 0 1 -1 -1 0 0 0 1 -1 0 0 1 1]
I = Ut I
V = E + n (I - A)
caso particolare
Se un lato ha un generatore ideole
faccio scomparire il lato e aggiungo un generatore in parallelo per gli altri interessati dal generatore
Esercizio
les n = 4
[R] = [ R1 R2 R3 R4 R5 ] , [E] = [ e1 e2 e3 e4 e5 ] , [A] = [ ]
[U] = [ 1 1 -1 0 0 0 0 1 -1 -1 ]
[U]t = 1 0 1 0 -1 1 0 -1 0 -1
V = Ut e = ( e1 + e2 - e3 e3 - e4 - e5 ) = ( e3 e2 e1 e4 e5 -e3 )
R* = [ R1 + R(2) + R(3) - R3 -R2 R3 + R(4) + R5 ]
Teoremi dei generatori equivalenti
Valgono per bipoli lineari
Dato un bipolo lineare qualunque complesso
Il suo comportamento ai morsetti A-B e univocamente viene individuato se si note:
- la caratteristica elettrica (grafico sopra)
- l’equazione di Ohm attraverso le coppie di valori Vt e R⋅Vtc/Ic (oppure Ic e G = Ic/Vt)
Allora lo stesso comportamento ai morsetti può essere descritto da un bipolo più semplice generatore di tensione o corrente, che abbia la stessa caratteristica elettrica e la stessa equazione di Ohm e che possa perciò sostituire il bipolo complesso dop in maniera equivalente ai morsetti A-B
Osservazioni
Non cambiano gli effetti esterni (morsetti AB), ma cambiano gli effetti interni (en complessi)
S=tanno i cosi