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Circuiti Magnetici

12/05

  1. legge rifrazione delle linee di forza di B e H

    tg θ1 / tg θ2 = μ'r / μ0 con μ'r >> μ0

    le linee di forza sono perpendicolari al mezzo

  2. Le linee di forza di B sono chiuse. Usando del ferro, passano in aria e tornano al ferro

    incontrano una resistenza grande in aria

    tendono a rimanere nel ferro

concludo che il "flusso disperso" uscente dal ferro è trascurabile

  1. si ha Ht1 = Ht2 → Bt1/μ'0 = Bt20

    ovvero Bt1 = μ/μ'0 Bt2

    ovvero Bt4 >> Bt2

    Bfe >> Baria sulla sup. di separazione

Si definisce circuito magnetico la zona

di spazio nella quale le linee di forza

di B si svolgono lungo materiali

ferromagnetici.

  • composti da nuclei ferromagnetici di sezione S tale che S << c
  • ha varie zone d’area chiamate trareni o intaleni
  • posso avere segmenti avvolti da fili con correnti quantitativamente e lavorosamente

Facciamo le seguenti approssimazioni: - flusso supposto evitabile

La legge di Hopkinson permette di calcolare con buona approssimazione il campo B nei ferromagneti

es) Elettromagnete

è un circuito magnetico di "ferro dolce" con ciclo di isteresi stretto (nulla magnetizzazione residua)

→ il flusso disperso è nullo

→ ϕ = ϕ0 → BS = B0S0 → B = B0 campo nel traferro nulla!

Cerchiamo ora la riluttanza in aria:

Raria = 1μ0 d⁄S = μμ0 d⁄μS = (H0 d)μSS = μSS → operare come se fosse un tratto

l = μdd di ferro

d ≈ 1 cm → ℓ = 103·1 cm = 1 m

Consideriamo 2 sistemi So e S con S in moto a velocità v

dQ, in So la densità è: ρo = dQ/o

In S

dτ = dx dy dz = dτo1/γ

γ = 1/√1-β2, β = v/c

Avrò inoltre una densità di corrente: J = ρ v = ρ γ v = ρo γ v

ρ e J sono componenti di un 4-vettore

J (ρ c, J)

- ρ c componente temporale

- J componente spaziale

Jx = ρ γ v, Jy = 0, Jz = 0

Un S

corrente → Forza di Lorente

L = Q V x B = Q V 0-b0b = Q V B ẑ → F = (0, 0, QVB)

F = (0, 0, QVB)

quantità di moto radiale

inoltre si ha: dPx / dt = QV Ho / 2πr ≤ ∑ mgV

B

stratone del filo

Sx

Un S'

ho una densità di carica sul filo λ' = mgγVc2 Q → λ' = λ' ∑ * 1

unità di lunghezza

Il campo E' del filo è: E' = 1 / 2πεo λ' / r = 1 / 2 πεo 1 / r ∑ mgγVc2Qδ

l'eq. del moto è: dPx'(n) / dt' = Q E' = 1 / 2πεo 1 / r ∑ mgγVc2Q δ

noto c2 = 1 / μoεo

dPx'(n) / dt' = Ho / r ∑ mgγVQδ = dPx / dt γ

ma dt' è il tempo della particella a riposo → dt = γ dt'

dPx'(n) = dPx

si conserva perchè è trasversale al moto

Se il circuito è fermo T=0 → i=

-(*) flusso di costante con il circuito

(*)=∮S*̂∙ con squilibrio con bordo il circuito

C·=-d*()/dt=-d/dt∫S*̂∙ può variare sia che la geometria del circuito

Legge di Lenz

La fem indotta genera una corrente indotta che produce un flusso di campo magnetico indotto * che si oppone al campo generatore

<0 per la scelta di ̂

Se avvicino il magnete <0

Il campo indotto cerca di allontanare il campo * che aumenta

Il circuito genera un polo nord

Se ho casi di flusso tagliato, la f.i. è riconducibile alla forza di Lorentz.

Circuiti in moto relativo e f.e.m. indotta

C con galvanometro e C' con corrente I

Se avvicino e allontano C' ho passaggio di corrente.

Se mi metto solidale a C, non spiega il fenomeno con la legge di Lorentz ⃗=⃗×⃗ perché non è in movimento.

Lo spiega con =−/d

Spiego il fenomeno con due leggi diverse!

In contraddizione con principio di relatività

b) Caso più generale: Circuito in forma variabile in moto con

B(t) variabile.

\( \mathcal{E}_i = \oint_{e} \vec{E}_i \cdot d\vec{e} = - \frac{d\Phi}{dt} = - \frac{1}{dt} \left\{ \int_{S(t+dt)} \vec{B}(t+dt) \cdot \hat{n} \, ds - \int_{S(t)} \vec{B}(t) \cdot \hat{n} \, ds \right\} \)

\( \vec{B}(t+dt) = \vec{B}(t) + \frac{\partial \vec{B}}{\partial t} \, dt \)

\( \Rightarrow \oint_{e} \vec{E}_i \cdot d\vec{e} = - \frac{1}{dt} \left\{ \int_{S(t+dt)} \vec{B}(t) \cdot \hat{n} \, ds - \int_{S(t)} \vec{B}(t) \cdot \hat{n} \, ds \right\} = - \frac{1}{dt} \int_{S(t+dt)} \frac{\partial \vec{B}}{\partial t} \cdot \hat{n} \, ds \)

variazione di flusso

flusso tagliato: \( d\Phi = - \Phi_\varepsilon = - dt \oint_{e} \vec{v} \times \vec{B} \cdot d\vec{e} \)

\( \Rightarrow \oint_{e} \vec{E}_i \cdot d\vec{e} = \frac{1}{dt} \oint_{e} \vec{v} \times \vec{B} \cdot d\vec{e} = \int_{S(t+dt)} \frac{\partial \vec{B}}{\partial t} \cdot \hat{n} \, ds \)

\( \Rightarrow \oint_{e} \left(\vec{E}_i - \vec{v} \times \vec{B} \right) \cdot d\vec{e} = - \int_{S(t+dt)} \frac{\partial \vec{B}}{\partial t} \cdot \hat{n} \, ds \) e poiché \( \vec{E}_i = \vec{E} + \vec{v} \times \vec{B} \)

\( \Rightarrow \oint_{e} \vec{E} \cdot d\vec{e} = \int_{S} - \frac{\partial \vec{B}}{\partial t} \cdot \hat{n} \, ds \quad \text{Nel limite } dt \to 0, \, S(t+dt) \to S(t) \to S \)

\( \int_{S} \vec{\nabla} \times \vec{E} \cdot \hat{n} \, ds \Rightarrow \text{Analogamente a prima: } \boxed{\vec{\nabla} \times \vec{E} = - \frac{\partial \vec{B}}{\partial t}} \quad \text{IIIa equazione di Maxwell}

caso non stazionario

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
97 pagine
SSD Scienze fisiche FIS/01 Fisica sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jeexo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elettromagnetismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Lacava Francesco.