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idrofile, ovvero che ha affinità con l'acqua, mentre l'unica estremità idrofoba della E è affinità per i grassi ma non per l'acqua.
In questo caso la parte idrofila è OSO3Na. Quindi i tensioattivi hanno quindi due teste separate e non vive. Ciò perché la molecola è allungata.
Questa molecola è presente nei detersivi per lavatrice. Il 20% è costituito tutto da questa molecola: è la parte che si sporca (oggi il 75%); c'è un
attività del filler, ovvero una parte che non serve per pulire.
Immaginate di avere un tegame sporco: il tensioattivo con la sua coda idrofobo si infila nel grasso e lo scioglie. Quindi queste molecole si
immosano nella parte idrofila rimane esterna e si formano le micelle ovvero si infila la parte idrofila rimane esterna e si forma la
micelle e porta via il grasso. Il problema è che queste micelle sono poco biodegradabili.
Per fare il sapone: per la saponificazione, si prendono esteri di grasso,
formati da trigliceridi, si mescola con la soda caustica: si fa
bollire. Quando si fa raffreddare si forma una soluzione acquosa sopra, solitamente gliceroia e una parte solida sotto, che è il sapone.
ELETTROCHIMICA
L'energia liberata in una reazione di ossidoriduzione si può sfruttare direttamente per produrre lavoro elettrico. L'elettrochimica infatti
si occupa delle reazioni di compianto trasferimento di elettroni, è
la sede di dispositivi che consentono di trasformare l'energia chimica che accompagna una reazione spontanea in energia elettrica e la PILA
(o cella elettrochimica, o cella galvanica, o cella voltaica). Questo
dispositivo innanzitutto il flusso degli elettroni attraverso un circuito
esterno, impedendo il suo viaggio direttamente da un reagente all'altro. Avendo la pila frutto una reazione di ossidoriduzione, non
non mantiene l'ossidata e il riducente a contatto, ma li tiene oppo.
Ogni pila è costitutita da:
- due elettrodi (anodo, polo negativo / catodo, polo positivo)
- ponte salino (elettrolita KCl) per assicurare l'elettoneutralità.
La pila più importante è la pila Daniell
PILA DANIELL
Ci sono due recipienti che contengono due soluzioni. Nella prima soluzione c'è una barretta di zinco metallico, immersa in una soluzione di solfato di zinco (ZnSO4). Nell'altro recipiente c'è una barretta di rame metallico immersa in una soluzione acquosa di solfato di rame (CuSO4) con un ponte salino formato da una provetta in cui all'interno c'è una soluzione elettrolitica concentrata di KCl (cloruro di potassio). Lo ione potassio K+ ha le stesse dimensioni di Cl-. Due di questi ioni hanno la stessa velocità di migrazione.
Quindi questo sale è molto usato in elettrochimica, infatti è facile da purificare. C'è poi un circuito esterno in cui si muovono gli elettroni C- e per il circuito si interscetta gli elettroni. Le reazioni che avvengono sono:
ANODO: Zn → Zn2+ + 2e- Lo zinco si ossida e cede due elettroni.
CATODO: Cu2+ + 2e- → Cu Il rame si riduce e acquista due elettroni.
Gli elettroni si muovono solo nel filo metallico, non vanno in soluzione, cioè mentre gli ioni stanno solo in soluzione.
Quegli atomi di zinco che entrano nella superficie dell'elettrodo, a contatto con la soluzione, abbandonano il solido, si scinde due elettroni e poi va in soluzione. Questi due elettroni percorrono il filo e si trasferiscono sul rame.
Quando sono sulla barretta di rame, stanno sulla superficie dell'elettrodo di rame, dove ci sono quelle ioni di rame in grado di
EQUAZIONE DI NERST
Il potenziale d'elettrodo dipende dalle concentrazioni delle specie ossidante e ridotta secondo l'equazione di Nerst:
E = E0 - RT/(mF) ln[prodotti]/[reagenti]
F è una costante m è il n° di e- scambiati
Esempio per la reazione: MnO4- + 8H+ + 5e- → Mn2+ + 4H2O
E = E0 - 0,0596/5 log [Mn2+]/[MnO4-][H+]
COME PREVEDERE UNA REAZIONE REDOX
Data una possibile reazione di ossidoriduzione, la reazione procede nel senso in cui la specie a numero d'ossidazione superiore della coppia con potenziale standard maggiore si riduce.
ELETTROLISI
Significa reazione provocata dalla corrente. Infatti è la trasformazione delle sostanze per opera dell'energia elettrica fornita da una corrente continua. Abbiamo due casi:
- Elettrolisi di sali fusi.
- Elettrolisi di soluzioni acquose.
Se si fa l'elettrolisi di un sale fuso, al catodo vanno gli anioni e all'anodo i cationi. Da cationi e anioni si ottengono: il catione diventa il metallo, mentre l'anione
CATODO: 2H2O + 2e- → H2 + 2OH- ANODO: H2O → 1/2O2 + 2H+ + 2e-