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PROGETTO FORMATIVO

La progettazione prevede che si stabiliscono:

1. Obiettivi di apprendimento

o Generali

o Specifici

2. Contenuto

3. Metodi didattici

4. Tecniche di valutazione

5. Tempi

6. Aspetti logistici (aule, sussidi etc.)

Per mettere insieme tutti gli elementi si preferisce un approccio schematico per capire se vi è una

correlazione tra i vari aspetti.

1. Obiettivi di apprendimento

Questo esprime il livello di risultato atteso. Se entriamo nello specifico, questi rappresentano il

risultato atteso e non il contenuto quindi lo stato ideale.

È un criterio di esito: situazione che mi descrive il possesso e utilizzo di una conoscenza o

comportamento da parte dello studente.

Appunti di Flavio Ruggiero

Mi supportano i descrittori di Dublino e per ognuno di esso devo scrivere il risultato atteso dopo che

L’obiettivo è quindi ciò che mi aspetto dallo studente dopo il

ha frequentato il corso di formazione.

corso formativo, è un risultato ideale.

Esempio:

*mette degli obiettivi e chiede quali erano le aree O mette i risultati e si esplicitano gli obiettivi

educativi

Destinatari: 15 infermieri del reparto X

al termine dell’intervento formativo I partecipanti saranno in grado di:

Obiettivi generali:

• Elaborare una pianificazione standard per la persona affetta da scompenso cardiaco: Qui il

mio indicatore di risultato sarà inerente le abilità, se uso il descrittore di Dublino l’area delle

conoscenze. Abilità!

• Gestire efficacemente le situazioni di emergenza-urgenza –

o Elaborare una procedura per la gestione del carrello delle urgenze conoscenza

o Descrivere le fasi e le manovre da mettere in atto del BLSD conoscenza

o Eseguire le manovre BLSD abilità

Controllare l’ansia e agire in maniera coordinata

o - relazioni

• Provvedere al monitoraggio invasivo della PA, conoscenza!

• Educare la persona e I familiari alla estone del regime terapeutico.

• Conosce le pianificazioni standard e la metodologia, la mia valutazione sarà su comprendere

se il discente ha le nozioni oppure non ha.

Se l’obiettivo fosse: conoscere la pianificazione standard, la valutazione sarebbe valutata attraverso

l’intervista ponendo delle domande all’infermiere per verificare la sua conoscenza

È sempre presente un verbo che mi dà la possibilità di capire se il discente ha acquisito o meno dei

requisiti al fine di dimostrare e valutare il livello di risultato atteso. Se devo fare un questionario, devo

creare uno strumento che permette alle persone di indicare un risultato oggettivo che posso collocare

in un range di risultato che può essere: ottimo, buono, sufficiente, non sufficiente. In questa maniera

valuto se il discente è stato capace di: elaborare, gestire, provvedere etc.!

Che caratteristiche devono avere?

Devono essere chiari, devono cioè esprimere in modo il più possibile inequivocabile il

dal soggetto dell’intervento educativo. Devono essere resi specifici ‘’quanto

comportamento atteso

basta’’ a individuare con chiarezza le azioni formative da mettere in atto. Se completati con criterio

di risultato permettono la valutazione.

Caratteristiche degli obiettivi formativi: realistici (appropriato alla popolazione di riferimento),

raggiungibili, semplici, misurabili (valutabili), condivisi (con la popolazione di riferimento), chiari,

pertinenti all’obiettivo, associabili ad una sola area di apprendimento, non deve contenere il contenuto

ma il risultato (gestisce, conosce, elabora, controlla, monitorizza…) uso verbi che mi facciano

dimostrare il livello di risultato atteso.

Ogni singolo obiettivo deve avere il suo indicatore! Ed il sistema di valutazione può variare in base

al tipo di obiettivo.

Possono essere classificati in tre campi di apprendimento che ci supportano nel quantificare il livello

di bisogno formativo. Ovviamente abbiamo il descrittore di Dublino.

1. Cognitivo = competenza intellettuali

2. Gestuale o senso-motorio = gesti, tecniche, abilità

3. Psico-affettivo o relazione = atteggiamenti attitudini

Quando si valida un progetto formativo, è bene che sia fatto in modo schematico non narrativo! Si

– –

valuta la correlazione tra obiettivo ambito di apprendimento tipo di valutazione. Quindi il gap tra

stato ideale e stato attuale.

2. Scegliere i contenuti

Per contenuti si intendono le tematiche gli argomenti, le informazioni che verranno trattati nel corso

dell’intervento educativo che contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo.

Si deve scegliere come contenuto quello che il discente ha già appreso ed è dato dal bisogno formativo

valutato.

I contenuti devono essere ben selezionati, bisogna evitare ciò che i discenti già conoscono! I contenuti

devono essere pertinenti agli obiettivi. Quando seleziono i contenuti, ci si orienta grazie alla

letteratura. Infine dovranno essere contenuti con un livello di complessità crescente e con una

sequenzialità degli argomenti.

La sequenzialità, una volta identificata, devo immaginare la sequenzialità degli argomenti trattati,

dell’obiettivo.

perché questa contribuisce, se posta in maniera crescente all’ottenimento

Successivamente si deve associare all’obiettivo il contenuto grazie all’approccio schematizzato

Si procede con la progettazione con questa tipologia di scelta.

X ESAME: identificare obiettivo sulla base del contenuto o viceversa.

I criteri di scelta devono essere:

• L’efficacia del contenuto la si ottiene attraverso lo studio della

Efficaci: deve dare un risultato.

popolazione di riferimento perché sulla base di questo si ha la sezione di un contenuto

appropriato e idoneo al bisogno formativo della popolazione

• Fattibili: in base alla situazione data e quindi far riferimento ad una bibliografia scientifica

• Pertinenti: in base al campo di apprendimento.

Se l’obiettivo è conoscere la tassonomia Nanda e il contenuto che noi diamo è analizzare il concetto

di dominio e di classe è un contenuto pertinente o no? Si perché la tassonomia nanda si compone da

domini e classi

3. Metodi e campi di apprendimento

[il metodo è il mezzo attraverso il quale io trasferisco il contenuto della progettazione formativa]

La letteratura ci suggerisce metodi diversi per trasferire le conoscenze che dobbiamo dare nei

confronti del discente per poter ottenere lo stato ideale.

Prima di trasmettere le nostre conoscenze dobbiamo ovviamente considerare la popolazione di

riferimento. Questo ci aiuta a capire il tipo di approccio che dobbiamo seguire (pedagogia o

andragogia e quindi cognitivismo o costruttivismo) e quindi il metodo migliore per ottenere il buon

esito della formazione.

Tra i metodi più utilizzati per trasferire le conoscenze abbiamo la lezione frontale che pone delle

criticità in quanto la partecipazione attiva del gruppo è inferiore rispetto ad altri metodi che

che partono dall’analisi

predispongono una partecipazione maggiore. I metodi migliori sono quelli

del problema attraverso le conoscenze che possediamo fino alla riflessione dello stesso.

il metodo migliore è quello che prevede la partecipazione del gruppo.

L’acquisizione delle abilità è la capacità di comprensione applicata quindi tutto ciò che mi supporta

nell’applicare la mia conoscenza.

Tra gli altri metodi utilizzati per ampliare le conoscenze abbiamo:

Appunti di Flavio Ruggiero

- Lezione frontale: la più usata

- Discussione

- Lavoro di gruppo

- Esercitazioni nozionistiche o problem solving

- Analisi casi

- Progetto

- Studio indipendente: è il metodo che garantisce il miglior esito

Per ampliare i gesti e abilità invece troviamo:

- Dimostrazione

- Esercitazione addestrativa →

- Simulazione: La simulazione è il miglior ambito per acquisire le abilità Abilità di saper

fare.

- Tirocinio: Il tirocinio permette allo studente di acquisire delle conoscenze. Lo studente prima

di applicarsi negli ambiti di cura dovrà sperimentarsi ed esercitarsi in ambienti protetti

(laboratori). L’obiettivo del laboratorio sarà quindi la sperimentazione in un ambiente

protetto, sperimentazione che dovrà essere studiata in funzione di quella che è la prestazione

oggetto di studio in quel momento. più complesso. In questi casi si possono attuare i seguenti

Il miglioramento delle Relazioni è l’aspetto

metodi

- Role-play

- Simulazione

- Tirocinio

Il metodo migliore che la letteratura suggerisce che però comporta un grande dispendio di energia è

il Role- Play.

È una metodologia che deriva dal teatro. È un metodo di rappresentazione teatrale studiato a tavolino

e riprodotto in un ambiente. Il discente espone una condizione studiata che cambierà in maniera

voluta. studiare una parte e “recitare” la sua parte.

Lo studente deve, insieme a chi gestisce il Role-play,

L’obiettivo non era il contenuto disciplinare ma l’interazione dello studente nel contesto. Non sempre

si può adottare questo metodo perché è molto dispendioso. Nel nostro corso sono pochi i momenti in

cui ci confrontiamo con l’aspetto relazionale. Lo studente spesso viene lasciato a sé stesso. Egli

richiama le proprie risorse interiori per approcciarsi e relazionarsi con il paziente.

La simulazione è uno scenario che io costruisco e vado a studiare. Chi partecipa alla simulazione

nonostante stia recitando un copione ha la possibilità di approcciarsi con gli altri.

4. I metodi di valutazione:

i metodi di valutazione devono avere una correlazione stretta con il criterio di esito perché mi deve

e quindi l’aver acquisito o no l’obiettivo

dare evidenza del livello di raggiungimento che il discente ha

formativo educativo e il livello di raggiungimento.

La valutazione è qualcosa di complesso. Non tutti sono capaci di valutare. Il momento di valutazione

deve essere in un clima ottimale e si deve permettere al discente di comunicare e di rispondere alla

domanda.

La valutazione è molto complessa perché non ci si deve far influenzare dal rapporto docente-discente.

Il metodo di valutazione ottimale è il colloquio orale perché da la possibilità di verificare il criterio

di esito nella sua totalità e globalità. Il criterio di esito corrisponde al descrittore di Dublino.

Lo studente mi dimostra che conosce, comprende, che ha abilità, che ragiona dal punto di vista

diagnostico e prognostico e dimostra la capacità di apprendere. Però possiamo utilizzare anche altri

metodi però potrebbero non ri

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Publisher
A.A. 2018-2019
34 pagine
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SSD Scienze mediche MED/48 Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher campo100 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica applicata ai percorsi diagnostici terapeutici assistenziali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pietrini Luca.