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CAPITALE DI FUNZIONAMENTO
Viene determinato per individuare il reddito di competenza di un periodo della vita aziendale
CAPITALE ECONOMICO
Valore attuale di tutto il flusso dei redditi che l’impresa presume di realizzare in futuro
CAPITALE DI LIQUIDAZIONE
E’ il valore che può essere assegnato al capitale di un’impresa nella fase di cessazione dell’attività
per liquidazione dell’attivo e del passivo (vendendo separatamente i componenti attivi del capitale
ed estinguendo i debiti residui). 6
Avviamento
È costituito dalla differenza positiva tra il valore economico del capitale e il valore contabile dello
stesso. Si tratta di un plusvalore generalmente riconducile ad un complesso di condizioni,quali
l’efficienza organizzativa,le competenze del personale,la qualità dei prodotti,i rapporti con fornitori
e clienti ecc. che permettono all’azienda di produrre utili in misura superiore a quella ordinaria.
In proposito si distingue:
Avviamento originario:ossia prodotto all’interno dell’impresa come risultato di una gestione
efficiente.
Avviamento derivativo:cioè ottenuto a seguito dell’acquisizione dell’azienda o di un ramo di
azienda o di un’operazione di fusione,di scissione o di conferimento Solo questo tipo di avviamento
(a titolo oneroso) può essere scritto in bilancio tra le attività dell’azienda acquirente.
Il circuito dei finanziamenti attinti e concessi
Il circuito dei finanziamenti si suddivide in due tipologie: quelli attinti e quelli concessi.
I finanziamenti attinti avvengono:
attraverso il conferimento di denaro da parte del proprietario dell’impresa oppure dai
• soci; questo costituisce il capitale di proprietà conferito; questo capitale permette di dotare
l’impresa dei mezzi monetari di cui ha bisogno (capitale iniziale);
attraverso prestiti concessi da terzi ossia il capitale di prestito, il quale è soggetto al
• vincolo di restituzione del finanziamento con i relativi oneri.
I finanziamenti concessi:
L’impresa può concedere a terzi per un determinato periodo una somma di denaro, si tratta di
investimenti di rischio ai quali corrisponde la restituzione del prestito a scadenza e i relativi
proventi maturati periodicamente.
IL FINANZIAMENTO ATTINTO è considerato all’inizio come un ricavo che si contrappone alla
fine ad un costo di restituzione mentre, IL FINANZIAMENTO CONCESSO è considerato
all’inizio un costo che alla fine si contrappone a un ricavo di restituzione.
Fonti di finanziamento interne ed esterne
Le fonti di finanziamento servono a fornire il capitale dell'azienda necessario a iniziare e continuare
l'attività della stessa. Le fonti di finanziamento si dividono in:
- fonti interne: autofinanziamento,
- fonti esterne: apporto di capitale proprio e capitale di debito.
(le fonti esterne coprono il fabbisogno di finanziamento non coperto dalle fonti interne).
Autofinanziamento
L’autofinanziamento indica il processo di aumento di capitale connesso all’accantonamento di
ricchezza prodotta e non distribuita sotto forma di dividendi.
Distinguiamo due nozioni di autofinanziamento:
Autofinanziamento proprio: facendo riferimento agli utili prodotti da un’azienda e non prelevati
dall’imprenditore o dai soci. Tali utili, poiché vengono trattenuti all’interno dell’impresa, servono a
finanziare l’azienda.
Autofinanziamento improprio:prevede costi che non danno origine immediatamente a delle
uscite; le uscite si avranno solo al rinnovo dei beni ammortizzabili o alla liquidazione del Tfr.
Determinazione Autofinanziamento
l'autofinanziamento indiretto: Utile+(somma rimanenze iniziali dei fattori a fecondità
ripetuta - la somma delle rimanenze finali dei a fecondità ripetuta)+costi futuri + perdite d'esercizio
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Capitale proprio e di debito
Il capitale proprio è costituito dai conferimenti in denaro o in natura che il proprietario (nelle
imprese individuali) o i soci (nelle imprese collettive) apportano nell’impresa con il vincolo del
pieno rischio,in tal caso si parla anche di capitale di rischio o di equity.
Le caratteristiche principali sono:
• non ha una scadenza.
• è il primo che viene colpito nel caso l'azienda abbia dei debiti.
• non ha costi (remunerazione)
• non è soggetto ad interessi come invece il capitale di debito.
- è vincolato all'azienda per un tempo indeterminato.
Il capitale di debito prevede l'acquisizione di risorse finanziare attraverso:
debiti di finanziamento: sono costituite da somme di denaro che soggetti esterni mettono a
disposizione dell'impresa
debiti di funzionamento: sono originati dalle dilazioni di pagamento accordate dai fornitori.
Le caratteristiche principali sono:
• deve essere restituito in scadenza.
• ha degli interessi.
• comporta sul punto di vista economico un costo: interessi passivi.
• è a rischio indiretto.
Fabbisogno finanziario e le sue forme di copertura
L’obiettivo principale dell’azienda è quello di creare valore; Uno dei tanti modi per fare questo è
investire sull’azienda compiendo varie operazioni,queste richiedono un sacrificio in termini
economici. Se il capitale di cui l’azienda dispone al momento degli investimenti non dovesse essere
sufficiente(cioè non basta a coprire tutti gli investimenti dell’impresa),sorge il cosiddetto
fabbisogno finanziario,cioè l’azienda ha bisogno di finanziamenti che al momento non ha a
disposizione per coprire i suoi investimenti. Il fabbisogno non deve essere determinato solo per le
esigenze già manifestatesi,ma anche in ragione alle occorrenze prospettiche che si concretizzeranno
in funzione delle operazioni in corso di svolgimento o che si prevede realizzare.
Si definisce fabbisogno finanziario complessivo: il totale dei mezzi finanziari necessaria
all'impresa per sostenere spese e investimenti durante un periodo di attività
Si definisce fabbisogno finanziario residuale: il totale dei mezzi finanziari necessari per coprire
gli investimenti al di là di quelli che già si rendono disponibili con il flusso dei ricavi.
Ci sono 3 diversi modi per coprire il fabbisogno finanziario.
1) Ricorrere al capitale di rischio :significa conferire in azienda capitale esterno;questa operazione
può essere effettuata solo da parte del proprietario o dei soci se si tratta di una società.
2) Ricorrere all’indebitamento : i soci,i dipendenti o i risparmiatori che investono nella’azienda
possono diventare creditori di quest’ultima,finanziandola;essa entro una scadenza accordata
deve restituire il prestito ottenuto,quasi sempre sopportando un costo detto interesse.
3) Ricorrere all’autofinanziamento :L’azienda alla fine dell’anno commerciale consegue spesso un
utile (che è la differenza fra costi e ricavi)cioè il guadagno. Una parte di questo va accantonato
in una riserva obbligatoria,che serve per coprire eventuali investimenti. Autofinanziare un
investimento vuol dire proprio impiegare parte dell’utile conseguito dall’attività di gestione per
finanziare gli investimenti aziendali. 8
Conto economico e stato patrimoniale
Il bilancio consente di sapere se l’attività economica svolta dall’azienda in un determinato periodo
ha prodotto utili o perdite e consente di sapere in, un certo istante,la struttura del capitale articolata
in attività e in passività.
Il bilancio si compone di due sezioni:
Conto economico: tavola dei valori rivolta alla determinazione del reddito di periodo.
Stato patrimoniale: tavola dei valori rivolta alla individuazione del capitale di funzionamento.
Utile = Ricavi – Costi. Prospetto del reddito
Componenti negativi Componenti positivi
Acquisto servizi Vendita Prodotti finiti
Acquisti materie prime RF Impianti
Salari e stipendi RF Macchinari
Interessi passivi RF Materie prime
Costo d’integrazione RF Prodotti
Costi futuri per interventi di garanzia TOTALI
RI Impianti
RI Macchinari
RI Materie prime
RI Prodotti
Utile
TOTALI Prospetto del capitale
Attività Passività e capitale di proprietà
Cassa Capitale di proprietà
Crediti verso clienti Debiti verso fornitori
RF Impianti Mutuo passivo
RF Macchinari Passività presunte
RF Materie prime Fondo TFR
RF Prodotti Rateo passivo
TOTALI Utile
TOTALI
Rendiconto finanziario
Il rendiconto finanziario è un documento finanziario in cui una società riassume tutti i flussi di cassa
(positivi e negativi) che sono avvenuti in un determinato periodo;in questo modo il management
potrà prendere decisioni più accurate.
Sono due gli oggetti del rendiconto finanziario più utilizzati:
- Il capitale circolante netto(CNN)
- Il flusso di cassa 9
Principio di competenza
Il principio di competenza è la regola fondamentale che ispira le valutazioni di fine esercizio.
Esso guida all’individuazione di quali valori rappresentano l’andamento
dell’esercizio,appartengono,riguardano,sono riferibili a questo e ai suoi risultati. Si dice che
quest’ultimi sono ‘’di competenza’’ dell’esercizio.
Nella prassi dell’attività economica,si riconosco almeno due versioni del principio di competenza.
Le valutazioni di fine esercizio,si conducono al principio di competenza economica: tale
principio attribuisce al periodo i fenomeni in funzione della loro rilevanza economico gestionale,a
prescindere dal momento dell’impatto sul denaro nelle casse dell’impresa.
Secondo il principio di competenza economica sono di competenza i ricavi realizzati
nell’esercizio e i costi correlati a tali ricavi.
L’attribuzione dei costi e ricavi di competenza al reddito di periodo viene effettuata sulla base di
due principi:
Il principio di realizzazione dei ricavi:devono essere riconosciuti come pertinenti all’esercizio
tutti i ricavi ‘’realizzati’’,ossia quelli relativi a processi economici completati
nell’esercizio(prestazioni erogate,merci consegnate).
il principio di correlazione dei costi: secondo il quale sono di competenza dell’esercizio tutti i
costi inerenti ai ricavi realizzati. Secondo questo principio,i costi sono di competenza a prescindere
dal momento della loro verificazione,passata o futura,nella valutazioni di fine esercizio bisogna
tener conto anche dei costi connessi ai ricavi di competenza, pur non ancora registrati in contabilità
poiché non ancora verificati.
Il principio di prudenza
Secondo tale principio si devono far partecipare al risultato economico dell’esercizio le perdite,
anche se soltanto temute,mentre non si devono calcolare