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CAP II
DALL'AMBIENTE AL CONTESTO: VERSO UN MODELLO DI ANALISI
PER IL GOVERNO DELL'IMPRESA
Considerazioni introduttive:
Processo di contestualizzazione e ricontestualizzazione
riguarda l'osservazione dell'ambiente è l'ultimo passo per arrivare a grado di
e della qualificazione delle entità del consonanza
contesto e loro con le entità di contesto: è necessaria
estrazione per definire la tipologia di una negoziazione
relazione
che si può stabilire con tali entità
Ambiente d'impresa: varia a seconda dello sviluppo tecnologico, dell'evoluzione legislativa, della
politica, della demografia, della cultura ecc..
-Soggetti: sono entità molto variegate e diversamente qualificate (campo del consumo, della
distribuzione, della finanza ecc...) con cui l'impresa può relazionarsi in maniera effettiva o
potenziale
-Oggetti: materie e argomenti che possono costituire il contenuto delle relazioni dell'impresa
(come le materie prime)
-Condizioni: è ciò che ogni realtà vuole ottenere e come vuole ottenerlo: sono modalità e
obiettivi relazionali e quindi caratteristiche proprie delle relazioni
Contesto d'impresa: è vicino al concetto di “ambiente specifico” ed è inteso come ambiente
relazionale:
- è l'insieme delle entità con ci si è già deciso di avere relazioni perchè sono già state preselezionate
- rappresenta la fonte delle risorse necessarie (finanziarie, umane, tangibili e non, ecc..)
- rappresenta il mezzo per valorizzare l'attività d'impresa
- rappresenta il luogo dove si palesano le aspettative/pressioni degli stake holder
- presenta una propria dinamica
- vi si realizzano opportunità e rischi 5
Il processo di contestualizzazione: uno schema di analisi
Premesse:
- tra impresa e contesto c'è interdipendenza
- i momenti del processo sono interrelati, si influenzano a vicenda secondo meccanismi di feedback
(tipici delle impostazioni sistemiche) e di apprendimento
Momenti ed esiti di Modelli, strumenti Momenti della
tale processo e azioni utili matrice
concettuale
dell'ASV
Percezione/lettura Cultura, esperienza e Assunzione punto di
dell'ambiente intuito vista
dell'OdG
Dipende dalla soggettività
dell’osservatore e dalla sua
finalità di analisi: l’impresa
percepisce l’ambiente come
matrice di regole di gioco a cui
attenersi, per scelta o obbligo, di
vincoli ma anche opportunità
Estrazione del 1-Grado di Struttura ampliata
contesto potenziale compimento
sistemico
L’OdG estrae dall’ambiente il +
contesto che può essere utile per 2-Rilevanza
creare valore e individua le sistemica
(vedi paragrafi
componenti sottese con cui successivi)
potersi relazionare attraverso
GdC e rilevanza. Fase di
selezione delle opportune
connessioni, quindi passaggio
dall’attenzione verso il tutto
(lettura dell’ambiente) a quella
delle parti
Estrazione del 3- Negoziazioni Schema
contesto effettivo (vedi paragrafi organizzativo
successivi) definito e
Designata la struttura struttura specifica
ampliata devo decidere
come usarla tenendo conto delle
interdipendenze che possono 6
essere dirette o indirette
Contesto interattivo o Esecuzione di Sistema vitale
interagente contratti e rapporti emergente
non contrattuali, (focalizzato e
scambi contestualizzato)
Mettere in atto quelle
contrattuali, scambi
relazioni e far emergere
il sistema vitale: è l’esito finale
che dispiega la dinamica
evolutiva dell’impresa; il
contesto è attivato, si è
definitivamente nella gestione
NB: Ambiente generale vs Ambiente specifico
Dato esogeno composto insieme di forze che sono specificamente rilevanti nella porzione
da un pluralità di dell’ambiente generale nel quale l’organizzazione si trova
fattori che variano 1- GRADO DI COMPIMENTO SISTEMICO (GdC):
attiene alla qualificazione più o meno sistemica di una entità osservata dall'impresa e quindi è un
carattere che qualifica un’entità di un contesto indipendentemente dal rapporto col sistema impresa
GdC
realizzato e analizzato attraverso
A)- GdC B)- GdC
dell'organo di della struttura
governo operativa
(chiave di lettura (chiave di lettura
statica, strutturale) dinamica, processuale)
- connettività - connettività
-potere -auto-
- legittimazione organizzazione
di far muovere tutto il sistema 7
secondo gli impegni presi
A)- GdC dell'organo di governo: il GdC può essere inteso come una variabile continua compresa
tra due estremi rappresentativi di 2 situazioni opposte:
1)- assenza totale di un OdG (come in un regime di concorrenza perfetta)
2)- presenza di un OdG capace di condurre l'attività d'impresa
dipende dal livello di:
a)- centralizzazione: attiene alla prospettiva di analisi strutturale e dice quanto la componente
identificata è focale. Viene valutato attraverso la centralità (afferisce a quanto le relazioni che
intrattiene l'impresa hanno valore in quel contesto. E' Il peso delle relazioni di cui una
componente è destinataria o promotrice rispetto a quelle del contesto>> se è così, quella
componente è centrale) e la prominenza (rivela il prestigio delle componenti di una entità di
contesto e pondera il numero di relazioni che lega le componenti attraverso la loro
centralità>> può essere prominente anche se ha poche relazioni però con componenti a elevata
centralità)
b)- legittimazione: attiene alla prospettiva sistemica ed è espressa in termini
di consenso (livello di approvazione complessiva della condotta della componente focale da
parte delle altre componenti dell'entità di contesto) e fiducia (livello di affidamento e
disponibilità delle restanti componenti nei confronti della componente focale)
c)- potere: attiene alla prospettiva sistemica e ha la capacità di indirizzare, coordinare e
controllare l'entità di contesto nel suo complesso>> funzioni inderogabili:
(potere decisionale)
- strategica
- organizzativa (potere di guida e coordinamento)
- politica (armonizza finalità e interessi delle varie componenti con le esigenze di
sopravvivenza>> persegue la consonanza)
B)- GdC della struttura operativa: variabile continua che dipende dal livello di:
a)- Connettività (prospettiva strutturale): misurata attraverso la densità relazionale
8
(rapporto tra relazioni effettive e potenziali>> maggiore è, maggiore è la connettività,
maggiore è il GdC strutturale)
b)- Auto-organizzazione (prospettiva sistemica): capacità delle componenti delle entità di
contesto di originare relazioni da loro stesse definite (senza l’intervento progettuale
dell’OdG)>> la flessibilità è sempre auspicabile
2- RILEVANZA SISTEMICA:
è un carattere che l’OdG attribuisce all’entità di contesto con cui vuole rapportarsi o lo è già
Rilevanza
A)- Criticità del B)- Influenza
rapporto (del sistema
intersistemico esterno)
Criticità della risorsa: Benefici Livello di Capacità di
relazionali vincoli e controllo,
dipende da: netti regole feedback,
- densità della risorsa intervento
- livello di specificità
- livello di innovazione
- livello di sostituibilità
- livello di esclusività occorre considerare:
A)- Criticità del rapporto intersistemico:
- Benefici relazionali connessi all’instaurazione del rapporto (immagine, reputazione, nuove
conoscenze ecc…)
- Costi opportunità: derivanti dall’attivazione del rapporto (come sunk cost, danni
all’immagine ecc…) e legati al fatto che i benefici relazionali possono venire meno nel
tempo 9
La composizione di queste 2 variabili definisce i benefici relazionali netti ossia le opportunità
connesse all’attivazione del rapporto
B)- Influenza:
- capacità di una entità di contesto di ridurre i gradi di libertà del sistema impresa mediante la
proiezione di pressioni, finalizzate al soddisfacimento delle attese dell’entità esterna
- dipende da:
livello di vincoli e regole che l’entità esterna è in grado di imporre
o attività di controllo, feedback, intervento che l’entità esterna è in grado di
o esercitare 10
CAP III:
L’AZIONE DI GOVERNO TRA OTTICA DIADICA E DI CONTESTO: VERSO LA
CONSONANZA E LA COMPETITIVITA’ DEL SISTEMA IMRPESA
Il rapporto diadico da potenziale a effettivo: il ruolo della NEGOZIAZIONE (3)
è la manifestazione dei rapporti impresa-contesto
o è intrasistemica (tipica delle grandi imprese) e intersistemica
o è un modello utile alla scientificazione dell’azione di governo e della gestione
o dell’impresa
è un processo complesso con e tra varie entità (processo decisionale congiunto)
o
Strutture negoziali fondamentali:
1. numero parti coinvolte:
a)- negoziazioni bilaterali (impresa-entità esterna)
b)- negoziazioni multilaterali (maggior diffusione ed eterogeneità sociale tra le parti
coinvolte, maggiore complessità, obiettivi più ampi e ambiziosi)
2. numero materie, argomenti, questioni (issues) oggetto di negoziazione:
a)- negoziazioni ad una questione (una materia presente al tavolo negoziale)
b)- negoziazioni a più questioni (tipo prezzo di compravendita, optional, condizioni di
pagamento, tipi di consegna ecc…)
3. configurazione interessi delle parti:
a)- negoziazioni distributive o win-lose (o a torta fissa o con oggetto non espandibile): è
un approccio di rivendicazione per vincere (claiming value) e implica:
uno perde e uno vince (esempio: eredità)
o all’aumento di utilità per l’uno corrisponde una diminuzione di utilità per l’altro
o 11
tra le parti domina una logica di spartizione di “appropriazione del valore” che non è
o necessariamente monetario, ma anche affettivo
b)- negoziazioni integrative o win-win (o a torta espandibile o a oggetto espandibile) è un
approccio di appropriazione del valore (creating value) che implica:
gli interessi delle parti sono complementari rispetto alla questione
o tra le parti domina una logica di cooperazione al fine di migliorare la “creazione del
o valore” sotteso alla trattativa (perché non associano lo stesso valore all’oggetto)
durante una negoziazione sia il