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TIPOLOGIA DEI SISTEMI PRODUTTIVI
- Produzione di beni per unità distinte (commessa): ciclo intermittente.
- Produzione di massa differenziata (a lotti): ciclo intermittente o continuo. Ad es. le industrie
farmaceutiche producono a lotti: prima il farmaco per il mal di testa, poi il farmaco per l’influenza…
- Produzione di massa standardizzata (in linea): ciclo continuo.
- Produzione omogenea continua (a flusso continuo): ciclo continuo.
PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO
Il passaggio dalle materie prime al prodotto finito avviene attraverso una serie di operazioni, contraddistinte
dall’utilizzo di macchinari diversi. La loro disposizione e il loro raggruppamento è importante per poter
operare con la massima efficienza e il minimo costo. Se si producono più tipi do prodotto bisogna
ottimizzare la lavorazione, disponendo le macchine in uno stesso capannone, ad es.
♦ Layout funzionale: macchine raggruppate per lavorazione svolta.
♦ Layout per prodotto: macchine raggruppate per prodotto lavorato.
♦ Layout a postazioni fisse: macchine spostate intorno al prodotto.
♦ Layout a celle: macchine raggruppate per gruppi di prodotti lavorati.
MAGAZZINO E SCORTE
La scorta a magazzino deve essere valutata sia in base alla richiesta, sia cercando di avere una scorta di
sicurezza nel caso di imprevisti. La merce a magazzino, però, deve anche essere ben conservata
(specialmente nel caso di beni deperibili: sono dei costi). La merce che è presente da più tempo deve essere
venduta prima rispetto a quella più recente (metodo del F.I.F.O.).
Per quanto riguarda le scorte ci deve essere un riequilibrio tra il ciclo di produzione e l’andamento delle
vendite. Le scorte riguardano sia le materie prime principali, che quelle ausiliarie.
Le vendite non sono sempre prevedibili e ci possono essere andamenti più alti e andamenti più bassi di
vendita.
Nel caso di prodotti alimentari stagionali, ovviamente la produzione si concentra specialmente in una fase
dell’anno solamente.
Schema sul punto di pareggio e margine di sicurezza = Divisione tra COSTI E RICAVI e CAPACITÀ DI
PRODUZIONE Se vi è un equilibrio tra produzione e vendita, con un margine di sicurezza di prodotto.
Se il margine di sicurezza è troppo limitato, il rischio di scendere ad un livello di perdita nel caso di una
congiunzione economica negativa è molto concreto.
cicli di attività di un’impresa
Vi sono diversi cicli in un’impresa commerciale:
- Ciclo economico: comincia con il costo e finisce con il ricavo acquisto un prodotto costituendo un
debito che poi rivendo
- Ciclo monetario: comincia con l’esborso e si conclude con l’incasso effettuo il vero e proprio
pagamento e incasso il mio ricavo
- Ciclo tecnico: comincia con l’inizio produzione e si conclude con il termine di produzione
bisogna tenere presente i tempi di produzione (cercare di mandare subito in produzione i beni che si
acquistano)
subito dopo il ciclo economico deve partire quello tecnico cercando di contenerlo il più possibile,
seguiranno poi dei tempi morti prima della vendita, concludendo poi il ciclo economico si aggiungono poi
le dilazioni, dove bisogna cercare di aumentare nei confronti dei miei fornitori rispetto a quelle che si
concedono ai clienti bisogna cercare di spostare il cm il più lontano possibile
Si riduce il tempo tra il ciclo economico e quello del ciclo tecnico
o Si cerca di ottimizzare il processo di produzione per ridurre i tempi e gli sprechi di denaro
o
Determinazione del livello di scorte
Bisogna gestire il magazzino in modo da avere sempre qualcosa per far fronte ad ogni evenienza
Costo ordinazione (costo che diminuisce con l’aumentare della quantità acquistata: costo fisso: più
merci si acquistano e minore il costo unitario); = L’ordinazione al fornitore avviene tenendo conto
del tempo che trascorre tra l’ordinazione e l’arrivo della merce, tenendo conto della soglia di
sicurezza, tenendo conto della quantità di merci ancora presenti a magazzino
Costo delle ordinazioni: F x K / Q:
- F = fabbisogno complessivo merce;
- K = costo di un’ordinazione.
costo di magazzinaggio (aumenta con l’aumentare della quantità delle scorte; è direttamente
proporzionale all’aumentare delle quantità);
Costo mantenimento magazzino: c = (Q x A/ 2)
- C = costo unitario mantenimento magazzino;
- Q x A / 2 = giacenza media;
- Q = lotto economico d’acquisto;
- A = costo unitario merce.
COSTO DI ORGANIZZAZIONE + COSTO DI MAGAZZINO = COSTI TOTALI ( il punto minimo =
lotto economico d’acquisto che si ottiene dall’intersezione tra il costo di magazzino e il costo
dell’ordinazione)
costo di stoccaggio.
CONTROLLO DI EFFICIENZA DELLA PRODUZIONE:
− Dei risultato di produzione (prestazione fisica in termini di assortimenti e produttività delle risorse
impegnate);
− Di qualità dei prodotti (rispondenza dei prodotti alle specifiche tecniche di progettazione e alle
caratteristiche di rendimento garantite);
− Economico o di valore (per individuare le aree di risparmio di costi nella funzione produttiva):
a) Sfruttamento ottimale dell’impianto (massimizzazione delle ore lavorabili con riduzione dei
tempi di fermata);
b) Razionalizzazione dei consumi di materie prime con riduzione di sfridi perdite e cali;
(Sfrido = calo quantitativo (e talora consumo, logorìo) che prodotti, materiali, merci, ecc.
subiscono durante il magazzinaggio, il carico e lo scarico, la lavorazione, o, quando si tratti
di organi meccanici, per l’attrito e il logorio conseguente al loro stesso funzionamento).
c) Produttività dei gruppi di lavoro mediante miglioramento dell’organizzazione e formazione
del personale: più alta è la preparazione del personale e migliore è il risultato che si
conseguirà;
d) Idoneità dei servizi di supporto alla produzione (magazzino, ricerca, trasporti interni…),
altrimenti oltre all’inefficienza vi possono essere anche sprechi in altri settori.
GESTIONE DELLA FINANZA
Gestione delle risorse di natura finanziaria
Compiti fondamentali.
1. Programmazione finanziaria a lungo, breve e brevissimo termine: diversa necessità di far fronte alle
esigenze strutturali di tipo finanziario a breve o a lungo termine.
2. Gestione del piano finanziario: il costo del finanziamento deve essere minore al costo del
rendimento.
3. Governo della liquidità: bisogna razionalizzare e programmare tutte le spese e i ricavi, in modo tale
da evitare problematiche di vario genere in grado di screditare l’impresa.
COPERTURA DEL FABBISOGNO FINANZIARIO GLOBALE
1. Con la dotazione di mezzi propri (capitali).
A seconda della società ci sono vincoli minimi di capitale, al quale i terzi si affidano per
verificare la solvibilità della società
• nelle società di persone dato che i soci sono solidalmente ( ciascun socio risponde per il
l’ammontare totale del debito non solo per il suo conferimento , deve pagare tutto,salvo poi
il diritto a chiedere i soldi agli altri soci) illimitatamente responsabili ci si riferisce a loro ( é
importante la persona,infatti la denominazione sociale deve contenere almeno un nome di
un socio illimitatamente responsabile) .Tuttavia anche in queste vi deve essere un capitale
congruo a svolgere l’attività di impresa.
• Nelle SAS= i soci accomandanti rispondono solo per il conferimento, non hanno la
rappresentanza della società. Ma se un accomandante si pone nei confronti dei terzi come un
accomandatario risponderà illimitatamente.
2. Con il risultato economico della gestione (autofinanziamento)
L’autofinanziamento può essere proprio, ossia reinvestendo gli utili alla fine del bilancio, oppure
improprio, ossia grazie alla presenza di mezzi non monetari, costi cioè che non richiedono la
presenza di denaro.
3. Con il finanziamento dei soci.
4. Con il finanziamento di terzi
ANALISI DEL RISCHIO FINANZIARIO
Il rischio finanziario può essere:
• Strutturale: rischio di insolvenza: fonti di finanziamento minori di impieghi di capitale;
• Congiunturale: rischio di illiquidità: saldo cassa e banche (attivo più affidamenti) minore uscite
monetarie. ATTIVO PASSIVO
IMMOBILIZZAZIONI: MEZZI PROPRI
- MATERIALI;
- IMMATERIALI;
- FINANZIARIE.
ATTIVO CORRENTE: PASSIVO CONSOLIDATO
- MAGAZZINO;
- DISPONIBILITÀ FINANZIARIE;
- PASSIVO CORRENTE
DISPONIBILITÀ LIQUIDE.
Il capitale proprio dell’impresa dovrebbe essere in grado di coprire tutte le immobilizzazioni. Se questo non è
possibile le immobilizzazioni si coprono con il passivo consolidato.
CAPITALE CIRCOLANTE NETTO = attivo circ. – pass. Correnti; oppure
= mezzi propri + pass. Cons. – immobilizzazioni
Se il capitale circolante netto è positivo = l’impresa è capace di far fronte a debiti a breve termine con il
capitale proprio dell’impresa (solvibilità a breve).
Attivo – rimanenze – (immobilizzazioni?) = margine di tesoreria.
Azienda sottocapitalizzata = azienda che ricorre a finanziamenti esterni per la maggior parte (insolvibilità);
quando la dipendenza finanziaria è troppo elevata, sono i finanziatori che detengono la maggior parte degli
interessi.
Prospetto finanziario delle fonti degli impieghi
PROSPETTO FINANZIARIO DELLE FONTI DEGLI IMPIEGHI (sorta di rendiconto finanziario: è
un’analisi per flussi; mostra il modo in cui le risorse vengono generate e come sono utilizzate) fornisce un
quadro dei metodi di finanziamento usati dall’azienda e del loro andamento
- Utile netto d’esercizio;
- Ammortamenti netti (quote-usi);
- Accantonamenti netti (quote-usi);
• FONTI DELLA GESTIONE REDDITUALE (flusso di ricavi – flusso di costi, di natura monetaria,
ossia ciò che l’impresa ha prodotto con la gestione). Sono la fronte principale interna all’impresa per
far fronte al fabbisogno finanziario.
- Investimenti tecnici;
- Investimenti finanziari; Sono gli USI NON CORRENTI (non
- Rimborso finanziamenti soci; legati alla gestione normale).
- Rimborso a medio- lungo termine;
- Dividendi.
• FONTI della GESTIONE – USI non correnti + FONTI NON CORRENTI = SALDO FINANZIARIO.
• FONTI NON-CORRENTI:
- Aumento capitale;
- Alienazioni patrimoniali (si possono adoperare laddove si tratti di un rinnovo di impianti: si
decide di dismettere gli impianti vecchi e rivenderli, perché si è in un contesto di
rinnovamento aziendale);
- Nuovi debiti a medio- lungo termine;
- Contributi in c/capitale.<