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La curva di esperienza

La curva di esperienza si basa sull'osservazione della riduzione sistematica del tempo richiesto per fabbricare aerei e navi. Il BCG ha generalizzato il concetto di economie di apprendimento perché esprimessero non soltanto le ore di lavoro diretto, ma anche la variazione di tutti i costi aggiuntivi all'aumentare del volume cumulato di produzione. Il BCG osservò che al raddoppiare della produzione cumulata, corrispondeva una diminuzione dei costi unitari compresa tra il 20 e il 30%. Il BCG formulò la legge dell'esperienza: il costo unitario del valore aggiunto di un prodotto si riduce secondo una percentuale costante ogni volta che la produzione cumulata raddoppia. Il costo unitario del valore aggiunto è dato dal costo totale per unità di produzione meno il costo dei componenti e dei materiali di approvvigionamento per unità di produzione. Le curve di esperienza possono essere tracciate sia per un settore che.

per una singola impresa.

LE IMPLICAZIONI STRATEGICHE: il ruolo della quota di mercato.

La curva di esperienza ha implicazioni importanti per le strategia di business. Se un'impresa riesce a espandere la produzione più dei rivali, può scendere lungo la curva di esperienza più rapidamente dei rivali e può così ampliare il differenziale di costo. L'implicazione, secondo il BCG, è che il principale obiettivo strategico di un'impresa è la quota di mercato.

L'aumento della produzione cumulata di un'impresa rispetto a quella di un rivale dipende dalla quota di mercato relativa di ciascuna impresa. Se Airbus detiene il 60% della quota di mercato del mercato dei grandi aerei e Boeing detiene il 40%, Airbus ridurrà i suoi costi a un tasso pari a 1,5 volte quello di Boeing. Per trarre vantaggio dai risparmi di costo generati dall'esperienza, l'impresa dovrebbe fissare il prezzo dei propri prodotti non sulla

La strategia di pricing dipenetrazione, anziché di formazione del prezzo a costo pieno, si basa non sulla base dei costi correnti, ma sui costi previsti. Gli studi confermano una correlazione positiva tra redditività e quote di mercato. Quote di mercato più elevate sono correlate con costi di investimento, crediti e spese di marketing più bassi, il che porta a margini di profitto più elevati. Tuttavia, ciò non implica che il perseguimento della quota di mercato sia garanzia di maggiori profitti. La correlazione non implica causalità: la redditività e le quote di mercato sono conseguenza di alcuni fattori comuni come una maggiore efficienza, un miglior servizio al cliente o un prodotto innovativo. Pertanto, perseguire la quota di mercato potrebbe non essere redditizio se la correlazione tra quota di mercato e redditività è ben nota e le imprese hanno l'opportunità di competere per accrescere la propria quota di mercato.

allora questa concorrenza erode i maggiori profitti associati all'aumento della quota di mercato. Le distorsioni di uniformità: perseguire economie di esperienza fissando livelli di prezzo finalizzati all'incremento della quota di mercato può essere una strategia di successo per la singola impresa, ma può essere fatale se adottata da più concorrenti. LE ORIGINI DEL VANTAGGIO DI COSTO La curva di esperienza combina quattro fonti di riduzione di costo: le economie di scala, le economie di apprendimento, le innovazioni nella tecnologia e nella progettazione di processo, e il miglioramento della progettazione di prodotto. A questi aggiungiamo altri tre fattori: il grado di utilizzazione della capacità produttiva, il costo degli input e l'efficienza residua. Questi fattori, che influiscono sui costi per unità di produzione, sono le determinanti di costo. LE ECONOMIE DI SCALA Il predominio delle imprese di grandi dimensioni.

È conseguenza delle economie di scala che si manifestano quando un aumento degli input impiegati nel processo produttivo provoca una riduzione del costo unitario. Il punto in cui vengono sfruttate completamente le economie di scala definisce la scala minima efficiente di impianto. Le economie di scala derivano da tre fonti:

  • Relazioni tecniche input – output: in molte attività, aumenti di output non richiedono aumenti proporzionali di input. Un serbatoio per il petrolio da 10.000 barili non costa 5 volte di più di un serbatoio di 2.000 barili.
  • Indivisibilità: molte risorse e attività sono indivisibili, di conseguenza generano economie di scala nelle imprese che sono in grado di distribuire i costi di queste risorse su volumi di output più elevati.
  • Specializzazione: una maggiore scala di produzione permette di realizzate una specializzazione delle mansioni più articolata, che si manifesta in una divisione del lavoro.
più spinta la produzione di massa come le carne di montaggio, comporta la suddivisione del processo produttivo in una serie di mansioni distinte eseguite da lavoratori specializzati utilizzando attrezzature speciali. Le economie di scala e la concentrazione del settore Le economie di scala sono la più importante determinante della concentrazione di un settore. Tuttavia, è raro che i vantaggi di scala delle grandi imprese si manifestano nella fase di produzione. Per i beni di largo consumo le economie di scala nel marketing spiegano perché i mercati mondiali siano dominati da poche imprese di enormi dimensioni. La pubblicità è un'attività indivisibile molto importante. Le fusioni avvenute nel settore mondiale dell'automobile sono il risultato degli enormi costi associati allo sviluppo di nuovi modelli. Le case automobilistiche piccole e medie sono state acquistate dai concorrenti più grandi, perché non avevano i volumi.

Necessari per ammortizzare i costi di sviluppo dei nuovi modelli

Limiti alle economie di scala

Nonostante la prevalenza delle economie di scala, le piccole e medie imprese continuano a sopravvivere e a prosperare in concorrenza con rivali molto più grandi. I vantaggi in termini di efficienza generati dalle economie di scala sono compensate da tre fattori:

Differenziazione del prodotto: quando le preferenze del cliente sono differenziate, le imprese possono ritenere che il prezzo che si può ricavare da un prodotto differenziato superi in valore i costi più elevati associati al basso volume di produzione.

Flessibilità: è probabile che la produzione su scala efficiente richieda lavoro e attrezzature specializzati, che tendono a essere poco flessibili. In un ambiente dinamico, gli impianti e le imprese di grandi dimensioni hanno maggiori difficoltà rispetto alle unità più piccole ad adeguarsi alle fluttuazioni della domanda.

Dei prezzi e delle preferenze dei consumatori. Problemi di motivazione e di coordinamento: le unità di grandi dimensioni tendono a essere più complesse e più difficili da gestire rispetto a quelle di piccole dimensioni.

LE ECONOMIE DI APPRENDIMENTO

La principale fonte di riduzione dei costi legata all'esperienza è data dall'apprendimento da parte dei membri dell'organizzazione. La ripetizione delle mansioni sviluppa sia le competenze individuali sia le routine organizzative. Quanto maggiore è la complessità di un processo, tanto più elevato è il potenziale di apprendimento. Le curve di apprendimento sono ripide nella produzione dei semiconduttori. Produrre schermi LCD è difficile: basta un solo chip difettoso per rendere inutilizzabile un intero schermo. Il successo di Sharp e Samsung è il frutto di un processo di apprendimento basato sulla produzione di grandi volumi, che ha portato a rendimenti elevati.

L'apprendimento si verifica sia a livello individuale, sia a livello di gruppo attraverso lo sviluppo di routine organizzative.

LA TECNOLOGIA E LA PROGETTAZIONE DI PROCESSO

Per gran parte dei beni e dei servizi esistono diverse tecnologie di processo. Un processo è superiore a un altro quando, per ciascuna unità di prodotto, impiega una minor quantità di uno specifico input senza utilizzare maggiori quantità di altri fattori. Una nuova tecnologia di processo può ridurre i costi. Affinché sia possibile godere appieno dei benefici di un nuovo processo, occorre apportare cambiamenti anche alla divisione del lavoro, agli incentivi per i dipendenti, alla progettazione del prodotto. Non vi è dubbio che i maggiori guadagni di produttività derivanti dalle innovazioni di processo siano il frutto di miglioramenti organizzativi, anziché di innovazioni tecnologiche: just-in-time.

La riconfigurazione dei processi

Negli anni 90, le idee che grazie alla configurazione dei processi operativi fosse possibile realizzare notevoli guadagni stimolò un interesse per uno strumento gestionale chiamato business process reengineering definito come: profondo ripensamento e una radicale configurazione dei processi aziendali, finalizzati a realizzare straordinari miglioramenti nei parametri critici delle prestazioni, come costi, qualità, servizio e rapidità. Hammer e Chiampi individuano una serie di fattori comuni che possono guidare il BPR:

  • Combinare diverse mansioni in una sola
  • Permettere ai lavoratori di prendere decisioni
  • Eseguire le fasi del processo nel loro ordine naturale
  • Riconoscere che esistono molteplici versioni dei processi e progettarli in modo che tengano conto delle diverse situazioni
  • Svolgere i processi applicando il buon senso
  • Minimizzare la riconciliazione
  • Nominare un manager che funga da unico punto di contatto
nell'interfaccia fra i processi:
  • Per riprogettare un processo bisogna prima di tutto comprenderlo. La reingegnerizzazione senza una comprensione del processo è rischiosa.
PROGETTAZIONE DEL PRODOTTO:

La progettazione per la produzione - la progettazione di prodotto tesa a facilitare il processo produttivo piuttosto che a soddisfare criteri funzionali - può offrire risparmi di costo, specialmente quando è connessa con l'introduzione di un nuovo processo tecnologico.

Golf, Audi TT, Maggiolino e Skoda condividono tutti un'unica piattaforma.

UTILIZZAZIONE DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA:

Nel breve e medio periodo, la capacità produttiva è più o meno fissa e le variazioni di output sono associate a variazioni nel grado di utilizzo degli impianti. Nei periodi di scarsa domanda, la capacità degli impianti è sottoutilizzata. Ciò causa un aumento del costo unitario, perché i costi fissi devono essere

Ripartiti su un minor numero di unità di prodotto. Nei periodi di massima domanda la produzione oltre la piena capacità di funzionamento determina un aumento dei costi unitari.

Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
5 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Non --.