Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ES:
il direttore del personale consegna le buste paga per il periodo di dicembre:
- salari e stipendi lordi € 12.000;
- ritenute da versare € 2.000;
- contributi previdenziali a carico dipendenti € 1.000;
- contributi a carico azienda € 3.000;
- assegni familiari € 150.
Il 10 del mese si era provveduto a pagare un anticipo sulle tredicesime per € 3.000.
Retribuzioni lorde (a carico dell'azienda) 12000,00
Assegni familiari a favore dei dipendenti (a carico INPS) + 150,00
Ritenute fiscali (IRPEF) - 2000,00
Ritenute previdenziali a carico dei dipendenti (di competenza INPS) - 1000,00
Netto in busta (retribuzioni nette da pagare ai dipendenti) = 9150,00
Da considerare l’anticipo al momento del pagamento. In fase di liquidazione il totale va
registrato in un conto BEBITI C/RETRIBUZIONI poi devo considerare anche la 13esima
che è stata anticipata nel conto DIPENDENTI C/ ANTICIPI RETRIBUZIONI.
Il netto in busta paga per il dipendente è collegato quindi, oltre che alla retribuzione
aziendale:
Alla presenza o meno di assegni familiari, che dipende dalla sussistenza
• Al carico fiscale che grava sulla retribuzione mensile, che dipende dalle aliquote IRPEF
• All’ammontare della quota di contributi previdenziali e assistenziali a carico del
• dipendente
Nei confronti dell’INPS e dell’Erario è l’azienda che opera da esattore per conto del
dipendente. In particolare sarà creditore dell’INPS per gli assegni familiari erogati e
debitore dell’INPS per le trattenute sugli stipendi effettuate per i contributi a carico dei
dipendenti; sarà anche debitore nei confronti dell’Erario per le ritenute fiscali effettuate in
busta paga.
La rilevazione distingue generalmente due momenti:
Liquidazione
• Pagamento
•
In fase di pagamento si rilevano le ritenute fiscali a carico dei dipendenti. La liquidazione
di salari e stipendi per il mese di dicembre si effettuerà in base ai dati seguenti:
Salari lordi € 12000
• Contributi previdenziali a carico dei dipendenti € 1000
• Assegni familiari € 150
•
Occorre osservare che vi sono anche contributi previdenziali ulteriori, pari allo 0,50% delle
retribuzioni lorde, che sono però a carico dei lavoratori e che l’impresa anticipa loro per
l’INPS, per incrementare un fondo per il miglioramento del trattamento pensionistico.
Il pagamento della retribuzione
Per quanto riguarda il pagamento, occorre tenere presente eventuali acconti pagati sulle
retribuzioni e delle ritenute fiscali a carico dei dipendenti. Riducono l’uscita di banca/cassa
che si determina a seguito del pagamento degli stipendi contestuale alla chiusura del
conto DIPENDENTI C/RETRIBUZIONI. E una VFN di BANCA C/C (o CASSA).
Nel nostro caso avremmo contributi anticipati pari a 12000 x 0,05 = 600 e la rilevazione:
DIPENDENTI C/CONTRIBUTI ANTICIPATI 600,00
INPS C/COMPETENZE 600,00
L’azienda effettua una rivalsa nei confronti dei lavoratori riducendo alla fine dell’anno il
debito nei loro confronti per il Trattamento di Fine Rapporto di un ammontare pari agli
anticipi fatti all’INPS durante l’anno per questi contributi integrativi.
I contributi previdenziali a carico del datore di lavoro e i rapporti con l’INPS
I contributi previdenziali gravano sia sul datore di lavoro sia sui dipendenti in percentuali
differenziate. La parte a carico dell’azienda genera un vero e proprio costo d’esercizio, che
graverà sul conto economico come componente negativo di reddito. Esso verrà rilevato in
un conto economico di reddito verso l’INPS per questa causale. Nel nostro caso, in cui il
contributo a carico dell’azienda è € 3000, la scrittura nel libro giornale sarà:
Alla liquidazione e pagamento del rapporto con l’INPS, occorre tener conto delle partite a
debito che sono sorte durante il periodo di riferimento. Il conto INPS C/COMPETENZE, nel
nostro caso, si presenterà come segue:
Il conto presenta pertanto un saldo Avere di € 3850. Al momento del versamento all’INPS
di tale importo avremo quindi la seguente permutazione finanziaria:
In tal modo, iscriveremo in Dara del conto INPS C/COMPETENZE € 3850, il conto si
chiude:
L’accantonamento effettuato all’aziendaPer il trattamento di fine rapporto (rinvio)
Esiste un’ultima componente del costo del lavoro che grava sull’azienda: si tratta del
trattamento di fine rapporto, che consiste nel diritto che il dipendente matura nel tempo ad
avere una somma proporzionata al periodo di permanenza e al livello retributivo di cui il
dipendente ha goduto. Si colloca nell’ambito delle scritture di integrazione a fine anno.
Capitolo 8
Le immobilizzazioni
Le immobilizzazioni costituiscono i fattori produttivi a fecondità ripetuta, nel senso che
partecipano a più cicli di produzione. Le immobilizzazioni costituiscono fattori pluriennali,
ossia fattori la cui durata utile si estende oltre l’anno solare, che rappresenta l’esercizio
amministrativo.
Il carattere di immobilizzazione discende dalla modalità con la quale questi valori vengono
reintegrati e si convertono in forma monetaria.
Le fonti di finanziamento raccolti per l’acquisizione di tali fattori dovranno avere carattere
durevole e quindi reintegrarsi in forma monetaria, solamente in un arco di tempo
pluriennale.
Caratteri immobilizzazioni:
fattori a fecondità ripetuta, nel senso che partecipano a più cicli di produzione cedendo
• gradualmente la loro utilità nel tempo
fattori pluriennali, ossia fattori la cui durata utile si estende oltre l’anno solare
•
Si possono distinguere due principali categorie di immobilizzazioni:
– immobilizzazioni tecniche (costituiscono la struttura operativa dell’azienda)
Beni materiali (terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali o
• commerciali)
Beni immateriali (brevetti, marchi, licenze e concessioni)
• Oneri pluriennali (costi sostenuti per ricerca e sviluppo, per pubblicità, per impianto e
• ampliamento)
– immobilizzazioni finanziarie (carattere finanziario)
Una particolare immobilizzazione è poi costituita dall’avviamento pagato in caso di
acquisto di un’altra azienda, in relazione alla capacità di produrre reddito del complesso
aziendale trasferito, per il quale è giustificato in un arco di tempo pluriennale.
Vi possono essere infine investimenti in titoli che per loro natura sono destinati a
permanere nell’azienda per un tempo lungo, oppure crediti di durata pluriennale concessi
ad altre aziende, le immobilizzazioni finanziarie.
Seguendo uno schema coerente con il “ciclo di vita” di un immobilizzazione, posiamo
indicare tre fasi che assumo rilievo ai fini della contabilizzazione:
L’acquisizione, per:
• - Conferimento, da parte dell’imprenditore al momento della costituzione o durante la
vita dell’azienda (valore di apporto, frutto di una specifica valutazione)
- Acquisto, a titolo oneroso da fornitori esterni (valore di mercato, cui si sommano tutti
gli oneri accessori)
- Costituzione interna mediante utilizzo di fattori produttivi aziendali (stima del valore
delle risorse consumate per il suo ottenimento)
L’utilizzo:
• - Cessione graduale di utilità al processo produttivo
- Quota di ammortamento: quota del valore originario da considerare come un valore
dell’immobilizzazione che partecipa alla formazione del risultato economico
dell’esercizio
- Ammortamento: processo di ripartizione del costo pluriennale nel tempo di vita utile
del fattore
La dismissione
• - Alienazione sul mercato
- Ritiro in permuta
- Rottamazione
L’acquisto di immobilizzazioni materiali
Gennaio
ES:
Emerson Fittipaldi, un vecchio autista di origine brasiliana, a causa di una distrazione ha
completamente distrutto il camion migliore della società, che ne possiede
complessivamente due. Era stato acquistato lo scorso anno, per € 50.000 + IVA, ed era
stato ammortizzato nel periodo precedente utilizzando un’aliquota
del 10%. Dalla vendita del rottame si ricavano € 1.000 + IVA.(...)
L’operazione di acquisto del camion aveva determinato una VFN per aumento dei DEBITI
V/FORNITORI, viene parzialmente compensata dalla VFP per l’IVA a credito e misura per
la differenza un costo pluriennale (VEN: conto AUTOMEZZI)
L’utilizzo delle immobilizzazioni materiali: introduzione al concetto di
“ammortamento”
L’acquisizione di una immobilizzazione materiale determina l’esigenza di predisporre un
piano di ammortamento. Tale piano rappresenta la “logica di partecipazione” e anche il
“piano di recupero” del valore dell’immobilizzazione.
La redazione di un piano di ammortamento richiede la conoscenza dei seguenti elementi:
il valore da ammortizzare;
• - costo di acquisizione delle singole immobilizzazioni tecniche, aumentato delle
eventuali spese di installazione, montaggio e collaudo e diminuito dell’eventuale valore
presunto di recupero finale (=0)
la durata dell’ammortamento
• - Logorio fisico-tecnico (si collega all’usura)
- Logorio economico (il periodo secondo l’impresa è economicamente conveniente
l’utilizzo dell’immobilizzazione)
- Politica delle manutenzioni
I. Ordinaria: atti a ripristinare le condizioni di funzionalità perdute
II. Straordinaria: che mirano ad accrescere la capacità produttiva, la vita utile o la
sicurezza del cespite.
il criterio di ripartizione nel tempo del valore da ammortizzare
• Criteri matematici (o rigidi): quote costanti, crescenti, decrescenti
-
- Criteri logici (o elastici): sono quelli che determinano la quota di ammortamento anno
per anno in relazione all’effettiva utilità residua del bene.
La quota di ammortamento annuale si accumula in contabilità in uno specifico conto
denominato FONDO DI AMMORTAMENTO che rappresenta una rettifica progressiva del
valore originario del cespite mano a mano che passano gli esercizi. Il fondo di
ammortamento esprime così la parte del costo pluriennale che ha già contribuito al reddito
dei passati esercizi.
In ogni momento della vita utile dell’immobilizzazione, la differenza tra costo originario di
acquisizione (o costo storico), e il totale del fondo di ammortamento prende il nome di
valore contabile (o valore di libro).
Il piano di ammortamento della Rasonatti può essere schematicamente rappresentato nel
modo seguente:
Anno Costo storico Quota amm. Fondo amm. Valore cont.
1 50.000 5.000 5.000 45.000
2 50.000 5.000 10.000 40.000
3 50.000 5.000 15.000 35.000
4 50.000 5.000 20.000 30.000