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I PROCESSI DI CRESCITA E I MODELLI ORGANIZZATIVI (Lezione 6)

Avendo già analizzato la banca dal punto di vista giuridico e delle sue attività, ci chiediamo in che modo una

banca può crescere ed aumentare le sue attività. Essendo un’impresa la banca può crescere essenzialmente in

le banche significa intensificare l’attività

due modi: aumentando la produzione già esistente, e quindi per

creditizia, oppure attuando un processo di diversificazione della produzione. La crescita di una banca, sia che

avvenga attraverso un aumento della produzione sia che avvenga attraverso la diversificazione, può essere

attuata per via interna, aumentando la capacità produttiva con nuove filiali o introducendo nuove strutture

produttive, oppure per via esterna; in questo caso la banca inizierà ad acquisire, attraverso operazioni di

acquisizione o fusione, banche, società finanziarie o assicurazioni, già attive sul mercato. La scelta tra

crescita interna ed esterna dipende dalle caratteristiche della banca considerata, dal settore in cui opera, dalla

capacità della banca di sostenere l’investimento ecc.; in generale, il vantaggio della crescita per via interna

risiede nel fatto che si adatta perfettamente alle banche in fase di set up, il principale svantaggio è

rappresentato dalla lentezza di questo tipo di strategia. Svantaggio che viene superato nel caso di una crescita

la rapidità è la prerogativa principale; infatti attraverso l’acquisizione di imprese target

per via esterna, dove

si acquistano imprese già dotate di un know-how nel settore di riferimento. Lo svantaggio principale è

di integrazione che si dovrà attuare a seguito dell’acquisizione,

rappresentato dal processo possono infatti

sorgere significative differenze culturali ma anche tecnologico-informative.

La crescita di una banca può avvenire tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale. In particolare,

dagli anni ’90 soprattutto

in Italia il processo di crescita internazionale ha coinvolto molte banche a partire

nell’Europa dell’est

attraverso acquisizioni a motivo che: erano paesi che stavano uscendo da economie

socialiste e diedero quindi inizio ad un processo di privatizzazione del sistema bancario e per attuare una

diversificazione strategia, giustificata da ragioni di vicinanza culturale e geografica.

Un processo di crescita internazionale può avvenire attraverso la costituzione di succursali estere, ossia filiali

prive di personalità giuridica, presso cui possono essere svolte tutte le attività offerte dalla banca; attraverso

operazioni di filiazione, ossia attraverso l’acquisizione di partecipazioni in società esterne; attraverso la

costituzione di uffici di rappresentanza, ossia punti di contatto della banca italiana con il mercato straniero,

che non possono svolgere attività bancaria ma permetto di creare rapporti con il mercato obiettivo di

espansione.

Nel sistema bancario italiano (e in generale in tutti i sistemi bancari) convivono intermediari bancari aventi

dimensioni significative totalmente differenti, si distinguono, in linea teorica, le piccole banche dalle grandi

banche, all’interno delle quali vi è la particolare categoria delle banche significative.

è il modello “perdente” nel sistema bancario a causa dell’impossibilità

Il modello delle piccole banche di

servire un’ampia gamma di consumatori e alla fragilità del sistema di governance. L’essere piccola, però,

consente di sfruttare la c.d. soft information che si ottiene solo avendo un rapporto stretto con il territori che

difficilmente potrà essere coltivato da banche di grandi dimensioni. La presenza delle piccole banche, in

alcuni casi, comporta un certo grado di stabilità nel sistema finanziario grazie soprattutto alla loro scarsa

propensione all’assunzione di attività rischiose; effetto che si genererà solo se queste piccole banche

detengono una quota non irrilevante di mercato.

Le grandi banche nascono a seguito, generalmente, di fenomeni di integrazione. Godono dei seguenti

vantaggi:

 Migliori capacità di gestione e di minimizzazione dei rischi grazie anche alla gestione di portafogli

fortemente diversificati

 È più stabile e meno soggetto al rischio di liquidità perché concentra tanti depositanti e diminuisce il

rischio di drenaggio dei fondi

 È in grado di sostenere un offerta diversificata e complessa e fa fronte a fabbisogni finanziari di

investimento e pagamento complessi

 Ha la capacità di influire sulle decisioni delle autorità di vigilanza perché viene coinvolta nel processo

decisionale

 In ultimo, sono stati oggetto del c.d. too big too fail principle ossia della consapevolezza che, una volta

divenute grandi, in caso di difficoltà non sarebbero state fatte fallire ma sarebbero state aiutate

dall’esterno (c.d. bail out)

Come detto, all’interno della categoria delle grandi banche rientrano le c.d. banche significative, così definite

in quanto ricadono sotto la vigilanza diretta della BCE; sono circa 130 a livello europeo tra cui alcune

Per essere considerate significative ed essere sottoposte alla vigilanza “speciale” della BCE

italiane. occorre

superare uno o più dei seguenti requisiti: 18

 Totale attivo dello stato patrimoniale superiore ai 30 miliari di euro

 Rilevanza per il singolo Paese considerato

 (nell’UE) di rilevanza significativa;

Banca con attività cross-border incidenza cross-border nei paesi

esterni almeno del 20% e un totale delle attività maggiore di 5 miliardi di euro

 finanziamenti direttamente dall’UE

Aver ricevuto

Fino alla fine degli anni ’80 la scelta del modello organizzativo non era stato un problema per le banche

dell’introduzione delle attività

operanti in Italia. A seguito del processo di armonizzazione europeo e

ammesse al mutuo riconoscimento si inizia a discutere su quale sia il modello di banca appropriato per

affrontare a globalizzazione dei mercati. Inizialmente la legge Amato-Ciampi del 1990 aveva spinto per il

modello del gruppo bancario, mentre il successivo TUB sembrò indirizzare verso il modello della banca

universale.

La scelta di un assetto organizzativo aziendale si presenta come il risultato delle decisioni assunte in

relazione ad alcuni elementi essenziali di riferimento come la modalità di divisione del lavoro tra i diversi

soggetti e i meccanismi di coordinamento, di comunicazione e di controllo. Le differenti configurazioni

organizzative derivano proprio dalle modalità variabili co cui possono combinarsi questi elementi, nonché da

alcuni fattori situazionali o contingenti che le influenza, quindi:

 L’ambiente nel quale l’impresa opera

 L’età e la sua dimensione

 Il sistema tecnico che sperimenta vincoli economico-normativi da rispettare

Nel modello del gruppo bancario vi è una capogruppo che controlla società di natura bancaria, più o meno

specializzata, di natura finanziaria (SIM, SGR ecc.) e società strumentali (che ad es. gestiscono il patrimonio

mobiliare del gruppo). Secondo Banca d’Italia per essere considerato gruppo bancario è sufficiente la

All’interno del gruppo bancario non è

presenza di una società capogruppo e di una società partecipata.

ammessa la presenza di compagnie di assicurazione. I principali vantaggi del gruppo bancario sono:

 Economie di specializzazione

 Maggiore facilità di reperimento delle risorse

 Maggiore facilità di taglio dei “rami secchi” ossia delle società del gruppo di cui ci si vuole liberare

 Facilità ed elasticità operativa

Gli svantaggi del gruppo bancario sono invece gli elevati costi di coordinamento, problemi di unicità

strategica ed elevanti costi di amministrazione e controllo.

Al vertice di un gruppo abbiamo una banca italiana, che può essere pienamente operativa oppure essere una

banca con funzioni ibride (ossia operatività limitata e attività di gestione delle partecipazioni) o una società

In quest’ultimo

finanziaria, che può essere operativa o agire come finanziaria di partecipazione (holding).

caso, affinché si possa parlare di gruppo bancario è necessario il requisito della bancarietà, ossia che lo

bancaria sia preponderante nel gruppo.

svolgimento dell’attività In ogni caso, qualora si configuri un gruppo

bancario, questo dovrà essere iscritto in un apposito albo tenuto presso Banca d’Italia. La capogruppo,

nell’esercizio dell’attività di direzione e di coordinamento, emana disposizioni alle componenti del gruppo

per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del gruppo.

Un concetto simile a quello del gruppo bancario è il conglomerato finanziario, ossia, secondo la definizione

di Banca d’Italia, un gruppo impegnato in attività bancaria, finanziaria ed assicurativa. Ogni anno deve

essere stilato un elenco dei conglomerati operanti nel paese e a seconda della natura prevalente si stabilisce

quale sia l’organo di vigilanza pivotale, cioè di riferimento e coordinamento.

L’alternativa al modello del gruppo bancario è rappresentato dalla che è un’unica società

banca universale

che svolge al suo interno tutte le attività che sono consentite alla banca stessa. Tipicamente è una banca di

grandi dimensioni ed organizzata per divisioni. I principali vantaggi di questo modello sono:

 Economie di costo soprattutto per quanto riguarda la produzione di informazioni

 Maggiore propensione alla relazione con la clientela

 Possibilità di soddisfare qualsiasi bisogno finanziario

 Economie di scala e di scopo

 Consente di superare gli eventuali dissidi tra società capogruppo e le varie controllate

Gli svantaggi principali sono invece rappresentati dalla possibilità di confitti d’interesse tra le varie aree di

attività in cui la banca opera e la complessità organizzativa del modello.

L’intensificarsi della concorrenza nel sistema bancario ha indotto in molti mercati un sensibile indebolimento

dei vantaggi competitivi tipici di alcune banche locali che sono state oggetto di processi di concentrazione

19

hanno perso la loro autonomia. Una modalità organizzativa con cui tali banche possono cercare di difendere

la loro posizione competitiva è individuabile nel network bancario, si tratta di una formula organizzativa che

si traduce in una serie di accordi e relazioni tra intermediari bancari che consente loro di migliorare la

propria funzione produttiva e distributiva, di creare sine

Dettagli
A.A. 2015-2016
49 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesco.galafassi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle aziende di credito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Poli Federica.