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GLI IMPIEGHI CREDITIZI E IL RISCHIO DI CREDITO

Le funzioni dei prestiti

I prestiti coprono i fabbisogni finanziari della clientela (imprese/famiglie)

inerenti la gestione corrente e l’attività di investimenti; consentono l’avvio di

relazioni di clientela, in particolare quelli di lungo periodo permettono di

sviluppare una relazione in un arco temporale medio lungo durante il quale la

banca conosce bene la clientela così da proporle anche altri prodotti, da un

punto di vista di marketing quindi i prestiti consentono di fare cross selling,

mentre la conoscenza del cliente minimizza le asimmetrie informative cui è

esposta la banca. Strategie di portafoglio

La banca concede una pluralità di prestiti avendo così un portafoglio di

prestiti che può essere costruito ponendo in essere strategie di:

FRAZIONAMENTO DEL RISCHIO: inteso come diversificazione per:

• - classi di importo: la banca può porre in essere prestiti di grande o

piccolo importo, comunque l’autorità di vigilanza pone un limite

massimo che la banca può offrire a un debitore o a un gruppo di

debitori tra loro collegati

- settori produttivi: sia settori dell’economia (famiglie, imprese,

pubblica amministrazione), sia settori merceologici

- area geografica: dipende dalla dimensione della banca, quella

grande può diversificare anche a livello internazionale, quella locale

o provinciale non riesce a farlo

- forme tecniche: si hanno crediti per cassa, di firma, garantiti o non,

di breve o lungo periodo ecc.

LIMITAZIONE DEL RISCHIO: la banca può limitare il rischio che si

• assume con diverse strategie:

- razionamento del credito, che può essere assoluto (la banca

decide di non concedere in assoluto ad alcun debitore) o relativo

(la banca concede credito per un importo inferiore a quello richiesto

dal cliente)

- pluri-affidamento: è strettamente correlato all’attuazione di forme di

limitazione di tipo relativo; si tratta di un insieme di banche che

finanziano lo stesso debitore: tipicamente le banche attuano

limitazioni di tipo relativo quindi non concedono al debitore tutto

l’importo richiesto ma solo una parte, di conseguenza il debitore

andrà a chiedere la parte mancante ad altri intermediari, dando

luogo a un pluri-affidamento

- richiesta di garanzie, imposizione di covenants: la presenza di

garanzie non riduce il rischio di insolvenza del debitore ma lo mitiga

infatti in caso di insolvenza la garanzia mitiga la perdita che la

banca subisce; le garanzie possono essere reali o personali; la

banca può limitare il rischio anche imponendo dei covenants, che

sono degli obblighi di condotta imposti al debitore da parte della

banca, ad es. riportare periodicamente una serie di informazioni

intra annuali relative all’andamento dell’azienda

- confidi di garanzia: i confidi sono associazioni imprenditoriali, che

possono anche trasformarsi in banche di garanzia le quali, secondo

una logica mutualistica, mettono insieme tutta la capacità degli

imprenditori che fanno parte del confido garantendo i crediti

concessi dal sistema bancario ai loro associati stessi, quindi

co-garantiscono; queste associazioni si creano per favorire agli

associati l’accesso al credito, che altrimenti singolarmente presi

potrebbero non essere finanziati. I confidi solitamente sono

strutturati su base settoriale (degli artigiani, delle PMI, dell’impresa

manifatturiera) e a livello nazionale o regionale

Obiettivi della politica di impiego creditizio

perseguire un’adeguata redditività

• sviluppare relazioni di clientela

• minimizzare il rischio di credito

• Le politiche di portafoglio dipendono da:

grado di avversione/propensione al rischio del management

• livello di patrimonializzazione della banca: con Basilea 1, 2 e 3 le

• autorità di vigilanza hanno introdotto un principio che prevede una sorta

di automatismo: la capacità di espandere l’attività creditizia di una

banca è funzione della dotazione di cui la banca stessa dispone

caratteristiche della raccolta diretta: le caratteristiche del funding

• impattano sulle strategie di costruzione del portafoglio crediti (se una

banca non riesce a raccogliere a medio lungo termine non finanzierà a

medio lungo termine)

caratteristiche della struttura/organizzazione della banca: tanto più

• diventa diversa e intensa l’attività creditizia tanto più l’organizzazione

della banca diventa complessa

dimensione aziendale/articolazione territoriale

• Fattori che influenzano l’ammontare di prestiti:

andamento generale dell’economia

• caratteristiche del sistema finanziario di riferimento: ad esempio il

• nostro sistema finanziario è bank based in quanto le banche hanno un

ruolo fondamentale nel finanziare gli investimenti

tratti distintivi del singolo intermediario: es. patrimonializzazione,

• organizzazione, scelte strategiche del singolo intermediario

vincoli normativi: la stessa Basilea 2 è un insieme di vincoli per

• l’espansione creditizia

scelte di investimento delle banche: politica flessibile vs residuale; con

• una politica flessibile la banca non ha una gerarchia di preferenze tra

investimento in strumenti finanziari e in prestiti, ma predilige l’una

all’altra semplicemente sulla base di una pura logica di rischio e

investimento; con una politica residuale invece la banca predilige

l’investimento in crediti e in prestiti e in via residuale in quello in

strumenti finanziari

L’attività creditizia si svolge in condizioni di incompletezza informativa:

selezione avversa

 azzardo morale

Problemi legati alle attività di credito:

valutazione del merito di credito: prevede la soluzione di due

• problematiche:

- liquidation approach: capacità di rimborso in caso di insolvenza;

nel caso in cui il debitore diventi insolvente bisogna capire quanto

si riesce a recuperare (approccio tradizionale)

- going concern approach: capacità di rimborso puntuale, cioè la

capacità del debitore di assolvere puntualmente e regolarmente

ai suoi impegni di pagamento; la banca non perde solo quando il

debitore diventa insolvente in assoluto, ma anche quando è

insolvente temporaneamente, perché determina alla banca

problemi di liquidità (approccio anglosassone)

definizione ottimale del portafoglio crediti: la banca deve avere a monte

• una sua ottimale preferenza di definizione del portafoglio

Strategie micro di prevenzione del rischio

accurata selezione dei prenditori (analisi di fido): richiede alti costi

 quindi la valutazione viene fatta se l’importo finanziato è elevato,

mentre se è piccolo non conviene sostenere elevati costi di valutazione

la valutazione del merito di credito svolge due importanti funzioni:

 - consente di ragguagliare l’esposizione creditizia alle

prospettive reddituali

- consente di identificare la quota di fabbisogno finanziario

che la banca intende soddisfare (strategia di limitazione del

moral hazard)

- accanto allo screening preliminare è necessario porre in

essere controlli successivi che constano nella periodica

revisione delle condizioni al fine di accertare il segno e

l’entità delle modificazioni intervenute durante la vita del

contratto (monitoring)

Le informazioni rilevanti

La stima della probabilità di insolvenza e delle perdite connesse viene a

dipendere in grande misura dalle informazioni disponibili sul debitore

(interne vs esterne), accanto alla minimizzazione dei rischi operativi

(frodi, errori, ecc).

I fattori che incidono sulla decisione di concessione del credito sono di

due tipi:

borrower specific: riferiti al singolo debitore

- market specific: riferiti al contesto macroeconomico a cui

- appartiene il debitore e al settore merceologico cui appartiene

l’impresa

La banca raccoglie informazioni che le servono a pervenire a un rating, uno

score del debitore, che può appartenere ad una classe di debitori meritevoli

piuttosto che non.

Strategie di riduzione delle conseguenze economiche del danno

richiesta di garanzie collaterali:

• - reali vs personali

- incidenza della garanzia sul premio al rischio

- ruolo della regolamentazione prudenziale

accumulazione di risorse idonee a controbilanciare le conseguenze

• economiche della manifestazione del rischio

attivazione di opportune politiche di diversificazione

• Valutazione micro e macro

Dopo aver valutato la rischiosità del singolo affidamento (ottica micro),

occorre valutare la stessa in congiunzione con l’intero portafoglio crediti

(ottica macro). Strategie di gestione del portafoglio

Attivazione di strategie di risk transfer attraverso strumenti di copertura o

tecniche di eliminazione totale/parziale del rischio (credit derivatives e asset

securitization). IL RISCHIO DI CREDITO

E’ identificabile nella totale o parziale incapacità del debitore di

 adempiere nei tempi e nei modi prestabiliti alla propria obbligazione

Rappresenta l’area principale a cui è esposta l’intermediazione

 creditizia.

E’ connaturato all’operazione di credito quale atto di scambio a

 prestazioni differite nel tempo

Il danno che discende dalla manifestazione del rischio di credito non si

 limita alla sola perdita definitiva del credito erogato (insolvenza totale)

ma anche in una serie articolata di possibili perdite connesse alle

diverse ipotesi di insolvenza parziale

Definizione diffusa: è dato dalla possibilità che una o più controparti affidate

da un intermediario non sia in grado di ripagare, in tutto o in parte, il credito

ricevuto. Questa definizione pone l’accento sul rischio che l’affidato diventi

insolvente (ottica micro) ma a livello di portafoglio (ottica macro) ciò che

conta è il rischio che le perdite manifestatesi superino quelle attese.

Definizione più esaustiva: a livello di singola esposizione, il rischio di credito

si concretizza non solo nel rischio di insolvenza, ma anche nel rischio di

deterioramento del merito creditizio, che pur non dando luogo ad insolvenza,

può dar luogo ad un aumento della probabilità di insolvenza nel futuro.

Rischio di credito = rischio di insolvenza (default) + rischio di migrazione

(migration); il rischio di migrazione è il rischio che la qualità del debitore

peggiori, cioè viene ritenuto più rischioso, il che non significa che diventi del

tutto insolvente. Ci sono tavole di migrazione su base annua, e si

costruiscono in base ai passaggi di merito di credito, servono molte serie

storiche per ca

Dettagli
A.A. 2016-2017
105 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher caterina.giovanardi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle aziende di credito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Poli Federica.