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CREDITI DETERIORATI SU CREDITI LORDI

Passando dal 2008 al 2014 i crediti deteriorati aumentano sia a livello europeo che a livello italiano

ma in misura maggiore in Italia. Il tasso di copertura è un poco minore.

NPL RATIO

Si deve adottare una politica che faccia diminuire il 17%; due strategie:

1. Più aggressiva, prevede di rientrare sotto al 10% vendendo i crediti non performing loans a

fondi di investimento particolari; ma con un impatto nettamente pesante sul conto delle

banche.

2. Strada che prevede una politica di dimissione dei crediti ma di gestione del credito deteriorato

delle banche, che consentirebbe di portare in una decina d’anni ad un livello che rientra nella

norma.

Questo dipende da una politica sensata da aiuti concessi alle banche che porta a dover fare un

rientro e le banche e gli azionisti ne risentono.

Data questa situazione perchè è importante la funzione di vigilanza?

Vigilanza bancaria: è la classica funzione che ha la Banca Centrale. Le banche centrali, quando

sono nate, sono nate con due funzioni:

1. Gestione della politica monetaria

2. Vigilanza sulle banche che operano nel sistema bancario

Fino a quando si è arrivati all’euro che diventa la moneta di quasi tutta l’unione; a quel punto

nasce la BCE con l’obiettivo di gestire la politica monetaria dell’euro. Le BCN hanno perso la

politica monetaria poichè è in capo alla BCE; l’obiettivo è anche l’unione bancaria europea.

A questo punto chi vigila sulle banche? Le BCN o la BCE? Ovviamente se a livello di unione

bancaria ci sono banche che operano cross board, cioè all’interno dell’unione ma non nel loro

paese la politica di vigilanza deve essere coordinata.

Alla BCE è stata affidata anche la funzione di vigilanza su quegli intermediari che sono stati definiti

di interesse sistemico: principali gruppi bancari europei (circa 130) che rappresentano il 70-80%

del sistema bancario europeo.

La vigilanza sulle banche europee spetta alla BCE; le BCN continuano a svolgere l’attività di

vigilanza sulle banche piccole e non sistemiche (circa 10 vigilate dalla BCE e le altre dalla BCN).

La funzione di vigilanza viene svolta secondo schemi e modalità comuni; le regole sono le stesse

ma è solo diverso il soggetto di riferimento.

La vigilanza è fondamentale poichè le banche devono operare in modo:

- conforme alle norme: la vigilanza ha l’obbligo di verificare che le norme siano correttamente

applicate.

- prudente: è una conseguenza del testo unico, essendo aziende devono operare secondo una

gestione sana e prudente; le norme di vigilanza sono improntate alla prudenza poichè anche gli

azionisti devono essere difesi e tutelati.

Concetto di safety net: rete di salvataggio, è composta da due istituzioni che sono dei presidi volti

ad evitare che qualora si verifichino intoppi questi istituti intervengono per aiutare coloro che si

trovano in difficoltà:

- prestatore di ultima istanza : lo fa la banca centrale in quanto gestore della politica monetaria e

della vigilanza bancaria perchè se si dovesse rendere conto che c’è una banca in difficoltà può

intervenire con delle manovre e riesce a contenere i danni. Una banca deve garantire il grado di

liquidità e solvibilità (qualunque crisi nasce per un problema di liquidità) se un soggetto ha una

difficoltà di questo genere si rivolge a banche che hanno strumenti che possono aiutarlo

(strumenti classici gestionali, prestito di soldi sul mercato interbancario). Si può ricorrere a farsi

prestare soldi da altre banche sul mercato interbancario, pagando un tasso di interesse; è una

situazione di disagio che si riesce a risolvere. Se più di una banca si trova in questa situazione

da molto tempo ad un certo punto le altre banche non sono più disposte a concedere questo

finanziamento, interviene quindi la BCE che diventa prestatore di ultima istanza. La BCE

interviene poichè nessun altro è disposto a prestare soldi alla banca in difficoltà, le BCE vigilano

per l’interesse generale del sistema bancario; se però si dovessero rendere conto che la

situazione non migliora entrano in gioco gli strumenti per risolvere le crisi delle banche in

difficoltà (risoluzione).

- schema di assicurazione di depositi: ci si sposta sul lato dei depositanti, è fondamentale che

permanga la fiducia generale. Se anche la banca fosse in crisi i depositi non sono in pericolo

poichè c’è una rete di salvataggio (fondo interbancario di tutela dei depositi) che salvaguardia i

depositi. Il nostro fondo interbancario era quello che garantiva di più i depositi, attualmente con

una direttiva è stato uniformato il livello in Europa ma i depositanti in Italia sono tutelati fino a

100 mila euro di depositi, prima con la lira era 103 mila (in Germania il limite era 30 mila). Se io

ho i depositi presso una banca vengo tutelato fino a 100 mila euro ed entra in gioco il fondo

interbancario, interviene con i soldi dello schema mutualistico del sistema bancario. Il sistema

bancario è il primo che vuole evitare che una banca entri in crisi e il fondo interbancario è un

fondo mutualistico in cui le banche versano della loro liquidità, rapportata ai crediti in essere, se

una banca è in difficoltà le altre banche utilizzano tale fondo per salvaguardare i depositi ed

evitare la corsa agli sportelli. Io sono tutelato come depositante di quella banca per un

ammontare complessivo di 100 mila euro, non 100 mila per ogni deposito ma in generale (se ho

5 conti correnti vale la somma e non 100 mila per conto corrente). Sono depositi di denaro e

non depositi amministrati in titoli, sono due tipologie di depositi totalmente diversi.

Quando si parla di vigilanza si deve capire come viene assolta: esistono diversi tipi di modelli:

1. Modello di vigilanza accentrato: vi è un’unica autorità di vigilanza che ha il compito di

regolamentare e vigilare su tutti i comparti del sistema finanziario. Ad esempio in UK negli anni

2000 l’F6 ha detto di essere un modello accentrato poichè controllano tutto e ha una visione

globale dei possibili problemi.

2. Modello di vigilanza decentrato: si hanno diverse autorità che vengono individuate in base a

diverse schematizzazioni di riferimento:

- Le competenze possono essere suddivise in base alla tipologia di intermediari ( vigilanza per

soggetti o istituzionale) un’autorità vigila sulle banche, una sulle assicurazioni ecc; a seconda

della tipologia c’è un’autorità che vigila. Dopo il testo unico è venuta meno la riserva di attività,

cioè una certa attività veniva svolta solo da determinati soggetti; si vuole evitare il fenomeno

dell’arbitraggio regolamentare: se io volevo svolgere una certa attività lo facevo utilizzando

una veste tecnica che veniva vigilata da una certa autorità in modo più losco rispetto ad

un’altra attività. Vi possono essere operatori talmente grandi da influenzare l’attività di

regolamentazione, se io sono un intermediario molto importante per l’economia di un paese

influenzo l’autorità di vigilanza ( ing in Olanda, ops in svizzera).

- vigilanza per attività, in base alle attività svolte dagli intermediari; la vigilanza è in funzione

dell’erogazione del credito, possono erogare credito le banche, le società di credito al

consumo, le assicurazioni ; se un’autorità vigila sull’attività creditizia, ha un potere di

intervento stabilendo norme e controlli nei confronti dei soggetti per la parte svolta nell’ambito

del credito. Gestione dei portafogli: le banche, i fondi di investimento (aperti o chiusi), le

società fiduciarie. È un modello in cui non si vigila sul singolo intermediario ma sull’attività

svolta; l’obiettivo è avere le stesse regole per lo stesso tipo di attività indipendentemente da

chi la svolge. C’è una frammentazione dell’attività di controllo, sono una banca che per credito

vengo vigilato dall’ente x ecc, rischio di avere tanti soggetti vigilatori a cui mi devo riferire per

l’attività che svolgo. Possono fallire i singoli intermediari ma non le singole attività: posso

vigilare bene su tutte le attività tranne una ma se questa viene vigilata male può essere un

rischio per l’intero intermediario. ( una banca della regina Elisabetta è stata venduta per

pochissimo poichè un operatore ha creato un buco nell’attività e ha fatto saltare l’intera

banca).

3. Modello della vigilanza per finalità: attualmente in vigore, si assegnano delle finalità ai soggetti

che devono vigilare. Adottata da tutti i paesi a livello mondiale, agisce con la vigilanza. finalità:

- stabilità: svolge la vigilanza affinché la platea degli operatori del sistema finanziario sia

stabile ma non immobile, che stiano tutti bene e quando si manifesta un disagio si possa

intervenire per garantire la stabilità del sistema; non l’immobilismo prima del testo unico. Si

evitano crisi di sfiducia con l’effetto domino.

- efficienza: devo verificare che la stabilità sia coniugata all’efficienza, che gli operatori

facciano reddito e gestiscano bene l’attività. Può essere vista come efficienza operativa

(svolgere il lavoro al meglio per massimizzare la produzione a fronte della minimizzazione dei

conti, gestione più efficiente dei fattori produttivi; incentivato se c’è concorrenza) o come

efficienza allocativa (concetto di merito di credito per le banche: capacità di destinare il credito

a chi se lo merita )

- trasparenza: gli intermediari devono essere trasparenti nei confronti sia della clientela che

dell’autorità con vari atti chiesti dall’autorità nei confronti ad esempio delle banche. Si agevola

la funzione di vigilanza poichè riesco a vedere se qualche intermediario ha dei problemi.

- concorrenza: non c’è nessuno che mi protegge se non sono in concorrenza e si deve agire in

modo che nessuno operi a scapito di altri intermediari.

LEZIONE 9

LE BANCHE DURANTE LA CRISI E L’IMPATTO SULLA QUALITÀ DEL CREDITO

Si concede credito mirato ad un determinato settore di soggetti. Nel momento cruciale della crisi

si vede che cambia la politica delle banche centrali.

Le banche avevano delle criticità che sono aumentate con la crisi; se la redditività è bassissima si

deve intervenire sul lato dei costi; attuando politiche di riduzione dei costi.

Altro elemento critico era il grado di patrimonializzazione, patrimonio di vigilanza; ma le banche

sono state costrette ad accantonare in modo tale da aumentare il rapport

Dettagli
A.A. 2018-2019
26 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Martina.Brunello di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle aziende di credito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Banfi Alberto.