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La banca come impresa: modelli di business
La banca come impresa: gli equilibri politici La banca deve trovarsi in accordo con una serie di equilibri; pertanto, la banca dovrà essere equilibratore di responsabilità sociale e corporate governance. La finalità della banca sarà dunque creare valore per gli azionisti e gli altri stakeholder. La banca come impresa: gli equilibri di mercato Nell'ambito della distinzione di attività e passività, la banca deve svolgere la propria attività al fine di creare valore. Pertanto, la banca può possedere: - Dal lato delle passività depositi ed obbligazioni oltre che altre passività, riserve di capitale e capitale. Depositi ed obbligazioni compongono i flussi di interessi passivi per la banca. - Dal lato delle attività la banca possiede: - Riserve di liquidità; - Crediti; - Titoli; - Altre attività non finanziarie. - Le riserve di liquidità, i crediti ed i titoli.compongono il flusso degli interessi attivi della banca. Flussi di interessi attivi, al netto di flussi di interessi passivi, compongono il margine di interesse della banca. Il margine di interesse bancario al netto di commissioni e provvigioni (che corrispondono al servizio corrisposto dalla banca, quali ad esempio marketing e funzioni distributive) determina il margine di intermediazione bancario. Per concludere, la banca può essere considerata come intermediario finanziario, l'attività bancaria è un business; pertanto, sicuramente pone attenzione al margine di interesse ma pone anche l'attenzione sul margine di intermediazione; in quanto raccogliere minore liquidità (nel tempo) a determinato la virata nell'offerta di servizi da parte della banca. LA VIGILANZA BANCARIA Le finalità del controllo sul sistema finanziario Funzione di vigilanza: Perché si parla di vigilanza e cosa si intende con questo termine? Si parla di vigilanzaPerché le banche devono rischiare per guadagnare, per cui è necessario che un soggetto vigili sulla stabilità del sistema bancario. Con "vigilanza" si intende il complesso di norme per la stabilità e l'efficienza dei sistemi e di interventi delle autorità che hanno come obiettivo finanziari e dei singoli intermediari che li compongono. Quello della finanza è un settore dove si individuano soggetti connessi, soggetti critici e tutti gli altri soggetti che vengono sottoposti a controlli in modo tale da operare correttamente.
Gli obiettivi del sistema finanziario, in tema di regolamentazione e vigilanza, si individuano in:
- Stabilità: Assicura la sopravvivenza degli agenti e fa in modo che ogni banca, risultiequilibrata nelle dimensioni che caratterizzano la propria attività.
- Efficienza: In questo caso la banca deve poter contare nel ricambio generazionale e nella possibilità di aumentare i rendimenti.
Controllo si sono recepite in modo differente sia in Italia che in Europa. In Italia, le riforme da ricordare sono relative agli anni '90 e sono quelle presentate dal decreto legislativo 385/93 del TUB e decreto legislativo 58/98 del TUF.
In tema di vigilanza nazionale:
- Intermediario banca: Banca d'Italia ne presidia la stabilità, mentre per l'obiettivo di vigilanza in materia di trasparenza e correttezza sono Consob e Banca d'Italia (solo per alcuni prodotti) a presidiarne la vigilanza. Infine, per quanto riguarda la tutela della concorrenza delle banche, è l'AGCOM a garantire la vigilanza.
- SIM, SGR e SICAV: Banca d'Italia ne presidia la stabilità, mentre per l'obiettivo di vigilanza in materia di trasparenza e correttezza interviene direttamente Consob a presidiarne la vigilanza. Infine, per quanto riguarda la tutela della concorrenza è l'AGCOM a garantire la vigilanza.
Intermediario imprese assicurative: l'IVASS ne presidia la stabilità, mentre per l'obiettivo di vigilanza in materia di trasparenza e correttezza sono IVASS e Consob (solo per alcuni prodotti) a presidiarne la vigilanza. Infine, per quanto riguarda la tutela della concorrenza è l'AGCOM a garantire la vigilanza.
Intermediario fondi pensione: Covip presidia la stabilità e vigila in materia di trasparenza e correttezza. Infine, per quanto riguarda la tutela della concorrenza è l'AGCOM a garantire la vigilanza.
In tema di vigilanza europea:
Le misure legislative che danno vita al nuovo sistema europeo di vigilanza vengono discusse e approvate con grande rapidità tra il 2009 e il 2010, e il nuovo sistema diventa operativo il 1° gennaio 2011. Il nuovo sistema europeo di vigilanza finanziaria è così composto:
- Comitato Europeo per il rischio sistemico, incaricato della sorveglianza macroprudenziale del sistema
- Finanziario (con sede a Francoforte);
- Tre Autorità Europee di Vigilanza, a carattere settoriale, con compiti di vigilanza micro‐prudenziale;
- Autorità Bancaria Europea (ABE-EBA);
- Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA)
- Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali.
Classificazione degli strumenti di vigilanza
Nell'ambito bancario gli organi di vigilanza possono essere identificati in base alla finalità perseguita:
- Vigilanza strutturale, realizzata dal controllore che ha un potere importante sul sistema. L'obiettivo della vigilanza strutturale corrisponde al determinare la composizione del mercato in base ai bisogni ed ai mezzi per soddisfarli. L'organo di vigilanza in questo caso definisce i soggetti che possono partecipare o meno al mercato e la gamma di attività che possono essere svolte (ad esempio negli anni '70 - '80 in Italia la vigilanza
Vigilanza prudenziale: è chiaro che non si può affidare al governo il libero mercato, ovviamente non esiste più un modello con a capo il soggetto regista, si è verificato il passaggio dal "regista" all'"arbitro". Questo passaggio è stato fatto tramite i coefficienti di bilancio prudenziale.
Vigilanza informativa o fair play regulation: in questo caso la vigilanza prudenziale funziona in base a delle regole, ovvero le banche sono tenute a trasmettere periodicamente le operazioni che svolgono agli organi controllori.
Vigilanza protettiva: rappresentata da tutti i sistemi di alert o di gestione degli incidenti che permette di gestire le situazioni estreme. La vigilanza protettiva ancora esiste ma è coordinata dal Single resolution mechanism, questo perché
è fallita l'idea di armonizzare letutele dei depositanti.
La vigilanza sugli enti creditizi
La struttura degli ambiti di vigilanza individuano le fonti della disciplina che in Italia viene applicata in tema di vigilanza bancaria - disciplina gestita dal TUB.
In questo caso si distinguono:
- Vigilanza informativa. Nella vigilanza informativa si distinguono le segnalazioni statistiche di vigilanza. Le segnalazioni statistiche corrispondono al primo step del controllo contenuto nella prima parte del TUB che ha imposto l'invio coordinato di tutta una serie di informazioni meglio note anche come PUMA2.
- La Banca d’Italia, per analizzare i diversi profili tecnici della gestione delle banche ed essere quindi in grado di svolgere la sua funzione di controllo, ha imposto l’invio di un insieme coordinato di informazioni: sistema delle segnalazioni statistiche di vigilanza. Il PUMA2 spezza la disciplina informativa di una banca in sottodimensioni: valuta, tasso, durata, rating.
- Flusso informativo analitico (matrice dei conti);
- Flusso informativo aggregato (matrice dei conti aggregata);
- Flusso informativo ridotto (segnalazioni ridotte su supporto cartaceo).
- Vigilanza regolamentare.
regolamentare si distingue in adeguatezza patrimoniale, controllo dei rischi, partecipazioni detenibili ed adeguatezza organizzativa e controlli interni. All'interno della vigilanza regolamentare si ritrova la vigilanza prudenziale.
Significa che la Banca d'Italia fa delle ispezioni nelle banche controllate Vigilanza ispettiva. per osservare come vengono rispettate ed effettuate le procedure.
Altra vigilanza. Qui viene evidenziato il vincolo posto alle banche relativa alla riserva Quando si utilizza il termine "riserva" viene indicato qualcosa di obbligatoria di liquidità cui la banca dispone (nell'attivo dello Stato patrimoniale).
L'evoluzione dei requisiti patrimoniali Nell'ambito di vigilanza regolamentare si riscontra una trasformazione dell'adeguatezza dei requisiti patrimoniali. In questo caso si evidenziano 38 anni di Basilea, la quale non viene recepita come normativa europea, tali leggi non sono richieste dalla commissione
europea o da altri orga