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Estratto del documento

I costi dell’invenzione crescono al crescere del numero delle imprese, così come il valore sociale. Se n°, non

ha più senso entrare nella corsa ai brevetti dato V=C; se N(max) si ha V-C= max = socialmente sarebbe

conveniente fermarsi a N(max), ma privatamente ci sposteremo fino a n°. Lo spreco è necessario per

produrre l’invenzione, ma se eccessivo spreca il vantaggio sociale che raggiungerà un valore nullo.

DURATA viene stimata considerando che l’invenzione ha valore decrescente nel tempo, quindi è bene che

essa sia limitata. Nordhaus definisce che oltre una certa durata, il benessere sociale derivante da

innovazioni più costose, non controbilancia le perdite indotte dal monopolio. Esiste tuttavia un sistema di

rinnovo dei brevetti, che permette di cercare una durata ottimale di tali brevetti.

AMPIEZZA (descrizione innovazione con novità, non ovvietà e sostenibilità) viene pattuita dall’ufficio

brevetti ma può essere anche modificata in sede giudiziaria citando in giudizio con precise richieste di

protezione. Ottima ampiezza? analisi combinata con la durata:

- Gilbert e Shapiro: BREVETTO RISTRETTO E INFINITO, per scoraggiare l’imitazione ma favorire la perdita;

- Gallini: BREVETTI AMPI (protegge la tecnologia ed è misurabile con R&D di innovazioni alternative nel

bisogno da soddisfare E BREVi per eliminare eventuali barriere all’entrata) ;

- Maurer: inserisce le licenze perché l’inventore incentivi i concorrenti a inventare tecnologie alternative, in

modo da abbassare i prezzi e dunque i profitti generali ma guadagnando sulle royalties:vengono

concedesse licenze fino a che il prezzo di mercato non dissuade gli imitatori, così il costo dell’imitazione

viene utilizzato come benchmark: se è alto non ha senso concedere licenze, dato che è difficile che i

concorrenti inizino a imitare la tecnologia; viceversa se basso ha senso concedere le licenze per abbassare i

prezzi ed evitare che concorrenti imitino la tua tecnologia. BREVETTI LUNGHI MA RISTRETTI!!

LA DURATA È UN iNCENTIVO MIGLIORE RISPETTO ALL’AMPIEZZA.

le innovazioni cumulative sono: Quelle che migliorano la qualità di un prodotto, riducono il costo di

produzione, danno nuove applicazioni a un’invenzione; permettono nuovi strumenti di ricerca. La divisione

dei profitti tra i diversi attori avviene in 3 casi: 1. brevetto ampio al primo innovatore con copertura estesa

anche alle innovazioni connesse = “rapina”: il primo innovatore applicherà un prezzo alla licenza tale da

appropriarsi dei profitti anche dei successivi inventori, In questi casi gli inventori successivi non ha alcun

incentivo a produrre. Vediamo un modello: abbiamo 2 invenzioni cumulative. L’invenzione 1 ha v1 e c1.

L’innovazione a valle, può essere prodotta solo da B e solo se la prima invenzione è stata prodotta. La

seconda innovazione ha v2 e c2. Le due innovazioni sono socialmente utili se (V1+V2 > C1+C2); 2. tanti

brevetti ristretti per quanti attori esistono: la soluzione vale solo se v1-c1>0 e quindi la prima innovazione

viene prodotta e di seguito anche la seconda. Viceversa non sarebbero prodotte nessuna delle due; 3. open

source, per cui Gli innovatori possono liberamente attingere alle invenzioni esistenti, per svilupparne di

altre con perdita del reddito nel breve controbilanciata da vantaggi derivanti dalla condivisione nel lungo

periodo. Di controparte, gli innovatori sono in diretta concorrenza senza alcun tipo di protezione: ciò crea

bassi incentivi e bassi profitti. Vengono messi a disposizione libera sia la tecnologia che i codici sorgente, a

condizione che le riproduzioni e gli adattamenti siano disponibili alle medesime condizioni con cui è nato.

Per questo abbiamo diverse licenze open source: Strong copyleft(estesa a tutte le opere derivate); Weak

copyleft(non estesale nuove applicazioni possono essere commercializzate con codici sorgente segreti, ma

il software e i suoi codici sorgente devono rimanere disponibili gratuitamente).

Community = Organizzazione basata su leader carismatici, Spesso è composta da consumatori che innovano

più rapidamente e sono più attenti alla qualità del prodotto.

DIRITTO D’AUTORE concede all’autore un diritto esclusivo e trasferibile sulla riproduzione, performance,

adattamenti e traduzione in lingua straniera dei suoi lavori (copre la riproduzione di un idea non l’idea).

DURATA fino a 70 anni dopo la morte dell’autore con benefici verso gli eredi o verso chi aveva acquistato il

diritto d’utilizzo dell’opera. Questa viene giustificata da come risolve le divergenze tra:

- incentivi ed accesso. Le riproduzioni possono essere: Verticali (copia da copia con qualità che decresce,

salvo nel digitale); Orizzontale (copia da originale) o Mista. I costi per effettuarle sono decrescenti, perciò

incentivate. Non proteggendo l’idea stessa, ma solo la riproduzione, il copyright fornisce un mini-

monopolio sulla singola opera che può raggiungere l’efficienza allocativa, quando la divulgazione originale è

meno costosa della riproduzione grazie alle economie di scala. Dal punto di vista sociale è comunque

preferibile evitare le fotocopie. La riproduzione in copia può essere anche disincentivante quando le opere

sono prodotte in formati difficili da copiare e crakkare. In questo caso non ha senso combattere la pirateria.

Un altro modo per difendersi dalla pirateria riguarda l’appropriazione indiretta, per cui l’inventore

dell’opera trae profitto anche dal valore sociale netto creato dalle copie, solo se viene applicata una

discriminazione dei prezzi (esempio: A decide di comprare il libro a 20, B vende le copie a C che a sua volta

vende a D con un totale di guadagno pari a (5+10+15=35). Il produttore originale otterrà 20+35=55. Nel

caso di una riproduzione digitale, tutte le copie sono identiche, perciò la disponibilità a pagare del soggetto

singolo sarà sempre 20 + ipotesi di noleggio;

-incentivo/creatività. L’ampiezza del copyright è molto ristretta (solo alla copia) per favorire la creatività

mentre la durata è elevata per compensare l’ampiezza, per proteggere il successo tardivo di alcune opere;

incentiva la divisione del lavoro tra autore ed editore in modo da raggiungere un’allocazione efficiente

(l’autore ci mette la creatività e l’editore si occupa della gestione dell’opera). I profitti possono essere

concessi: in modo fisso (incentivo alla reputazione autore), o proporzionale alle vendite (incentivo alla

vendita ma Accrescono il costo unitario di produzione, il prezzo, ma i profitti da dividere sono minori e la

pirateria è incentivata). Ideale è un mix ma sottintende un forte potere contrattuale dell’autore.

L’incertezza può giocare un ruolo fondamentale, ma Solitamente le case editrici sono abbastanza grandi da

poter sopportare l’insuccesso di alcuni titoli con il successo di altri. Il contratto ottimale tra editore e autore

dovrebbe garantire l’efficienza allocativa, possibile se i costi di transazione sono minimi, ovvero ci sono

pochi intermediari= viene favorita l’organizzazione gerarchica al mercato (SIAE). La legge deve saper

eliminare o ridurre tali costi, attraverso “diritto di corta citazione” e Liceità delle copie tecniche. SE I COSTI

DI TRANSAZIONE SONO BASSI, I CONSUMATORI sono incentivati a comprare l’originale.

-controllo e valore per i consumatori. Meno controllo comporta un’aumento di prezzo che il consumatore è

disposto a pagare ma una diminuzione delle quantità vendute (perché si fa la copia).

Inserisci modello

Graficamente vediamo che, nella situazione iniziale, RT=p*y con c=0. Rendendo T&C più liberali, i

consumatori saranno disposti a pagare a*p, con a>1 quindi avremo un prezzo più alto per ogni quantità: la

curva di domanda effettua una rotazione verso l’alto causata appunto dalla variazione del coefficiente

angola “a”. Oltre a questo ci rendiamo conto che i consumatori si sono dimezzati ma pagando di più per cui

il RT non è cambiato. Nella scelta dei termini e delle condizioni, i profitti dipendono dalla misura della

reazione del consumatore e dal numero di consumatori.

L’ERA DIGITALE ha generato nuove forme di creazione e nuovi media per farle circolare, dando la possibilità

di riprodurre infinitamente e facilmente qualsiasi opera creativa, con un sostanziale abbattimento dei costi

di riproduzione delle copie ma con la stessa qualità dell’originale. La trasmissione può essere svolta sia

verticalmente che orizzontalmente e l’unico costo da sostenere è la ricerca di soggetti interessati alla copia.

criptatura e watermarking digitale (filigrana)=tecniche che consistono nell’inserimento di un codice che

rintraccia chi ha violato il copyright.

VENDERE O NOLEGGIARE (biblioteche)

In realtà il noleggio riduce la domanda per gli autori, ma non è detto che riduca anche i loro profitti. I

soggetti che operano dentro il mercato sono: consumatori con disponibilità a pagare relativamente limitata

e basata sull’utilità che l’opera avrà per lui e noleggiatore con disponibilità a pagare superiore del privato

perché sanno che potranno rivendere i diritti visione ad una serie numerosa di persone.

chi vende ai noleggiatori e basta potrà soddisfare la loro domanda con un numero inferiore di copie

rispetto a quelle necessarie per la vendita con conseguente diminuzione dei costi variabili

il modello:

Se p<B esiste il surplus per il consumatore e utilità a comprare; se p=B sarà indifferente.

-opzione di vendita

-opzioni noleggio

Possiamo dire quindi che:

ogni volta che: valori bassi di δ; c elevato; poche biblioteche.

Analizzando l’offerta ci rendiamo conto che vendendo alle biblioteche, l’impresa ottiene più profitti

riducendo i costi di produzione dato che occorrono un numero di copie più basso. Questo vantaggio è tanto

maggiore quanto più alto è il costo di produzione di un libro.

Analizzando la domanda vediamo che la disponibilità a pagare dei lettori è maggiore della disponibilità a

pagare delle biblioteche perché: il lettore è disposto a pagare di più per la copia acquistata rispetto a quelle

noleggiata; Ciascuna biblioteca rifornisce solo una quota del mercato dei lettori

LE RETI (fisiche o virtuali) sono caratterizzate da:

-Complementarietà, compatibilità e standard;

-Esistenza di esternalità positive nel consumo (ogni utente in più genera effetti positivi per gli utenti già

presenti nella rete)=Il valore di una rete di dimensione “n” pari a: Vi*n*(n-1) valore di un singolo utente

dovuto all’entrata di un altro utente*numero di consumatori*

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
11 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher adeleamico di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dell'informazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Guidi Marco.