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CAPITOLO QUATTRO
LE INTERAZIONI SOCIALI
Teoria dei giochi -> come i soggetti interagiscono
Contesto -> finora modelli con decisioni prese per sé che non dipendevano da decisioni altrui o interazioni
con gli altri. Persone motivate solo dalla soddisfazione del proprio interesse possono produrre risultati che
beneficiano la società intera -> può avere un effetto positivo.
Tuttavia, tendenza a fare il proprio interesse può anche essere dannosa per la società -> quando si pone il
problema? Come lo affrontiamo?
Useremo gli strumenti della teoria dei giochi per modellizzare le interazioni sociali e spiegare i "dilemmi
sociali".
Dilemma sociale -> una situazione in cui le azioni intraprese da individui «autointeressati» (ovvero che si
muovono per il proprio interesse) si traducono in un risultato socialmente sub-ottimale, cioè che comporta
un benessere sociale inferiore a quello che si potrebbe raggiungere se le persone tenessero conto delle
conseguenze delle proprie azioni per la collettività (per esempio, uso di combustibili fossili e cambiamento
climatico) -> avremo un benessere sella società inferiore di quello che potremmo avere se ogni individuo,
invece che essere autointeressato, tenesse conto delle conseguenze delle proprie azioni (es. uso della
macchina). I dilemmi sociali si verificano quando le persone non tengono pienamente conto delle
conseguenze delle proprie azioni sugli altri.
In economia, si dice che le persone non «internalizzano» (che non tengono in considerazione nella loro
scelta i costi, le conseguenze della loro scelta, e questo fa sì che scelgano un risultato che 10
complessivamente non è ottimale per la società) nel loro processo decisionale i costi e i benefici sociali
delle proprie azioni.
-> Esempi:
- La tragedia delle risorse comuni (tragedy of the commons) -> le risorse comuni sono spesso oggetto
di ipersfruttamento (c'è una difficoltà nella gestione di un bene pubblico, rischio che tutti lo sfruttano
più del dovuto).
- Free riding (fare una corsa a gratis) -> quando una sola persona, o gruppo di persone, sopporta il
costo di una scelta e tutti gli altri beneficiano delle sue conseguenze (una persona si fa carico di fare
una cosa costosa e tutti ne approfittano).
In che modo l’altruismo (e più in generale le norme sociali) e le politiche pubbliche aiutano a risolvere i
dilemmi sociali?
TEORIA DEI GIOCHI
Interazione sociale: situazioni che vedono coinvolti due o più individui e in cui le azioni di ciascuno
influenzano sia il proprio risultato sia quello ottenuto dagli altri (quello che noi facciamo influenza non solo
la nostra scelta finale ma anche quella degli altri).
Interazione strategica: un’interazione sociale in cui le persone sono consapevoli dell’effetto delle proprie
azioni sugli altri.
Strategia: l’azione o la sequenza di azioni che una persona intraprende nel corso di una interazione sociale,
cioè quando è consapevole della reciproca dipendenza che intercorre tra le sue decisioni e le scelte altrui
(sono quindi le azioni intraprese quando abbiamo un'interazione con altri individui). I risultati
dell’interazione non dipendono solo dalle azioni di quell’individuo, ma anche dalle azioni degli altri.
I modelli di interazione strategica sono detti giochi.
Un gioco descrive una interazione sociale:
1. Giocatori: le persone coinvolte nell’interazione.
2. Strategie disponibili: le azioni che ogni giocatore può intraprendere.
3. Informazione: ciò che sanno i giocatori quando fanno le loro scelte.
4. Payoffs: i risultati di ogni possibile combinazione di azioni.
-> esempio della coltivazione sulle slide
La scelta ottimale prende in considerazione:
• Risposta migliore: la strategia che comporta il payoff più alto data la strategia giocata dall’altro
giocatore.
• Strategia dominante: la risposta migliore a tutte le strategie che potrebbe giocare l’altro giocatore
(non sempre esiste!)
• Equilibrio in strategie dominanti: Il risultato di un gioco in cui ognuno gioca la strategia dominante
-> cioè se, in un gioco a due giocatori, ciascuno dei due ha una strategia dominante, allora il gioco
possiede un equilibrio in strategie dominanti.
Nell’esempio, l’equilibrio in strategie dominanti corrisponde al risultato che ciascun giocatore avrebbe
scelto se avesse avuto la possibilità di coordinare le proprie decisioni con l’altro. Questo è il motivo per cui
parliamo di “gioco della mano invisibile”: sebbene ciascun giocatore persegua il proprio interesse in modo
11
indipendente dall’altro, i due sono guidati — come da una mano invisibile — verso un risultato che è
nell’interesse di entrambi raggiungere. I problemi economici reali non sono mai così semplici, ma la logica
di base è la stessa. Il perseguimento del proprio interesse personale senza riguardo per l’interesse altrui
può a volte portare a risultati socialmente desiderabili. Esistono tuttavia anche casi in cui il perseguimento
del proprio interesse personale porta a esiti che nessun giocatore ha interesse a raggiungere -> es. dilemma
del prigioniero (slide).
Parlando di strategie si parla anche dell'equilibrio di Nash: set di strategie (una per giocatore) tale che la
strategia di ciascun giocatore è la risposta migliore alla strategia scelta da ogni altro -> in un equilibrio di
Nash, nessun giocatore ha incentivo a deviare unilateralmente -> in un gioco potrebbe esserci più di un
equilibrio di Nash.
-> leggi slide sui dilemmi sociali (terminator e dilemma del prigioniero).
Nei modelli economici, la strategia mutualmente vantaggiosa viene generalmente indicata come
“cooperazione”, mentre la strategia dominante è nota come “defezione”. La scelta di cooperare non
implica tuttavia che i giocatori si riuniscano per discutere il da farsi; essa corrisponde a ciò che i due
otterrebbero se potessero mettersi d’accordo per raggiungere il miglior risultato possibile. Le regole del
gioco prevedono sempre che ciascun giocatore decida la propria strategia autonomamente e
indipendentemente dall’altro -> è in questo modo che avviene la maggior parte delle transazioni nel mondo
reale.
Perché si finisce in equilibri dominati?
1) Nessuno dei due giocatori assegna alcun valore al payoff dell’altro giocatore, così da tenere conto delle
ripercussioni che le proprie azioni possono avere sull’altro (gli agenti non tengono conto delle esternalità).
2) Non è contemplata la possibilità di far pagare all’agricoltore che utilizza l’insetticida i danni cagionati ad
altri soggetti (non ci sono mezzi per costringere o incentivare i giocatori a internalizzare le esternalità, cioè
non ci sono istituzioni). 3) I giocatori non hanno la possibilità di accordarsi sul da farsi (cioè non sono
contemplate interazioni all’infuori del contesto strategico; per esempio, una chiacchierata).
Nei giochi generalmente le persone cooperano più spesso di quanto vorrebbe la teoria. Perché? Si parla di
preferenze sociali e di altruismo.
L'ALTRUISMO
Se un individuo è disposto a sostenere un costo pur di aiutare un’altra persona, si dice che egli ha
preferenze altruistiche. In questo caso, le persone tengono conto del «costo sociale» delle proprie azioni.
Pertanto, si comportano come se aggiungessero tale costo al proprio vincolo di bilancio, e compiono le
scelte massimizzanti compatibili con esso. -> Se le persone si occupano una dell’altra, i dilemmi sociali sono
più facili da risolvere.
Problema del free riding: molti agricoltori del Sud-est asiatico usano sistemi di irrigazione condivisi ->
ciascun impianto richiede una costante manutenzione e nuovi investimenti, i cui benefici vanno a vantaggio
dell’intera comunità -> ogni agricoltore deve decidere quanto contribuire sapendo che, in mancanza di un
suo contributo volontario, altri dovrebbero comunque svolgere il lavoro. 12
Diremo che il contributo al progetto di irrigazione è un bene pubblico, perché quando un individuo sostiene
il costo per la sua fornitura tutti ne traggono vantaggio.
Bene pubblico = bene il cui consumo da parte di un individuo non ne impedisce il consumo da parte di altri
individui, perché quando un individuo sostiene il costo per la sua fornitura tutti ne traggono vantaggio -> i
beni pubblici sono non escludibili e non rivali.
-> gioco del bene pubblico slide.
Quando un gioco del bene pubblico coinvolge un gran numero di persone, la probabilità che l’altruismo sia
sufficiente a sostenere un risultato mutuamente vantaggioso è molto più bassa -> problemi di
coordinamento.
Le preferenze sociali forniscono una parziale spiegazione del perché le comunità evitino di incorrere in
tragedie dei beni comuni. Vi sono però anche altri modi per scoraggiare i comportamenti opportunistici.
Comportarsi da free rider, sfruttando opportunisticamente gli sforzi degli altri membri della comunità, non
è necessariamente indolore. Se le interazioni sociali sono durature, anziché one-shot, la reputazione conta -
> la ripetizione di un gioco nel tempo può cambiare l’esito dell’interazione.
CAPITOLO CINQUE
LE ISTITUZIONI
Istituzioni, o «regole del gioco» = regole scritte e non scritte che regolano le interazioni tra gli individui di
una collettività determinando obblighi, divieti e incentivi e regolando la ripartizione dei relativi risultati -> le
regole del gioco influenzano il modo in cui il gioco viene giocato: quando cambiano le regole, cambia l’esito
del gioco (per es., ripetizione del gioco). Le istituzioni determinano anche il potere degli individui coinvolti
nell’interazione.
Potere: capacità di un individuo di ottenere ciò che desidera quando questo contrasta con le intenzioni
degli altri. Il potere in economia si esercita principalmente in due modi:
• fissando i termini dello scambio con offerte del tipo prendere-o-lasciare;
• imponendo o minacciando costi elevati alla controparte se questa non compie azioni che vanno a
beneficio di colui che detiene il potere.
Supponiamo che il proponente ha tutto il potere negoziale e il rispondente abbia solo la possibilità di
prendere atto e accettare quanto gli viene offerto (esempi: tratta degli schiavi, in passato, e traffico di
esseri umani oggi). In una società democratica che adotta un sistema economico capitalista, le istituzioni
servono anche a proteggere le persone dalla violenza e dalla coercizione, assicurando che la maggior parte
delle interazioni economiche siano volontarie.
Efficienza paritaria: qualunque sia il gioco, abbiamo bisogno di