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EFFETTO DI SOSTITUZIONE

Ad esempio considero un consumatore tipo:

Supponiamo che la scelta ottima (paniere ottimo) sia A, e supponiamo inoltre che il prezzo 1, p1, diminuisca. Questo significa che il vincolo di bilancio si sposta e diminuisce la pendenza e quindi mi sposto su B perché è più conveniente essendo la curva di indifferenza più lontana dall'origine.

Lo spostamento da A a B è il risultato dell'effetto di reddito e dell'effetto di sostituzione.

In particolare, l'effetto di sostituzione avviene quando i prezzi variano ma resta immutato il reddito. Cambiando il rapporto dei prezzi, ora posso far transitare una retta con la stessa pendenza di B acquistando sempre il paniere di partenza.

Se il prezzo diminuisce, è come se aumentasse il reddito, quindi chiamo l'effetto da C a B effetto reddito.

Ricapitolando: l'effetto sostituzione lo ottengo facendo ruotare la retta con perno su A per ottenere la stessa pendenza di B, mentre...

ho l'effetto reddito da C a B cambiando il potere di acquisto. Ad esempio supponiamo che il prezzo di un bene p1 aumenti, l'effetto sostituzione è negativo, e l'effetto reddito inferiore, è come se avessi meno soldi e consumo meno il determinato bene x1. Se si tratta di un BENE INFERIORE, un incremento del prezzo p1 fa si che il mio reddito sia di meno e aumenta così il consumo del bene inferiore (prima considerato da poveracci).

PRECISAZIONE: Le definizioni date e analizzate appartengono a SLUTSKY (faceva ruotare la retta con perno su A) ma un altro economista HICKS definisce questi concetti in maniera diversa in particolare, invece di far ruotare la retta intorno ad A la fa scivolare sulla retta di indifferenza; SLUTSKY fa ruotare il vincolo di bilancio HICKS lo fa scivolare lungo la curva di indifferenza in modo da vedere la retta di bilancio associata al rapporto dei prezzi nuovi, ma lasciando inalterati i livelli di utilità del consumatore.

E.S.=

effetto sostituzione E.R.=effetto reddito

ESERCIZIO 30-10-2020

CONTINUAZIONE ESERCIZIO DELL'ULTIMA LEZIONE.

Calcolare l'elasticità della domanda del bene 1 rispetto a p1 e del bene 2 rispetto a p2.

Calcolare l'elasticità incrociata della domanda del bene 2 rispetto al prezzo del bene 1.

Determinare le quantità domandate dei due beni quando il reddito disponibile per l'acquisto dei due beni è pari a 90, p1 = 3 e p2 = 2.

Determinare l'entità dell'effetto reddito e dell'effetto sostituzione per il bene 1 quando il prezzo del bene 1 aumenta fino a p1 = 6, mentre il prezzo del bene 2 resta invariato.

(PICCOLO PASSAGGIO PERSO MA INTUIBILE) 113,4-90=23,4

Si assuma ora che sul mercato del bene 1 siano presenti 100 consumatori caratterizzati dalla stessa funzione di domanda, identica a quella individuata nel punto c).

Determinare la funzione di domanda di mercato.

ARGOMENTO NUOVO

TEORIA DELLA PRODUZIONE

È lo studio del processo

Il processo produttivo è l'economico di conversione di beni primari (input/fattori produttivi) in beni e prodotti finali a valore aggiunto (output). E' bene ricordare che il processo produttivo riguarda:

  • La trasformazione tecnica del prodotto;
  • La trasformazione nello spazio;
  • La trasformazione nel tempo.

Essendo un processo che si verifica attraverso il tempo e lo spazio, possiamo studiare il processo in termini di FLUSSO (tasso di produzione in output in rapporto all'unità di tempo).

Gli input o fattori di produzione possono essere vari: come le materie prime, macchinari, lavoro, capitale, terra.

Gli output sono i beni di consumo o anche i mezzi di produzione (es. componenti del telefono).

Noi dobbiamo studiare il comportamento di un'impresa;

Ovvero conoscere gli obiettivi dell'impresa ma anche i vincoli.

Obiettivo: PROFITTO

Vincoli: Vincolo tecnologico.

Solo alcune combinazioni di input consentono di produrre una data quantità di output, e quindi l'impresa si deve limitare ai piani di

produzione tecnicamente possibili o realizzabili.03-11-2020(X1,X2,...,Xn) VETTORE INPUT(q1,q2,...,qm) VETTORE OUTPUT qm= quantità prodotta

Dati i vettori input e output possiamo dire che la coppia (x,q) è possibile se appartiene all' insieme di produzione. Funzione di produzione vede la massima quantità di output che posso raggiungere con un certo inputo.

Es: Un'impresa produce q e usa un processo produttivo per il quale sono impiegati 2 input. (10;5) nella loro corrispondenza qual'è il livello di output che posso ottenere;

Se l'output è massimo mi trovo sulla superfice esterna mentre i valori interni costituiscono tutti l'insieme di produzione.

La frontiera esterna è la funzione di produzione q = f( X1 ; X2 ) dove f è una funzione continua differenziabile e monotona

Monotona perché all'aumento degli imput gli output non diminuicono

Continua, infatti approssima bene la realtà.

PRODUTTIVITÀ MEDIA -

PRODUTTIVITÀ MARGINALE La produttività media è la relazione tra il livello output q e un solo input, ad esempio ho X2* fissato e vedo la relazione tra q e X1 ---> q = g(X1) PME1 = q/X1 = g(X1)/X1 = f(X1;X2*)/X1 se: q=g(X1) X2* fissato L'impresa B ha una produttività media maggiore di A ma non significa più efficiente PMEa= qA/X1A Produttività marginale PMG1= g'(X1) = ∂f(.)/∂X1 Supponiamo ad esempio 1000 ore docente che mi permettono di laureare 10 studenti, se cambio di 1 minuto le ore docente? ---> produttività marginale cambio marginalmente l'imput. FUNZIONE DI PRODUZIONE Se ho l'impianto produttivo pieno al massimo e quindi non posso riempirlo più, ho un vincolo di capienza QUESNEY (bho) fece studi per osservare come la produzione con una capienza fissata dell'impianto prima aumenta poi si stabilizza e addirittura raramente potrebbe anche diminuire. Quando la curva della produttività mediaincontra quella della produttività marginale significa che in quel punto la produttività media raggiunge il massimo. Quindi, come già accennato, se ho q = f(X1, X2*), l'input cresce, l'output aumenta fino ad un certo punto. Ad esempio, le ore di studio sono produttive e aumentano il rendimento, ma dopo tante ore di studio cala l'attenzione e il rendimento. Chiamasi questo concetto "legge dei rendimenti marginali decrescenti" (è un'osservazione empirica più che una legge). ISOQUANTO Se io volessi produrre ad esempio q=100, quali saranno le combinazioni X1, X2 che mi serviranno? Per saperlo sfrutto questa raffigurazione e individuo la mia curva ISOQUANTO, simile per molti aspetti alle curve di indifferenza. L'isoquanto rappresenta tutte le combinazioni di X1, X2 che mi danno, in questo caso ad esempio q=100. Diversi tagli della campana e quindi le diverse curve rappresentano diversi livelli di produzione. 06-11-2020 Isoquanto associato a q e ci

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non sarà elevato, se sono più lontano sarà più elevato. La funzione di produzione può essere rappresentata dalla formula: q = f(X1, X2) dove X1 e X2 sono gli input utilizzati per produrre q. Un esempio di funzione di produzione con coefficienti fissi è la funzione di Leontief. Questa funzione richiede l'utilizzo di input con una proporzione fissa. Ad esempio, se ho un punto (3, 5) per produrre q = 100, devo necessariamente utilizzare 3X1 e 5X2. La funzione di produzione sarà quindi: q = min(10X1, 5X2) con un rapporto di 2 a 1 tra X1 e X2. Aumentando la produzione, mantengo costante il rapporto X1/X2. Questi due tipi di funzioni di produzione sono diversi. Nel primo caso, ho infinite combinazioni sull'isoquanto che mi danno q = (.), mentre nel secondo caso no. Posso quindi dire che anche avendo diverse produzioni, posso combinarle in infinite combinazioni per ottenere q, mantenendo fissi i coefficienti. In generale, le combinazioni ottimali sono rappresentate dalla formula: q = f(X1, X2) con i prezzi degli input (W1, W2). Il costo sostenuto dall'impresa sarà: C = W1X1 + W2X2 Se fisso il costo C, ottengo la retta di isocosto: C* = W1X1 + W2X2 Se mi trovo più vicino all'origine, il costo non sarà elevato, mentre se mi trovo più lontano sarà più elevato.

si abbassa se miallontano il costo aumenta. La pendenza dell'isocosto è -W1/W2. Minimizzare i costi significa trovare la retta isocostotangente all'isoquanto: Nel caso leontieff se cambio il rapporto tra i prezzi (input) non è detto che cambi l'isocosto tantente. Si può notare tra le due tipologie, che nel caso qui sotto a differenza di quello sopra la sensibilità al cambiamento dei prezzi è molto più alta (Nella curva convessa). Possono anche esserci singolarità, situazioni in cui abbiamo una mappa di isoquanti in cui pur essendo convesse hanno punti in comune o con ascissa o ordinata. Il |S.M.T.S| > W1/W2 (pendenza dell'isoquanto maggiore della pendenza dell'isocosto) Vorrei ad esempio aumentare impiego X1 e ridurre X2 ma non può succedere, quindi un punto di ottimo può essere di frontiera X2=0 Oppure |S.M.T.S| < W1/W2 X1=0 Queste due soluzini sono solo da manuale nella realtà.

no.10-11-2020

ESERCIZIO

Impiego ottimale di un fattore produttivo

Profitto: π = p q - c (p q = ricavi , c = costi) con costi si intendetutte le risorse utilizzatein particolare il profitto è :

Situazione in cui tutte aziende industrie producono lo stessoprodoto ( commodities) per cui per chi compra sarebbeindifferente .

Quanto vale X1?

La derivata del profitto! p PMG1 - W1 = 0 ---> p PMG1 = W1

Dettagli
A.A. 2020-2021
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/06 Economia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher forlianogiuseppe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Nastasi Alberto.