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SISTEMI ECONOMICI
- FRONTIERA DELLE POSSIBILITÀ PRODUTTIVE
TEORIA DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA
- DOMANDA E OFFERTA
- DOMANDA E CURVA DI DOMANDA
- CURVA DI OFFERTA
- EQULIBRIO NEL MERCATO CONCORRENZIALE
- FALLIMENTO DI MERCATO DA ESTERNALITÀ
TEORIA DELLA PRODUZIONE E DEI COSTI DI PRODUZIONE
- TEORIA DELLA PRODUZIONE
- PRODUTTIVITÀ
- LEGGE DEI RENDIMENTI DECRESCENTI
- RENDIMENTI DI SCALA
PRODUZIONE CON DUE INPUT VARIABILI
- USO OTTIMALE DELLE RISORSE
- TEORIA DEI COSTI DI PRODUZIONE
- MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO: CONCORRENZA PERFETTA
IL SISTEMA AGROALIMENTARE
- SETTORE PRIMARIO
- AGRICOLTURA A DUE VELOCITÀ
- INDUSTRIA ALIMENTARE
- DISTRIBUZIONE
- CONSUMI
- ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA ALIMENTARE
- INTEGRAZIONE
COOPERATIVE AGROALIMENTARI
- COOPERATIVA COME TIPO DI INTEGRAZIONE
- COOEPRATIVE AGRICOLE
- ELEMENTI DEL BILANCIO DELLE COOPERATIVE AGRICOLE
- PRINCIPIO DELLA PREVALENZA
- PECULIARITÀ DEL BILANCIO DELLA COOEPRATIVA AGRICOLA
- LE COOPERATIVE NEL SETTORE ALIMENTARE ITALIANO
- LOCALIZZAZIONE DELLA COOPERAZIONE IN ITALIA
- COOPERATIVE AGROALIMENTARI DI NUOVA GENERAZIONE
- PERDITA DEI PRINCIPI COOPERATIVI
ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI
- PROGRAMMA OPERATIVO
- INTESE DI FILIERA
- I CONTRATTI QUADRO
SISTEMA DI QUALITÀ DELL’AGROALIMENTARE
- QUALITÀ DI UN PRODOTTO ALIMENTARE
- QUALITÀ E CONTESTO INFORMATIVO
- AZZARDO MORALE
- REGOLAMENTAZIONE DELLA QUALITÀ
- REGOLAMENTAZIONE PUBBLICA
- CERTIFICAZIONE VOLONTARIA
- COME OPERA LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA?
- CERTIFICAZIONE AMBIENTALE
ECONOMIA E MERCATO DEI PRODOTTI TIPICI
- ECONOMIA DELL’INFORMAZIONE E REPUTAZIONE
- PRODOTTO ALIMENTARE TRADIZIONALE
- CARATTERI DEL PRODOTTO TIPICO
- DOP/IGP/STG
- STG
- DOP e IGP
- VINO DOC, DOCG, IGT, ora DOP, IGP
- ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA NORMATIVA COMUNITARIA IN TEMA DOP e IGP
- CIRCOLO VIRTUOSO DI VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO TIPICO
- DISTRETTO
POLITICHE AGRICOLE E DI SVILUPPO RURALE
- OBIETTIVI DELLA P.A.C (POLITICA AGRICOLA COMUNE)
- O.C.M
- PMG COME SOSTEGNO ACCOPPIATO
- AGENDA 2000 (1999)
- I° e II° PILASTRO DELLA PAC
- REVISIONE DI MEDIO TERMINE (MTR - Mid Term Review) - RIFORMA FISHER
- PAGAMENTI DIRETTI DELLA NUOVA PAC
- MULTIFUNZIONALITÀ DELL’AGRICOLTURA
- RIFORMA MAC SHARRY DELLA PAC (1992)
- SVILUPPO RURALE
- POLITICHE PER LO SVILUPPO RURALE
- PSR DELL’EMILIA ROMAGNA
ECONOMIA E POLITICA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
- SICUREZZA ALIMENTARE
- ECONOMIA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
- POLITICA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
- POLITICHE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE
- GENERAL FOOD LAW - REG. CE N. 178/02
- AUTORITÀ EUROPEA DI SICUREZZA ALIMENTARE - EFSA
- RASFF - SISTEMA DI ALLARME RAPIDO
- RINTRACCIABILITÀ
- NORMATIVA UE - PACCHETTO IGIENE
SISTEMI ECONOMICI
Con sistema economico si intende una rete di interdipendenza e interconnessione tra operatori economici che
svolgono attività di produzione, consumo, scambio, lavoro, risparmio e investimento. Tre sono i problemi
economici riscontrabili all’interno del sistema:
- Cosa produrre: in termini di quantità e qualità.
- Come produrre: scelte tecnologiche e divisone corretta del lavoro.
- Per chi produrre: distribuzione.
Tutte le società sono organizzate secondo sistemi economici diversi fra loro e l’economia studia i
meccanismi con cui questi gestiscono le risorse scarse. Secondo vari autori esistono tre tipologie di sistemi di
mercato:
- Economie di mercato: (A. Smith) gli individui e le imprese private prendono le decisioni sulla
produzione e sul consumo. I primi si occupano del consumo in base alle proprie esigenze, mentre i
secondi producono beni cercando di ottenere il massimo profitto ai minimi costi. Il sistema si basa
sui prezzi, sul mercato, sui profitti e sulle perdite. Lo Stato ha solo il compito di mantenere l’ordine
pubblico e garantire la sicurezza dei cittadini (non interviene nel sistema economico).
- Economie pianificate: (società marxiste) un organismo governativo pianifica il metodo di gestione
delle risorse e prende decisioni relative alla produzione e distribuzione del mercato e di una autorità
pubblica con piani a breve-media durata che regolano l’impiego delle risorse per ottenere obiettivi
macroeconomici. Lo stato possiede gran parte dei mezzi di produzione, è il padrone delle imprese e
dirige la produzione molte volte gestendo direttamente la domanda di beni.
- Economie miste: non esistono le due precedenti in purezza. Presenta elementi dell’economia di
mercato (Friedman - mercati e prezzi sono i mezzi migliori per gestire il sistema economico,
intervento dello Stato minimo) e di quella pianificata (Keynes - regole di intervento dello Stato per
correggere i fallimenti di mercato).
POSSIBILITÀ TECNOLOGICHE
Nel sistema economico si usa la tecnologia per combinare gli input per generare output.
- Input: sono i fattori della produzione ovvero i beni/servizi utilizzati nei processi produttivi. Sono il
lavoro (L-manodopera), la terra (T-risorse naturali), il capitale (K-finanziario e beni durevoli).
- Output: beni/servizi utili ottenuto dai processi produttivi che possono essere consumati (prodotti
finiti) oppure reimpiegati in altre produzioni (semilavorati).
MERCATO
Luogo astratto in cui si incontrano domanda e offerta oppure meccanismo che permette l’incontro e
l’interazione tra venditori e compratori per creare un prezzo e una quantità di un bene o di un servizio.
- Beni privati: contrapposti ai pubblici, sono quelli che si scambiano nel mercato.
Sono rivali nel consumo cioè il loro utilizzo da parte di un individuo ne preclude l’utilizzo
o da parte di un altro.
Sono esclusivi cioè solo alcuni possono averli.
o Hanno acquirenti e venditori che interagiscono per creare una quantità da scambiare e un
o prezzo.
- Beni pubblici: non posseggono questi caratteri e sono disponibili in quantità illimitata.
CONDIZIONI DI UN MERCATO
- Scambi volontari (il concetto di mercato obbligatorio è una contraddizione).
- Impersonalità delle relazioni (non servono rapporti personali).
- Libertà di perseguire i propri interessi (del singolo o dell’azienda).
- I beni scambiati sono privati, esclusivi e rivali.
- Si considerano le preferenze degli individui.
- Il prezzo è lo strumento che coordina le decisioni dei produttori/consumatori, permette di influenzare
la domanda. È il valore monetario di un bene/servizio.
L’equilibrio di mercato si ha quando la domanda è uguale all’offerta e il prezzo di equilibrio è quello che
soddisfa sia venditori che acquirenti.
FORME DI MERCATO
- Monopolio: concerne un unico venditore che offre un prodotto senza sostituenti stretti oppure che
opera in ambito protetto (monopolio fiscale). Fissa il prezzo in modo volontario (Price maker) e
causa la perdita di benessere del consumatore. La presenza di un monopolio causa una situazione di
concorrenza monopolistica.
- Oligopolio: dominio di pochi grandi venditori con prodotti differenziati e la possibilità di essere
price makers. Domina l’offerta, può avere caratteri competitivi (se non ci sono barriere all’entrata)
oppure creare un cartello cioè un accordo tra i produttori di un bene per eliminare la concorrenza
(vietato).
- Duopolio: oligopolio con 2 venditori.
- Monopsonio: simile al monopolio. Azienda che acquista tutta una produzione di tante piccole
aziende. Se esiste questo tipo di forma più il monopolio allora si parla di monopolio blaterale.
- Oligopsonio: simile all’oligopolio. Pochi venditori che comprano la produzione.
MERCATO DI CONCORRENZA PERFETTA
Al contrario del monopolio e dei sistemi simili, questo tipo di mercato possiede altre caratteristiche.
- Elevato numero di venditori e compratori.
- Tutti i soggetti sono price taker; subiscono il prezzo di mercato e non possono cambiarlo.
- I beni sono standardizzati e sostituibili tra loro.
- Tecnologia comune ai produttori.
- Trasparenza di informazioni tra gli acquirenti e i venditori.
- Assenza di barriere in entrata ed in uscita.
- Nel lungo periodo i margini di profitto sono nulli.
SCHEMA DI FLUSSO DI UN’ECONOMIA DI MERCATO
FALLIMENTO DEL MERCATO CONCORRENZIALE
Si ha un fallimento quando i mercati operano in modo inefficiente o contrario all’interesse del pubblico. La
soluzione migliore sarebbe lasciare liberi i mercati in modo che ritornino a fare il bene pubblico.
Cause:
- Mercato lavora in modo non concorrenziale (monopolio).
- Informazione non trasparente che causa asimmetria informativa.
- Eccesso di disuguaglianza dei redditi, cioè una distribuzione della ricchezza non equa e non
accettabile (povertà e sottosviluppo). In questo caso bisognerebbe ricorrere o
all’autoregolamentazione dei mercati (visione neoclassica - Fredman) o ad un intervento esterno
(Keynes).
- Equità: concetto che si distingue secondo il criterio delle capacità cioè l’uguaglianza dei punti di
partenza, oppure del bisogno come uguaglianza dei risultati. La distribuzione del reddito è un
indicatore dell’equità.
- Esternalità: si tratta di costi (negativo) o benefici (positivo) generati da imprese nei confronti di
terzi al di fuori delle relazioni di mercato senza che vi sia una compensazione o un corrispettivo per
il danno o vantaggio subito. L’inquinamento è un esempio di esternalità negativa perché genera dei
costi sulla società (terzo indipendente).
FRONTIERA DELLE POSSIBILITÀ PRODUTTIVE
La FPP indica la quantità massima di produzione ottenibile da un sistema economico data la tecnologia
disponibile una quantità di input a disposizione.
Lo spostamento da un punto all’altro della frontiera avviene traferendo i fattori produttivi da un utilizzo
all’altro.
Trade off: uso alternativo delle risorse. Conflitto che si crea per via dell’utilizzo delle risorse per uno scopo
invece che per un altro.
Lungo la FPP ci sono tutte le combinazioni input possibili per ottenere la quantità di output che vogliamo,
data una certa tecnologia e la quantità di input disponibile.
EFFICIENZA e EFFICIENZA PRODUTTIVA
Assenza di sprechi, miglior utilizzo possibile delle risorse economiche al fine di soddisfare i bisogni.
L’efficienza produttiva si ottiene quando un sistema economico non può aumentare la produzione, a meno
che non aumentino gli input o si modifichi la tecnologia. Nel grafico il punto c indica un settore di non
efficienza.
Un sistema economico efficiente di trova sulla FPP. I punti dentro sono in una