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FEDERAZIONE DI COOPERATIVE
fatturato dell’ordine dei 55 mld di dollari, ovvero associa non idellasingoli agricoltori ma cooperative dislocate sul territorio nazionale, occupandosicommercializzazione, marketing e trasformazione di prodotti agricoli, e zootecnichecommercializzandole in varie aeree del mondo.
COOPERATIVE DI SERVIZIO forniscono mezzi di produzione alle aziendeche opera a monte del settore agricolo cheagricole( sementi , mangimi o attrezzature) e inoltre funge anche da istituto di credito verso il settoreagricolo.
trasformazione si occupa della trasformazione, lavorazione, trattamento.
ARLA società cooperativa die commercializzazione del latte.
FONTERRA coppertiva si trova Nuova Zelanda molto orientato all’esportazione in primis versol’Australia per ragioni geografiche , ma anche verso altri paesi asiatici, tra cui anche la Cina.
Nel nostro paese le cooperative agroalimentari sono.
Circa 4700 cooperative sono dislocate su tutto il territorio, con un fatturato complessivo di 7,4 milioni di euro. Il numero di occupati è pari a 91.000 e le adesioni di aziende agricole che aderiscono ad almeno una cooperativa sono 740.000.
Le cooperative si vedono occupate principalmente in 5 settori:
- Settore delle carni, prevalentemente avicolo e suinicolo
- Settore dell'ortofrutta, che vede insieme al settore delle carni il fatturato maggiore
- Settore lattiero-caseario o latterie sociali o caseifici sociali
- Settore dei servizi, nonché cooperative di servizio che offrono servizio alle aziende agricole e quindi si trovano a monte
- Settore vinicolo
Le prime 10 cooperative italiane per fatturato sono:
- AGRICOLA TRE VALLI - una cooperativa i cui soci sono gli allevamenti, in particolare quelli di gruppo veronesi, proprietà del CONSORZIO GESCO
- Cooperativa Amadori - anch'essa cooperativa i cui soci sono gli allevamenti, in particolare quelli di proprietà di Amadori, difatti essa è una cooperativa controllata dal
fatturato nelle regioni settentrionali. Più di 3/4 del fatturato viene fatto in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Trentino. Lo sviluppo è disomogeneo. Sebbene la cooperazione sia distribuita su tutto il territorio nazionale, con imprese più avanzate al Nord, da questa diversità di fatturato medio incide l'orientamento produttivo delle diverse cooperative nelle diverse aree della penisola. Ad esempio, l'olivicoltura è più diffusa al sud, mentre la zootecnia e la produzione di latte sono più comuni al nord. È evidente che una cooperativa lattiero-casearia che produce formaggio avrà un fatturato maggiore di una cooperativa ortofrutticola che produce arance, essendo il valore di vendita maggiore. La competitività delle cooperative varia anche a seconda del settore. Ad esempio, per la zootecnia da carne, la parte più competitiva e ricca del tessuto produttivo è concentrata nel nord Italia, essendo che nelle regioni settentrionali ci sono un maggior numero di imprese.
sono cooperative più evolute e sviluppate. SCOPO MUTUALISTICO valorizzazione della mission La cooperazione ha come la concentrazione, trasformazione e produzione agricola delle aziende associate. La cooperativa per essere considerata a mutualità prevalente deve mostrare che oltre la metà del prodotto lavorato provenga dalle aziende associate. A livello aggregato le cooperative lavorano in prevalenza la materia prima delle cooperative associate, ciò mostra che il 98% della materia prima che viene lavorata è una materia prima nazionale, se non regionale. La cooperazione, lavorando quasi esclusivamente italiana, è un importante strumento di valorizzazione della produzione agricola nazionale e il principale garante del modello produttivo "made in Italy". Gran parte della materia prima lavorata dalla cooperativa proviene dalla regione in cui si trova tale cooperativa, nel 78% dei casi, mentre nel 24% dei casi vede la lavorazione di materia prima di altre regioni.provenienza nazionale• mentre il 2% della materia prima proviene dall’estero .•Fatta 100 il livello di produzione agricola nazionale il 32% transita da cooperative agroalimentari,mentre nelle regioni settentrionali più delle metà passa attraverso società cooperative.
BENEFICI A FAVORE DEI SOCI:Il prezzo di liquidazione differenziale del prezzo liquidato dalla cooperativa rispetto al prezzo• nonchè il prezzomedio dello stesso prodotto nel paese di riferimento, pagato dalla cooperativaper la materia prima conferita dal socio (es. latte o uva) è più alto del prezzo nel relativo mercatodi riferimentovantaggio mutualisticoQuesto è il immediato per il socio della cooperativa.
Esistono spazi di miglioramento per il mondo cooperativo in particolare nella possibilità disviluppare impianti per la trasformazione del prodotto per lo più nelle cooperative del sud esempionella trasformazione di prodotti ortofrutticoli.
attraverso il recupero delle quote di valore aggiunto offerte dalle fasi a valle della filiera agroalimentare e da una più efficace differenziazione dell'offerta valorizzazione del DOP, Nel lattiero caseario le cooperative sono essenziali per la fatto 100 il valore del prodotto delle cooperative lattiero caseario il 29% proviene da formaggi a denominazione protetta. canali di accesso diretto La cooperazione "avanzata" realizza il 58% del proprio fatturato tramite al mercato (GDO, dettaglio tradizionale, HoReCa e vendita diretta), facendo la somma di questi 5 canali, allora la cooperativa fa circa il 65% del fatturato attraverso questi canali. Questo è il percorso che seguono in prevalenza i prodotti a marchio proprio e del distributore (private label) grossisti La restante quota più del 40% è però realizzata attraverso l'intermediazione di o, altre imprese trattandosi di semilavorati, viene destinata ad per successive trasformazione.quanto riguarda il canale estero la cooperazione agroalimentare è meno sviluppata rispetto al resto del settore alimentare, di fatto fatto 100 il peso delle esportazione il mondo cooperativo pesa il 13% del totale. Nel 2016 il 34% delle cooperative ha esportato ma solo il Di queste, il 23% realizza oltre il 5% del proprio fatturato al di fuori dei confini nazionali • 13% può essere definito export oriented (export > 20% delle vendite) vitivinicolo e nell’ortofrutticolo La quota di imprese che esporta è maggiore nel (forte • propensione all’export) la cooperazione realizza sui mercati esteri circa il 17% delle vendite, Complessivamente una • quota più contenuta di quanto avvenga per l’agroalimentare nel suo complesso RICAPITOLANDO La cooperativa agroalimentare è