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Impresa

Un'impresa è un'attività economica organizzata dall'imprenditore per produrre o scambiare beni e servizi, entro il vincolo di economicità. Cos'è l'economicità? Per operare sul mercato, nel medio-lungo periodo i costi dell'impresa devono essere uguali o inferiori ai ricavi d'impresa. In caso contrario, si verifica il fallimento d'impresa. Questo vincolo è detto economicità e si distingue dal profitto. Le finalità delle imprese: Nel sistema economico capitalistico l'impresa svolge diverse funzioni: - Soddisfa i bisogni dell'uomo - Crea e distribuisce ricchezza alle famiglie - Stimola la ricerca e l'innovazione tecnologica Ogni impresa opera su più mercati del sistema, dal lato dell'offerta sul mercato dei beni e servizi e dal lato della domanda sul mercato dei fattori produttivi come la materia prima. L'imprenditore apporta lavoro e capitale. Una volta entrate.

Nell'impresa le materie prime non saranno più come prima ma usciranno diverse con un valore aggiunto che andranno al mercato dei beni e servizi per il consumatore.

SISTEMA DI PRODOTTO

Si definisce sistema di prodotto l'insieme di beni, dei loro elementi a contorno e delle relative condizioni di scambio, proposto da un'impresa che opera in un determinato mercato. Con tale sistema l'impresa cerca il consenso dei clienti e ritaglia la propria quota di mercato sfidando la concorrenza.

La progettazione del sistema di prodotto è strettamente collegata all'economicità, perché da questo ne scaturiscono direttamente componenti positivi e negativi di reddito. In generale il sistema di prodotto è in competizione con quelli proposti dalle altre imprese, ognuna delle quali tende ad aggiungere elementi peculiari, all'interno di determinati margini di costi e prezzi, sia per mantenere che per alimentare la domanda. Il sistema di prodotto diventa

pergli acquirenti un oggetto su cui ponderare le scelte di acquisto. In generale un impresa deve tenere conto del MERCATO competitivo, cioè dell'ambiente in cui troviamo i clienti e concorrenti con le proprie offerte, della struttura e delle risorse aziendali, cioè delle condizioni fisiche, organizzative, patrimoniali, personali, relazionali, e del sistema di prodotto, cioè dei fattori critici di successo, delle attese da parte dei clienti. Il modello che cerca di individuare la giusta combinazione di queste variabili, al fine di garantire una strategia competitiva, prende il nome di formula competitiva. Tale modello deve altresì garantire all'impresa caratteristiche distintive difficilmente imitabili dalle altre imprese. Joseph Schumpeter, tale economista diceva che l’imprenditore è colui che manda avanti il paese, all’interno del mercato le imprese giocano un ruolo chiave nel determinare il prezzo perchè fra due aziende che

Vendono lo stesso prodotto, quello che lo venderà a prezzo minore conquisterà il mercato e l'altra impresa dovrà diminuire il prezzo se vuole sopravvivere.

Ogni impresa è inserita in un determinato ambiente, diviso in 2:

  • Ambiente Competitivo: che si tratta in generale di tutto ciò che ha a che fare con il mio prodotto
  • Ambiente "interlocutori sociali": composto da lavoratori, banche, assicurazioni, amministrazioni pubbliche, sindacati ecc.

La strategia d'impresa (o strategia aziendale) si riferisce al processo attraverso il quale la gestione aziendale pianifica scelte di tipo commerciale, operativo o finanziario, tenendo conto sia dell'ambiente di riferimento sia delle risorse a disposizione, per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Questo modello non è altro che il modello di successo che l'imprenditore ha adottato.

La strategia di impresa si divide in due grandi famiglie:

  • Orientamento strategico di fondo: o mission

Riguarda gli obiettivi di fondo che l'impresa intende raggiungere e non è altro la parte nascosta e invisibile del disegno strategico dell'impresa, è la visione di fondo che sta alla base delle strategie globali delle imprese, ovvero fare caso, detto in modo molto concreto.

Formule imprenditoriali: La Formula Imprenditoriale è un modello che semplifica la realtà, rappresenta il modo in cui l'azienda interagisce con il mondo esterno. Tale modello, infatti, pone l'attenzione sulle tre domande cruciali che ciascun imprenditore si deve porre: che cosa vuoi vendere; a chi vuoi vendere; come pensi di organizzarti per riuscirci. Quindi con il primo ci riferiamo più che altro agli obiettivi, con il secondo come raggiungerli.

Obiettivo degli operatori economici delle imprese: è la massimizzazione del profitto definito come π (profitto) = RT (ricavo totale) - CT (costo totale) - RT = QV (quantità venduta) x PV (prezzo di vendita).

detto anche ricavo totale, che si determina dall'incontro tra domanda e offerta. CT: Il costo totale o unitario è la somma di denaro che l'imprenditore deve sostenere per avere l'output. Ma quindi che differenza c'è tra quantità prodotte (QP) e qualità vendute (QV)? Le quantità prodotte riguardano appunto la produzione totale delle impresa, per esempio 1000 unità di un bene, e qui abbiamo il costo totale. Mentre le quantità vendute sono quelle che l'impresa è riuscita a vendere, per esempio 900 unità, qui abbiamo il ricavo. Ricavo marginale: I ricavi marginali misurano la variazione del ricavo totale quando si aumenta di una unità o più il volume della produzione. Ad esempio, quando un'impresa aumenta la produzione (ΔY), può vendere una maggiore quantità di merci e ottenere un ricavo totale più alto (ΔY·P). L'incremento del ricavo totale.

è dettoricavo marginale o marginal revenue (MR). Quando il produttore aumenta il piano di produzione, l'impresa può vendere un'unità di merce in più. Tuttavia, per poterla vendere deve ridurre il prezzo di vendita della merce. In caso contrario, la domanda non avrebbe alcun stimolo ad assorbire un'ulteriore unità di prodotto. Se la quantità di produzione aumenta e il prezzo si riduce, i due movimenti producono un effetto opposto sul ricavo totale che tende ad aumentare ma in modo decrescente.

Se l'imprenditore non riesce a vendere una quantità di prodotto, questo graverà sul suo profitto in maniera negativa. Se ad esempio voglio sapere quando mi costa produrre 100 quintali di un prodotto x → 3000 è il costo totale, faccio → costo unitario = 3000/100 = 30 → è il costo unitario. Il prezzo non è correlato al costo! Il prezzo si determina tra l'incontro tra domanda e offerta.

Il ricavo totale è 2500 e il costo totale è 3000, significa che il risultato dell'impresa è pari a 500→abbiamo un π = -500.

POTERE DI MERCATO E FUNZIONE RICAVO MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO

I ricavi che l'impresa ottiene dall'attività di produzione rappresentano l'incasso proveniente dalla vendita dei beni prodotti. E dipendono dalla quantità dei diversi prodotti venduti e dal prezzo. Il RT (Ricavo Totale) è il prodotto della quantità q per il prezzo del bene: RT=qxp

L'imprenditore tende alla massimizzazione del profitto che si intende come una linea di azione che rende massima la differenza tra i ricavi totali derivanti dalla vendita del bene o del servizio prodotto dall'impresa e i costi totali sostenuti per la sua produzione. Nella teoria economica prevalente la massimizzazione del profitto viene assunta come obiettivo fondamentale dell'impresa. L'imprenditore si comporta in modo razionale, dunque

da homo oeconomicus, se tende a massimizzare il profitto, prima di capire come tende amassimizzare il suo ricavo guardiamo due tipi di mercato: Due principali forme di mercato: - Mercato in concorrenza non perfette si differiscono perché producono un bene differenziato dalle altre imprese concorrenziali ed esercitano a riparo da imprese potenzialmente entrati perché dispongono di barriere d'entrata, quindi l'impresa ha potere decisionale sul prezzo. Infatti nella concorrenza imperfetta la curva è inclinata negativamente ad indicare che l'impresa sceglie il prezzo ma ad un maggior prezzo corrisponde una minor quantità venduta. - Mercato a concorrenza perfetta, operano diverse imprese ed è una forma di mercato caratterizzata dall'impossibilità degli imprenditori di fissare il prezzo di vendita dei beni prodotti, che è fissato invece dall'incontro della domanda e dell'offerta delle diverse imprese, all'interno.la quantità di prodotto (q) e nell'asse delle ascisse misura il prezzo di mercato (p). La curva dei ricavi (TR) è una linea retta crescente, poiché all'aumentare della quantità venduta, aumentano anche i ricavi. La curva dei costi (TC) è una curva crescente, poiché all'aumentare della quantità prodotta, aumentano anche i costi. L'impresa massimizza il profitto quando la differenza tra i ricavi totali e i costi totali è massima. Questo avviene nel punto in cui la curva dei ricavi interseca la curva dei costi marginali (MC). In questo punto, l'impresa produce la quantità ottima di prodotto (q*) e vende al prezzo ottimo di mercato (p*).

I ricavi totali e i costi totali dell'impresa, mentre nell'asse orizzontale delle ascisse la quantità della produzione (Y). L'impresa massimizza il profitto quando produce Y* unità di produzione. In questo punto si ottiene la massima distanza tra la curva dei ricavi totali (RT) e la curva dei costi totali (CT). Nel grafico il profitto è indicato con un segmento verde.

I costi marginali sono uguali ai ricavi marginali. Dal grafico precedente puoi dedurre una regola molto importante dell'economia politica. Quando l'impresa massimizza il profitto, la curva dei ricavi e quella dei costi hanno la stessa inclinazione. Nel punto A e nel punto B passano due rette tangenti con la stessa inclinazione. Sappiamo che l'inclinazione della curva del costo totale è il costo marginale (MC) mentre quella del ricavo totale è il ricavo marginale (MR). Pertanto, l'impresa massimizza i profitti quando i costi marginali eguagliano i ricavi marginali.

gimi, capitalistico e socialista, la regola dei ricavi marginali rimane valida. I ricavi marginali rappresentano l'incremento dei ricavi totali ottenuto dalla vendita di una unità aggiuntiva di un bene o servizio. In altre parole, indicano quanto aumentano i ricavi totali quando si vende un'ulteriore quantità del prodotto. Nel sistema capitalista, i ricavi marginali sono fondamentali per le imprese. Infatti, le imprese capitalisti cercano di massimizzare i loro profitti producendo e vendendo la quantità di prodotto che massimizza la differenza tra i ricavi totali e i costi totali. Per fare ciò, devono considerare i ricavi marginali, in modo da stabilire il prezzo di vendita e la quantità di prodotto da produrre. Nel sistema socialista, invece, i ricavi marginali sono importanti per l'allocazione efficiente delle risorse. Poiché il governo controlla l'economia e decide cosa produrre e come distribuire le risorse, i ricavi marginali sono utilizzati per valutare l'efficienza delle decisioni prese. Se i ricavi marginali superano i costi marginali, significa che l'allocazione delle risorse è efficiente e che si sta producendo la giusta quantità di prodotto. In entrambi i regimi di mercato, i ricavi marginali sono uno strumento chiave per prendere decisioni economiche razionali. Sono utilizzati per valutare l'opportunità di produrre e vendere un'ulteriore quantità di prodotto e per determinare il prezzo di vendita. Pertanto, la comprensione dei ricavi marginali è fondamentale per gli economisti e per coloro che studiano l'economia politica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
37 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Luixman7 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia agroalimentare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Sgroi Filippo.