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I trends del passato
Il decennio 1990-2000
Dallo studio della situazione economica è possibile notare come l'internazionalizzazione delle economie, il completamento del Mercato Unico Europeo e il processo di privatizzazione delle imprese pubbliche hanno orientato diversamente le politiche del credito e della finanza. La complessa azione di riordino legislativo è approdata, da un lato, al Testo unico bancario del 1993 e, dall'altro, al Testo unico sull'intermediazione finanziaria del 1998.
Il nostro Governo è stato attento all'evolversi del quadro normativo e operativo, sia a livello nazionale che internazionale, riuscendo a dare pronte risposte alle esigenze che si delineavano dalle nuove prospettive del risparmio. Provvedimenti quali la legge sulla cartolarizzazione dei crediti, il riordino del trattamento fiscale degli strumenti finanziari e le
modifiche del Testo unicobancario devono essere inseriti nello sforzo di completamento della cornice normativa finanziaria e normativa. Le modifiche intervenute nell'assetto dei portafogli delle famiglie sono dovute in parte anche al delinearsi di nuovi strumenti finanziari che hanno offerto opportunità finora inedite per gli investitori-risparmiatori. Nel corso di quest'ultimo decennio si è rafforzata l'opinione che le esigenze delle famiglie non potranno essere interamente soddisfatte dalla previdenza pubblica; per ovviare a ciò sono state disciplinate la costituzione, la gestione ed il funzionamento dei fondi pensione, oggi parte integrante del portafoglio delle famiglie. Senza alcun dubbio possiamo affermare che l'Italia si è profondamente trasformata in questi ultimi anni, così, cercheremo di analizzare come tale evoluzione si è riflessa sulle famiglie del nostro Paese ed in particolare come abbia influito sulle loro scelte di.portafoglio.Nella relazione annuale della banca d'Italia si avverte che, a seguito del recepimento nelle statistiche italiane dei criteri delineati dal Sistema europeo dei conti economici integrati (SEC), la revisione della metodologia, all'epoca in corso, non consente la compilazione dei conti finanziari seguendo la disaggregazione che sarà poi propria del decennio. I dati che hanno subito la conseguenza maggiore di queste modifiche sono proprio quelli relativi all'analisi del portafoglio delle famiglie. Per non rendere asettica la nostra analisi ed agevolare il ricordo degli anni presi in considerazione, riporteremo accanto ad ogni data, un evento che possa aiutare a ricordarla.
1990: in Italia inizia
Nel corso del 1990 è cresciuta la propensione delle famiglie, tradizionalmente forti risparmiatrici, a finanziare la propria spesa ricorrendo al credito: il rapporto tra la consistenza del debito ed il reddito disponibile ha 25
I trends del passato
addiritturaraggiunti sono stati distribuiti in modo più uniforme tra le diverse categorie di attività finanziarie.
lordi in rapporto ad indicatori reali è più elevato di quanto non risultasse in precedenza e rapidamente crescente. I dati confermavano che la principale peculiarità del nostro sistema finanziario era la scarsa rilevanza della borsa nella raccolta di capitale di rischio a favore degli assetti proprietari d’impresa.
Il risparmio delle famiglie è leggermente diminuito in rapporto al PIL; con riferimento al saldo tra attività e passività, il dato corretto per via dell’inflazione rimane stabile al 7,9%.
Le acquisizioni nette di attività si sono accresciute di 14.000 mld rispetto all’anno precedente, nonostante una diminuzione del tasso di crescita dall’11,4% al 10,5%; la domanda di attività sull’estero, che riflette il processo di adeguamento dei portafogli in seguito alla liberalizzazione valutaria, è stata la componente più dinamica dell’attivo finanziario, con una
crescita del 25,7%, rappresentando il 3,2% della ricchezza finanziaria. La quota dei titoli di stato sul flusso totale di attività si è ridotta del quasi 3%; in particolare, in contrazione di circa 10 punti percentuali sono risultati la quota dei depositi a risparmio, dei certificati di deposito nonché quelle delle azioni e partecipazioni; un aumento modesto è stato invece registrato dalla quota delle attività liquide, depositi a vista e circolante. Tuttavia, la nuova metodologia impiegata nel computo dei Conti finanziari ha implicato una sensibile revisione verso l'alto del portafoglio di azioni e partecipazioni delle famiglie. Le passività sono aumentate di 33.800 mld, con un tasso di crescita del 13,5%; come nel 1990, il ricorso a mutui ed altre forme di finanziamento a medio-lungo termine è stato più ampio rispetto ai prestiti a breve termine, cresciuti solo dell'11,2%. Stranamente, il credito al consumo erogato da banche ed
operatorispecializzati è stato tra le componenti meno dinamiche dell'anno analizzato. Nel corso del '92 è proseguita, accentuandosi, la flessione del risparmio finanziario delle famiglie in atto da alcuni anni: in rapporto al PIL, la diminuzione è stata di quasi 2 punti percentuali. Peraltro, correggendo il saldo per tener conto delle variazioni del potere d'acquisto determinate dall'inflazione, risulta confermato il peggioramento sia del saldo delle famiglie che del disavanzo delle imprese.
I trends del passato
In particolare, il rallentamento del reddito disponibile, una serie di misure fiscali dal carattere, una tantum e l'incertezza connessa alla crisi valutaria hanno concorso a determinare una cospicua contrazione degli investimenti netti delle famiglie in attività finanziarie. Le passività sono cresciute dell'8,3% contro il 13% dell'anno precedente. Vi è stata una sensibile ricomposizione del portafoglio.
delle famiglie, dai depositi bancari ai titoli di Stato, in particolare quelli a breve termine, e alle azioni. I depositi bancari hanno subito un incremento inferiore rispetto al '91; gli acquisti netti di titoli di Stato hanno eguagliato gli 81.800 mld, a fronte di 69.600 mld dell'anno precedente. Il dato complessivo è frutto di un aumento di 57.500 mld dei titoli a breve termine e della restante parte per titoli a medio-lungo termine.
L'acquisizione di attività finanziarie sull'estero è stata molto ampia nei primi nove mesi dell'anno, mentre nell'ultimo trimestre si è registrato un decremento di 7.900 mld. Nonostante la fase negativa attraversata dalla Borsa, investimenti in azioni e partecipazioni hanno registrato una ripresa.
La ricomposizione dei portafogli, pur risentendo anche di fattori eccezionali, s'inscrive in una tendenza di lungo periodo che vede le famiglie italiane rivolgere crescente attenzione agli strumenti
Finanziari non monetari. Stime basate su una indagine dei bilanci delle famiglie condotta dalla Bancad'Italia rilevano che la quota delle stesse è cresciuta fino al 35,5%, con una concentrazione maggiore al nord dove riguarda quasi il 50% delle famiglie.
I trends del passato. Stabile la quota di famiglie che detengono depositi bancari e postali, invece in aumento del 4% con riferimento ad azioni, quote di fondi comuni ed obbligazioni.
Nel '93 sull'andamento dei saldi finanziari ha influito il prolungarsi della recessione. Il ripristino di un clima di fiducia sull'evoluzione dei mercati mobiliari unitamente alle difficoltà del settore immobiliare, ha alimentato una crescita del 2% circa del PIL dell'avanzo finanziario delle famiglie, incluse quelle produttrici. In particolare, il saldo finanziario delle famiglie è aumentato dal 3,9% al 6% del PIL, come risultato combinato della crescita di 26.100 mld di attività finanziarie e della
riduzione del flusso delle passività di 10.100 mld. Nel valutare la crescita occorre tenere conto dei fattori di carattere eccezionale che avevano determinato, nella seconda parte del '92, un forte rallentamento dell'attività finanziaria. La ripresa del saldo finanziario di quest'anno si è accompagnata ad un considerevole cambiamento della sua composizione. In seguito al riassorbimento dell'eccezionale decelerazione della componente avista. La riduzione dei tassi d'interesse, il ritorno ad un'inclinazione positiva del trend dei rendimenti ed il ristabilirsi di condizioni di ordinato funzionamento dei mercati mobiliari dopo la crisi dell'anno precedente hanno orientato gli investimenti degli operatori analizzati verso strumenti del mercato finanziario quali obbligazioni a medio-lungo termine e quote di fondi comuni ai quali ha corrisposto uno smobilizzo di titoli a breve termine. Si nota, inoltre, che gli 29I trends delPassatoinvestimenti in azioni e partecipazioni sono più che raddoppiati rispetto al '92 e che la domanda di servizi previdenziali ed assicurativi nel ramo vita ha contribuito ad alimentare la crescita delle attività finanziarie. Il quadro generale è stato caratterizzato da una riduzione dei depositi e dei titoli in breve termine, contro un aumento del quasi 3% di azioni italiane, principalmente in seguito a plusvalenze.
A livello internazionale la composizione del portafoglio italiano si caratterizza per l'elevata quota di titoli pubblici e per lo scarso peso delle attività nei confronti degli investitori istituzionali.
La forte contrazione degli acquisti di beni durevoli si è riflessa in un calo di oltre un terzo del flusso di attività finanziarie delle famiglie; inoltre, data la crescita del flusso di attività di circa 2.000 mld, il fabbisogno finanziario si è fortemente ridotto rispetto al '9