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4.3. FUNZIONI AMMESSE AL MUTUO RICONOSCIMENTO:

Le funzioni ammesse al mutuo riconoscimento riguardano:

a) cassette di sicurezza

b) consulenza sia specifica che generale

d) raccolta e impiego fondi

e) emissione di servizi di pagamento

f) gestione dei portafogli (broking, dealing)

g) leasing e factoring

4.4. Le funzioni della banca

La banca ha diverse funzioni.

La funzione tipica della banca è quella mirata a funzione creditizia e funzione monetaria. In

effetti la banca è l’unica abilitata allo svolgimento di queste funzioni tipiche.

a. Funzione creditizia. Per funzione creditizia si intende l’intermediazione tra soggetti i surplus e in

deficit, non diretta ma con trasformazione delle scadenze.

b. Funzione monetaria. Significa che la banca fornisce strumenti di pagamento (assegni, carte

bancarie, etc) accettati generalmente nel mercato.

La banca ha ancora altre funzioni:

c. Funzione di investimento (Intermediazione Mobiliare). Si occupa infatti di agire per suo conto

(dealing) o per conto di clienti (brokerage)

Colloca il denaro liquido in forme durevoli d’investimento minimizzando i rischi.

d. Funzione di Consulenza (Advisory). La banca offre consulenza sul carattere distributivo, con

garanzia, e gestione ottimale dei rischi, tenuto conto della relazione inversamente proporzionale

rischio/costo.

e. Trasformazione dei rischi: diversificazione del portafogli, acquisire informazioni etc.

g. Accertamento EX ANTE e valutazione del potenziale cliente. Ad esempio in caso di un’impresa

indipendentemente dal medio/lungo periodo o dal breve periodo richiesto per un x finanziamento, la

banca controllerà dai bilanci etc le informazioni dei clienti al fine di assicurarsi circa gli impegni

che queste stanno assumendo.

Economia  degli  intermediari  finanziari,  A.  Sestino     Pag.  9  

  5. Banca Universale e Gruppo Bancario

Banca Universale e gruppo bancario differiscono per l’aspetto giuridico, la struttura societaria e con

la relazione tra i diversi soggetti dell’attività finanziaria.

La Banca Universale, internalizza TUTTE le attività. Questo significa che tutte le diverse attività

sono svolte direttamente da quella banca, incorporandole all’interno della sua struttura.

Aspetti Positivi: minimizzazione dei costi; unità di controllo unica (unica Direzione generale)

Aspetti Negativi: ci vorrebbe maggior cultura nei livelli gerarchici

Il Gruppo Bancario, al pari di un gruppo di società e costituito da una banca capogruppo e

banche ad essa connesse.

Qui la società capogruppo dev’essere italiana, svolge azioni di direzione e coordinamento

(stabilità nel gruppo).

Col gruppo bancario si tende ad esternalizzare tutte le attività diversamente ripartite nelle varie

componenti, in quanto affidate dalla capogruppo alle varie società controllate mantenendo però un

controllo strategico.

Aspetti positivi: alta specializzazione e diversificazione delle attività

Aspetti negativi: coordinamento delle singole unità; alti costi gestionali

Diversamente si definisce gruppo creditizio, un gruppo bancario in cui la capogruppo è una

società finanziaria. Questa come definito dal TUB può svolgere tutte le attività tranne servizi di

informazione commerciale, collocazione di cassette, e raccolta. E ancora se il totale dell’attivo di

banche, società bancarie, finanziarie etc supera il 50% dell’attivo globale.

Economia  degli  intermediari  finanziari,  A.  Sestino     Pag.  10  

  6. Il Bilancio bancario

Al pari delle società il bilancio bancario serve come prospetto riepilogativo dell’attività di gestione,

ma in particolare in questo caso da informazioni anche sull’ andamento dell’attività bancaria,

profilo di rischio (per poi ‘Rating’ dell’ente), prospettiva futura di gestione.

Si comporrà di:

a) Stato patrimoniale

b) Conto Economico

c) Nota integrativa

e) Rendiconto finanziario

f) Relazione degli amministratori

6.1. Lo Stato Patrimoniale STATO PATRIMONIALE

ATTIVO (distinte per ‘NATURA’) PASSIVO (distinte per NATURA o SCADEN.)

1. Attività finanziarie fruttifere di interessi 1. Passività onerose di interessi

(crediti)

2. Attività finanziarie non fruttifere 2. Passività non onerose

(azioni)

3. Attività non finanziarie 3. Patrimonio sociale

(immobilizzazioni) Capitale, riserve, utile d’esercizio

6.2. Il conto Economico

Il conto economico è redatto in forma scalare e consente di ottenere degli importanti margini che

conducono all’osservazione di importanti informazioni dal prospetto.

a. Margine di interesse = interessi attivi – interessi passivi

b. Margine di intermediazione = Ricavi da servizi (commissioni -/+ oper. Finanziarie)

c. Risultato di gestione

6.3. Nota integrativa

È più ricca di informazione su fatti di gestione ed è il documento qualitativo e quantitativo (SP e

CE sono solo quantitativi). Mediante l’uso di grafici, tabelle e prospetti riepilogativi da

un’inquadratura generale e approfondita analizzando attentamente le attività e le passività

finanziarie per scadenza consentendo di ottenere anche il grado di trasformazione delle scadenze.

Economia  degli  intermediari  finanziari,  A.  Sestino     Pag.  11  

  7. I mercati finanziari

Per mercati finanziari possiamo intendere due diverse accezioni del termine:

a. il mercato finanziario inteso come mercato fisico (o telematico) vero e proprio su cui si

scambiano gli strumenti finanziari;

b. il mercato inteso come l’insieme degli scambi degli strumenti finanziari

A. Distinzione per natura degli s.f.:mercati creditizi e mercati mobiliari

Sono distinti dalla natura degli strumenti finanziari che in essi sono scambiati e con diverse

gradazioni di negoziabilità e trasferibilità. Qui i sono negoziati bilateralmente.

prezzi

Nel mercato creditizio sono scambiati ad esempio prestiti e depositi, per loro natura non trasferibili

ed altamente personalizzati. Nel mercato mobiliare gli strumenti sono per loro natura altamente

standardizzati e tendenzialmente trasferibili e i prezzi sono risultato di una contrattazione sulle

varie proposte d’acquisto e di vendita.

Il grado di liquidità misura la facilità con cui uno sf può diventare denaro liquido e pertanto è

ovvio che quello mobiliare risulti con un grado di liquidabilità maggiore.

B. Distinzione per durata degli s.f.: Mercato Monetario e Mercato dei capitali

La distinzione è fatta in base alla duration dei vari strumenti finanziari scambiati.

Nel mercato monetario la scadenza degli strumenti finanziari è a breve termine (<12 mesi) e

questo implica che sono impiegati per soddisfare esigenze di breve durata.

Nel mercato dei capitali, il fatto che la scadenza sia a lungo termine (>12 mesi), implica che gli

strumenti sono usati per investimenti in capitale fisso per cicli economici piuttosto lunghi.

C. Distinzione per natura degli sf e per svolgimento dello scambio: Mercati Cash e Derivati

Nei Mercati Cash oggetto di negoziazione sono gli SF di base (azioni, obbligazioni, titoli di stato)

con scambio tra titolo e denaro con consegna e pagamento immediato.

Nel mercato dei derivati invece essendo gli sf complessi, gli strumenti sono derivati da quelli di

base e quindi per esempio posso avere consegna e pagamento differiti nel tempo.

D. Distinzione in relazione al mercato mobiliare: Mercati Primari e Secondari

Nei mercati primari lo sf scambiato è nuovo ed è alla sua prima negoziazione, pertanto si tratta del

mercato in cui i ha l’emissione dei titoli e la sua prima contrattazione con scambio tra investitore

ed emittente. Nel mercato secondario lo sf è già circolante nello stesso, e lo scambio avviene tra

due investitori.

E. Distinzione per il taglio dello sf: Mercati al dettaglio e mercati all’ingrosso

La differenza sta nel taglio di piccolo o grande importo

F. Distinzione per modalità di scelta del prezzo: Mercati a asta e Mercati market making

Nei mercati ad asta il pricing è determinato order driven (prezzo guidato dagli ordini), e cioè

dato dall’incontro della domanda e dell’offerta. Dato un grafico e disegnate le due rette, il punto

d’incontro è il prezzo/quantità da scambiare.

Nei mercati market making invece si dicono quote drive ovvero il prezzo è proposto e il cliente è

libero di accettare o no.

Economia  degli  intermediari  finanziari,  A.  Sestino     Pag.  12  

 

Qui il market maker guadagna nello spread tra prezzo del denaro BID (a cui è disposto a

compare) e prezzo lettera ASK (a cui è disposto a vendere).

G. Mercati Fisici e telematici

H. Mercati regolamentati e Mercati non regolamentati (over the counter). I primi sono

riconosciuti dall’ordinamento giuridico che pone in essere un minimo di tutela alla contrattazione e

all’esistenza i secondi invece si adeguano dettando loro un sistema di informazioni da seguire.

I. Mercati pubblici e mercati privati: il proprietario del mercato

I mercati pubblici son guidati con assetto gestito da autorità pubbliche. Quelli privati sono mercato-

imprese.

L. Mercati domestici e mercati internazionali: la dimensione geografica

Sono definiti mercati domestici i mercati interni alla nazione con una relazione stretta tra Paese in

cui si opera e mercato. Prezzo, price domestic. I mercati internazionali sono i mercati in cui le

operazioni sono svolte tra soggetti residenti in paesi differenti e con valute diverse. Noteremo

allora il price foreign è l’esistenza del tasso di cambio

ε=e pd/pf

Economia  degli  intermediari  finanziari,  A.  Sestino     Pag.  13  

  8. Le autorità di vigilanza

Le autorità di vigilanza sono le autorità proposte per il controllo del sistema finanziario in grado di

assicurare obiettivi di stabilità e di efficienza dell’intero sistema finanziario stesso, pertanto della

politica monetaria.

Per stabilità intendiamo l’orientamento mirato a tutelare il risparmiatore, a controllare la

funzionalità l’adeguatezza del governo monetario dell’economia e l’efficienza degli scambi.

Per efficienza intendiamo un triplice concetto che passa per efficienza allocativa, informativa,

operativa.

Per efficienza allocativa intendiamo il fatto che si sia in grado di selezionare gli impieghi sulla base

delle redditività (informati sulle opportunità disponibili)

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
28 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andreasestino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Massari Manuela.