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PASSIVO
La voce principale è rappresentata dai debiti (forme tecniche di raccolta) a cui si aggiunge un
24% di titoli in circolazione perché la banca emette obbligazioni. Gli strumenti di capitale, le
riserve, i sovrapprezzi, il capitale, le azioni proprie e gli utili costituiscono il Patrimonio netto.
Il Patrimonio netto non coincide con il Capitale di vigilanza. Dal Patrimonio netto ci saranno
delle voci che rientreranno nell’aggregato che rappresenta il Capitale di Vigilanza (la cui
costituzione deriva da alcune voci del bilancio), disciplinato dagli accordi di Basilea e che la
Bce e la Banca d’Italia utilizzano per finalità di controllo.
Def: Lo stato patrimoniale è uno schema obbligatorio che presenta una struttura a sezioni
contrapposte. Per determinare la dimensione di un'impresa bancaria, la variabile di scala a cui
si fa riferimento è rappresentata dal totale dell'attivo. Le voci dello Stato patrimoniale
vengono distinte per natura (disponibilità liquide, crediti, partecipazioni, immobilizzazioni;
debiti, riserve patrimoniali, capitale). lo stato patrimoniale di una banca presenta una
preponderanza crediti verso la clientela che generalmente rappresenta i tre quarti del totale.
Un’altra caratteristica del Bilancio delle banche nel lato del passivo, è l’alto Leverage, cioè un
alto tasso di indebitamento. La banca, infatti, può finanziarsi attraverso il Capitale proprio e il
Capitale di debito. Il Capitale di debito è il capitale che la banca riceve da terzi finanziatori,
con i quali si obbliga alla restituzione, nel caso dell’attività è rappresentato dalla raccolta
bancaria (Debiti v/banche, debiti v/clientela). Il Capitale di debito è sicuramente
preponderante rispetto al Capitale proprio, cioè il capitale apportato dagli azionisti che 142
rappresenta anche il capitale di rischio in quanto si tratta di un capitale destinato a rimanere
in azienda fino al momento della liquidazione e per questo non prevede l’obbligo di
restituzione se non all’atto della liquidazione. L’alto Leverage è rappresentato dal fatto che
l’attività di raccolta è l’attività principale per la banca, dalla quale quest’ultima ricava il
Capitale di Debito, è per questo che il capitale di debito presenta una preponderanza al
Capitale proprio.
IL CONTO ECONOMICO
Il conto economico comprende dei componenti positivi e negativi di reddito di competenza
del periodo contabile di riferimento; assume una forma verticale di tipo progressivo in quanto
consente la formazione di quelli che definiremo margini. Ogni margine esprime la redditività
associata ad un’area di attività della banca. Il conto economico adotta uno schema unico
indipendentemente dal il tipo di banca: commerciale, di investimento, universale. Nel caso
della banca commerciale il cui business fondamentale è associato all'attività tradizionale di
intermediazione creditizia corrispondente all’attività di raccolta e prestiti, il margine di
interesse sarà predominante rispetto ad altre componenti, sarà la parte principale del
margine di intermediazione. Nel caso di una banca di investimento focalizzata sull’attività di
intermediazione mobiliare, la sua fonte di ricavo principale saranno le commissioni. La banca
universale, invece, svolge sia l’attività di intermediazione creditizia che l’attività di
intermediazione mobiliare, il conto economico sarà bilanciato in quanto la componente
commissione e la componente di interesse sono equilibrate. Il conto economico può risultare
di difficile lettura perché in esso transitano i risultati e i procedimenti di valutazione degli
asset a fine periodo. Gli asset sono tutte le attività finanziarie della banca, cioè crediti, titoli e
le partecipazioni. Queste voci vengono iscritte in bilancio nel momento in cui vengono
acquisite, attraverso le rilevazioni iniziali e a cui corrisponde un valore in bilancio. Questo
valore può cambiare nel tempo e per questo la banca deve tenerne conto, effettuando un
processo di valutazione alla fine di ogni esercizio. Il frutto di questo procedimento sono delle
variazioni di voci a conto economico, cioè le famose rettifiche che riguardano asset diversi a
seconda del criterio di valutazione effettuato (riguardano immobilizzazioni, titoli,
partecipazioni ecc.). In passato una parte rilevante del conto economico di una banca era
rappresentata dai proventi e dagli oneri straordinari in cui la banca faceva confluire tante
cose, tutto questo alterava la lettura e l’analisi del bilancio e delle performance della banca.
Oggi è vietato, a meno che non ci sia un’operazione di carattere eccezionale comprovato, è
proprio la caratteristica di eccezionalità che giustifica la componente straordinaria, per questo
motivo, oggi, non c’è nessuna evidenza delle componenti di carattere straordinario.
L’originaria disciplina del bilancio bancario era ispirata a un principio di prudenza, di
valutazione al costo storico che significava valutare i principali asset dell’attivo della banca
(crediti, titoli, partecipazioni) a quello che era il valore iniziale di acquisizione (costo storico).
Con l’introduzione degli IAS viene data maggiore importanza al principio del fair value. Il fair
value è il valore di mercato, cioè il prezzo che posso ottenere dalla cessione di quell’asset o
dal trasferimento di una passività (estinzione di un debito), in un dato particolare momento.
La crisi finanziaria del 2008 ha messo in luce la fragilità del principio di fair value perché
sottopone il bilancio ad eccesive variazioni nel corso del tempo, il principio di certezza viene
143
meno. Nel passaggio dallo IAS 39 agli IFRS 9 sono state introdotte alcune modifiche che hanno
l’obiettivo di evitare le eccessive fluttuazioni delle poste di bilancio della banca.
COMPONENTI POSITIVE – RICAVI
Il margine di intermediazione esprime il contributo dell’attività di intermediazione creditizia e
dell’attività di intermediazione mobiliare alla redditività complessiva della banca. Si calcola
partendo dal margine di interesse e sommando algebricamente la componente delle
commissioni, dei dividendi e altri proventi. Dopo aver calcolato il margine di intermediazione
dobbiamo considerare il risultato delle valutazioni sugli asset della banca, cioè le rettifiche,
per ottenere il risultato netto della gestione finanziaria. 144
COMPONENTI NEGATIVE – COSTI
La differenza tra Il risultato netto della gestione finanziaria e i costi operativi rappresenta
l’utile o la perdita al lordo delle imposte. Se all’utile lordo sottraiamo le imposte otteniamo
l’utile o la perdita al netto dell’esercizio.
LA NOTA INTEGRATIVA – Contiene informazioni di carattere quantitativo di dettaglio, e
informazioni di carattere qualitativo
▪ parte A - Politiche contabili: valutazione delle poste contabili
▪ parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale
▪ parte C - Informazioni sul conto economico
▪ parte D - Informativa di settore
▪ parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura: collegamento
con il terzo pilastro di Basilea II
▪ parte F - Informazioni sul patrimonio
▪ parte G - Operazioni di aggregazione: operazioni di fusione con altre banche
▪ parte H - Operazioni con parti correlate: operazioni legate al conflitto d’interessi
▪ parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
Le informazioni sono di natura qualitativa per interpretare correttamente i dati quantitativi
indicati nel bilancio; e quantitativa, consistente in dati analitici sull’operatività
dell'intermediario al fine di completare il quadro della situazione aziendale (operazioni fuori
bilancio, dati extracontabili), al fine di disaggregare i dati di Stato patrimoniale e conto
economico (composizione interessi), e al fine di riclassificare i dati in una logica gestionale.
Alcune informazioni molto rilevanti che è possibile ottenere dalla nota integrativa sono:
➢ commissione attive (per tipo di servizio) – sono info che ci permettono di capire
l’attività svolta dalla banca e quali sono le attività più rilevanti 145
➢ crediti verso clientela (dettaglio per composizione merceologica, tipologia di debitore)
– info utili se si vuole esaminare il business della banca
➢ partecipazioni (di controllo di collegamento; tipologie imprese partecipate) – influenza
dominante e notevole
➢ garanzie rilasciate dalla banca (rischio pieno, non rappresentate nello stato
patrimoniale) – l’assunzione del rischio della banca
➢ servizi di investimento (raccolta diretta) – attività che rientrano nell’intermediazione
mobiliare
➢ numero dipendenti (per categoria)
LA RELAZIONE SULLA GESTIONE - è una sintesi delle dinamiche dello Stato Patrimonio e
Conto economico che comprende i fatti salienti della gestione della banca nel corso
dell’esercizio. Per esempio, se c’è stato un decremento o incremento di particolare rilievo,
questo verrà motivato e segnalato all’interno della relazione sulla gestione. Contiene
informazioni sull’organizzazione e sul personale e mostra le tendenze macroeconomiche e di
settore relative alla gestione della banca. Le fonti dalle quali ricavare tutte queste
informazioni sono gli Uffici studi interni, la Banca d’Italia e l’Istat che elaborano dati ufficiali e
forniscono delle stime e informazioni ulteriori.
I NUOVI DOCUMENTI DI BILANCIO - i nuovi documenti di bilancio reso obbligatori dagli IAS e
disciplinati dalla circolare 262 della Banca d'Italia sono:
❖ Il Rendiconto finanziario - contiene informazioni sulla capacità dell’impresa di
generale disponibilità liquide e sulle modalità di impiego delle stesse. Si compone di
tre sezioni: l'area operativa (intermediazione creditizia mobiliare); l'area degli
investimenti e l'area finanziaria (negoziazione in titoli e gestione della tesoreria e della
cassa). Contiene informazioni riguardo la concentrazione dei flussi che vengono
differenziati a seconda della loro area di origine.
❖ Il Prospetto delle variazioni del patrimonio netto - alla funzione di documentare la
variazione del patrimonio netto. Il documento si articola nelle seguenti voci: capitale;
sovrapprezzi di emissione; riserve; riserve da valutazione; strumenti di capitale; azioni
proprie; utile o perdita d'esercizio. È possibile apprezzare la capacità della banca di
creare ricchezza.
❖ Il Prospetto della redditività complessiva - evidenzia la redditività totale reale
prodotta dall'impresa. Considera le variazioni di valore delle attività non rilevate nel
conto eco