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OTM.

Call: Garantisce al possessore il diritto di ricevere a scadenza (o entro la scadenza) e ad un prezzo prefissato

il sottostante. Come è chiaro l’esercizio avrà senso solo se il prezzo del sottostante sarà superiore allo strike

poiché il possessore della call avrà il diritto di acquistare il sottostante ad un prezzo strike “K” quando sul

mercato tale sottostante ha un valore pari a “ST ” (dove ST > K) ed il profitto realizzato sarà pari alla

differenza tra il prezzo di mercato e lo strike (Profitto= ST – K). Dal momento che l’acquisto della call ha un

costo, il grafico del payoff della call origina nel quadrante negativo. In caso di ribasso dei prezzi, il valore

della call tenderà a zero e la massima perdita che l’investitore sosterrà sarà il prezzo pagato.

Put: Garantisce al possessore il diritto di vendere a scadenza il sottostante ad un prezzo prefissato. In questo

caso, l’esercizio avrà senso solo se il prezzo del sottostante sarà inferiore allo strike (se ST > K). Il profitto

realizzato ammonterà alla differenza tra lo strike e il prezzo di mercato. La put è spesso utilizzata da chi

desidera proteggere il proprio portafoglio dai ribassi del mercato. Acquistare un titolo e la relativa put

permette di ottenere i guadagni in conto capitale sul titolo in caso di mercato crescente e al tempo stesso di

evitare di perdere qualora scendesse. Questa strategia prende il nome di “put protective strategy”.

Swap: Dal verbo inglese «scambiare», designa il contratto (tipicamente trattato OTC) attraverso il quale due

soggetti pattuiscono lo scambio di flussi di denaro determinando le regole di calcolo dei flussi (naturalmente

diverse per le due controparti e solitamente basate su grandezze di mercato), le date future in cui questi

flussi saranno scambiati, le eventuali condizioni che dovranno verificarsi perché lo scambio avvenga. Gli

Interest Rate Swap (talvolta abbreviati con IRS) sono una delle tipologie più diffuse e studiate, al punto che

non è infrequente che si rivolga ad essi chiamandoli semplicemente swap e si parli di swap intendendo

proprio questo tipo specifico. La versione base (plain vanilla) di questo contratto prevede lo scambio di

interessi (solitamente su base mensile) calcolati da un lato (detto anche gamba) secondo un tasso di interesse

fisso e dall’altro secondo un tasso di interesse variabile su uno stesso capitale detto nozionale.

Credito al consumo: Possono accedervi: - Persone Fisiche; - Soggetti dotati di capacità di rimborso o in

possesso della garanzia di un terzo. Per credito al consumo si intende la concessione, nell'esercizio di

un'attività commerciale o professionale, di credito sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o

di altra analoga facilitazione finanziaria a favore di una persona fisica che agisce per scopi estranei

all'attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta (consumatore). 2. L'esercizio del credito al

consumo è riservato: a) alle banche; b) agli intermediari finanziari;

Criteri di valutazione del credito.. TAN: Tasso Annuo Nominale ossia il tasso annuo sulla cui base viene

calcolato l’interesse dovuto al creditore (secondo una legge lineare per scadenze al di sotto dell’anno).

TAEG: Tasso Annuo Effettivo Globale. ‘Effettivo’ indica che è calcolato secondo la capitalizzazione

composta e quindi risente della differente frequenza di rateizzazione dei prestiti (mensile, semestrale,

annuale etc.). ‘Globale’ indica che tiene conto di ogni spesa connessa al credito (spese istruttoria pratica,

spese per incasso rate, spese per attività di mediazione, assicurazioni obbligatorie etc.).

Mutuo: è quel contratto bancario attraverso il quale la banca (mutuante) si impegna a corrispondere ad un

beneficiario (mutuatario) una somma di denaro; quest’ultimo si impegna a restituire la somma presa in

prestito secondo un piano di rimborso che stabilisce periodicità e ammontare delle rate (c.d. piano

d’ammortamento). Tasso fisso Fissati durata e TAN si ricava il valore della rata necessario ad azzerare il

debito alla scadenza. Ogni rata del mutuo è composta da una quota interessi e da una quota capitale. La

quota interessi si ricava applicando il TAN al debito residuo del periodo precedente, per differenza dal

valore fisso della rata si ricava la quota capitale che va a ridurre il debito residuo e così via.

Mutuo: il contratto di mutuo è uno strumento finanziario con il quale una parte consegna all’altra una

determinata quantità di denaro o di cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettanto cose della stessa

specie. Si tratta di un prestito a medio lungo termine erogato dalla banca in un’unica soluzione, in cambio

del quale il mutuatario è obbligato a corrispondere una successione di versamenti periodici. Le rate sono

destinate al pagamento degli interessi e al rimborso del capitale prestato, secondo un piano di ammortamento

definito al momento della stipulazione del contratto.

Ammortamento francese rappresenta la forma di piano di rimborso utilizzata con maggiore frequenza dalle

banche nella concessione di prestiti a medio-lungo termine. L’elemento distintivo è costituito dal versamento

da parte del debitore di rate posticipate periodiche, costanti per tutta la durata del finanziamento. Dato che le

rate sono costanti, è chiaro che le quote capitali devono essere via via crescenti e le quote interessi

decrescenti. La somma del capitale concesso in prestito è uguale alla sommatoria delle rate costanti

attualizzate, pagate dal debitore in ogni periodo.

Ammortamento italiano: le rate hanno una quota capitale costante e una quota interessi decrescente. Sono

quindi nel complesso delle rate decrescenti. La quota capitale è facilmente calcolabile in quanto basta

dividere l’importo ricevuto per la durata del prestito.

Periodo di pre-ammortamento è costituito da quell’intervallo di tempo iniziale in cui il mutuatario non

effettua rimborsi di capitale e non intacca il debito residuo ma corrisponde la quota interessi, calcolata a un

tasso diverso rispetto a quello di rimborso.

Indicizzazione del prestito: è un metodo che consente di adeguare la struttura del mutuo a variazioni dei

tassi di riferimento del mercato. Le ragioni del’utilizzo della procedura di indicizzazione vengono collegate

a due esigenze: da una parte la banca si tutela da eventuali aumenti dei tassi attivi sui finanziamenti,

dall’altra la clientela riceve una forma di protezione nel caso in cui dovesse diminuire il costo del credito.

L’indicizzazione viene effettuata dalle banche attraverso due diverse forme contrattuali: 1) indicizzazione

reale: dove l’indicizzazione avviene sul capitale prestato e il debito residuo può subire variazioni rispetto ai

parametri di mercato scelti come indici. 2) indicizzazione finanziaria: in questo caso vengono indicizzati

gli interessi ed è il modello più diffuso.

Il tasso del mutuo è periodicamente aggiornato poiché è legato a un paniere di tassi riportati nel contratto

come parametri di indicizzazione.

ll factoring è una tecnica finanziaria basata sulla cessione a un intermediario finanziario dei crediti

commerciali vantati da una impresa. È un rapporto continuativo, in base al quale l’impresa effettua la

cessione di una parte significativa dei propri crediti commerciali a una banca o a un operatore specializzato,

la società di factoring, che finanzia l’impresa attraverso il pagamento dei crediti prima della relativa

scadenza. Allo stesso tempo il factoring è anche un servizio gestionale, poiché con la cessione del credito

l’impresa delega all’esterno la gestione dei crediti e dei debiti di fornitura.

In particolare la funzione gestionale può impegnare il factor nello svolgimento di una o più delle attività di

contabilizzazione, incasso e recupero crediti derivanti dalle dilazioni di pagamento concesse dall’impresa

alla propria clientela. Vista la continuità del rapporto, il factor è in grado di valutare e fornire informazioni

circa i crediti dell’operazione e i relativi debitori.

Dalle modalità di gestione del credito discende anche la capacità del factor di ridurre il rischio: nel factoring

pro soluto. Il factor assume completamente il rischio connesso all’insolvenza del debitore, mentre nel

factoring pro solvendo il cedente risulta coinvolto nella sorte dell’operazione potendo il factor rivalersi su di

esso in caso di insolvenza del debitore.

La componente finanziaria si configura quindi come uno smobilizzo anticipato di crediti commerciali che

consente all’impresa di accrescere il proprio livello di liquidità a fronte del costo finanziario da sostenere per

l’anticipo concesso. Essendo connesso allo smobilizzo di crediti commerciali, il factoring si presta ad essere

uno strumento di finanziamento a breve.

Tipologie di factoring: esistono diverse tipologie di factoring che si configurano in base al diverso accento

posto alle componenti del prodotto individuali nell’amministrazione e controllo dei crediti,

nell’informazione sui debitori, nello smobilizzo e recupero crediti.

Full factoring: prevede che il factor acquisti, su base continuativa i crediti commerciali del cliente, man

mano che essi sorgono. Il facto amministra e controlla tali crediti fino alla scadenza, preoccupandosi della

relativa riscossione presso i debitori e eventualmente svolgendo attività di recupero. Tale attività è

accompagnata da un dettagliato reporting che registra i movimenti intervenuti e che informa il cliente sullo

stato dei suoi crediti. Al tempo stesso anche il debitore riceve un estratto con tutte le partite in essere. Il

factor può concordare con il cliente il tempo di smobilizzo del credito, ossia la data prima della scadenza in

cui anticipare gli importi.

Il full factoring può essere diversamente configurato a seconda delle esigenze del cliente e del rapporto che

si instaura con il factor.

Maturity factoring si astiene dal fornire il servizio finanziario mantenendo inalterate le componenti

gestionali e assicurative del servizio. Per cui la disponibilità finanziaria del credito è in questo caso ottenuta

solo alla scadenza del credito stesso.

International factoring identifica contratti in cui il creditore cedente e il debitore ceduto appartengono a

paesi diversi. Questo tipo di factoring si distingue in factoring all’esportazione, che si verifica quando il

factor acquista crediti verso fornitori nazionali , verso acquirenti esteri e factoring all’importazione quando

si acquistano crediti da fornitori esteri verso debitori nazionali. La collocazione estera del debitore o del

creditore origina una serie di problemi connessi alla configurazione dei servizi offerti alla clientela, in

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A.A. 2015-2016
24 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher singhkang di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Musile Tanzi Paola.