Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
BENI DI CONSUMO
Si consumano nel momento dell'utilizzo, cioè dopo. Sono beni a fecondità semplice, ovvero l'utilizzo non sono in grado di essere ancora impiegati nel processo produttivo. Alla data di bilancio possiamo avere beni di consumo già consumati e altri da consumare (in senso economico, non in quello strettamente tecnico), quindi beni di consumo in rimanenza; quelli già consumati (quindi quando ho conseguito i ricavi attraverso il consumo di quei beni) rientreranno nel rendiconto reddituale, mentre quelli non ancora consumati (quindi magari già trasformati ma non hanno generato dei ricavi) andranno nel patrimonio da bilancio.
Il valore dei beni non consumati, quindi delle rimanenze del magazzino (materie prime, semilavorati, prodotti finiti), è un valore che è esito del processo di valutazione, un valore stimato. Il consumo fisico è un dato tecnico che fa capire in che stato sono i beni alla data di bilancio.
mentre il consumo economico non è quando è passato in lavorazione, ma quando vendo il prodotto finito - Il costo del venduto si calcola con: ( Rimanenze Iniziali + Acquisti ) Rimanenze Finali
Le rimanenze finali si trovano sia nell'area reddituale sia in quella patrimoniale, in quella reddituale lo inserisco come indistinta rettifica dei costi non consumati trovo per differenza il costo di ciò che ho venduto. In quella patrimoniale inserisco solamente le rimanenze finali.
Es. rimanenze finali 2014 -> rimanenze iniziali 2015 (valore è quello attribuito a fine 2014) -> vengono acquistate altre materie prime -> rimanenze finali 2015
Costi Ricavi - costo del venduto ricavi dalle vendite rimanenze iniziali + acquisti (-) rimanenze finali
Impieghi Fonti - rimanenze finali
Inserendo indistinta rettifica dei costi non consumati nell'area del reddito trovo per differenza il costo di ciò che ho venduto. SCHEMA STRUTTURA, FORMA E DI BILANCIO
modalità con cui i valori vengono aggregati in classi, sono tre diverse per come vengono classificate nel RR le rimanenze finali di magazzino :
- a costi, ricavi e rimanenze RR
- Dare Avere
- Rimanenze Iniziali 100
- Ricavi 900
- Acquisti 1000
- Costi di produzione 0
- (-) Rimanenze Finali 250
- Utile 50
- Costo del venduto: 1100 - 250 = 850
- a costi e ricavi: RR
- Dare Avere
- Costo del venduto 850
- Ricavi 900
- Utile 50
- a costi, ricavi e variazione delle rimanenze (privilegiata dal CC):
- Devo considerare le varie Rimanenze Iniziali e Finali in quelle:
- - materie prime
- - semilavorati e prodotti finali
- RR
- Dare Avere
- Rimanenze Iniziali MP 40
- Rimanenze Finali SM e PF
- Rimanenze Iniziali di MP > Rimanenze Finali di MP = la variazione avrà segno + (e viceversa)
- Rimanenze Iniziali di SM o PF > Rimanenze Finali di SM o PF = la variazione avrà segno - (e viceversa)
Forma: modalità di rappresentare le classi;
Esistono due forme:
-
Scalare: utilizza + o -, avrò ad esempio:
- CE o RR
- Ricavi delle vendite(-) costo del venduto(-) ammortamento
- Reddito Lordo+ altri proventi(-) altri costi
-
A sezioni contrapposte:
Dare Avere Impieghi consumati (costi) Fonti Indirette (Ricavi)
Lo schema è la rappresentazione vincolante imposta per legge della struttura e della forma di bilancio.
Lo schema per la quasi totalità delle imprese è dato dagli articoli 2423 (relativo alla redazione del bilancio, bis ai principi e il ter alla struttura), 2424 (rel. PdB), 2425 (rel. CE) del CC; prevedono la forma scalare per il CE e a sezioni contrapposte per PdB, e la struttura a costi, ricavi e variazioni delle rimanenze; in particolare nel art. 2423 del CC, viene enunciato come gli amministratori siano obbligati a redigere il bilancio d'esercizio composto di:
- CE
- PdB
- Rendiconto
- processi decisionali
- controllare la gestione
- consentire di acquisire conoscenze sull'ambiente e sul mercato
La contabilità può riferirsi a tipologie diverse o a settori a scopi diversi di rilevazioni aziendale:
- Contabilità economico-patrimoniale (contabilità generale): dati registrati in ordine cronologico sulla base di documenti probatori (fatture, contratti, bolle ecc.), le operazioni vengono registrate sul "libro giornale" (art.2214-cc). La contabilità generale ha la caratteristica di dover predisporre i dati in modo preciso più che tempestivo.
- Contabilità analitica (contabilità dei costi o contabilità industriale e manageriale): rileva i dati ai fini di effettuare calcoli di convenienza economica e in particolare ai fini di calcolare il costo di prodotto. In contabilità dei costi i dati devono essere tempestivi più che precisi.
- Contabilità di Budget: è preposta a rilevare i dati ai fini di formare il budget (=bilancio previsionale). La contabilità di budget si basa su
dati preventivi e standard. Si basa su costi e ricavi ipotetici calcolati sulla base di ipotetici livelli di efficienza. Tutti e tre insieme formano il sistema di contabilità direzionale integrata.
“Partita doppia” è una metodica contabile che viene utilizzata soprattutto nel contesto della contabilità generale. La partita doppia quindi non esaurisce la contabilità e la contabilità non esaurisce il sistema informativo. Il sistema informativo è più ampio della contabilità.
EQUILIBRIO ECONOMICO E ECONOMICITÀ
L’economicità è l’insieme di condizioni che devono verificarsi perché l’impresa possa perdurare nel tempo in una economia di mercato.
L’equilibrio economico è invece una delle condizioni che garantiscono all’impresa lo svolgersi in condizioni di economicità, per essere in equilibrio deve svolgersi secondo le linee di un programma, in questo modo si ha un
equilibrio dinamico e non statico; si hanno così prospettive di equilibrio economico che possono essere verificate nel tempo; queste prospettive si realizzano nel tempo si realizzano determinate condizioni che bisogna considerare nell'aspetto reddituale, patrimoniale e finanziario;
l'equilibrio economico si realizza quando sono in equilibrio i tre sottosistemi appena elencati:
- equilibrio reddituale: ( R>C ) si ha quando il flusso dei ricavi proveniente dalla vendita dei prodotti sia superiore al flusso dei costi di acquisto di tutti i fattori produttivi ( ivi inclusi l'interesse di computo ) così da garantire sia la remunerazione del capitale proprio sia l'autofinanziamento
- equilibrio finanziario: ( E>= U ) occorre che il flusso di entrate finanziarie sia sufficiente in ogni istante a far fronte agli impegni di spesa, cioè alle uscite; se non vi fosse questa che se perdura porta
All'insolvenza si va incontro ad una tensione finanziaria dell'impresa di far fronte alle uscite con normali mezzi di pagamento (impossibilità l'equilibrio finanziario si verifica anche predisponendo idonei strumenti nel breve periodo di accesso al credito che consentano di integrare, laddove necessario le entrate derivanti dall'incasso dei ricavi; se non fosse possibile devo scegliere un adeguato metodo di indebitamento nel lungo periodo occorre che il flusso di entrate finanziarie derivante dai ricavi, sia sufficiente a far fronte a tutti gli impegni di pagamento, perché ad esempio gli interessi passivi iniziano a gravare notevolmente sull'equilibrio per cui l'equilibrio finanziario non richiede che nel singolo istante vi sia autosufficienza entrate derivanti dall'incasso dei ricavi sia sufficienti a far finanziaria, ovvero quando le fronte a tutti gli impegni di pagamento se le entrate sono superiori alle uscite si pongono delle
politiche delle gestioni dell'aliquidità - equilibrio patrimoniale: (ci troviamo nella sezione attività, passività, netto, esso si realizza quando vi sia una conveniente ed economica distribuzione delle fonti di capitale proprio e di credito in impieghi che consenta di remunerare il risparmio e di rinnovare l'assetto tecnico dell'impresa senza alterare l'equilibrio degli altri due sottosistemi (reddituale e finanziario), si tratta di correlare il tempo di permanenza delle componenti dell'attivo del patrimonio dell'impresa con il tempo previsto per il rimborso delle fonti; cioè quando si riesce a correlare gli impieghi destinati a permanere più a lungo nel patrimonio con le fonti destinate a essere rimborsate il più tardi possibile (nel lungo periodo) così che le fonti di breve termine finanzino esclusivamente l'attivo di breve termine (corrente), vale a dire l'insieme degli impieghi destinato ad
essere disinvestito nel breve termine
ho degli impieghi a lungo termine devo correlarle a fonti che devo rimborsare il più tardi possibile
idem per quelli a breve termine che devo rimborsare il prima possibile
P.d.B
Attività o impieghi Passività o fonti ( PN e Debiti )
Immobilizzazioni ( attivo fisso ) Capitale Proprio ( CS + R ± Utile/Perdita )
_______________________________________ _________________________________________
Magazzino ( attivo corrente ) Cap. Credito a LT o BT
_______________________________________ _________________________________________
Crediti ( attivo corrente ) Cap. Credito a LT o BT
_______________________________________ _____ ____________________________________
Disp. Liquide ( attivo corrente ) Cap. Credito a LT o BT
_______________________________________
Per l'attivo corrente se utilizzo