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IL MODELLO ORGANIZZATIVO DI LINE E STAFF
un modello nato negli Stati Uniti tra il 1900 e il 1920, come evoluzione dell’ormai retrogrado modello di
E’
impresa artigiana, presente fino al 1880, dove al massimo c’erano una o due componenti che svolgevano
tutte le funzioni.
Vide infatti la sua prima applicazione nel settore ferroviario, durante il periodo di costruzione delle grandi
linee americane le quali, proprio a causa della loro estensione, furono organizzate in settori.
Tale modello infatti nacque come conseguenza diretta della nascita dell’impresa integrata, ossia l’impresa
che svolge al proprio interno tutte le funzioni necessarie per passare dall’acquisizione della materia prima
alla vendita del prodotto.
Tale modello fu quindi creato per raggiungere con più velocità ed efficacia il fine aziendale.
Più in particolare, esistono finalità primarie per l’impresa, a cui le corrispondono gli organi di line, mentre
alle finalità utili ma non vitali per l’impresa corrispondono gli organi di staff.
E’ chiaro comunque che tutti i modelli organizzativi d’impresa, a prescindere dalla loro strutturazione,
economicità
devono puntare, grazie al lavoro sinergico di tutte le componenti, all’ .
Con il termine “economicità” intendiamo racchiudere l’efficacia, ossia il raggiungimento dell’obbiettivo
aziendale, e l’efficienza, ossia la minimizzazione dell’uso delle risorse (tempo, denaro), oppure la
massimizzazione dell’obbiettivo in relazione ad un fissato quantitativo di risorse.
Tutto questo si racchiude nel “principi economico del minimo mezzo”.
• Concetto di economicità da non confondersi con concetto di equilibrio economico. Si definisce
equilibrio economico la situazione tale per cui l’azienda ottiene tanti ricavi quanti ne servono per
coprire i costi, e per garantire un compenso considerato “equo” al capitale di rischio.
Ovviamente, concetti strettamente legati all’equilibrio economico sono anche l’equilibrio patrimoniale e
l’equilibrio finanziario, tali per cui:
EQUILIBRIO PATRIMONIALE FONTI = IMPIEGHI (equilibrio tra i mezzi a disposizione
dell’azienda e le attività che l’impresa svolge per raggiungere il suo fine)
EQUILIBRIO FINANZIARIO ENTRATE / USCITE (equilibrio tra flussi finanziari in entrata
(aumento
e uscite finanziarie )
denaro, accensione finanziamento) (diminuzione denaro, aumento debiti)
EQUILIBRIO ECONOMICO COSTI / RICAVI
Ma andiamo ad analizzare le singole funzioni, o organi, del modello.
Gli organi di Line costituiscono la struttura portante dell’azienda, dai TOP MANAGER al
DIRETTORE GENERALE (dirigenti di 1° livello), nonché dalla linea intermedia (dirigenti
di 2° livello) quali reparto VENDITE, ACQUISTI, RIC. E SVILUPPO, PRODUZIONE e
PROGETTAZIONE.
Queste ultime funzioni sono gerarchicamente subordinate alle prime, ossia vige un rapporto
di subordinazione, tant’è che chi sta al livello superiore fa le scelte per chi sta sotto.
questo modello è anche definito “gerarchico-funzionale”, per mettere si in evidenza i
rapporti di gerarchia e quindi di autorità degli organi di line nei confronti degli organi di
staff, ma anche, grazie all’attributo funzionale, che gli organi di staff sono collegati a quelli
di line tramite rapporti di collaborazione-consulenza, e non di gerarchia formale.
Ovviamente, più aumentano i livelli però, e più c’è il rischio di distorsione della
comunicazione tra quello all’ultimo livello e quello al primo.
Qui entra quindi in gioco l’efficacia, ossia il raggiungimento dell’obbiettivo d’azienda: la
permanenza nel mercato.
Il successo di un’azienda dipende da tali funzioni: se infatti sbagliamo la produzione, prima
o poi, usciamo dal mercato.
Vendita e Acquisti per esempio, sono fondamentali nelle aziende alimentari; per quelle
farmaceutiche invece, fondamentale è la Ricerca e Sviluppo, dove ogni anno vengono
investiti milioni di euro.
Gli organi di Staff sono invece PERSONALE, AMMINISTRAZIONE E FINANZA,
AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO.
Sono funzioni di aiuto, non fondamentali, ma sicuramente utili.
Tali organi sono alle dirette dipendenze del direttore generale, o alle dirette dipendenze del
presidente se lui non ha delegato nessun compito al direttore generale.
Questo modello è anche definito “gerarchico-funzionale”, per mettere in evidenza i rapporti di gerarchia e
quindi di autorità degli organi di line nei confronti degli organi di staff.
Allo stesso tempo però, l’attributo funzionale ci fa capire che gli organi di staff sono collegati a quelli di line
tramite rapporti di collaborazione-consulenza, e non di gerarchia formale.
Dopo il 1920 poi, a causa degli enormi progressi della tecnica, queste aziende avevano moltiplicato a
dismisura il numero dei prodotti offerti, e ciò aveva portato ad un evidente appesantimento delle funzioni di
line, le quali dovevano sopperire anche alle necessità specifiche di prodotti di cui comunque non avevano
competenza, o conoscenza.
Quindi si da ad ogni divisione il compito di produrre un solo prodotto, ma allo stesso tempo si creano più
divisioni, generando così l’impresa multi divisionale:
Di sicuro i modelli organizzativi più importanti e più noti sono i modelli di line e staff, e quello multi
divisionale.
Per completezza però introduciamo anche un modello che è la combinazione dei due precedenti, il cosiddetto
MODELLO CON STRUTTURA A MATRICE
dove, oltre alla struttura tipica di line e staff, vi è una parallela struttura organizzativa per progetti, simile al
modello multi divisionale.
Ci sono quindi 2 linee: una investe le persone, e un’altra investe i progetti.
Tale modello organizzativo si adatta particolarmente ad imprese di grandi dimensioni, che eseguono lavori su
commessa, e che hanno pochi e distinti progetti tra loro, come le aziende di costruzione strade, ponti,
ferrovie, dighe.
L’AMBIENTE DI RIFERIMENTO
L’ambiente è dove l’azienda vive ed opera.
Ludwig Von Bertalanffy definisce l’azienda come un sistema aperto, “sistema che scambia della materia con l’ambiente
circostante, esibendo la capacità di importare ed esportare materiali e di operare nel senso di produrre e distruggere strutture
con i propri comportamenti materiali”
Essa si deve quindi adattare ad esso, che cambia e si evolve continuamente.
NOZIONE: L’ambiente è lo spazio o il contesto economico, politico, sociale nel quale l’azienda
svolge la sua attività.
Ogni ambiente si dice VARIO e VARIABILE:
- VARIO se la nostra azienda svolge la sua attività in più ambienti diversi. La varietà si riferisce quindi ai
luoghi nei quali l’azienda svolge attività economica.
In base quindi al contesto nel quale opera, l’azienda vi si deve adattare.
- VARIABILE perché nel mercato, nell’ambiente, c’è una continua richiesta di vari prodotti, non di uno
unico. La variabilità deve essere quindi combattuta tramite le strategie, ossia facendo delle azioni a breve e
lungo termine, poiché il “mostro” è in continua evoluzione.
Ci sono vari tipi di ambiente:
• AMBIENTE POLITICO-ISTITUZIONALE: ci sono per esempio, governi statalisti che si
frappongono all’azienda: in paesi tipo Cuba infatti, la libertà d’iniziativa aziendale è sconosciuta,
poiché lo stato è padrone di tutto.
Nel nostro paese ci sono alcuni settori in cui lo stato interviene come luce, gas, trasporti, ma in
generale lo Stato Italiano interviene molto poco nel lavoro aziendale.
• AMBIENTE FISICO: è rappresentato dalla conformazione territoriale, che può favorire o meno la
presenza di infrastrutture necessarie allo sviluppo dell’impresa.
Prima di costruire un’azienda al Sud infatti, un imprenditore ci pensa molto perché solo per far
arrivare le merci a destinazione ci vogliono giorni e giorni; per questo la perdita di denaro è tanta.
• AMBIENTE ECONOMICO: è rappresentato dalla CONSOB (Commissione Nazionale per le
Società e la Borsa).
La sua attività ha come obbiettivi la tutela degli investitori e l’efficienza, la trasparenza e lo sviluppo
del mercato finanziario.
Esegue controlli sui prodotti finanziari (azioni, obbligazioni, derivati etc.), regolamenta la
prestazione dei servizi d’investimento, accerta eventuali andamenti anomali delle contrattazioni su
titoli quotati etc.
• AMBIENTE SOCIO-CULTURALE: regola i rapporti sociologici ed equivale al grado di cultura che
c’è nei vari paesi.
Esprime quindi lo stato culturale, psicologico, sociologico che c’è in un paese.
Abraham Maslow, psicologo statunitense, diceva riguardo a questo che dobbiamo adattare il nostro
lavoro d’azienda al tipo di società e cultura radicati nel paese in cui vogliamo svolgere lavoro
d’azienda.
Secondo lui infatti, poiché l’ambiente socio-culturale è variabile, ci sono dei contesti nei quali
prevalgono i cosiddetti “bisogni fisiologici”, come mangiare, bere e vestirsi, e altri contesti in cui
prevalgono quei “bisogni secondari” quali stima di se, autorealizzazione, partecipazione etc.
Per questo, nel 1954, teorizzò una gerarchia dei bisogni umani, la cosiddetta “piramide di Maslow”:
L’imprenditore quindi, secondo lo studioso, avrebbe dovuto adattarsi al contesto in cui opera; nel
nostro contesto per esempio, l’imprenditore deve rendere partecipe il lavoratore ad un progetto
comune, lo deve far sentire importante affinché quest’ultimo lavori meglio EFFICIENZA
• AMBIENTE SPECIFICO E MERCATO: è costituito dai mercati presso i quali si acquisiscono le
materie prime necessarie al processo produttivo.
I CARATTERI ISTITUZIONALI D’AZIENDA
Sono:
1) UNITA’ NELLA MOLTEPLICITA’
2) AUTONOMIA
3) DURABILITA’
4) DINAMICITA’
5) EQUIFINALITA’
6) INTERAZIONE E COMPLEMENTARIETA’ TRA I CARATTERI D’AZIENDA
Vediamoli:
1) UNITA’ NELLA MOLTEPLICITA’: Noi sappiamo che nell’azienda convergono 4 grandi entità, 4 grandi
interessi:
• l’imprenditore, che acquista impianti, forza lavoro, e si attende una congrua remunerazione per il suo
investimento.
• i soci, che mettono il capitale nella costituzione dell’azienda, e che per questo motivo tendono
all’utile, al profitto, poiché anch’essi si attendono da questo capitale una remunerazione.
• il sistema finanziario, rappresentato dalle banche: quando si comincia un