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In generale le aziende di erogazione traggono le risorse per il sostegno della loro attività dai contributi dei loro
componenti, dai trasferimenti dello Stato o di altri enti, dall’imposizione tributaria, dalle tariffe per le prestazioni
effettuate..
Nell’ambito delle aziende di erogazione si collocano: le famiglie (poiché la ricchezza apportata dai componenti viene
impiegata per l’acquisizione delle risorse da consumare per i bisogni familiari); le associazioni (poiché i soci
concorrono con una data quota a fornire la ricchezza da consumare es. associazioni di assistenza); le fondazioni
(poiché sostengono processi di consumo in virtù di una dotazione patrimoniale es.: biblioteche, musei..); gli Enti vari
(poiché operano per fornire servizi e beni a condizioni favorevoli a particolari categorie di cittadini es.: circoli
ricreativi aziendali); la Pubblica Amministrazione (poiché impiega la ricchezza ottenuta dalla collettività per fornire
alla stessa beni e servizi).
Si può individuare anche la categoria delle aziende composte, nelle quali si sviluppano congiuntamente processi di
produzione per il mercato e processi di tipo erogativo (es.: le aziende individuali).
1.4 L’azienda e l’orientamento dell’attività economica
Le aziende di erogazione possono essere anche chiamate aziende non profit e fra di esse distinguiamo:
le aziende auto produttrici in cui la produzione è destinata ai soggetti che le costituiscono, i quali ripartiscono i
o costi dell’attività fra loro stessi;
le aziende erogatrici in cui la produzione è destinata a determinate categorie di persone o alla stessa collettività
o senza richiedere un corrispettivo adeguato, poiché i costi sono sostenuti da contributi pubblici, privati,
volontariato ecc.. ;
le imprese sociali in cui la produzione è finalizzata allo scambio di mercato, ma con scopi diversi dal profitto,
o riconducibili all’esigenza di favorire l’inserimento nel lavoro di soggetti svantaggiati o fornire beni e servizi utili
per la collettività che lo Stato non allestisce e che non garantiscono un tornaconto economico tale da
incentivare l’iniziativa privata (es.: recupero dei tossicodipendenti).
Le società cooperative che operano sul mercato orientano la loro attività a creare valore per i soci, e si caratterizzano
per il particolare rapporto con essi. I soci beneficiano del valore creato in rapporto all’entità della loro partecipazione
all’iniziativa sociale, attraverso i ristorni (riduzione del prezzo di vendita di un bene o della prestazione di un servizio).
Fra le varie cooperative troviamo:
cooperative di produzione: i soci conferiscono fattori specifici di produzione, prestazioni di lavoro o beni
o ottenuti dalle loro aziende individuali, al fine di ottenere dalla vendita sul mercato una più congrua
remunerazione dei conferimenti di beni e della prestazione di lavoro dei soci, rispetto a quanto ottenibile
singolarmente (es.: cantine, caseifici sociali, società fra artigiani…). I ristorni costituiscono un’integrazione della
remunerazione per il conferimento dei beni o per la prestazione di lavoro;
cooperative di consumo: i soci acquistano le produzioni che la stessa società ha allestito con l’intento di
o ottenere vantaggi sul piano della convenienza economica o della qualità dei beni e dei servizi rispetto alle
situazioni di mercato. Tale attività è aperta anche a terzi non soci (es.: cooperative fra piccoli commercianti). I
ristorni esprimono un risparmio sul costo degli approvvigionamenti dei beni e dei servizi acquistati dalla
cooperativa;
cooperative spurie: operano anche con terzi non soci, quindi alimentano il processo di produzione oltre che con
o i fattori conferiti dai soci, anche con quelli acquistati nel mercato (es.: coop. di prod. In cui la prestazione del
lavoro è effettuata da soci e da dipendenti non soci);
cooperativa a mutualità prevalente: i rapporti di scambio con i soci assumono una dimensione economica
o prevalente rispetto agli scambi similari con i terzi non soci (es.: nelle cantine sociali l’uva elargita dai soci prevale
in quantità o in valore su quella acquistata da terzi non soci). Tali cooperative hanno specifiche agevolazioni
tributarie, ma sono vincolate sul piano della remunerazione del capitale e sulla disponibilità di riserve.
Aziende di produzione Aziende di erogazione
Imprese con fini di profitto Famiglie
Società cooperative Pubblica Amministrazione
Aziende non profit:
-autoproduttrici
-erogatrici
-imprese sociali
Cod. Civile, Art. 2555: “L’azienda è il complesso si beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”
Cod. Civile, Art. 2082: “L’imprenditore è che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine
della produzione e dello scambio i bene e servizi”
1.5 L’attività aziendale ed i suoi soggetti
La gestione aziendale si sviluppa con la partecipazione di molteplici categorie di soggetti. Nelle:
imprese individuali operano il titolare-proprietario, eventuali collaboratori familiari, prestatori di lavoro
o subordinato e lavoratori autonomi;
società commerciali si distinguono – le società di persone (società in nome collettivo S.N.C.; società in
o accomandita semplice S.A.S. ) in cui soci rispondono illimitatamente ed
in modo solidale delle obbligazioni sociali
le società di capitali (società a responsabilità limitata S.R.L.; società per
azioni S.P.A.; società in accomandita per azioni S.A.P.A.; società
cooperative S.COOP.) in cui la responsabilità dei soci per le obbligazioni
sociali è limitata all’importo del capitale sottoscritto
Nelle società in accomandita si distinguono accomandatari (amministrano la società, sono responsabili solidalmente
ed illimitatamente per le obbligazioni sociali) e accomandanti (esclusi dall’amministrazione, rispondono
limitatamente alla quota di capitale sottoscritto). Non sempre i soci partecipano direttamente all’attività
dell’impresa, difatti le funzioni direzionali sono prioritariamente riservate ai soci in possesso delle quote
maggioritarie di capitale, e non di rado l’attività direzionale è affidata a manager non proprietari. Due figure di
particolare rilievo risultano essere:
il soggetto giuridico è la persona fisica o giuridica cui sono riconducibili i diritti e le obbligazioni connessi con
o l’attività (es.: titolare nelle aziende individuali; soci nella società di persone; società stessa nelle società di
capitali). Si configura con i soggetto di responsabilità. Viene individuato anche un soggetto di rappresentanza
che rappresenta formalmente l’azienda presso terzi;
il soggetto economico è la persona o il gruppo di persone che di fatto esercita il potere di comando
o nell’impresa, essendo subordinato soltanto ai vincoli d’ordine giuridico e morale ai quali deve o dovrebbe
sottostare.
Il capitale di controllo o di comando (quota di capitale sociale che consente di esprimere la maggioranza) può essere
detenuto anche indirettamente attraverso il controllo esercitato sulle quote possedute da terzi (es.: guarda pag.19).
La possibilità di esprimete il capitale di controllo non sempre deriva dal possesso della maggioranza assoluta del
capitale. È il caso delle società di maggiore dimensione quotate in borsa, dove i capitale può essere distribuito fra un
numero molto elevato di azionisti. Ciò comporta dispersione dei voti e assenteismo che consentono di ottenere una
maggioranza relativa dei voti con un quota di capitale decisamente inferiore a quella di maggioranza assoluta. Di
fatto il capitale di riferimento può essere ritenuto il soggetto economico.
Quando la società di persone è costituita da soggetti estranei tra loro, il cui unico legame è quello di un comune
interesse economico, il potere decisionale finisce per essere esercitato dal socio o dai soci che emergono per la loro
capacità imprenditoriale, per l’autorità che è loro riconosciuta in quanto promotori dell’iniziativa, per la leadership
che sanno assumere in ragione della loro cultura, attitudine al comando ecc..
È comunque da tenere in considerazione che l’autonomia della gestione dell’impresa possa essere limitata da vincoli
contrattuali o rapporti commerciali (es.: la possibilità di poter usare su concessione date tecnologie produttive o dati
marchi di fabbrica).
La crescita dimensionale e la complessità delle decisioni aziendali hanno favorito l’emergere del governo d’impresa
determinando il fenomeno della separazione fra proprietà dell’azienda e suo controllo (manager non proprietari). Si
può avere quindi il caso in cui il soggetto economico coincide con il proprietario dell’impresa, tipico delle aziende
individuali, e il caso in cui è espressione di manager non proprietari, tipico della grande impresa, il cui capitale è
posseduto da una vastissima base sociale, la cosiddetta Public Company.
I differenti approcci:
l’imprenditore concepisce ed istituisce il progetto d’impresa, individua le linee strategiche di sviluppo
o dell’iniziativa economica, ne definisce gli scopi, organizza l’attività operativa e ne segue l’evoluzione, assume i
profitti ed i rischi correlati con l’attività di gestione;
il manager, per sua natura, realizza professionalmente sul piano operativo le direttive imprenditoriali, svolgendo
o un ruolo complementare ed integrativo rispetto a quello imprenditoriale.
La natura del soggetto giuridico ed economico è relativa anche ai fini della distinzione fra aziende private e aziende
pubbliche. Le prime sono quelle aziende il cui soggetto giuridico è una persona fisica o una persona giuridica di
diritto privato, le seconde sono quelle in cui il soggetto giuridico è una persona giuridica di diritto pubblico.
1.6 L’interscambio fra l’azienda e l’ambiente
L’azienda sviluppa la propria attività in un dato ambiente, definito come “il sistema di condizioni e circostanze, di
diritto e di fatto, qualunque sia la loro specie ed origine, nel cui ambito l’impresa stessa trova condizioni di vita di
sopravvivenza, di sviluppo”. L’attività aziendale sviluppa dunque un flusso di scambi di risorse e informazioni con
l’ambiente, e si basa sui principi di acquisizione e cessione:
PRODUZIONE
INPUT OUTPUT
- Fattori della produzione (materie, beni - Beni e servizi allestiti
strumentali, personale, know how, ecc.)
- Mezzi finanziari - Mezzi finanziari
Vincoli e opportunità derivanti da: Vincoli e opportunità derivanti da:
- At