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METODO DELLA PARTITA DOPPIA:
PRINCIPI
1. Esistenza di un oggetto da osservare sotto due aspetti (aspetto originario e derivato)
2. Impiego di due serie di conti per seguire i due aspetti (conti originari e conti derivati)
3. Utilizzo di conti unicamente a due sezioni (una per variazioni positive, l’altra per negative)
4. Funzionamento antitetico delle due serie di conti
5. Unicità della moneta di conto
Se i principi sono rispettati allora:
ADDEBITAMENTI = ACCREDITAMENTI
In contabilità vengono registrate tutte le
operazioni di gestione che mettono in contatto
l’azienda con l’ambiente esterno.
Le variazioni finanziarie possono misurare le
variazioni economiche ma non il contrario.
Tutte le operazioni di gestione producono due o
più variazioni di segno opposto (metodo
bilanciante) che si compensano perfettamente.
Nel caso in cui una variazione finanziaria non
viene compensata in alcun modo da un'altra
variazione finanziaria, allora si misurano una o
più variazioni economiche che la compensano.
Le variazioni economiche hanno stesso valore
(positivo o negativo) della variazione finanziaria
predominante, ma si registrano in modo opposto
rispetto le finanziarie.
Per registrare i fatti amministrativi di gestione si utilizzano i cosiddetti LIBRI CONTABILI.
PRIMA NOTA o brogliaccio:
Registro cronologico e informale su cui si annotano in ordine di data i vari fatti di gestione,
elencandovi i dati occorrenti per la successiva compilazione del libro giornale
LIBRO GIORNALE:
Registro cronologico, formale e obbligatorio (artt. 2214-2220 cc) su cui si rilevano in ordine
di data i vari fatti di gestione
LIBRO MASTRO:
Registro sistematico e formale contenente i diversi conti che compongono il sistema di
scritture.
In ordine di esecuzione:
1. Registrazione in prima nota
2. Analisi dei fatti amministrativi
3. Registri in libro giornale
4. Registro in libro mastro.
Durante tutto il periodo amministrativo abbiamo registrato tutti i fatti amministrativi tramite le
scritture di gestione dove tutti i valori.
Al 31/12 arriviamo con molti conti aperti dove tutti i valori (finanziari ed economici) sono
Valori contabili che non sono validi per la redazione del bilancio; infatti devono essere prima
corretti e integrati, cioè assestati per fare in modo di trasformarli da valori contabili in
Valori di bilancio. Tutto questo mediante le scritture di assestamento.
Lo scopo delle scritture di assestamento è di
determinare con precisione i costi e i ricavi di
competenza dell'esercizio in corso, mediante
l’utilizzo di documenti originari e calcoli, ma anche
di valutazioni formulate dagli amministratori come
valutazione rischi, o giudizi si valore sul magazzino.
Una volta trasformati quindi i valori contabili in
valori di bilancio, è possibile redigere lo stato
patrimoniale e il conto economico.
Infatti i valori finanziari assestati verranno inseriti nello
stato patrimoniale, mentre i valori economici assestati
a seconda della loro competenza verranno inseriti nel
conto economico
(Se di competenza del periodo)
E nello stato patrimoniale (se di competenza futura).
Un passo precedente alle scritture di assestamento è quello della redazione del bilancio di verifica,
dove vengono riportati tutti i conti con i totali dare/avere.
Con il bilancio di verifica si controlla la quadratura dei conti ovvero:
Totale Dare = Totale Avere, ma anche che corrispondano al totale generale del libro giornale.
Il bilancio di verifica ha quindi la funzione di controllare la quadratura dei conti e di evidenziare
eventuali errori di registrazione.
Nell’ordine di compilazione abbiamo quindi:
- SCRITTURE DI GESTIONE
- BILANCIO DI VERIFICA
- SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
- BILANCIO DI PERIODO.
Come già accennato, durante la fase di assestamento è di rilevante importanza determinare bene
la classificazione dei costi e dei ricavi in base alla loro competenza.
Infatti possiamo avere:
1. COSTI E RICAVI DI PERIODO (DI COMPETENZA)
Partecipano interamente alla formazione del reddito del periodo in cui si è avuta la
corrispondente manifestazione finanziaria
2. COSTI E RICAVI PLURIENNALI
Partecipano parzialmente alla formazione del reddito di più periodi consecutivi, a partire da
quello in cui si è avuta la corrispondente manifestazione finanziaria
3. COSTI E RICAVI SOSPESI
Sono rinviati, in tutto o in parte, al periodo successivo a quello in cui si è riscontrata la
corrispondente manifestazione finanziaria
4. COSTI E RICAVI FUTURI
Partecipano parzialmente alla formazione del reddito del periodo in chiusura, pur avendo
manifestazione finanziaria in futuro.
Quindi la competenza di un costo/ricavo non dipende dalla sua manifestazione finanziaria
Il principio di competenza economica si suddivide in due sottoprincipi:
PRINCIPIO DELLA REALIZZAZIONE DEI RICAVI (realization principle)
Contribuiscono alla formazione del reddito i ricavi realizzati (o maturati), ossia relativi a
processi produttivi giunti a compimento nel periodo considerato
PRINCIPIO DELLA CORRELAZIONE DEI COSTI (matching principle)
Contribuiscono alla formazione del reddito, i costi correlati ai ricavi realizzati,
indipendentemente dalla loro manifestazione finanziaria.
Riassumendo quindi,
I RICAVI DI COMPETENZA sono quelli che soddisfano le seguenti condizioni:
Il processo produttivo dei beni e dei servizi è stato completato
Lo scambio è già avvenuto (momento identificato convenzionalmente con la consegna o la
spedizione o nel momento in cui i servizi sono resi e fatturabili).
I COSTI DI COMPETENZA sono quelli che possono essere correlati ai ricavi nei modi seguenti:
Per associazione di causa-effetto tra costi e ricavi, in modo analitici e diretto (provvigioni) o
in modo indiretto, con riferimento, con riferimento a particolari flussi di costi (vendite dei
prodotti finiti e correlato costo del venduto);
Per ripartizione dell’utilità o funzionalità pluriennale su base razionale e sistematica
(ammortamento);
Per imputazione diretta di costi al conto economico dell’esercizio o perché associati al
tempo o perché sia venuta meno l’utilità o la funzionalità del costo (interessi).
Quindi sono costi/ricavi di competenza se l’operazione cui fanno riferimento è conclusa (il bene è
stato spedito/consegnato, o il servizio prestato).
Oltre al principio di competenza, nel bilancio funzionale (interno) viene adottato anche il principio
di prudenza consistente in una sottovalutazione delle attività e una sopravvalutazione delle
passività.
Le rettifiche dei valori di conto (assestamenti) possono essere quindi:
AUMENTATIVE (O DI COMPLETAMENTO) ratei – fondi – fatture da emettere e da ricevere
Costi e ricavi di periodo misurati da variazioni finanziarie insorgenti o completamente
maturate al 31/12 (valori rilevati tramite documenti originali)
Costi e ricavi di periodo misurati da variazioni finanziarie solo in parte maturate al 31/12
(Valori calcolati su base temporale)
Costi e ricavi di periodo derivanti da valutazioni
(Valori misurati da valutazioni quindi indipendentemente dalla loro variazione finanziaria)
DIMINUTIVE (DI STORNO E SOSPENSIONE) rimanenze finali – risconti – ammortamento
Storni di costi o ricavi di periodo misurati da variazioni finanziarie
Storni di costi o ricavi di periodo calcolati su base temporale
Storni di costi o ricavi di periodo derivanti da valutazioni.
Le valutazioni sono giudizi sul valore di un elemento espressi in forma monetaria.
Hanno natura soggettiva (quindi non consistono in misurazioni oggettive).
Questi tipi di rettifiche spesso non danno luogo a variazioni finanziarie, infatti prendono nome di
articoli forzatamente doppi.
Le fasi logiche di assestamento e di chiusura dei conti sono:
Precisare quali sono i costi e i ricavi di periodo (assestamento)
Riepilogare i costi e i ricavi di periodo (e storni di costi e storni di ricavi) al Conto economico
Determinazione e sistemazione del risultato di periodo
Chiusura dei conti riferibili a attività, passività e netto.
Il concetto di VALUTAZIONE
La valutazione è un giudizio sul valore di un elemento espresso in forma monetaria. È di natura
soggettiva, infatti non consiste in una misurazione e il valore dell’elemento in considerazione viene
valutato come “parte di un tutto” ovvero rapportato agli altri.
Si parla quindi di valutazione funzionale, in quanto nella determinazione del giudizio occorre
tenere conto della funzione che ogni elemento ha nella combinazione produttiva in cui è inserito e
di cui fa parte.
Ma oltre alla sola valutazione funzionale ci sono anche opportune valutazioni alla quale fanno
riferimento la normativa civilistica e quella fiscale.
Valutazione civilistica
Scaturisce dall’applicazione dei criteri stabiliti dal Codice Civile (art. 2426)
1. Immobilizzazioni, devono essere iscritte al costo di acquisto o di produzione, nel costo di
acquisto si computano anche i costi accessori.
2. Il costo delle immobilizzazioni deve essere ammortizzato in ogni esercizio in relazione con
la loro residua possibilità di utilizzazione.
3. I crediti devono essere iscritti secondo il valore di presumibile realizzo
4. Le rimanenze e le attività che non costituiscono immobilizzazioni devono essere iscritte al
loro costo di acquisto o al loro valore di presumibile realizzazione (desumibile dal mercato)
se minore.
5. Il costo dei beni fungibili può essere calcolato con la media ponderata o con il lifo e il fifo.
…
Valutazione Fiscale
Scaturisce dall’applicazione dei criteri scaturiti dalle norme fiscali (TUIR)
1. Le plusvalenze dei beni concorrono a formare il reddito
2. le quote di ammortamento del costo dei beni materiali strumentali per l’esercizio sono
deducibili a partire dall’esercizio di entrata in funzione del bene
3. la deduzione è ammessa in misura dei coefficienti stabiliti dal ministro delle finanze, e
ridotti a metà per il primo esercizio
4. la misura massima indicata può essere superata in proporzione alla più intensa
utilizzazione. Può essere elevata fino a due volte per ammortamento anticipato
nell’esercizio in cui sono entrati in funzione e nei due successivi.
5. Le svalutazioni dei crediti sono deducibili in ciascun esercizio nel limite dello 0,50%, la
deduzione non è ammessa se l’ammontare delle svalutazioni supera il 5% del valore
nominale dei crediti. Se lo supera, la quota eccedente concorre a formare il reddito stesso.
I processi di valutazione vengono effettuati alla fine del periodo amministrativo per la
conversione dei valori contabili in valori funzionali per la redazione del bilancio.