Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ESEMPI DI ASSENZA DI ECONOMICITÁ
Nell'azienda di produzione non c'è economicità quando:
- il risultato reddituale è negativo (per periodi di tempo non brevi = costi superiori ai ricavi stabilmente)
- il risultato reddituale è positivo, ma ottenuto a fronte di pagamento "in nero" dei prestatori di lavoro o in presenza di condizioni di lavoro non accettabili
- il risultato reddituale è positivo, ma i conferenti di capitale che prestano anche lavoro nell'azienda non si remunerano in modo adeguato all'attività lavorativa svolta
- non si riesce a far fronte ai pagamenti
ECONOMICITÁ E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
Il principio di economicità non coincide con il criterio della massimizzazione del "profitto", perché l'economicità non riguarda esclusivamente un'unicaclasse di soggetti, ossia i conferenti di capitale proprio (o capitale).
risparmio).massimizzazione del profitto = operare per soddisfare il bisogno delconferente di capitale proprio economicità = remunerare TUTTI i fattori produttivi (principio più ampio) = il rispetto del principio di economicità permette la sopravvivenza e lo sviluppo dell'azienda, garantendo l'autonomia e la durabilità.
ECONOMICITÁ DELLO STATO E DEGLI ISTITUTI PUBBLICI Si ha economicità dello Stato e degli istituti pubblici se si rispettano le condizioni seguenti: la produzione e il consumo di beni pubblici “soddisfacenti” per la collettività; la corresponsione di remunerazioni “adeguate” ai collaboratori e ai finanziatori; l'elevata efficienza delle combinazioni economiche; l'imposizione di tributi che siano ripartiti secondo criteri di equità condivisi dalla collettività; la realizzazione di un risultato finale di risparmio o, quanto meno, di un disavanzo
contenuto.ECONOMICITÁ ISTITUTI NONPROFIT
In molti istituti nonprofit solo una parte limitata dei costi è coperta da ricavi provenienti da cessione di beni a terzi. L’equilibrio reddituale si realizza facendo conto su elargizioni volontarie, donazioni, lasciti, ecc..
- Un aspetto critico è rappresentato dalla stabilità nel tempo di tali contributi (maggiore difficoltà di preservare l’equilibrio reddituale e monetario).
- La ricerca di nuove donazioni da parte di un istituto nonprofit è un aspetto importante della sua gestione caratteristica e può essere paragonata alla “campagna di promozione” del proprio prodotto da parte di un’impresa.
- In molti istituti nonprofit vi è il rischio che il divieto di distribuire i risultati reddituali riduca le spinte alla minimizzazione dei costi
ANALISI DEL SETTORE DI ATTIVITÁ DELL’IMPRESA
IL SETTORE
Un settore è inteso come un insieme omogeneo
aziende che producono beni o servizi simili e che operano nello stesso mercato. La struttura di un settore può essere determinata da diversi fattori. Uno dei principali modelli di analisi dei settori è il paradigma S-C-P, che considera la struttura del settore (S), il comportamento delle aziende (C) e le prestazioni (P) delle aziende nel settore. La struttura del settore si riferisce alla composizione delle aziende nel settore, inclusi il numero di aziende, la loro dimensione e la loro distribuzione geografica. Ad esempio, un settore può essere dominato da poche grandi aziende o può essere caratterizzato da molte piccole imprese. Il comportamento delle aziende nel settore riguarda le strategie che le aziende adottano per competere tra loro. Questo può includere la determinazione dei prezzi, la promozione dei prodotti, la ricerca e lo sviluppo, la gestione delle risorse umane, ecc. Le prestazioni delle aziende nel settore si riferiscono ai risultati economici delle aziende, come il fatturato, il margine di profitto, la quota di mercato, ecc. Queste prestazioni possono essere influenzate dalla struttura del settore e dal comportamento delle aziende. Altri fattori che possono influenzare la struttura del settore includono le barriere all'ingresso, come i costi di avvio elevati o la necessità di competenze specializzate, e le politiche governative, come le normative e le tasse. In conclusione, la struttura del settore è determinata da una combinazione di fattori, tra cui la composizione delle aziende, il comportamento delle aziende e le prestazioni delle aziende nel settore. Questi fattori possono influenzare la concorrenza e l'interdipendenza tra le aziende nel settore.produzione che producono beni equivalenti con riguardo alla loro funzione d'uso e che indirizzano la loro offerta a comuni insiemi di aziende clienti e potenziali clienti.
Si analizza la struttura del settore secondo tre variabili parzialmente correlate:
- Grado di concentrazione: elevato se un piccolo numero di aziende copre una quota molto elevata dell'offerta complessiva; bassa se il settore è composto da numerose aziende ciascuna esprimente una piccola quota dell'offerta
- Economie di scala: Riduzione dei costi medi unitari di produzione al crescere della capacità produttiva
- Livello di barriere all'entrata: costi addizionali che il potenziale concorrente dovrebbe sostenere per entrare nel settore
- Differenziazione del prodotto: i beni offerti dai vari produttori sono idonei a soddisfare lo stesso bisogno, ma la differenziazione è tanto maggiore quanto più le differenze tra i prodotti delle imprese concorrenti sono riconoscibili
Da parte dei consumatori, orientandone così l'acquisto. Alcuni settori avranno delle differenze molto rilevanti per le vendite (es: settore moda), in altre invece la differenziazione sarà impercettibile (es: produttori di petrolio). Questa caratteristica influenza la concorrenza nelle imprese? Si perché quando i prodotti saranno meno differenziati, la concorrenza si baserà principalmente sul prezzo, e sarà quindi più "agguerrita". Mentre negli altri settori non sarà l'unico elemento ad influire, sarà più "facile" competere con le altre imprese.
MODELLO DELLA CONCORRENZA ALLARGATA DI PORTER (o delle 5 forze competitive)
Una parte fondamentale dell'ambiente economico è rappresentata dal sistema competitivo = ossia dallo spazio economico popolato dai clienti, dai fornitori e dai concorrenti e nei quali l'impresa si presenta con i sistemi di prodotto risultato della sua attività.
Il modello della concorrenza allargata si differenzia dai modelli tradizionali di economia industriale (in cui il sistema competitivo si identifica con il settore ed è quindi costituito dai concorrenti, attuali e potenziali, su uno stesso mercato di sbocco), in quanto amplia la gamma di attori considerati. La teoria di base è: in ogni settore, la concorrenza non coinvolge solo le imprese appartenenti al settore stesso, ma è allargata ad altre quattro classi di soggetti:
- Clienti: utilizzatori finali
- Fornitori: di materie prime, componenti, servizi
- Potenziali entranti: imprese che potrebbero entrare nel settore
- Produttori di beni sostitutivi
Il termine "concorrenza" indica le forze esercitate sulle imprese di un settore da ciascuno di questi cinque attori. Tali forze sono:
- Rivalità tra i concorrenti
- Andamento della domanda: le richieste fatte dal cliente, in funzione dell'andamento della domanda possiamo definire i settori in crescita
scala e della struttura dei costi (mix costi variabili/ costi fissi)
Potere contrattuale dei fornitori: il fornitore esercita un certo potere contrattuale sull'azienda che dipende dal numero di fornitori (se l'impresa ha un unico fornitore sarà dipendente da quest'ultimo, a differenza di un'azienda che si può rivolgere a più di un fornitore). Il fornitore, inoltre, può diventare egli stesso un concorrente se amplia la sua produzione e si integra "a valle" (un fornitore di cambi, inizia a produrre bici). A quel punto diventa un concorrente in senso stretto, quindi il fornitore esercita una minaccia di interazione a valle.
Potere contrattuale dei clienti: avere pochi clienti porta l'impresa a dipendere molto da questi. Allo stesso modo dei fornitori, i clienti possono integrarsi "a monte" (imprese che producono biciclette, potrebbero decidere di produrre anche i cambi) sostituendosi così
all'attività a monte. Minaccia di entrata di nuovi concorrenti: dipende dalle barriere in entrata che hanno vari determinanti: fabbisogno di capitale (investimenti necessari allo svolgimento della gestione), economie di scala (per entrare nel settore di economie di scala bisogna avere un'azienda di grandi dimensioni), vantaggi di costo assoluti (favorevole localizzazione degli impianti rispetto a fornitori e clienti, accesso privilegiato alle materie prime, economie di esperienza), differenziazione di prodotto (necessario costruire la propria immagine e conquistare fedeltà al cliente), accesso a canali distributivi, politiche pubbliche (ad esempio si può aver bisogno di particolari licenze per svolgere la propria attività economica), rischi di irtorsione da parte dei concorrenti nel settore (riduzioni di prezzo, investimenti pubblicitari...). Minaccia di prodotti sostitutivi: propensione dei clienti verso prodotti sostitutivi e costi di.e, crescita, maturità, declino)innovazione tecnologica: introduzione di nuove tecnologie che possono cambiare radicalmente il modo di produrre e consumare i prodottifusioni e acquisizioni: unione di due o più aziende per creare un soggetto più grande e più competitivocambiamenti nella domanda dei consumatori: variazioni nelle preferenze, nei bisogni e nei comportamenti di acquisto dei consumatoricambiamenti normativi: modifiche nelle leggi e nei regolamenti che influenzano il settore e le aziende che vi operanocambiamenti nella concorrenza: ingresso di nuovi concorrenti, cambiamenti nelle strategie dei concorrenti già presenti, ecc.dinamiche strutturali esterne ad un sistema competitivo : mutamenti di natura permanente che riguardano l'ambiente esterno al settorecome ad esempio: cambiamenti demografici, economici, politici, tecnologici, sociali, ecc.