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Capitolo 5: l’organizzazione

Il problema organizzativo nell’economia dell’azienda

L’organizzazione dell’azienda deve essere coerente con le scelte strategiche compiute. Se le scelte

strategiche determinano il “cosa”, ovvero quali sono le attività cui dedicarsi, le scelte organizzative

determinano il “come”. Se da una parte la strategia di azienda determina nel corso del tempo anche la

sua organizzazione, è anche vero che entrambe sono influenzate da cambiamenti esogeni (mercato,

domanda, ambiente istituzionale, tecniche disponibili,…).

Ma che cos’è l’organizzazione e in cosa consiste il problema organizzativo dell’azienda? Come

disciplina l’organizzazione può essere definita come la “scienza del coordinamento di attività

interdipendenti”. Le scelte sulla divisione delle attività lavorative tra le risorse (umane e non) e sulle

modalità di coordinamento delle attività dipendono innanzitutto dalla natura delle interdipendenze

esistenti tra le attività:

• Interdipendenza per accumulazione (pooled interdependence): caratterizza quegli insiemi di

attività tra cui non c’è rapporto diretto di dipendenza ma esiste comunque un’interdipendenza

data dal fatto che ogni attività presta un contributo discreto al tutto, e ciascuna è supportata dal

tutto. Si tratta di un’interdipendenza semplice;

• Interdipendenza sequenziale: caratterizza quegli insiemi di attività tra cui c’è un rapporto

diretto di dipendenza che rende necessaria una precisa sequenza tra le attività perché l’output

di un’attività è l’input di quella successiva. Si tratta di un’interdipendenza più complessa;

• Interdipendenza reciproca o intensiva: caratterizza quelle situazioni in cui gli output di

un’attività diventano gli input di ogni altra o in cui le attività devono essere svolte

contemporaneamente e adattate in tempo reale all’andamento delle altre parti per la

realizzazione di uno scopo comune. Si tratta di un’interdipendenza ad alta complessità o

extra-complessa.

L’ordine in cui sono state presentate le interdipendenze è anche quello in cui esse risultano

progressivamente più difficili da coordinare. Infatti, tanto più intensa e complessa è l’interdipendenza

tra due o più attività tanto più è difficile e costoso coordinarle opportunamente in modo da avere un

processo produttivo che sia efficiente e che riesca a raggiungere gli scopi che si è prefisso.

Un modo efficace per regolare le interdipendenze è assegnare due attività interdipendenti alla

stessa risorsa. L’aggregazione di attività può essere, quindi, considerato il primo strumento di

coordinamento per la regolazione delle interdipendenze. Dall’aggregazione delle attività consegue che

il diritto/dovere di svolgere quelle attività sarà in capo a qualcuno; contemporaneamente, il

diritto/dovere di svolgere altre attività interdipendenti con le prime sarà in capo a qualcun altro. Ciò

che avviene è quindi la divisione delle attività tra soggetti, ciascuno dei quali avrà accesso/accetterà di

svolgere diverse attività interdipendenti. L’aggregazione delle attività e la divisione delle attività sono

quindi due facce della stessa medaglia.

Una regola generale è che conviene aggregare attività fortemente interdipendenti e

separare attività a più debole interdipendenza. Ci si può quindi chiedere, quali sono gli strumenti

che possono essere utilizzati per coordinare le attività? Esistono diversi strumenti con cui è possibile

coordinare l’azione di due o più risorse, ciascuno dei quali è caratterizzato da un determinato livello di

costo, via via crescente:

- Far decidere ai singoli individui il proprio comportamento in ogni specifica situazione, facendo

leva sul fatto che tutti gli individui interdipendenti hanno una cultura simile e per questo si

comportano in modo simile;

- Stabilire delle norme di comportamento a cui gli individui si devono attenere in tutte le

situazioni di un certo tipo;

- Far decidere ai singoli individui il proprio comportamento in ogni specifica situazione avendo

prima predisposto degli incentivi per gli individui che si comportano in maniera coordinata con

gli altri o lasciando che sia il prezzo a determinare il punto d’incontro tra le decisioni individuali;

Dettagli
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Benedetta Caiola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Martinelli Angelo.