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MODELLO DI BILANCIO D’ESERCIZIO):
Il modello dell’equilibrio reddituale determina la capacità di coprire i costi con i ricavi. Il modello
di bilancio d’esercizio si basa sulla rappresentazione di 2 grandezze fondamentali:
il reddito dell’esercizio o risultato residuale: vengono messi a confronto i valori degli input
(costi) e altri componenti negativi di reddito e i valori degli output (ricavi) e altri
componenti positivi di reddito. Viene evidenziato il risultato reddituale che se positivo
prende il nome di utile o se negativo prende il nome di perdite;
il capitale di funzionamento: vengono messi a confronto i valori delle attività (i beni e i
diritti, ciò che l’azienda possiede) con i valori delle passività (le obbligazioni, ciò che
l’azienda deve ad altri). Viene evidenziato il valore del capitale netto che pertiene ai
conferenti di capitale di rischio.
Ciclo dell’impresa: per avviare l’impresa abbiamo bisogno di mezzi finanziari, questo perché
abbiamo bisogno di acquistare condizioni produttive (detti anche fattori produttivi), ciò si traduce
nella relazione fondamentale.
Impieghi = Fonti di finanziamento
Ogni singola unità finanziari derivante dal ricorso al finanziamento da parte di terzi, da capitale
apportato dall’imprenditore o dai soci, oppure da capitale risparmiato dall’impresa si incorpora nel
patrimonio attivo dell’impresa da impiegare per il conseguimento delle finalità di produzione. Non
esiste un momento nell’impresa in cui queste grandezze non hanno un impiego.
Sul piano della rappresentazione contabile, quindi, ogni operazione viene esaminata sotto il duplice
aspetto della destinazione (impiego) e della provenienza (finanziamento), sapendo che in ogni
momento sussiste uguaglianza tra impieghi e fonti di finanziamento.
Il finanziamento può essere fornito da soci o messo a disposizione temporanea perché si tratta di
debiti a breve (debiti con i fornitori, con il personale) o lunga scadenza (mutui, prestiti). Le attività
dell’impresa si possono identificare secondo immobilizzazion i e attivo circolante. La differenza è
che le immobilizzazioni tendono ad esser di lunga durata mentre l’attivo circolante di breve durata.
Le immobilizzazioni partecipano a più atti di produzione mentre l’attivo circolante partecipa ad un
solo atto di partecipazione. Es. impresa alimentare: impianto che pastorizza il latte è
immobilizzazione in quanto servirà a produrre per molto tempo, mentre il latte puro non
pastorizzato viene usato solo una volta (attivo circolante in quanto materia prima).
Il ciclo dinamico dell’impresa contribuisce alla crescita del suo patrimonio.
Come possiamo definire il ciclo dell’impresa pensando alla produzione di redditi?
Dobbiamo pensare che ci sia una costituzione di redditi (es. denaro, beni, etc.). L’impresa si
garantisce i mezzi di produzione che gli servono per allestire il prodotto che ha deciso di fare.
I risultati del ciclo d’impresa:
All'atto della costituzione, il denaro o i beni forniti dall'imprenditore nelle diverse forme possibili
costituiscono il patrimonio iniziale su cui l'impresa può contare (patrimonio netto iniziale);
successivamente tale patrimonio varia nel senso che aumenta o diminuisce per effetto dei risultati
positivi o negativi della gestione.
I ricavi ottenuti dalla cessione dei beni e servizi si confrontano con i costi necessari a produrli e la
differenza determina il risultato dell'impresa. (Questa operazione avviene periodicamente al termine
di un periodo convenzionale chiamato esercizio e corrispondente generalmente all’anno solare).
Il risultato dell’impresa può essere:
positivo: C < R viene definito utile d’esercizio;
negativo: C > R viene definito perdita d’esercizio.
L’esercizio:
L’esercizio è l’insieme delle operazioni messe in atto dall’impresa in un determinato periodo di
tempo (il periodo di tempo corrisponde a 1 anno).
L'esigenza pratica di rilevare il reddito di un esercizio annuale contrasta con la continuità dei
processi economici aziendali: diventa importante quindi stabilire dei principi che rapportino la
continuità aziendale alla necessità di frazionarla anno per anno per stabilire un reddito d'esercizio.
Il bilancio:
Il bilancio è lo strumento di sintesi attraverso il quale viene rappresentata contabilmente l’impresa
in un determinato momento della sua vita.
In pratica, per motivi convenzionali (obblighi giuridici, obblighi fiscali) e/o gestionali (necessità di
verificare il risultato, l’efficienza, l’efficacia), l’impresa viene cristallizzata in un istante del suo
flusso dinamico e rappresentata dal punto di vista patrimoniale e reddituale.
Il bilancio si basa sul fatto che soddisfa sempre l’ equazione patrimoniale e l’ equazione economica.
Equazione patrimoniale:
È l’equivalenza tra impieghi e fonti di finanziamento.
Impieghi = attività patrimoniali (diritti che l’impresa vanta difronte e nei confronti di terzi).
Passività quando rappresentano obbligazioni nei confronti di terzi.
Patrimonio netto: sono le fonti di finanziamento quando costituiscono diritti di proprietà
sull’impresa.
Attività = Passività + Patrimonio netto
Equazione economica:
Il patrimonio netto alla fine di un certo periodo (esercizio, generalmente corrispondente all’anno) è
pari al patrimonio netto disponibile all'inizio di quel periodo, aumentato (o diminuito) del risultato
del periodo.
Patrimonio netto finale = Patrimonio netto iniziale + Risultato d’esercizio
L’equazione economica derivante dalla contrapposizione di costi e ricavi relativi allo stesso
esercizio è data da:
Risultato d’esercizio = Ricavi d’esercizio – Costi d’esercizio (può essere positivo o negativo)
Equazione di bilancio:
Dall’unione delle equazioni patrimoniale ed economica deriva che:
Attività = Passività + Patrimonio netto iniziale + Ricavi – Costi
Da cui si ottiene l’equazione di bilancio:
Attività – Passività – Patrimonio netto iniziale = Ricavi - Costi
I principi di redazione del bilancio:
Chi decide i princìpi? Li decide il Codice civile, in particolare inizia a dircelo dall’articolo 2423. Il
principio base dell’articolo 2423 dice che il bilancio “deve essere redatto con chiarezza e deve
rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il
risultato economico dell'esercizio”.
I principi contabili sono più specifici di quello che dice il Codice civile. i principi contabili italiani
sono italiani ma fanno riferimento anche a principi contabili europei (Europian Financial Reporting
Advisory Group) e principi contabili internazionali (International Accounting Standards Board).
L’OIC (Organismo Italiano di Contabilità) nasce molti anni fa, è nato dall’esigenza di costituire uno
standard setter nazionale dotato di ampia rappresentatività, capace di esprimere in modo coeso le
istanze nazionali in materia nazionale. Fondazione OIC si possono esaminare i principi contabili.
L’articolo 2424 disciplina come deve essere fatta la rappresentazione del bilancio. Il conto è diviso
in due sezioni Attivo (corrisponde agli impieghi) e Passivo (corrisponde alle fonti di finanziamento).
Fornisce uno schema obbligatorio che deve essere seguito dall’impresa.
Conto del patrimonio: l’Attivo
Presenta 4 categorie fondamentali:
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già
richiamata.
B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria:
I. - Immobilizzazioni immateriali
II. - Immobilizzazioni materiali
III. - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei
crediti, degli importi esigibili entro l'esercizio successivo
C) Attivo circolante:
I. - Rimanenze
II. - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre
l'esercizio successivo
III. - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
IV. - Disponibilità liquide
D) Ratei e risconti
Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già
richiamata:
Si ha quando ci sono crediti verso soci nel momento in cui questi non versino subito i conferimenti
in denaro deliberati, sottoscritti ma non ancora versati. Si ha nei primi momenti dell’azienda perché
.
poi le quote saranno versate :
Immobilizzazioni materiali e immateriali
Le immobilizzazioni immateriali sono attività normalmente caratterizzate dalla mancanza di
tangibilità. Esse sono costituite da costi che non esauriscono la loro utilità in un solo periodo ma
manifestano i benefici economici lungo un arco temporale di più esercizi. I benefici economici
futuri derivanti da un’immobilizzazione immateriale includono i ricavi originati dalla vendita di
prodotti o servizi, i risparmi di costo o altri benefici derivanti dall’utilizzo dell’attività immateriale
da parte della società.
Le immobilizzazioni materiali sono beni tangibili di uso durevole costituenti parte
dell’organizzazione permanente delle società, la cui utilità economica si estende oltre i limiti di un
esercizio. Il riferirsi a fattori e condizioni durature non è una caratteristica intrinseca ai beni come
tali, bensì alla loro destinazione. Esse sono normalmente impiegate come strumenti di produzione
del reddito della gestione caratteristica e non sono, quindi, destinate alla vendita, né alla
trasformazione per l’ottenimento dei prodotti della società. Possono consistere in: beni materiali
acquistati o realizzati internamente; beni materiali in corso di costruzione; somme anticipate a
fronte del loro acquisto o della loro produzione.
Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria:
I. - Immobilizzazioni immateriali:
1) costi di impianto e di ampliamento;
2) costi di sviluppo;
3) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno;
4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili;
5) immobilizzazioni in corso e acconti;
6) altre.
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno = es. software.
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili = stesso significato di brevetti.
Avviamento = la troviamo solo in aziende acquistate da altre, corrispondere al plus valore pagato
all’azienda che abbiamo comprato.
Immobilizzazioni in corso e acconti = può essere che noi stiamo