Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 176
Economia Aziendale Pag. 1 Economia Aziendale Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 176.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Aziendale Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 176.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Aziendale Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 176.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Aziendale Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 176.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Aziendale Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 176.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Aziendale Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 176.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Aziendale Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 176.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Aziendale Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 176.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Aziendale Pag. 41
1 su 176
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

N.B.

 i giudizi di economicità sono complessi non

solo per le numerose condizioni che devono

essere rispettate simultaneamente, ma anche

perché essi sono incerti e rischiosi dal

momento che investono il futuro svolgersi delle

operazioni. In un ambiente dinamico e

mutevole, la dimensione di rischio, intesa come

volatilità dei flussi reddituali, è di grande

importanza.

5.2.5. LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO

Il principio di economicità non si identifica con

il criterio della massimizzazione del

profitto: il principio di economicità non si

identifica con un criterio massimizzante,

limitato e rivolto esclusivamente a una classe

di soggetti, ovvero i conferenti di capitale

nel rispetto

proprio. Esso, infatti, si traduce

simultaneo delle condizioni favorevoli al

durevole mantenimento e allo sviluppo

dell’azienda, intesa come mezzo per

conseguire i complessi fini di istituto.

5.3. L’ECONOMICITÀ DELLE FAMIGLIE

Nella azienda familiare, l’economicità viene

conseguita se la produzione di redditi da

lavoro e da gestione patrimoniale (al netto

dei tributi da corrispondere allo Stato)

consente i consumi in misura adeguata

alla posizione sociale e al progresso del

tenore di vita della famiglia. Questa

produzione di redditi dovrebbe anche generare

un risparmio in grado di alimentare un

conveniente patrimonio.

L’equilibrio monetario può giocare un ruolo

importante, anche se si risolve molto spesso

con la creazione di un fondo di mezzi liquidi

sufficiente a fronteggiare le uscite monetarie

concentrate in dati periodi dell’anno.

5.4. L’ECONOMICITÀ DELLO STATO E DEGLI

ISTITUTI PUBBLICI

Nello Stato e negli istituti della pubblica

amministrazione si ha economicità se si

realizzano i fini e si rispettano le condizioni

seguenti:

la produzione e il consumo di beni

 pubblici soddisfacenti per il

funzionamento e lo sviluppo sociale ed

economico di una collettività.

la corresponsione di rimunerazioni

 “adeguate” ai collaboratori e ai

finanziatori.

l’elevata efficienza delle combinazioni

 economiche realizzata mediante

l’adozione di tecniche progredite di

gestione, di organizzazione e di rilevazione.

l’imposizione di tributi che siano ripartiti

 secondo criteri di equità condivisi dalla

collettività.

l’attuazione di una gestione

 patrimoniale che produca redditi

convenienti.

la realizzazione di un risultato

 sintetico di risparmio o di un disavanzo

contenuto.

5.5. L’ECONOMICITÀ DEGLI ISTITUTI NON-

PROFIT

In molte classi di istituti non-profit solo una

parte limitata dei costi è coperta da ricavi

provenienti da cessione di beni a terzi;

l’equilibrio reddituale si realizza facendo

conto su elargizioni volontarie, donazioni o

lasciti provenienti prevalentemente da

soggetti privati ma anche da enti pubblici.

Lo snodo critico in materia è rappresentato

dalla stabilità nel tempo di tali flussi di

contributi: il difficile equilibrio reddituale rende

fragile anche l’equilibrio monetario e

l’insieme di queste condizioni mette a

repentaglio la vita dell’istituto o la sua

autonomia.

In particolare, ogni crisi reddituale o monetaria

può diventare l’occasione per il formarsi di

soggetti economici impropri o per l’alterarsi

della natura privatistica dell’istituto non-profit.

In molti istituti non-profit si presentano

problematiche complesse con riguardo alla

valutazione dell’efficienza e alla

valutazione del grado di soddisfazione

degli utenti. Il divieto di distribuire i risultati

reddituali riduce la tensione alla

minimizzazione dei costi (quando l’istituto è

governato da persone che non sono allo stesso

tempo i finanziatori o gli utenti).

Gli istituti non-profit mostrano una notevole

inerzia nel rispondere alla crescente domanda

di beni da loro offerti: ciò si spiega, oltre che

per la mancanza di incentivi connessi al

profitto, per le difficoltà strutturali nella

raccolta di risorse finanziarie. La ricerca di

nuove donazioni da parte di un istituto

non-profit equivale a una campagna di

promozione del proprio prodotto.

LA STRUTTURA DELL’AZIENDA, L’AMBIENTE

ECONOMICO, IL SISTEMA COMPETITIVO.

IL SISTEMA DELLE SCELTE E LA

STRUTTURA DELLE AZIENDE

come sistema decisionale

l’azienda

• L’azienda può essere osservata come un

sistema decisionale (quali decisioni vengono

prese, da chi, quali tempi e sequenze,

quali logiche e procedure)

• L’esigenza di decidere è dettata dal continuo

dinamismo interno ed esterno all’impresa. La

qualità del governo strategico coincide con la

qualità delle decisioni prese.

• Le decisioni in campo economico:

– sono soggette al vincolo di scarsità delle

risorse. Il vincolo delle risorse scarse può

essere visto come un gioco a somma 0

– impongono attente e rigorose analisi di

convenienza economica comparata che

possono essere svolte ricorrendo a modelli di

analisi economica per le decisioni

– sono adottate in condizioni di incertezza e,

dunque, comportano rischi

– sono intenzionalmente razionali, ma soggette

a limiti di razionalità (condizioni di razionalità

limitata) e di rischi di ritualizzazione

producono conseguenze più o meno ampie e

– stabili sulle condizioni di futuro svolgimento

dell’impresa

sono effettuate seguendo 2 principi:

1) bisogna compiere scelte con flessibilità

(capacità di adattamento ai futuri incerti

scenari)

2) rinnovare le basi per il futuro

3)

struttura dell’azienda come frutto di

la

scelte aziendali

le classi di scelte del governo strategico

scelte di configurazione del sistema di

- prodotto col quale presentarsi ai mercati

per suscitare domanda, e fronteggiare i

concorrenti

scelte di dimensionamento della capacità

- produttiva

scelt es di estensione interfunzionale e

- scelte di estensione verticale(qo)uali att

svolgere all’int e quali fare svolgere ad altri

soggetti)

scelte di estensione orizzontale (più

- bisness, più combinazioni prodotto –

mercato)

scelte di gestione patrimoniale, finanziaria,

- tributaria

scelte di formazione e sviluppo del

- patrimonio

scelte relative all’assetto organizzativo e

- all’organismo personale

scelte di assetto istituzionale

-

le 5 macrovariabili: asset

- to

istituzionale

configurazione delle combinazioni

- economiche

organismo personale

- assetto organizzativo

-

assetto istituzionale: configurazione dei

portatori di interesse, dei contributi che questi

forniscono all’azienda…………………

configurazione combinazioni economiche:

assetto complessivo delle attività svolte

dall’azienda attraverso i suoi membri o

prestatori di lavoro

patrimonio: è formato dalle varie clasi di

condizioni produttive materiali e immateriali

utilizzate dall’istituto per svolgere la propria

attività economica (riscorse monetarie,

materiali e immateriali)

organismo personale: insieme delle persone

che prestano il loro lavoro nell’istituto

assetto organizzativo: è la macrovariabile

che definisce la struttra interna e le modalità

di svolgimento dei procesi aziendali. Esso

risulta dalla configurazione di 3 variabili:

1. struttura organizzativa

2. distribuzione del potere

3. sistemi operativi

4. decisioni aziendali

Le cinque macrovariabili che compongono il

modello sono tra loro collegate da relazioni di

interdipendenza e

complementarietà (coerenza interna):

– ogni configurazione complessiva ha una

propria coerenza interna

– la variazione di una macrovariabile produce

effetti sulle altre componenti del modello

– ogni intervento di riprogettazione di una

macrovariabile può richiedere adattamenti

nelle altre componenti per assicurare nuova

coerenza

• Le cinque macrovariabili sono fortemente

influenzate dall’ambiente nel quale l’azienda

opera (coerenza esterna)

uniteratà degli istituti e del loro

l’

governo

• Ogni istituto è una realtà unitaria e unitario

deve essere il suo governo economico

(principio della unitarietà del governo

economico: tutte le decisioni devono comporsi

in un disegno unitario e coerente)

• L’unitarietà del governo economico è

realizzata con la formulazione e la realizzazione

di una strategia aziendale. La strategia

aziendale unifica le politiche delle singole aree

funzionali.

• La strategia aziendale si compone di due

elementi fondamentali:

– l’orientamento strategico di fondo (OSF) è

l’insieme di idee-guida, di valori e di

atteggiamenti che definiscono l’identità,

effettiva o ricercata, dell’impresa: che cosa

l’impresa fa o vuol fare, come e perché fare

impresa <8filosofia gestionale e organizzativa).

In quali aree competitive l’impresa vuole

operare, in che modo intende affrontare la

concorrenza, quali decisioni strategiche sul

piano finanziario..tecnologico…di marketing…

– gli indirizzi strategici in cui l’OSF si

concretizza( sono rappresentati da scelte

strategiche che definiscono in quali arene

competitive l’azienda intende operare e in che

modo intende affrontare la concorrenza, come

intende gestire gli attori istituzionali, quali

decisioni strategiche prenderà a livello

finanziario, tecnologico, di marketing e così

via )

uniteratà delle combinazioni

l’

economiche

I caratteri di unitarietà delle combinazioni

economiche sono:

– complementarietà, che si manifesta tra:

• fattori produttivi, ad es.: il lavoro è

complementare all’impiego di impianti nella

attività di trasformazione fisico tecnica

• insiemi di operazioni, ad es.: le attività di

vendita sono complementari a quelle di

trasformazione per lo svolgimento delle

combinazioni economiche

– fungibilità, che si manifesta tra:

• differenti fattori produttivi, ad es.: nell’ambito

di uno stesso processo di trasformazione fisico

tecnica, lavoro e impianti possono essere tra

loro fungibili

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
176 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaiafarina95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e organizzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof D'amore Mariano.