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Riassunto esame Economia Aziendale, prof. Lucarelli, libro consigliato Economia Aziendale, Schmitter Pag. 1
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Come democratizzare l'Unione Europea e perché?

L'argomento del libro è la democratizzazione e l'integrazione a livello europeo e porta a suggerimenti per riformare e rendere l'Unione Europea più democratica.

L'autore innanzitutto definisce l'Europolity, il sistema costituzionale e di governo dell'Europa che non ha ancora acquisito il suo profilo istituzionale. Si dice che l'U.E. non è una democrazia, e perché diventi tale ha bisogno di nuove regole.

L'U.E. è visto come un ordine inedito che non assomiglia né ad un'organizzazione intergovernativa né ad uno stato sopranazionale. Le forze congiunturali spingono l'Europolity in direzioni verso le quali non è possibile prevedere un equilibrio nel prossimo futuro, direzioni che derivano:

  • Problema allargamento dell'est.
  • Crescita del problema del deficit.
  • Crescente bisogno di affrontare temi di scienza europea.

All’indomani della guerra fredda, si è verificato un incremento della politicizzazione nelle questioni dell’integrazione. Perché questa forma di politica si trasformi in una democrazia, è necessario sperimentare nuove forme di cittadinanza, rappresentanza e capacità decisionali dei governanti. I cittadini rappresentano l’elemento disturbo dei regimi democratici.

Brubaker propone 6 regole di cittadinanza, in base alle quali sarebbe definita la concezione idealistica di cittadinanza.

UNITARIA: tutti i detentori dello status hanno uguali diritti. Ora questo non succederebbe se l’unione europea imboccasse la strada del consorzio e del condominio.

CONSORZIO: numero fisso precisato di nazioni che decidano quali obblighi assumere.

CONDOMINO: numero variabile di nazioni, varie europe (del commercio, di energia, dell’ambiente) dove ogni nazione decide quali a quali parti/patti aderire. In entrambi i casi i membri sarebbero in grado di scegliere differenti pacchetti.

SACRA: i

cittadini devono essere pronti a sacrificarsi per lo stato e per la comunità che garantisce loro la condizione di cittadinanza.

NAZIONALE: l'appartenenza deve basarsi su una comunità che sia contemporaneamente politica e culturale. Un tempo l'acquisizione della cittadinanza implicava l'adesione ad una comunità nazionale e ben definita, ora non è più una garanzia di appartenenza per gli individui.

DEMOCRATICA: i cittadini dovrebbero avere il diritto di partecipare in modo significativo al governo e all'accesso alla cittadinanza dovrebbe essere aperto a tutti i residenti così che nel lungo periodo residenza nella comunità e cittadinanza vengano a coincidere. Affinché l'U.E riprenda energia non solo sono necessarie riforme che si limitino a far funzionare meglio le istituzioni, ma alegare ad un rapporto maggiore i governanti con i suoi cittadini. L'idea è la partecipazione politica, ma questa è

sempre minore.
UNICA: ogni cittadino deve appartenere ad una comunità politica ed una sola. Oggi infatti la non corrispondenza di questo non genera alcun problema.
CONSEQUENZIALE: la cittadinanza deve comportare importanti privilegi politici e sociali che distinguano i suoi detentori dai non.
Brubaker dice che questi 6 criteri potrebbero essere applicati per cittadinizzare l'Europolity ma con cautela perché modello obsoleto.
INDIVIDUALE: altro criterio discusso per la cittadinanza è un attributo che può essere esercitato solo da individui e dalla famiglia come unità collettiva.
Alcune proposte in merito sono state fatte:
- inserimento di referendum diretti nel sistema elettorale europeo.
- differenziazione tra le elezioni europee delle loro controparti nazionali fra l'eurovotante e la sua rappresentanza presso l'europarlamento.
- che gli eurocittadini avessero più tempo per votare ed esprimessero la loro volontà per posta o meglio per.

posta elettronica-- L'U.E. potrebbe diventare il primo paese di mondi a portare la cittadinanza universale, cioè a garantire il primo diritto di cittadinanza alla comunità fin dalla nascita.

VANTAGGI POLITICI:

  • renderebbe più orientata al futuro la nascente eurodemocrazia
  • dialogo intergenerazionale-- i bambini considerino responsabili i loro genitori per le scelte fatte
  • eliminazione di forme di potenza, eurostipendio cioè il pagamento mensile di una certa somma di essi.

I principali agenti della democrazia sono i rappresentanti, i cittadini possono eleggerli o scegliere di sostenere un partito, le associazioni, ma sono questi a svolgere il concreto lavoro di governo.

Se fossi sicuro di riuscire a imporre una eurosovranità potrebbero bastare i consueti meccanismi federali di pari status per i partecipanti. Se invece sono nello scenario di una diversità indefinita la democratizzazione dipenderà dalla capacità di mantenere modalità.

Più consone a rappresentare gli interni e le passioni dei cittadini. Queste mansioni potrebbero essere:

Rappresentanza universale, ma proporzionalmente proporzionale: si realizza attraverso l'accettazione volontaria di sottoporsi a un minimo comune denominatore di obblighi. Es. ogni paese dovrebbe avere diritto a un numero di membri del parlamento europeo grosso modo proporzionale alla sua popolazione.

Rappresentanza funzionale differenziale: riguarda il caso in cui l'E.P. si riunirebbe solo in certe occasioni cerimoniali per l'approvazione di sostanziali modifiche e per l'ingresso di nuovi membri. La maggior parte delle deliberazioni e decisioni sarebbe presa da un serie di "sub-parlamenti funzionali".

Circoscrizioni e candidature variabili dei MEP: nel lungo periodo bisogna modificare le circoscrizioni elettorali. Non succederà gran che in quanto i membri del MEP beneficiano di regole che garantiscono loro tre cose:

  1. Per la maggior

Parte dei deputati europei sono eletti da liste chiuse che rappresentano il paese nel suo insieme. Il controllo sulla formazione di queste liste è esclusivamente nelle mani delle segreterie dei partiti nazionali. I fondi per finanziare la campagna delle euro-elezioni sono versati direttamente a queste stesse segreterie.

Idealmente, gli eurocittadini dovrebbero avere voce nel processo di candidatura, attraverso primarie o assemblee locali di partito, ma ciò si osserva raramente nella politica interna degli stati membri, figuriamoci se si attua a livello sopranazionale.

"Vouchers" per le euro-associazioni e gli euro-movimenti: occorre quindi una rappresentanza che salvaguardi gli interessi non solo economici e nazionali ma anche altri di carattere sopranazionale. Propongo quindi tre riforme della natura delle associazioni liberali:

  1. LA CREAZIONE DI UNO STATUS SEMIPUBBLICO PER LE ASSOCIAZIONI D'INTERESSE E I MOVIMENTI SOCIALI

Al fine di incoraggiare i cittadini

a diventare migliori cioe’ a considerarsi gli unicon gli altri sulla base di un maggiore rispetto e parita’, e dedicare maggioreattenzione al pubblico europeo nel suo complesso, cioe’ ad articolare i problemiche trascendono i problemi nazionali.

(2)IL FINANZIAMENTO DI QUESTE SOCIETA’ ATTRAVERSOCONTRIBUTI OBBLIGATORINon si intende la creazione di nuove tasse. Ma questa proposta poggiaprecisamente sull’esigenza di sviluppare un nuovo metodo di finanziamento dellamediazione di interessi; esso sara’ indipendente dalla capacita’ del singolo cittadinodi pagare e comportera’ un’estrazione involontaria di risorse da tutti coloro che allafine ne trarranno beneficio.

(3)LA DISTRIBUZIONE DI QUESTI FONDI TRAMITE “BUONI PUBBLICI”(CITIZEN VOUCHERS )Cioe’ unita’ appositamente ideate, non trasferibili che possono essere assegnate alleassociazioni di interesse a livello europeo con uno statuto semipubblico. Lecaratteristiche

Dei vouchers sono:

  • non si prestano a sperperi o corruzione
  • incoraggiano ognuno sulla natura dei propri interessi
  • consentono di estendere il principio di eurocittadinanza e il versante competitivo dell'eurodemocrazia senza improvvise richieste ai cittadini né minacce dirette alle consolidate posizioni delle élite.
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anita K di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Lucarelli Alberto.