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TRASPORTO.

NELLE AZIENDE DI CREDITO E DI ASSICURAZIONE LA TRASFORMAZIONE TECNICA È DATA PRINCIPALMENTE DA OPERAZIONI

DI TRASFORMAZIONE LOGICA EX SI REGISTRANO POSIZIONI DI CREDITO DEBITO DI COPERTURA DI RILASCIO DI INCASSO E

PAGAMENTO PER LE FAMIGLIE LE OPERAZIONI DI TRASFORMAZIONE TECNICA SONO IL TRASPORTO E LA CONSERVAZIONE

)

DI ALIMENTI LA PULIZIA E MANUTENZIONE DI MOBILI O DELL’ABITAZIONE

I processi di produzione e di consumo si attuano all’interno dei vari istituti, ma questi istituti non

sono economicamente isolati gli uni e gli altri ma bensì sono collegati tra loro tramite reti di scambi.

Oltre alle operazioni di trasformazione tecnica gli istituti svolgono OPERAZIONI DI

NEGOZIAZIONE. Le negoziazioni si classificano secondo l’oggetto scambiato; e molte di

queste hanno per oggetto BENI PRIVATI (alimenti automezzi immobili d’abitazione e industriali), altre

invece hanno per oggetto la DISPONIBILITÀ DI MEZZI MONETARI (capitali di prestito e di rischio);

COPERTURA DI RISCHI, IL LAVORO inoltre rientrano nelle operazioni di negoziazione L’EROGAZIONE

DI SERVIZI PUBBLICI DA parte dello stato

Le negoziazioni si svolgono secondo una molteplicità di condizioni di scambio e di forme contrattuali

dove spesso si aggiungono le cooperazioni e competizioni dei diversi istituti; l’insieme omogenei di

scambi formano i mercati.

Tutte le imprese svolgono attività di produzione economica; però non tutte attuano l’attività di

produzione di beni; (imprese commerciali di credito assicurative non producono beni)

Il FINE DELL’IMPRESA È LA PRODUZIONE DI REDDITI (remunerazione del lavoro e del capitale

proprio) mentre la PRODUZIONE ECONOMICA; (produzione di beni o lo svolgimento di particolari

negoziazioni) È IL MEZZO.

L’ATTIVITÀ ECONOMICA è un insieme di operazioni attraverso le quali i beni sono

trasformati con l’impiego di energie umane e materiali, in modo da renderli idonei a

soddisfare i bisogni.

L’attività economica di produzione si attua con l’impiego di CONDIZIONI DI PRODUZIONE o anche

chiamati FATTORI PRODUTTIVI:

il complesso insieme dei fattori produttivi include ogni elemento o circostanza che direttamente o

indirettamente contribuisce a rendere possibile; facilitare o ostacolare la produzione economica

dell’impresa: rientrano nei fattori produttivi;

• LE MATERIE PRIME componenti e servizi acquistati dall’impresa

• GLI IMMOBILI GLI IMPIANTI ATTREZZATURE

• IL LAVORO OPERATIVO E DIRETTIVO E DI GOVERNO ECONOMICO

• LA TERRA

• I BENI PUBBLICI

• I BENI LIBERI

Tra tutti i fattori di produzione hanno rilievo LE CONDIZIONI PRIMARIE DI PRODUZIONE poiché si

tratta di condizioni di produzione fondamentali per l’impresa e perché sono fattori di produzione cui

natura e le modalità di apporto sono tali da suscitare nelle persone interessi economici e sono: IL

LAVORO di ogni specie prestato dalle persone all’impresa e il CAPITALE DI RISPARMIO

conferito a titolo di rischio e denominato anche capitale proprio.

Queste 2 condizioni primarie di produzione fanno a capo a una o più persone che compongono il

SOGGETTO ECONOMICO d’impresa ossia l’insieme delle persone che hanno interessi

economici primari nell’impresa e che di conseguenza hanno il diritto e dovere di

governare la stessa impresa.

Per oltre due secoli, i giuristi hanno rappresentato l’essenza economica della persona umana usando

la figura DELL’HOMO OECONOMICUS, soggetto egoista, orientato alla massimizzazione dei

propri redditi in maniera coerente/razionale e previdente nel tempo.

Le moderne ricerche economiche tendono, invece, ad adottare/associare la figura di persona umana,

membro di una SOCIETÀ, che svolge l’attività economica per soddisfare i propri bisogni.

Queste società compiono le loro scelte economiche con razionalità limitata e condividono i valori

della solidarietà, della lealtà e del progresso.

Nella psicologia delle persone esiste un fattore che influenza il comportamento di ciascuno

attraverso esperienze di mercato e le scelte sono dettate da preferenze che, a loro volta, sono

influenzate da bisogni fondamentali, da abitudini, dalle caratteristiche dei beni, da esperienze

passate, dalle caratteristiche delle persone con cui s’interagisce, con l’obiettivo di massimizzare il

proprio benessere individuale.

L’Attività Economica comporta una serie di continue scelte e decisioni che le persone

seguono attraverso la logica della razionalità assoluta o limitata. Il soggetto che prende una

decisione, adottando la razionalità assoluta, è in grado d’identificare il problema da affrontare, gli

obiettivi da raggiungere saranno perfettamente chiari, tutte le informazioni sono disponibili, compirà

un esame esaustivo di tutte le conseguenze legate alle diverse scelte, le alternative saranno

confrontabili ed il decisore sceglierà l’alternativa migliore.

Acquisire informazioni perseguendo razionalità assoluta, comporta costi e tempi, poiché essendo

disponibili solo in parte, si possono presentare contrasti fra le alternative ed il decisore, dovrà tener

conto anche delle preferenze della collettività. per questi motivi LA RAZIONALITÀ ASSOLUTA,

IN REALTÀ È UN MODELLO AUTOPTICO, LIMITATO.

Secondo l’economista HERBERT SIMON, gli individui, più che fare scelte ottimali fanno

scelte soddisfacenti, per i vincoli svolti dalle organizzazioni e per i limiti imposti dal

sistema cognitivo umano. Il decisore parte da attese iniziali, una prima ricerca porta ad

individuare qualche possibile soluzione, la valuta e si potranno avere caratteristiche inferiori, pari o

superiori rispetto alle attese. In seguito avviene la correzione delle attese, attraverso cui il decisore

esamina altre possibili soluzioni, valuta le alternative ed infine avviene la scelta. Per perseguire i loro

fini, le persone interagiscono tra loro sia occasionalmente sia in maniera più o meno stabile.

L’azione individuale nell’ambito di una società produce benefici individuali e collettivi, l’ottenimento

di tali benefici richiede comportamenti appropriati che sono influenzati dall’appartenenza dei singoli

a gruppi sociali ed a collettività.

Il GRUPPO SOCIALE è composto da un piccolo numero di componenti che condividono

valori di fondo, è orientato al perseguimento di obiettivi comuni, si forma

spontaneamente, ha una struttura sociale interna, sviluppa norme che tutti i membri

devono rispettare, è coeso e permane nel tempo se si raggiunge un equilibrio tra quello

che ciascun membro fornisce al gruppo e quello che si ottiene, decade quando si rompe

quest’equilibrio. Ogni gruppo sociale deve avere UN LEADER che lo guidi, una debole leadership

porta al declino del gruppo. Attorno ad ogni persona che occupa una certa posizione in una

collettività si forma un SISTEMA DI ATTESE DI COMPORTAMENTO , ossia un RUOLO . Un gruppo è

in equilibrio quando i ruoli sono coerenti e complementari, se le attese sono incoerenti ed

incompatibili si originano tensioni di ruolo che compromettono l’efficacia e l’esistenza del gruppo.

Ogni giorno le imprese prendono svariate decisioni, e per sostenerle al meglio devono essere fra

loro coordinate, coerenti ed in concorrenza. Ogni processo decisionale richiede l’impiego di tempo ed

energia da parte dei decisori, tali risorse essendo scarse, possono comportare che alcuni processi

decisionali inizino ma siano subito conclusi, mentre altri possono arenarsi senza neanche iniziare. Le

scelte che scaturiscono dai processi decisionali implicano l’utilizzo di risorse limitate e di

conseguenza scelte e soluzioni possono essere in concorrenza fra loro, infatti, uno stesso problema

può trovare più soluzioni e spetterà ai decisori scegliere quella più soddisfacente da adottare.

Nelle decisioni le persone apportano ai problemi differenti priorità ed attribuiscono un’elevata

criticità. Una scelta si compie se viene presentata in modo compiuto e convincente come risposta ad

un problema percepito come rilevante ed urgente. I processi decisionali delle imprese sono

parzialmente strutturati con meccanismi di razionalità e le loro strutture organizzative sono

influenzate da procedure e routine che, si suppone, coerenti con gli stessi obiettivi aziendali.

L’attività economica svolte dalle persone è soggetta a spinte divergenti, poiché le persone

hanno differenti valori e bisogni e le risorse disponibili sono limitate. La ragion d’essere

della società e la condizione essenziale per il loro efficace funzionamento è la

COOPERAZIONE tra le persone che vi fanno parte, che produce una RENDITA

ORGANIZZATIVA che spetta a tutti quelli che cooperano.

Tuttavia l’imperfetta conoscenza dei contributi individuali e dei risultati realizzabili, dà inizio ad una

serie di comportamenti opportunistici che porteranno a loro volta, sfiducia nel personale. La

costituzione di un rapporto di fiducia nasce da comportamenti virtuosi, funzionali dalla

massimizzazione del benessere individuale e ciò porterà l’individuo ad avere buone relazioni sociali,

bassi costi di transazione, ideali di giustizia, equilibrio e progresso.

Tali concetti sono espressi da DOUGLAS MCGREGOR con l’analisi delle profezie auto

verificanti ossia la Teoria di X e Y. Che Descrivono due modelli opposti di motivazione della

forza lavoro.

La Teoria X e la Teoria Y hanno a che fare con la percezione che i responsabili hanno dei propri

collaboratori a prescindere dal modo in cui in genere si comportano. Sono un promemoria salutare e

semplice delle regole per la gestione delle persone che, sotto la pressione lavorativa giornaliera,

sono troppo facilmente dimenticate.

Teoria X (Stile di gestione autoritario)

Secondo la Teoria X, il responsabile/azienda sostiene che i dipendenti sono intrinsecamente pigri e

inclini a sfruttare qualsiasi occasione per evitare i carichi di lavoro. Questa visione porta il

management a sviluppare sistemi di controllo dei propri collaboratori. Secondo questa teoria, i

dipendenti mostrano poca ambizione ed evitano l’assunzione di responsabilità in assenza di un

sistema di incentivazione delle performance. I responsabile che fondano il loro comportamento sulla

teoria X si basano molto sulla minaccia e la coercizione per ottenere il rispetto dei loro dipendenti

creando un'atmosfera punitiva e di sfiducia.

Con questo stile di gestione, si tenderà ad incolpare i dipendenti, senza prendere in considerazione

altri fattori (procedure aziendali, politiche aziendali, mancanza di formazione adeguata, ecc.).

La teoria Y (Stile di gestione partecipativa)

Nella Teoria Y, il management ritiene che i collaboratori possano essere ambiziosi e auto-motivati.

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Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
6 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lady smile di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Villa Gabriele.