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CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE TIPI DI COSTI
Dati utilizzati per il calcolo:
- Effettivi
- Standard
Momento di calcolo:
- Preventivi
- Consuntivi
Rapporto tra costi e volumi di produzione:
- Variabili
- Fissi
- Semivariabili
Oggetto per il quale sono stati consumati i fattori produttivi:
- Speciali
- Comuni
- Generali
Riferimento agli oggetti di calcolo:
- Diretti
- Indiretti
Destinazione:
- Produzione
- Distribuzione
- Amministrativi
- Finanziari
- Tributari
Fattori produttivi di riferimento:
- Reali
- Figurativi
Controllabilità:
- Controllabili
- Non controllabili
LA BREAK EVEN ANALYSIS
La break even analysis (b.e.a.) è una tecnica utile in sede di controllo dei costi, alla quale si può ricorrere per la soluzione di problemi riguardanti la redditività dell'azienda. Permette di evidenziare l'andamento dei costi e dei ricavi in determinate ipotesi e di individuare il punto di equilibrio (b.e.p.), cioè il livello di produzione e di vendite in corrispondenza del quale viene raggiunto il pareggio tra costi e ricavi.
La b.e.a., mediante l'elaborazione del diagramma di redditività, è un utile strumento per la definizione delle scelte da compiere in relazione all'assetto produttivo e alle politiche di mercato. L'analisi del punto di equilibrio permette di determinare a quale ammontare di ricavi deve mirare l'azienda per ottenere dei profitti e consente di analizzare la redditività globale o di singole produzioni, sia in fase preventiva sia a consuntivo, per studiare i cambiamenti che sono intervenuti nell'andamento dei costi e dei ricavi e intraprendere le eventuali azioni correttive. Utili informazioni si possono trarre in merito alle conseguenze sulla redditività derivanti da variazioni nei costi variabili unitari, nelle quantità vendute, nei prezzi di vendita, nei costi fissi. Nell'elaborazione del diagramma di redditività, si parte normalmente dall'ipotesi che le quantità prodotte coincidano con quelle vendute e cheIl volume dei ricavi e il costo variabile complessivo variano in misura direttamente proporzionale al variare delle quantità, in modo tale che il prezzo e costo variabile unitari si mantengano costanti. In realtà, difficilmente queste situazioni si verificano, così come è raro che un'azienda produca un solo tipo di prodotto. Tuttavia, il diagramma di redditività è comunque utile, in quanto lo si utilizza come indicatore di tendenza nell'analisi della situazione economica dell'azienda, adattando poi i risultati alla realtà più complessa.
Il punto di equilibrio si ha quando si verifica l'uguaglianza: RT = CT e si ottiene risolvendo un'equazione, dopo aver sostituito a RT = CT i singoli elementi. Si ha: da cui q = ____CF_____P x q = CF + cv x q p - cv
La differenza tra prezzo e costo variabile unitario, posta a denominatore, costituisce il margine di contribuzione unitario (mc), che esprime il contributo di ogni
unità prodotta (o venduta) alla copertura dei costi fissi. La quantità corrispondente al punto di equilibrio è data dal rapporto fra i costi fissi totali e il margine di contribuzione unitario.
Nell'ambito del controllo dei costi, la break even analysis permette di cogliere gli effetti sulla redditività delle variazioni sia nei costi fissi che nei costi variabili:
1. Variazioni nei costi fissi: se i costi fissi aumentano, la retta dei costi totali si sposta verso l'alto senza che se ne modifichi la pendenza. Il punto di pareggio può essere raggiunto per mezzo di un aumento della produzione. Se i costi fissi diminuiscono, il punto di pareggio si raggiunge in corrispondenza di un quantitativo di produzione inferiore per cui, a parità di condizioni, aumenta l'utile.
2. Variazioni nei costi variabili: se i costi variabili aumentano, si accentua l'inclinazione verso l'alto della retta e anche il punto di pareggio si trova
Incorrispondenza di un maggiore quantitativo di produzione; se diminuiscono, viceversa, si sposta verso il basso.
La break even analysis offre inoltre informazioni sulle conseguenze di una variazione del prezzo di vendita e delle quantità prodotte e vendute.
I risultati della break even analysis devono essere analizzati con cautela, tenendo conto dei suoi limiti:
- È sempre più difficile, in realtà, separare nettamente i costi fissi da quelli variabili: esistono i costi semivariabili e semi fissi in cui le due componenti coesistono;
- La presenza di rimanenze, in buona parte delle aziende organizzate in modo tradizionale, fa sì che la quantità prodotta non sia uguale a quella venduta;
- Le aziende, generalmente, realizzano più di un prodotto: i diversi tipi di prodotti vengono venduti secondo un mix che varia continuamente nel tempo, determinando una variazione dei ricavi non lineare come supposto della break even analysis;
- I costi fissi non sono
Naturalmente, una misura relativa, in quanto dipende dai criteri con i quali sono stati scelti i costi parametrici. Da qui deriva l'importanza della fase di determinazione dei costi di riferimento: una determinazione troppo ottimistica, per esempio, rischierà di far apparire al momento del confronto, l'azienda più efficiente di quanto non sia in realtà; viceversa, una determinazione troppo severa dei parametri, rischierà di evidenziare il mancato raggiungimento di un grado di efficienza in realtà impossibile da realizzare.
Nel controllo dei costi si fa riferimento a due categorie:
- I costi di budget: vengono definiti in sede di elaborazione del budget operativo d'esercizio e dei budget settoriali. La loro determinazione si basa sulle caratteristiche della futura produzione, tenendo conto delle reali ed effettive potenzialità dell'azienda. Il loro calcolo avviene in relazione a produzioni che sono state programmate con
precisione e che saranno effettivamente ottenute.Essi anticipano i costi che dovranno essere sostenuti dall'azienda nell'ambito di precise situazioni operative.
- i costi standard: sono costi stabiliti in base ad una situazione operativa ipotetica. La loro determinazione non avviene in sede di programmazione della produzione, ma serve per definire i livelli di efficienza operativa che vengono ritenuti ipoteticamente soddisfacenti dall'azienda. La loro utilità operativa nasce dal fatto che possono offrire informazioni, per esempio, sull'opportunità o meno di una scelta produttiva, senza che questa sia stata ancora programmata dall'azienda.
4. I COSTI STANDARD
Il controllo dei costi mediante il calcolo e il confronto con gli standard presuppone il ricorso da parte dell'azienda alla definizione dei centri di costo e alla localizzazione dei costi nei centri.
Esistono diversi tipi di standard:
- normali: si riferiscono a condizioni di efficienza medie,
raggiungibili dalle aziende in situazioni operative normali; - correnti: si riferiscono a condizioni effettivamente riscontrabili in azienda; sono standard operativi e vengono aggiornati frequentemente in relazione alle mute condizioni di operatività aziendale; - ideali: si riferiscono alle migliori condizioni possibili per l'azienda, tali da determinare il minimo dispendio con il massimo rendimento dei fattori produttivi; sono praticamente irraggiungibili, ma costituiscono comunque un incentivo e un traguardo al quale l'azienda mira, per il quale la misurazione dei risultati avverrà in termini di minore o maggiore scostamento dagli standard; - di base: si riferiscono a condizioni di efficienza in base ad una situazione e ad un momento di partenza, rispetto al quale vengono poi misurate le variazioni, soprattutto per verificare la crescita dell'azienda stessa. Gli standard che vengono utilizzati nella programmazione e controllo dei costi sono gli standard.correnti: grazie al confronto con i risultati ottenuti è possibile attuare materialmente il controllo dei costi, isolare le cause degli scostamenti, migliorare le condizioni di efficienza dei processi produttivi aziendali.
La determinazione dei costi standard avviene attraverso una serie di fasi, che partono dalle informazioni a disposizione dell'azienda in merito ai fattori produttivi e alle condizioni in cui opera. Si tratta di operazioni complesse, che richiedono un'attenta valutazione di tutte le variabili interessate.
Le fasi di determinazione degli standard sono le seguenti: determinazione del grado di efficienza richiesto; fissazione delle modalità e dei tempi per compiere le operazioni necessarie; calcolo dei costi standard a livello di singolo prodotto e di produzione globale.
La determinazione del grado di efficienza, cioè del rendimento richiesto ai fattori produttivi, avviene a livello di centri di costo, per ciascuno dei quali viene individuato un
responsabile che dovrà rispondere dell'utilizzo dei fattori. Il rendimento dei fattori produttivi viene espresso, per esempio, sotto forma di numero di pezzi prodotti da ciascuno addetto, scarti di materia prima ritenuti accettabili, tempo di pausa tra la realizzazione di un pezzo e di quello successivo ecc. Le modalità e i tempi per la realizzazione delle varie lavorazioni vengono determinate suddividendo ogni operazione in attività elementari, ognuna delle quali verrà definita e misurata in modo tale da ottenere la combinazione globale più opportuna. Il calcolo del costo standard avviene prima a livello di singolo prodotto, poi viene esteso all'intera produzione. Il costo standard di un prodotto si determina moltiplicando la quantità standard dei fattori produttivi necessari per i rispettivi prezzi standard, secondo la