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2.5 Conferimenti dei soci

Talora le immobilizzazioni materiali vengono apportate dai soci in sede di costituzione della società o in occasione di operazioni di aumento del Capitale Sociale.

Esempio. In data 8 febbraio viene costituita una società mediante l’apporto di un terreno per un valore di € 45.000,00.

  1. Sottoscrizione Capitale Sociale
    • Azionisti c/sottoscrizione a Capitale Sociale

    8/2 45.000,00

  2. Conferimento del terreno
    • Terreni a Azionisti c/sottoscrizione

    8/2 45.000,00

Azionisti c/sottoscrizione: SP Att., A) Crediti v/soci per versamenti ancora dovutiCapitale Sociale: SP Pass., A) Patrimonio Netto, I) Capitale SocialeTerreni: SP Att., B) Immobilizzazioni, II) Materiali, 1) Terreni e fabbricati

2.6. Contributi

Le aziende industriali, in alcune circostanze, possono beneficiare dei cosiddetti contributi in conto impianti, rappresentati da somme concesse a fondo perduto (senza rimborso e senza interessi) dallo Stato o da altri Enti pubblici al fine di agevolare l’azienda nel costruire o ampliare le proprie immobilizzazioni materiali. A volte sono totali, cioè coprono l’intero ammontare della spesa, altre volte parziali.

La registrazione del contributo avviene mediante il cosiddetto metodo reddituale, il cui nome deriva dal fatto che il contributo viene iscritto, direttamente o indirettamente, a vantaggio del Conto Economico, nel senso che il contributo medesimo si identifica in un ricavo straordinario. La rilevazione deve essere fatta nel momento della delibera formale di erogazione e dell’oggettivo accreditamento in banca. Il contributo viene contabilizzato in qualità di ricavo pluriennale, che in quanto tale deve essere riscontato agli esercizi successivi, dal momento che il suo valore deve essere spalmato su un arco temporale pari al numero di anni di competenza economica del bene cui si riferisce.

Esempio. In data 1/3 viene acquistato un impianto per € 12.500,00 (+IVA 20%). Il giorno successivo la Regione rende disponibile l’importo di € 4.000,00 a titolo di contributo in c/impianti. In sede di assestamento, si tenga conto che le immobilizzazioni materiali sono ammortizzate su un periodo di 10 anni.

  1. Fatturazione dell’acquisto
    • Impianti a Debiti v/fornitori Imm.
    • IVA a credito

    1/3 12.500,00 15.000,002.500,00

  2. Erogazione del contributo
    • Crediti per contributi c/impianti a Contributi c/impianti

    2/3 4.000,00

  3. Accreditamento in banca
    • Banca c/c a Crediti per contributi c/impianti

    2/3 4.000,00

4) Calcolo del risconto

31/12

  • Contributi c/impianti a Risconti passivi 3.600,00

5) Ammortamento

31/12

  • Amm.to Impianti a Fondo amm.to Impianti 1.250,00

Impianti: SP Att., B) Immobilizzazioni, II) Materiali, 2) Impianti e macchinario

IVA a credito: SP Att., C) Attivo circolante, II) Crediti, 4-bis) crediti tributari

Debiti v/fornitori Imm.: SP Pass., D) Debiti, 7) debiti v/fornitori

Crediti per contributi c/impianti: SP Att., C) Attivo circolante, II) Crediti, 5) verso altri

Contributi c/impianti: CE, A) Valore della produzione, 5) altri ricavi e proventi

Banca c/c: SP Att., C) Attivo circolante, IV) Disponibilità liquide, 1) Depositi bancari e postali

Risconti passivi: SP Pass., E) Ratei e risconti

Amm.to Impianti: CE, B) Costi della produzione, 10) ammortamenti e svalutazioni, b) Imm. mat.

Fondo amm.to Impianti: SP Att., a riduzione del valore “Impianti”

I contributi possono essere anche in conto esercizio, cioè vengono sempre rilasciati a

fondo perduto dallo Stato o da altri Enti pubblici, ma il loro scopo è quello di coprire una

parte dei costi di esercizio (cioè ad integrazione dei ricavi di esercizio). Se si riferiscono a

costi di esercizi precedenti, devono essere inseriti tra i proventi straordinari, altrimenti tra il

valore della produzione alla voce A) 5) Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei

contributi in conto esercizio.

Esempio. In data 15 ottobre l’azienda riceve un contributo in conto esercizio per €

1.000,00.

1) Erogazione del contributo

  • 2/3 Crediti per contributi c/esercizio a Contributi c/esercizio 1.000,00

2) Accreditamento in banca con ritenuta

  • 2/3 a Crediti per contributi c/esercizio 1.000,00
  • Banca c/c 960,00
  • Erario/ritenute6 40,00

Crediti per contributi c/esercizio: SP Att., C) Attivo circolante, II) Crediti, 5) verso altri

Contributi c/esercizio: CE, A) Valore della produzione, 5) altri ricavi e proventi

Banca c/c: SP Att., C) Attivo circolante, IV) Disponibilità liquide, 1) Depositi bancari e postali

Erario c/ritenute: SP Att., C) Attivo circolante, II) Crediti, 4-bis) crediti tributari

2.7. Beni gratuitamente devolvibili

Sono beni strumentali che, nell’ambito di una convenzione di concessione, dovranno

essere devoluti gratuitamente all’Ente concedente al termine del contratto.

Di conseguenza, durante il periodo di concessione, l’azienda dovrà predisporre i mezzi

finanziari adeguati per sostenere la devoluzione gratuita finale. Ciò avviene ripartendo il

costo dei beni su tutti gli esercizi di durata della concessione. Tale meccanismo, che prende

il nome di ammortamento finanziario, ha quindi lo scopo di ripristinare il capitale investito in

questi beni.

Alla data dell’incasso, la società subisce la ritenuta prevista dall’art. 28 del D.P.R. 600/73 nella

misura del 4% sui contributi in conto esercizio.

1) Rivalutazione monetaria

15/2

  • Impianti a Riserva di rivalutazione monetaria ex lege 342/2000 7.000,00
  • Fabbricati a Riserva di rivalutazione monetaria ex lege 342/2000 2.000,00
  • Macchinari a Riserva di rivalutazione monetaria ex lege 342/2000 1.000,00
  • Debiti tributari a Debiti tributari 1.900,00

Passando a considerare la seconda fattispecie, c’è da dire che talvolta si verificano fatti che determinano un aumento del valore intrinseco di un bene. Riconoscere appunto questo maggior valore significa operare una rivalutazione economica. E’ ammissibile solo nei limiti delle deroghe di cui al IV comma dell’art. 2423 C.C. e ne può costituire un esempio il cambio di destinazione o un aumento del valore d’uso del bene. La rivalutazione comporta la creazione di una riserva indisponibile, che rimarrà tale fintanto che il bene non sarà venduto; soltanto allora sarà possibile liberare la riserva e registrare la plusvalenza derivante dalla vendita. Tuttavia, tale riserva può essere resa disponibile gradualmente attraverso il processo di ammortamento dei beni rivalutato. Analizziamo distintamente i seguenti casi:

Esempio. In data 5 gennaio un terreno agricolo viene dichiarato edificabile. Supponiamo che un perito stimi che oggi il terreno, tenendo conto il valore di mercato, non valga più 5.000,00, ma 15.000,00. Dopo un mese la società vende il terreno per € 15.000,00.

1) Rivalutazione economica

5/1

  • Terreni a Riserva indisponibile da rivalutazione economica 10.000,00

2) Vendita del terreno

5/2

  • Banca c/c a Terreni 15.000,00

3) Liberazione della riserva e rilevazione della plusvalenza

5/2

  • Riserva indisponibile da rivalutazione economica a Plusvalenze 10.000,00

Esempio. In data 15 febbraio gli amministratori della società decidono di rivalutare l’impianto che è iscritto in bilancio per € 60.000,00 e ammortizzato per € 36.000,00 (ammortamento a quote costanti su cinque esercizi). La rivalutazione è del 50%. A fine esercizio, l’impianto rivalutato continua ad essere ammortizzato del 20%, liberando

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
13 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia Aziendale II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Cecchi Massimo.