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IL BILANCIO E IL SISTEMA DI VALORI
La gestione dell'azienda è un fenomeno unitario; per valutarla si ricorre alla divisione in esercizi amministrativi che sono le operazioni compiute nell'ambito di periodi di tempo limitati e corrispondenti all'anno solare chiamati periodi amministrativi.
L'interruzione tra un esercizio amministrativo ed un altro è soltanto ideale; in quanto le operazioni di gestione sono tutte legate, ciò vuol dire che alla chiusura di un esercizio ci sono delle operazioni in corso, la cui determinazione non può essere sicura.
Uno strumento di rilevazione utile per rappresentare le fasi del ciclo aziendale è il bilancio di esercizio, un documento contabile che permette di determinare periodicamente il capitale ed il risultato di gestione di un'impresa e dal quale è possibile ricavare informazioni circa la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della stessa.
Il bilancio si compone di tre
produzione: fattori utili per una specifica produzione (macchinari, attrezzature)• La seconda sezione comprende le passività (fonti di finanziamento dell'azienda). Le fonti di finanziamento possono essere:Capitale proprio: risorse finanziarie fornite dai proprietari dell'azienda (capitale sociale, riserve)• Capitale di terzi: risorse finanziarie fornite da terzi (prestiti, debiti)• Il netto patrimoniale rappresenta la differenza tra le attività e le passività dell'azienda, e indica il valore del patrimonio netto dell'azienda. Il conto economico è il documento che mostra il risultato economico ottenuto dall'azienda durante un determinato periodo. Esso evidenzia i ricavi e i costi sostenuti dall'azienda, permettendo di valutare se l'azienda ha ottenuto un utile o una perdita nel periodo considerato. La nota integrativa è un documento descrittivo che fornisce ulteriori informazioni e dettagli sullo stato patrimoniale e sul conto economico. Essa fornisce spiegazioni sulle voci presenti nei documenti contabili e fornisce informazioni aggiuntive che possono essere utili per comprendere meglio la situazione finanziaria dell'azienda. In conclusione, lo stato patrimoniale, il conto economico e la nota integrativa sono documenti fondamentali per comprendere la situazione finanziaria e economica di un'azienda.produzione: fattori che riguardano le specifiche produzioni (macchinari, materie prime).
I fattori di produzione possono essere suddivisi anche in base all'intervallo di tempo necessario per il loro reintegro finanziario:
- Fattori a lungo ciclo di reintegro
- Fattori a rapido ciclo di reintegro
La seconda sezione comprende le passività (finanziamenti) ed il netto patrimoniale (differenza tra attività e passività). I canali di finanziamento aziendale si distinguono in:
- Capitale proprio: mezzi finanziari messi a disposizione dai proprietari aziendali e soggetti al rischio generale d'impresa (cioè rischio di non essere più restituiti in quanto persi nell'attività aziendale)
- Debiti di finanziamento: mezzi finanziari dati in prestito da economie terze, di solito per più anni, con vincolo di restituzione
- Debiti di funzionamento: opportunità di rinviare nel breve tempo il pagamento di somme
periodo considerato. Si compone di due sezioni:
Costi Ricavi
Costi dei fattori produttivi, Utilità conseguita,
Indicano il valore dei nostri rappresentano il valore della
acquisti vendita dei servizi
Si ricava il risultato economico dell'esercizio se
C > r = perdita d'esercizio
R > c = utile o reddito di gestione
8Il momento in cui si contabilizzano costi e ricavi, solitamente coincide con il momento in cui è possibile misurare in moneta tale costo o ricavo, può però non coincidere con il momento dell'effettivo sostenimento del costo o del conseguimento del ricavo.
Si utilizza pertanto una regola logica o principio della competenza economica (per evitare sfasamenti) per il quale si devono attribuire al periodo amministrativo costi e ricavi che si riferiscono a operazioni che si sono concluse nel periodo considerato.
I corollari che ne garantiscono la corretta realizzazione:
Al conto economico non si possono attribuire costi e ricavi
competenza dell'esercizio corrente. Per i costi e i ricavi per i quali i relativi costi e ricavi non si sono manifestati, si rimandano all'esercizio successivo, in cui è attendibile che si manifestino. I costi già sostenuti e i ricavi già conseguiti vanno attribuiti all'esercizio corrente. Di conseguenza, il conto economico deve avere delle rettifiche e integrazioni. Le due sezioni principali dei costi e dei ricavi vanno a loro volta divise in tre sezioni che comprendono: 1. Operazioni iniziate nel passato ma di competenza dell'esercizio corrente e operazioni dell'esercizio passato ma di competenza dell'esercizio corrente. 2. Operazioni contabilizzate nell'esercizio corrente: - Costi e ricavi di esercizio, con fattori a rapido reintegro economico. - Costi e ricavi poliennali, con fattori a lento reintegro economico. 3. Operazioni iniziate nell'esercizio corrente o passate ma di competenza dell'esercizio corrente.competenza di esercizifuturi e operazioni di competenza dell'esercizio corrente ma di futura manifestazione. È importante sottolineare che in questa rappresentazione del conto economico (detta a sezioni contrapposte poiché contrappone la sezione dei costi e dei ricavi) per prassi contabile invece di mettere valori di segno opposto nella stessa sezione, i valori da sottrarre vengono indicati nella sezione opposta. Inoltre, si salta questo passaggio inserendo in taluni casi nel conto economico direttamente la differenza fra questi due valori. Le rettifiche dei costi e dei ricavi sono costituite da quegli elementi di costi e ricavi che si sono manifestati nell'esercizio corrente ma non hanno dato luogo nello stesso esercizio ai rispettivi ricavi e costi, essendo di competenza degli esercizi futuri. Si parla di costi poliennali per quei componenti il cui contributo alla gestione viene fornito da più esercizi, quindi ogni esercizio ne consuma una parte, e la parte non consumata viene riportata agli esercizi futuri.consumata dà luogo a rimanenza di costi poliennali, da dedurre al costo intero del fattore poliennale. Analogamente, ma di segno opposto, va fatto per i ricavi poliennali. Si definisce quota di ammortamento dei costi poliennali la differenza fra l'intero costo del fattore produttivo a lento reintegro e la rimanenza del costo poliennale, ovvero la parte di questo che si rinviene agli esercizi futuri. Non tutti i costi di esercizio (anche se a rapido ciclo di reintegro) sono consumati nello stesso esercizio in cui vengono acquisiti (materie prime non utilizzate, prodotti finiti ma ancora invenduti); essi danno luogo a rimanenze finali di costi di esercizio da sospendere dal conto economico dell'esercizio attuale e rinviare al futuro (si parla di costi sospesi). Le rimanenze possono riferirsi anche a fattori immateriali (ad esempio un fitto passivo per la locazione di un locale dove si svolge l'attività aziendale, un pagamento bimestrale anticipato) si parla in.Questo caso di riscontri finali attivi cioè di rimanenze contabili. Per ciò che riguarda le integrazioni di costi e di ricavi, queste sono date dall'insieme degli elementi di costi e ricavi che pur non avendo avuto manifestazione nell'esercizio corrente hanno già generato in esso i rispettivi ricavi e costi, costi e ricavi presunti.
Analizziamo le integrazioni:
Le integrazioni di costi sono tutti quei costi che si manifesteranno finanziariamente in esercizi futuri ma che hanno già interessato l'esercizio corrente (trattamento di fine rapporto, t.f.r. dei lavoratori, i costi di manutenzione e riparazioni straordinarie, costi presunti per rischi in corso, possibile insolvenza dei creditori).
Le integrazioni di ricavi: possono verificarsi manifestazioni future di competenza in realtà dell'esercizio corrente (partita di merci venduta ma non ancora fatturati).
Prendono il nome di ratei finali passivi e ratei finali attivi le
tanto più risulterà incerto nelle suequote di debito o credito relative a quotedi costo o ricavo di competenza economica dell’esercizio corrente, ma con scadenza nell’eserciziosuccessivo. Nel passaggio da un esercizio all’altro, le rettifiche e le integrazioni finali del conto9economico dell’esercizio precedente diventano rispettivamente rettifiche ed integrazioni iniziali nelconto economico dell’esercizio successivo. L’inserimento nel conto economico, per ragioni dicompetenza delle rettifiche e delle integrazioni comporta la necessità di effettuare delle stime, dellevalutazioni che andranno ad influenzare il reddito.Il conto economico quindi non rappresenta quantità certe, ma è espressione di previsioni, stime,valutazioni e supposizioni di chi lo dirige. La certezza dei valori espressi nel conto economico puòperò essere misurate in relazione al peso relativo dei tre settori di cui si compone:quanto maggiore sarà il peso del I e del III settore