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Estratto del documento

R

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W i

Cioè il rapporto tra il reddito atteso annuo e il tasso di attualizzazione.

Il valore attuale sarà quel capitale che, investito a un rendimento pari al tasso di

attualizzazione impiegato per calcolarlo, produce un frutto periodico pari al reddito

medio annuo atteso.

Coloro che sono coinvolto in una trattativa riguardane il complesso aziendale

baseranno la propria valutazione dell’investimento o del disinvestimento sulla

determinazione del capitale economico.

Il potenziale acquirente sarà interessato se il prezzo richiesto non supera quello che

per lui valgono i redditi che l’azienda sarà in grado di produrre.

Il potenziale cedente, sarà interessato a cedere se il prezzo di cessione non è inferiore

a quello che per lui valgono i redditi che ritiene di poter conseguire dall’azienda.

Il flusso di reddito, però, dipende da chi e come verrà gestita l’azienda.

Ne consegue che, l’operazione di negoziazione potrà aver successo solo se il capitale

economico dal punto di vista dell’acquirente è maggiore di quello del cedente.

Capitale di Funzionamento.

Il capitale di funzionamento può essere distinto in:

Attività:

 Economiche: sono utilità connesse a fattori produttivi già disponibili e in

 attesa di partecipare ai processi produttivi

Finanziarie: sono potenzialità di secondo grado in quanto possono a loro

 volta trasformarsi in fattori produttivi

Passività:

 Economiche: sono prospettive di generazione di futuri costi

 Finanziarie: sono potenzialità di secondo grado in quanto si tradurranno

 nell’assorbimento di risorse che avrebbero potuto generare flussi di

ricavi.

Si fa una distinzione fra Capitale Lordo di Funzionamento: comprende tutti i valori

delle attività dell’azienda; Capitale Netto di Funzionamento: dato dalla differenza fra

le attività e le passività.

Il capitale di Funzionamento, al contrario di quello economico, focalizza l’attenzione

sulle singole determinanti dei medesimi redditi attesi secondo un approccio più

analitico.

Inoltre, mentre il CE guarda a tutti i flussi reddituali attesi, il CF restringe l’attenzione

ai soli processi in corso di svolgimento al momento della stima. Il CF utilizza costi e

ricavi già conseguiti che vanno rinviati a periodi futuri per il fatto di essere relativi a

processi avviati ma non ancora conclusi.

Il Capitale di Funzionamento, al contrario del Capitale Economico, tiene conto del

principio di prudenza valutativa: attribuire alle attività i minimi valori ragionevoli e

alle passività i massimi.

Ne consegue che il CF non sarà mai superiore al CE: se ciò accadesse significherebbe

che si è data ai singoli elementi un valore che eccede quello di massima sintesi.

Il CF non deve neanche essere uguale al CE: tale situazione segnalerebbe

un’insufficiente applicazione del principio di prudenza.

Affinchè il CF possa dirsi correttamente determinato occorre che sia congruamente

minore del CE ove la valutazione di congruità risiede nella correttezza con la quale è

stato applicato il principio di prudenza.

La distanza fra CE e CF esprime il valore attuale di redditi attesi che sono esclusi dal

calcolo del CF. questa distanza viene detta riserva potenziale. Riserva in quanto

valore che si sa esistente ma che si sceglie di tenere accantonato; potenziale poiché si

tratta di un valore la cui definitiva acquisizione dipende da dinamiche future.

Capitale di Liquidazione.

Si caratterizza per il fatto di ipotizzare una condizione di disgregazione dell’azienda, la

quale si pone come obiettivo di realizzare al meglio le attività ed estinguere la

passività e infine cessare come soggetto giuridico.

Un’azienda in liquidazione non può essere definita azienda perché viene a mancare la

coordinazione sistemica e la durabilità dell’azienda che sono alla base delle

caratteristiche aziendali.

Ne deriva il venir meno dell’effetto-sistema che attribuisce al tutto un valore maggiore

della somma delle singole parti, tipico di un’azienda in funzionamento.

Rispetto al CF si dimostrerà quantitativamente inferiore.

Le attività:

Mancheranno tutti gli ementi attivi che trovano la ragione del proprio valore nel

 fatto di far parte dell’azienda in normale funzionamento

Il valore di realizzo diretto è normalmente inferiore a quello del contributo alla

 produzione dei futiri ricavi che essi possono esprimere in una compagine

produttiva in normale funzionamento

Alle passività verranno attribuiti i valori massimi come per il CF.

Si può affermare che è possibile collocare le diverse configurazioni di capitale lungo un

continuum logico che va da un estremo di interpretazione pienamente integrata e

unitaria (CE) ad una intermedia (CF) ad una del tutto disgregata (CL).

Capitale di Bilancio.

È la rappresentazione del capitale che viene espressa in quel documento ufficiale che

è il bilancio d’esercizio. Esso condivide con il CF le stesse finalità logiche di base.

Il bilancio, essendo disciplinato da legge, deve accordare interessi molto diversi, quindi

si opta per delle prescrizioni non in linea con quelle del CF.

Se il CB è inferiore rispetto al CF significa che in bilancio è stata data un’insufficiente

rappresentazione delle attività/passività rispetto a quello che sarebbe potuto scaturire

dall’applicazione dei criteri di funzionamento.

Coloro che sono chiamati ad assumere determinazioni riguardo il reddito prodotto dal

bilancio, saranno posti nella condizione di decidere solo su una parte di quello, lascia il

residuo occultato. Per questo motivo la differenza fra CB e CF viene detta riserva

occulta.

Se il CB e maggiore del CF succede l’opposto degli effetti della riserva occulta:

Si danneggiano i soci futuri, avvantaggiando quelli presenti

 Si anticipa un prelievo fiscale

 Si anticipa la distribuzione dei dividendi ai portatori di capitale di proprietà

 indebolendo in questo mondo anche l’azienda che potrebbe non essere più in

grado di sopportare conseguenze negative future

Se il CB è maggiore del CE vuol dire che il capitale rappresentato in bilancio è del

tutto vuoto di significato. Si realizza un annacquamento di capitale.

Se il CB è minore del CE significa che il CB va considerato esistente ma il reddito che

a esso si associa include anche parte dei processi in corso di svolgimento e/o di quelli

attesi da processi futuri.

Quindi, in tale circostanza, il danneggiamento si avrà solo nel caso in cui non si

realizzeranno gli stessi risultati.

Avviamento.

L’idea di azienda avviata richiama alla mente un’azienda che per il fatto di esistere ed

operare da un certo periodo, può fare affidamento ad un nome, o ad una reputazione,

ad una clientela stabile, al rapporto con i fornitori o finanziatori, a significative risorse

intangibili o immateriali.

Il livello di avviamento di un’azienda si può misurare mediante il riferimento ai redditi

che essa produrrà.

Quindi, determinanti dell’avviamento, sono quelle risorse intangibili che hanno fatto il

proprio ingresso in azienda in maniere graduale e spontanea, senza che per esse sia

possibile riconoscere uno specifico atto acquisitivo.

Possiamo concludere che per determinare l’avviamento si parte dal CF e lo si integra

con le componenti immateriali prima citate, lo si rettifica per l’eventuale presenza di

valori diversi delle singole attività/passività che risultano già presentate e infine lo si

confronta con il CE.

La differenza che scaturisce sarà il valore dell’avviamento, ovvero quella parte del

valore complessivo che non trova giustificazione in consistenze patrimoniali.

Capitolo 10.

Funzioni e Strutture organizzative

La progettazione di qualsiasi struttura organizzativa parte dal principio della divisione

del lavoro, che può limitarsi a distribuire tra più addetti un carico di lavoro omogeneo

oppure differenziarlo e segmentarlo, anche in senso qualitativo, in modo da realizzare

economie di specializzazione.

La scomposizione dei compiti può determinarsi anche su base quantitativa,

assegnando a ciascun lavoratore uguali mansioni.

Con la specializzazione, ogni lavoratore ha una funzione e un ruolo specifico rispetto

agli altri lavoratori.

La funzione determina che il lavoratore partecipa ad un insieme di attività omogenee;

quindi la specializzazione per funzione si basa sulle competenze tecniche del

lavoratore, verrà qualificata come direzione orizzontale: svolge attività coerenti con

le proprie competenze tecniche

Il ruolo determina al lavoratore un livello di autorità gerarchica; la specializzazione per

ruolo, si basa sui poteri e le responsabilità attribuite al singolo lavoratore. Verrà

qualificato come direzione verticale: svolge compiti decisori o di controllo oppure di

esecuzione.

Inoltre, con la specializzazione, il lavoratore è chiamato a svolgere una limitata gamma

di attività e può così acquisire maggior abilità ed efficienza grazie all’esperienza

accumulata e alla crescente capacità di semplificazione del processo.

Quindi, l’esperienza genera, al crescere del volume dell’attività svolta, una riduzione

del costo del lavoro per unità di prodotto, creando le economie di scala.

Le competenze consolidate con la specializzazione, consentono un più apprendimento

di tecniche similari anche riguardanti altre attività, determinando le economie di

raggio d’azione.

La distinzione delle competenze, concorre a definire le varie unità organizzative, dette,

organi.

La divisione del lavoro genera, all’interno degli organi e tra gli organi, relazioni di

interdipendenza di varia intensità che, rendono necessari i meccanismi di

coordinamento e di integrazione.

Per quanto riguarda le interdipendenze possono esserci tre tipi differenti:

Interdipendenza reciproca: relazioni di interdipendenza così intense da

 rendere impossibile concepire come realizzabile un output senza l’apporto di

ognuno di essi.

Interdipendenze sequenziali: meno intensa della prima, ma per questo con

 un forte legame fra gli organi. Ogni azione presuppone il corretto svolgimento

della successiva. Senza l’azione precedente l’attività non può continuare.

Interdipendenza generica: indica legami dipendenti esclusivamente

 dall’appartenenza alla medesima azienda e al medesimo sistema di equilibri

economico-finanziari.

L’intensità degli scambi e la frequenza delle comunicazioni dovrebbero risultare b

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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gennarovaleria di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Rizzotti Davide.