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Tecnologico

Presenza di infrastrutture e vie di comunicazione, connessione internet, università e poli di ricerca. Disponibilità di accesso a tecnologie avanzate da impiegare nella produzione.

L'azienda applica, sia nell'ambiente generale che nei suoi mercati specifici, comportamenti strategici. Gli scambi che l'azienda effettua con l'esterno non sono solo di tipo economico ma anche culturale-valoriale; temi quali l'attenzione alla sostenibilità ambientale rappresenta un vincolo legislativo per l'azienda ma anche un'opportunità di sviluppo di nuovi prodotti.

L'ambiente aziendale, inoltre, ha l'effetto di attirare o scoraggiare potenziali investitori.

Il sistema delle risorse

Quando si decide di avviare un'attività aziendale, è necessario stabilire quali e quante risorse sono necessarie per svolgere tale attività. Il sistema delle risorse si compone tramite l'interazione di vari fattori.

come l'apporto iniziale dei soci, il tipo di attività da svolgere e gli obiettivi fissati. Essoprevede tre diversi tipi di risorse (comuni a tutte le aziende):

  • Finanziarie rappresentate dai mezzi monetari disponibili in un certo momento (denaro) o che saranno disponibili in futuro (crediti di funzionamento commerciali e crediti di finanziamento). Possono avere origine esogena, se concesse a titolo di capitale di debito da soggetti finanziatori o a titolo di capitale proprio dai soci alla costituzione o in momenti successivi; oppure hanno origine endogena, se derivate dal corretto svolgimento dell'attività aziendale: si tratta dell'utile conseguito dall'impresa che viene in parte suddiviso tra i soci e in parte destinato all'autofinanziamento che rappresenta una fonte di risorse finanziarie alternativa al capitale proprio o di debito. La capacità di reperire adeguate risorse finanziarie è fondamentale per garantire la sopravvivenza
a lungo termine dell'impresa. - Materiali: comprendo i beni tangibili utilizzati nell'attività aziendale; aziende dello stesso tipo possono avere composizioni molto diverse a livello di risorse materiali. Esse si suddividono in risorse a fecondità semplice (un solo ciclo produttivo), ripetuta (più cicli produttivi ma non soggetti ad ammortamento) e beni pluriennali (ammortizzati) che progressivamente consumano la loro utilità residua. Le risorse materiali possono derivare da uno scambio con l'esterno (esogene) o essere prodotte internamente (endogene). - Immateriali: risorse accumunate dalla loro natura intangibile e difficili da classificare. Comprendono: - Capitale umano: ovvero le capacità e conoscenze delle persone che lavorano per l'azienda. Si tratta di una risorsa non di proprietà dell'azienda ma vincolata alla presenza di un contratto di lavoro permanente. Soprattutto nelle aziende che fornisconoservono a creare valore per l'azienda. Il capitale relazionale si basa sulla fiducia, la collaborazione e la reciprocità tra l'azienda e i suoi stakeholder, come clienti, fornitori, partner e dipendenti. Per gestire in modo efficace il capitale umano, organizzativo e relazionale, le aziende possono adottare diverse strategie. Ad esempio, possono investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze dei dipendenti, implementare sistemi di gestione della conoscenza per preservare e condividere le informazioni interne, e promuovere una cultura aziendale basata sulla fiducia e sulla collaborazione. In conclusione, il capitale umano, organizzativo e relazionale sono fattori chiave per il successo aziendale. Le aziende devono adottare strategie mirate per preservare e valorizzare questi asset, al fine di garantire la continuità e la crescita nel lungo termine.

dipendono solo in parte dall'azienda perché subiscono l'influenza di numerosi fattori derivanti dall'ambiente esterno. Ogni sistema, però, si differenzia per le modalità con cui queste risorse si combinano tra loro e in relazione con l'ambiente in cui l'azienda opera. Il sistema delle risorse non è statico nel tempo ma si modifica indirettamente, per effetto delle attività aziendali, e direttamente, grazie ad operazioni mirate a tale scopo (formazione, delocalizzazioni, investimenti in IT e ricerca e sviluppo). La dinamicità della struttura del sistema delle risorse rende difficile la sua rappresentazione; nemmeno il bilancio di esercizio è uno strumento adatto a tale scopo.

4 Settori e mercati

Aziende con una combinazione produttiva simile, in cui è possibile comparare i processi produttivi e/o i prodotti, vengono aggregate in un settore. Un settore nel suo complesso può essere oggetto di specifiche

politiche pubbliche dette settoriali. Vi sono poi ambiti, come il turismo, definiti come comparti in quanto comprendono aziende con combinazioni produttive molto diverse.

Il mercato può essere rappresentato dalle modalità con cui le aziende acquisiscono input e cedono output. È formato da tutte le strutture economiche con cui l'azienda si relaziona. È un luogo, non necessariamente fisico, composto da una serie di relazioni stabili che permettono e facilitano gli scambi. All'interno di ogni mercato opera anche il soggetto pubblico a cui spetta il compito di garantire le condizioni ottimali al suo funzionamento.

Vi sono molteplici mercati di inputs, uno per ogni fattore produttivo necessario all'azienda (lavoro, tecnologie, materie prime, fonti energetiche, capitali); al contrario, solitamente ogni azienda ha un unico mercato di sbocco, opera quindi su un solo mercato di outputs. L'evoluzione nel tempo dei mercati di output ha modificato

lavorare per distribuirla in modo equo tra i vari soggetti coinvolti, come i dipendenti, i fornitori e gli azionisti. Questo è importante per mantenere un clima di fiducia e collaborazione all'interno dell'azienda e per garantire la sostenibilità a lungo termine. Per raggiungere questi obiettivi, le aziende devono adottare una serie di strategie e politiche. Ad esempio, devono investire nella ricerca e nello sviluppo per migliorare i propri prodotti e servizi, devono sviluppare relazioni solide con i propri clienti e devono adottare pratiche di gestione efficienti per ridurre i costi e massimizzare i profitti. Inoltre, le aziende devono essere attente alle esigenze e alle aspettative della società in cui operano. Devono adottare politiche di responsabilità sociale d'impresa, che includono il rispetto dell'ambiente, la tutela dei diritti dei lavoratori e il contributo alla comunità. In conclusione, l'obiettivo principale delle aziende è creare valore e distribuirlo in modo equo tra i vari soggetti coinvolti. Questo richiede l'adozione di strategie e politiche mirate, nonché l'attenzione alle esigenze della società.

stabilire a chi, come e in che proporzione distribuirla; oppure, nel caso in cui non si riesca a produrre nuova ricchezza, bisogna stabilire chi dovrà sopportare le conseguenze della perdita di risorse.

Per una azienda che opera sul mercato, il prezzo è misura del valore dei beni prodotti e l'obiettivo primario è la massimizzazione del profitto. Per le aziende che non operano sul mercato, invece, l'ottenimento di un utile non è l'obiettivo principale; spesso, il costo sostenuto per la produzione non è coperto dal prezzo.

Bisogna sempre considerare che l'azienda è controllata a persone e che da esse dipende la valutazione e la classificazione degli obiettivi da raggiungere.

L'economicità è relazionata con l'ambiente circostante; meno finanziamenti esterni ha l'impresa, più essa risulta indipendente dall'ambiente esterno. Per una azienda che si rivolge al mercato in cerca di finanziamenti,

È importante mantenerne la fiducia: meglio presentare un bilancio in perdita che un bilancio molto positivo a cui il mercato fa fatica a credere.

In generale, le imprese cercano di mantenere nel tempo una serie di equilibri interni che consentono di restare nel mercato nel lungo periodo:

  • Equilibrio finanziario - capacità di coprire le uscite con le entrate, da mantenere in ogni momento. Le entrate possono essere originate da qualunque fonte, anche apporti di capitale dai soci. Se non viene mantenuto, l'impresa va in contro a insolvenza e fallimento (interazione con il sottosistema giuridico).
  • Equilibrio economico - capacità dell'impresa di produrre più valore di quello che consuma, tale valore viene misurato dal mercato. Non deve essere mantenuto in ogni momento ma assicurato nel breve/medio periodo.
  • Equilibrio strategico - legato allo sviluppo e al mantenimento di fattori di competitività e di differenziazione del marchio.
duratori nel tempo che consentano di continuare a produrre valore, misurato non solo in termini quantitativi, per il mercato. Il piano strategico definisce cosa l'azienda vuole produrre, in che modo e per quale clientela di riferimento; partendo dalle sue caratteristiche attuali l'azienda deve poter realizzare ipotesi per il futuro definendo adeguate prospettive strategiche.

Equilibrio patrimoniale corretta composizione qualitativa e temporale del patrimonio aziendale: equilibrata relazione tra capitale di debito e capitale proprio, elementi a breve e lungo termine.

Il patrimonio si compone con l'interazione di due tipologie di grandezze:

  • Fondo - totalità riferita ad un momento preciso nel tempo (dati dello Stato Patrimoniale). Es. debito pubblico;
  • Flusso - grandezze riferite ad un arco temporale. Es. deficit annuo;

I movimenti del sistema economico sono grandezze flusso che modificano grandezze fondo. Esso si realizza con il mantenimento di

adeguati equilibri economici e finanziari. L'equilibrio sociale implica il soddisfacimento degli stakeholder, con un conseguente atteggiamento positivo verso l'azienda. Tali equilibri si influenzano tra loro: il mantenimento di un adeguato equilibrio economico porta ad un corretto equilibrio finanziario, a cui segue l'equilibrio patrimoniale. In questo modo, l'azienda riesce a mantenere adeguati equilibri strategici e sociali. L'azienda può essere conflittuale o collaborativa. L'azienda conflittuale è tipica di una visione di ripartizione del benessere prodotto, in cui si ha una torta che rappresenta il 100%. Per aumentare la quantità di benessere di una categoria di stakeholder (spesso i lavoratori), è necessario ridurre un'altra quota (profitto dei soci). Tale visione può essere applicata ad un'azienda che opera in un sistema chiuso e statico. In un ambiente aperto e dinamico, invece, ha più valore la visione dell'azienda collaborativa.

cuiogni stakeholder si sente parte integrante dell'azienda e partecipa alla creazione di

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
28 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofdf23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle aziende finanziarie e assicurative e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Travaglini Claudio.